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Autore: GReina    27/08/2015    5 recensioni
Cosa succederebbe se due semidei vedessero che la loro è solo una delle tante realtà? Cosa accadrebbe se capissero che il loro, non è l'unico mondo da scoprire? Vedremo Percy e Annabeth proiettati in un nuovo mondo a loro sconosciuto con mostri del tutto diversi da quelli che conoscono.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy/Annabeth
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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23. DI TUTTO PER LA PACE

Come preannunciato, quel giorno la McGranitt rivelò la data della prova del labirinto. Essa sarebbe stata tre mesi dopo, dando tempo ai campioni di potenziarsi e imparare nuovi incantesimi. 
Lo stesso giorno i semidei vennero convocati nell'ufficio della preside
''Entrate'' sentirono la McGranitt da dietro la porta non appena bussarono. La voce era ferma e decisa
''ha bisogno di qualcosa professoressa?'' chiese Annabeth entrando 
''Accomodatevi miei cari'' all'interno dell'ufficio erano presenti anche il professor Packiock, Harry Potter, il ministro della Magia e il professore di divinazione: Fiorenzo, il centauro. Si sedettero nelle due sedie davanti la scrivania dall'altra parte della quale si ergeva rigida la preside ''come sta andando il vostro soggiorno qui a Hogwarts?'' era solo un modo per farli sentire a loro agio capì Percy
''Non ci avete chiamato qui per parlare di come ci troviamo a scuola. Che succede?'' tutti all'interno della sala si scambiarono sguardi come a dire 'ok arriviamo subito al punto' 
''Chirone ci ha contattato tramite Fiorenzo'' disse la donna facendo un cenno verso il centauro ''ci ha assicurato che voi non avrete problemi a risolvere il nostro problema, ma non ci ha detto come farete'' lasciò la frase in sospeso come per far concludere ai semidei 
''se sapessimo cosa dovremmo combattere o… qualunque altra cosa dovremmo fare, magari potremmo dirvi anche come affronteremo la cosa. Qualsiasi cosa sia'' rispose allora la figlia di Atena. Altri scambi di sguardi avvennero all'interno della piccola sala. Il silenzio fu interrotto da Harry Potter
''possiamo dirvi che è essenziale che voi non sappiate niente, ma dovrete combattere'' 
''perché noi? Sapete chi sono i nostri genitori non è così? Perché non dei maghi come voi?'' 
''Qualunque mago si avvicini a-. Qualunque mago provi a fermarlo viene percepito, e l'effetto sorpresa fallisce'' 
''bhe allora non usatelo'' ribbattè questa volta il figlio di Poseidone ''in effetti ogni volta che noi proviamo a usarlo non funziona e ce la caviamo senza'' 
''non è così semplice'' iniziò Kingsley ''è come quando provi a disinnescare una bomba'' provò a spiegare in modo comprensibile a due babbani semidivini ''non puoi semplicemente tagliare i fili, devi andarci con cautela o potrebbe esplodere'' 
Annabeth sbuffò rassegnata ''diteci solo quello che possiamo sapere allora'' pregò
''dovrete combattere'' disse serio il coordinatore dei Grifondoro 
''lo avete già detto'' disse Percy che iniziava ad innervosirsi 
''dovrete fermarlo ad ogni costo. A costo di ucciderlo voi dovete fermarlo'' la tensione nell'aria cresceva 
''è un uomo?'' chiese la semidea titubante 
''Se così lo si può definire'' rispose la preside dall'altro lato della scrivania
''che cosa volete sapere da noi allora?'' sbuffò Percy ''Se combattiamo bene o se saremo in grado di uccidere una persona?'' ancora quegli sguardi che servirono solo a far arrabbiare definitivamente Percy. Il semidio si alzò ''Anni fa un nostro amico fu impossessato da Crono, il re dei Titani. Sotto le sue schiere chiamò molti semidei con l'intento di spodestare gli dèi'' prese la mano della sua ragazza e continuò ''siamo stati costretti ad uccidere dei nostri amici per preservare la pace'' fece una piccola pausa per guardare tutti ''se mi dite che è per la pace che combattiamo, per Teddy, Victoire e tutti gli altri studenti, allora lo uccideremo se necessario'' tirò a sé la figlia di Atena e uscirono dall'ufficio. Scesero le scale e raggiunsero la Sala Comune deserta. 
In parte li capiva. I semidei non erano gli unici a brancolare nel buio. Il mondo magico era nelle loro mani e i suoi abitanti non sapevano niente su di loro. 
Si sedettero sul divanetto e parlarono del più e del meno. Non fecero parola sul discorso appena finito al piano di sopra, non ce n'era bisogno: bene, ora sapevano che avrebbero dovuto combattere. Non c'era altro di cui parlare. 
''Oggi ho sognato i ragni'' disse Annabeth triste
''ah sì?'' rispose Percy invece divertito 
''Non è divertente'' mise il broncio lei ''mi costringevano a ballare il tip tap, e io non volevo''
''l'hai detto ai ragni?'' non riusciva a trattenere le risate che contagiarono anche la ragazza 
''Forse avrei dovuto farlo''
''cosa hai fatto invece?'' 
''Bhe poi sei arrivato tu e hai iniziato a ballare con delle assurde scarpettine con i tacchi e i ragni sono spariti'' 
''accontentati dei sogni Ragazza Saggia, ho danzato al Ballo del Ceppo, ma mai e per nessuna ragione al mondo ballerò il tip tap'' giurò.

Nei mesi che vennero prima della terza prova, andarono a lezione tre volte sì e due no. Quando non lo facevano, erano nella stanza delle Necessità ad allenarsi. Il professor Packiock aveva mostrato loro quella stanza il giorno dopo del discorso nell'ufficio della preside. Gli aveva detto che lì si sarebbero potuti allenare in tranquillità senza il rischio che qualcuno li sentisse o vedesse. Per accedere alla stanza del settimo piano dovevano camminare davanti a una specifica parete per tre volte pensando intensamente a cosa avevano bisogno. Nel loro caso una stanza ampia e insonorizzata in cui combattere. 
Nel duello con la spada Percy se la cavava piuttosto bene. Al Campo – si diceva – era il miglior spadaccino da anni. Perfino più abile di quanto lo fosse mai stato Luke. 
Si allenò anche a mantenere in aria una enorme quantità di acqua e ad estrapolarla dal corpo stesso. I primi tempi questo lo sfiniva, ma dopo giorni di allenamento riusciva a farlo anche quattro volte in poche ore. 
Annabeth si allenava con la spada di osso di dragone che teneva sempre nel baule vicino al letto al dormitorio femminile migliorando di giorno in giorno e battendo Percy una volta ogni tanto.  
Nel frattempo inventava segnali che poi spiegava a Percy per potersi coordinare senza aprire bocca. 

I giorni passavano come niente, il mese prima della prova era ormai alle porte. Stavano tornando in Sala Comune dopo una giornata di allenamento. Si sarebbero cambiati per poi tuffarsi sul divano. Era raro ormai che scendessero per la cena. Ogni giorno erano sempre più stanchi e indolenziti, e non appena avevano fame in qualche modo apparivano dei biscotti sul tavolino della stanza. Il semidio sospettava che gli strani elfi con le orecchie a pipistrello c'entrassero qualcosa. 
''Ragazzi!'' Chiamò Percy sorpreso vedendo Teddy e Victoire seduti davanti al camino ''Come mai non siete a cena?'' 
''Perchè non ci siete voi?'' chiese Victoire sospettosa 
''Non importa'' cambiò discorso Teddy ''vi abbiamo portato da mangiare'' mostrò cosa aveva in mano: un vassoio pieno di gustosissime pietanze e quattro bicchieri vuoti pronti a riempirsi di ogni bevanda immaginabile a un loro cenno 
''Fantastico! Sto morendo di fame! Non so cosa darei per un po' di cibo blu'' Percy e Teddy si sedettero per terra per far accomodare le ragazze sul divano che però decisero di fargli compagnia sul pavimento.
''Domani ho un test scritto sui lupi mannari'' disse Teddy divertito ''ho paura che sarà un disastro'' disse ora con il tono melodrammatico ma sarcastico 
''non dirlo a me'' continuò Victoire sarcasticamente disperata ''al solo pensiero che mi toccherà l'anno prossimo mi sento male'' iniziarono a ridere talmente forte da doversi rotolare per terra per respirare lasciando confusi i semidei che per essere coinvolti chiesero 
''avete incontrato dei lupi mannari?'' 
''Bhe più o meno'' rispose Victoire tra una risata e l'altra asciugandosi le lacrime agli occhi
''noi non abbiamo avuto il piacere fortunatamente'' continuò il semidio
''cosa intendi con 'fortunatamente' ?'' la voce di Teddy era totalmente differente dalla frase prima
''Bhe dei nostri amici sono incappati in un branco una volta, ci hanno raccontato come è andata e farei felicemente a meno di una loro visita non so se mi spiego'' lo sguardo del mago era sempre più nero 
''chi ti dice che i lupi mannari sono tutti malvagi??'' disse mettendosi in piedi e alzando la voce 
''Tutti i libri li descrivono così'' li difese Annabeth 
''non avete il diritto di giudicarli senza conoscerli!!''
''Hai ragione ma-'' iniziò la semidea, ma Teddy ormai era sparito su per le scale 
''che cosa è successo?'' chiese spiegazioni Percy
Victoire aveva uno sguardo molto confuso e sospettoso come se si stesse chiedendo come facevano a non sapere una cosa così ovvia: brutto segno ''Suo padre era un lupo mannaro, e il mio lo è per metà… avrete notato la cicatrice a Natale'' il figlio di Poseidone si colpi la fronte con la mano
''scusa Victoire, non volevo insultare tuo o suo padre. Sembra che tutto quello che dico serva solo per far arrabbiare Teddy. Vado a parlargli'' lasciò le ragazze a chiacchierare e salì le scale fino ad arrivare al piano del terzo anno. Trovò Teddy seduto sul primo letto a destra ''hey amico'' lo chiamò. Lui si girò lievemente, abbastanza perché Percy potè vedere l'espressione che aveva in viso: arrabbiata, ma allo stesso tempo molto triste ''non ne faccio mai una giusta, eh?'' continuò il semidio 
''No, certo che no'' il tono sarcastico ''hai solo combattuto contro un drago ed eretto un muro d'acqua per proteggere decine di persone a tue spese. Questo prima di battere il record di tutti i tempi nella seconda prova.'' il mago fece una pausa, e l'altro non sapeva che dire. Fortunatamente continuò ''Guarda me invece! Mio padre era uno degli auror più potenti. È stato uno dei protagonisti nella battaglia contro Voldemort. E io non riesco a prendere neanche un boccino'' l'espressione sempre più amareggiata. Ora Percy ricordò: Teddy era entrato nella squadra di Quiddicth provando come battitore al suo secondo anno. Poi il capitano aveva insistito perchè facesse il cercatore in onore del suo padrino: il miglior cercatore del secolo lì ad Hogwarts. Questo doveva proprio distruggere Teddy. 
''Mi dispiace per prima, davvero, non volevo offendere tuo padre. Anch'io vado su tutte le furie quando insultano il mio'' 
''È morto anche lui?'' chiese preoccupato l'amico 
In realtà è un dio, quindi è immortale. No, così non andava ''Diciamo che so che è vivo, ma non parliamo mai'' almeno su questo potè dire la verità. Dopo Natale posso anche vederlo in una boccia di cristallo nel suo castello subacqueo. Quello non lo disse.
''Come mai hai perso i contatti?'' 
''Non li ho mai avuti in realtà. L'ho visto si e no due, tre volte''
''i tuoi genitori sono divorziati?'' a Percy fece piacere chiacchierare così con l'amico. La tensione che allegiava tra loro da giorni sembrava scomparsa
''Non si sono mai sposati'' Teddy arrossì ''parlami di tuo padre invece, hai detto che era un auror?'' e così il mago iniziò a raccontare. Remus Lupin era stato morso da un lupo mannaro all'età di quattro anni; ad Hogwarts conobbe tre amici che lo aiutarono davvero molto: riuscirono a diventare animagus così da restargli accanto nelle notti di luna piena. Due di loro erano il padre e il padrino di Harry, mentre l'altro l'uomo che lo aveva tradito rimediando anni dopo quando gli salvò la vita. Aveva appena finito di raccontare quando Annabeth e Victoire spuntarono da dietro la porta
''Cosa??'' urlò il semidio appena le vide ''Come fate a essere qui? Quando ho provato io a salire per chiamare Annabeth le scale si sono trasformate in uno scivolo!'' 
''Funziona solo per le scale delle ragazze'' gli spiegò la maga 
''ma non è giusto'' mise il broncio lui
''siamo salite a vedere se era tutto apposto'' 
''sì'' confermò Teddy ''scusate, ora sto bene'' rimasero a chiacchierare sul primo letto a destra fino a quando non iniziarono ad arrivare i primi terzini per la notte, così si separarono per andare a dormire.


Teddy prese il voto massimo al test sui lupi mannari, e nel frattempo la terza prova si avvicinava. Mancavano solo tre giorni ormai e il semidio cominciava a diventare nervoso
''Tutto bene Percy? Sembri teso'' gli disse preoccupato Teddy
''È tutto ok, è solo che l'ultima volta che sono stato in un labirinto non è andata molto bene'' mise la mano sopra quella di Annabeth, accanto a lui ''ma supereremo anche questa'' lei gli sorrise: non avevano nulla da temere, non poteva essere peggio del labirinto di Dedalo. ''Solo…'' continuò il semidio ''se dovessimo incontrare una sfinge-'' 
''non se ne parla!'' lo interruppe lei ''Non risponderò a domande idiote, risolverò l'indovinello solo se questo sarà tale'' 
''e se non lo fai lei ci sbrana, nulla di nuovo quindi'' il semidio non avrebbe insistito. Immaginò che chiedere a una figlia di Atena di risolvere indovinelli del tipo 'quanto fa 2+2?' era come chiedere a un figlio di Poseidone di mangiare pesce, e per lui era impensabile farlo. 
Quel pomeriggio decisero di andare a lezione, e fu così anche per l'indomani e il giorno dopo ancora. Non potevano arrivare alla prova stanchi e indolenziti per l'allenamento. 
A differenza della prima e della seconda prova, quella del labirinto si sarebbe svolta a partire dalla mattina presto, per questo il semidio si ripromise di dormire: doveva essere riposato e preparato per il giorno seguente. Ovviamente il dio Tartaro non poteva permettere una cosa simile, quindi tornò a trovarlo anche quella notte a ricordargli gli splendidi momenti passati insieme. 
   
 
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