Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: _Brandy_    27/08/2015    1 recensioni
Clarisse ha un nuovo spasimante e Chris non ci sta proprio.
Una nuova profezia, una nuova avventura e un nuovo pericolo attendono i nostri eroi del Campo Mezzo-Sangue.
Un trio (o forse due) molto improbabile partirà per una difficile prova.
Si parla di amore, passione e di uno spietato omicidio .... (ah no, quella era un'altra storia -.-') comunque non mancheranno intrighi, tradimenti e tanto, tanto, tanto Chrisse *^*... in tutte le forme possibili ed immaginabili *^*.
Speriamo (storia a 4 mani) che questa introduzione vi invogli a leggere il nostro racconto ... in caso contrario leggetelo lo stesso ... fidatevi, merita ;)
Tratto dal capitolo 5 ... finalmente, l'avventura sta per cominciare *^*
"Un nuovo vecchio nemico nel buio giungerà
e l’impresa degli eroi, nell'ombra seguirà
...
Per trovarlo, nel principio dovran cercare
raggiungendo in fine, la lama del male."
Ok ... ci abbiamo messo un po' per ingranare e far partire i nostri eroi per la loro impresa, ma alla fine ce l'abbiamo fatta ^^
Tratto dal capitolo 6
Con una risata stridula si avvicino alla semidea disarmata. -Sei in mio potere.- la sollevò da terra con una mano artigliata alla gola. -Un ultimo desidero?-
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Rodriguez, Clarisse La Rue, Nuovo personaggio, Percy/Annabeth, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cena con lampi, fulmini, tuoni e saette
 
“Pessima idea, pessima idea. Avrei potuto spedire qui Will a vedere cosa voleva Chirone. Così avrei potuto stare un po’ da sola con Chris, dato che i momenti di privacy sono talmente rari da poterli contare sulle falangi di un dito. E invece sono incastrata qui, a fare da balia all’ultimo arrivato.” Clarisse sospirò infuriata. “Beh! Vediamo di sbrigarci. Così potrò tornare da Chris.”
-Bene allor…- Clarisse era uscita dalla proprietà dal perimetro della Casa Grande, posizionata in un punto strategico per mostrare la zona al pivello. Ma questo non era dietro di lei, anzi, stava correndole incontro tutto trafelato.
-Eccomi. Scusa, avevo lasciato dentro il borsone!- cercò di giustificarsi riprendendo fiato.
-Sentimi bene.- la ragazza lo guardò dritto negl’occhi con sguardo feroce. La differenza d’altezza non le procurava il ben che minimo problema era una figlia di Ares non si sarebbe lasciata intimorire neanche da un gigante, figuriamoci da lui. -Mi era parso di averti detto che non ho alcuna intenzione di starti dietro tutto il giorno, quindi vedi di muoverti e stare al mio passo, altrimenti, per quel che mi riguarda, puoi pure arrangiarti da solo. Sono stata chiara adesso?-
-Sì!- sembrava leggermente intimorito, ma questo a Clarisse non importava, anche se le faceva piacere intimorire le persone, dovevano capire subito chi comanda.
-Bene. Allora …- si voltò verso la vallata -da quella parte,- indicando alla sua sinistra -si trova l’albero di Talia, lo vedi è quello più alto, ci devi essere passato per arrivare qui e quella montagnola rossa che respira è il drago Peleo che fa la guardia al Vello D’Oro che io ho recuperato durante la mia impresa per salvare il campo da un’imminente invasione di mostri.-
-Wow allora devi essere ingamba e pure forte e coraggiosa.- non sembrava la stesse prendendo in giro, sembrava veramente ammirato.
Clarisse gonfiò il petto d’orgoglio -Ovvio, d’altronde, sono la favorita di mio padre, Ares, il dio della guerra.- Esordì tronfia. Poi continuò -Dall’altra parte invece,- indicando alla destra della Casa Grande, al di là del fiume -si trovano i campi di fragole, grazie alle quali il campo provvede a tutte le sue spese. Bene. Seguimi.- Clarisse partì subito in quarta lasciandosi la Casa Grande alle spalle -Qui come puoi vedere anche da solo ci sono i capi di pallavolo e quelli sono il figli di Apollo, che perdono tempo dopo il loro blando allenamento.- concluse con scerno. -Poi, più in là potrai trovare il circolo delle Arti e dei Mestieri con quel che ne consegue, l’anfiteatro e la parete d’arrampicata. Tutto chiaro? Ottimo. Vieni passiamo dall’altra parte del fiume.- senza spettare risposta si diresse di gran carriera verso le cabine.
-Aspetta, aspetta un attino, ma quella, quella è lava?-
-Sì. Forte vero?- sogghignò divertita.
-Ma è pericoloso qualcuno potrebbe farsi male, qualcuno potrebbe morire!- continuò spaventato Henry, il nuovo arrivato.
In quel momento a Clarisse venne una fitta al cuore, pensò a Silena, la sua amica che era morta nell’ultimo scontro contro Crono, era morta da vero eroe, ma questo non toglieva il fatto che non ci fosse più. -Le persone muoiono ogni giorno, per un motivo o per un altro e noi siamo mezzo-sangue e siamo più soggetti alla morte dei semplici mortali, mostri, maledizioni, imprese, mostri e ancora mostri. Quando ti troverai la fuori sarai grato di esserti allenato su quella parete d’arrampicata. Credimi.- il suo tono era più triste di quello che avrebbe voluto, ma non gliene importava. Voleva solo liberarsi del pivello il prima possibile.
-Laggiù in fondo,- indicò una struttura senza tetto dopo un agglomerato di case -c’è la mensa.-
-Ma non c’è il tetto! Come fate quando piove?- chiese perplesso Henry.
-Qui non piove mai, gli dei non lo permettono.- si voltò dalla parte opposta -Da questa parte puoi trovare invece l’infermeria, l’arena, più avanti l’armeria e ancora più in là ci sono le stalle dei pegaso.-
-Pegaso?- le chiese con gli occhi che brillavano -Vuoi dire il…
-Il cavallo con le ali. Sì. quello.-
-Che gran figata.-
Clarisse sospirò più spazientita che mai -E questo agglomerato di case sono le nostre cabine. A seconda di chi sei figlio vieni smistato nella tua cabina. - ed iniziò ad indicarle -In ordine le prime due in fondo al centro sono quelle di Zeus ed Era, poi a destra ci sono quella di Demetra, Atena, Artemide, Afrodite e Dioniso, mentre a sinistra ci sono quelle di Poseidone, Ares, Apollo, Efesto ed Ermes ed in fine ci sono quelle di recente costruzione per accogliere anche i figli degli dei minori, Ade che pur essendo uno dei tre dei più antichi e potenti non aveva una cabina (divini problemi di famiglia) ma ora ce l’ha e poi ci sono Iris, Hypnos, Nemesi, Nike, Hebe, Tyche ed Hecate. Bene ora sai tutto, o almeno il necessario.- concluse soddisfatta.
-Aspetta e ora dove vado?- la guardò spaesato.
-Oh già, dato che non sei ancora stato riconosciuto devi andare alla cabina 11, quella di Ermes, il dio dei viaggiatori, accoglie tutti fino a quando il loro genitore divino non li riconosce.- Clarisse gli indicò la cabina. -Muoviti pivello. Ah! Per la cena quando suona la conchiglia dirigiti alla mensa con gli altri della tua casa.-
-Grazie.- le sorrise il ragazzo -Ma non mi sono ancora presentato come si deve.- le porse la mano -mi chiamo Henry, Henry E. White.-
Clarisse acconsentì a quelle assurde presentazioni pur di toglierselo in fretta di torno, gli strinse la mano con la sua stretta ferrea e si presentò con tutto il garbo che le era rimasto -Clarisse La Rue, figlia di Ares.- anche se sembrava più che altro una minaccia.
-Che stretta, poderosa.- Henry si massaggiò la mano, ma lei non disse nulla -Spero di rivederti Clarisse.- si affrettò ad aggiunse
Lei intanto si era già voltata -Io no. Addio.- e lasciò il nuovo arrivato a se stesso.
Finalmente poteva tornare in infermeria e lo fece il più velocemente possibile, ma senza correre, non voleva attirare sguardi indiscreti. Non vedeva l’ora di liberarsi di quel pivello per poter tornare da Chris. L’infermeria era ancora deserta, nessun altro si era fatto male quel giorno o comunque non così tanto da doversi far curare da Will che, a proposito, non si vedeva in giro. Clarisse sorrise. “Meglio così!” Arrivò alla branda di Chris e lo vide lì, come un beota, che dormiva nella grossa. Una parte di lei avrebbe voluto svegliarlo con un calcio e dirgli “Ehi pigrone, bel ringraziamento, vado in giro a fare il lavoro al posto tuo e tu cosa fai? Quando torno non mi accogli neanche con un sorriso perché dormi!?”. Ma un’altra parte, quella più insistente, le diceva di lasciarlo stare, di lasciarlo dormire perché forse, e dico forse, oggi l’aveva sbatacchiato un po’ troppo e poi dai, era così carino quando dormiva. Sorrise. Con una mano gli accarezzò i capelli erano così folti e morbidi, non avrebbe mai smesso di toccarli. Poi si guardò intorno. L’infermeria era deserta e decise di sdraiarsi delicatamente accanto a lui, non voleva svegliarlo, voleva guardarlo e stringerlo a se e basta, così piano piano, lentamente si accoccolò accanto a lui. La testa appoggiata alla spalla di lui. Da quando si allenavano assieme era diventato più muscoloso e sexy pensò Clarisse guardandogli il volto, una volta lo avrebbe preso a pugni ogni giorno solo per il gusto di farlo ora però … si sporse verso di lui, un po’, ancora un altro po’ fino ad appoggiare le sue labbra su quelle di lui. Un bacio dolce, innocente, ma incredibilmente carico d’amore. Chris inspirò col naso girandosi su un fianco finendo con l’abbracciare la ragazza con il braccio libero -Clarisse.- sussurrò nel sonno. Lei alzò lo sguardo per vedere se si fosse svegliato, ma no. A parte un sorrisetto ebete, stava dormendo ancora e … “Mi sta … sognando!” Clarisse si sentì il cuore battere a mille e la faccia diventare rossa, incandescente, era nel panico, il suo cervello stava fumando e entro breve, brevissimo tempo sarebbe andata a fuoco per combustione spontanea. Era talmente agitata da non rendersi conto di aver afferrato la maglietta di Chris e di starla stringendo con non poca foga.
Chris mugugno e socchiuse gli occhi, guardò assonnato verso il basso ed incrociando lo sguardo di lei, le sue guance ormai dovevano avere dei toni fluorescenti. Lui le sorrise -Clarisse! Ti stavo sognando.- le scostò un ciuffo di capelli dal volto. -Ma dal vivo sei molto più bella!- si sistemò sul lettino e la strinse con entrambe le braccia. -Sono stato uno stupido, potevo dire a Will di andare da Chirone, così avremmo potuto stare insieme da soli di più! A proposito se ti vede ancora con le scarpe sulle brande sai quante te ne dice?! E poi quel siringone non promette nulla di buono!-
-Allora non credi che dovresti lasciarmi andare?- gli chiese riprendendosi un po’.
Chris finse di pensarci un po’ su -No!- esclamò alla fine stringendola ancora più forte.
“Però, quando vuole sì che è forte! O forse sono io che divento debole quando sto tra le sue braccia?”
-Se ti impegni puoi toglierti le scarpe usando i piedi!-
Clarisse alzò lo sguardo verso di lui -Dai non fare il bambino lascia…- non fece in tempo a finire la frase, in un istante il volto di Chris divenne serio, i suoi occhi profondi e in un attimo, la stava baciando, un bacio che non aveva niente a che fare con quello che gli aveva dato lei prima. C’era la dolcezza, c’era l’amore, ma aveva una carica di passione tale che le parve di aver infilato le dita nella presa della corrente. Aveva una scarica elettrica che le correva su e giù per la spina dorsale e prima che se ne rendesse conto rispose al bacio con tanta foga e passione da portarla sopra di lui. Ormai aveva perso il controllo. Avevano perso il controllo.
-Chris.- ansimò lei infilandogli le mani sotto la maglietta.
-Clarisse.- le rispose lui toccandole il sedere con entrambe le mani.
-Will.- fece allegro l’altro.
Clarisse fece letteralmente un salto giù dalla branda portandosi dietro Chris.
La ragazza si alzò di scatto come se il suolo scottasse -Non stavamo facendo niente!- esclamò un po’ troppo forte.
-Già, proprio niente!- come per dire “guarda che non ti crede nessuno!”
-Oh insomma, Will! Non hai qualcosa da appendere fuori, tipo un cartello con scritto non disturbare oppure …-
-Una cravatta?-
-Oh, oppure dato il luogo, un fonendoscopio sarebbe l’ideale!- continuò divertito Chris.
-Si dà il caso, che questa sia un’infermeria, per l’appunto, e non un albergo.- continuò arrabbiato Will -E Clarisse, ti avevo già detto che non volevo vederti con le scarpe sopra le brande. Non voglio più vedere una cosa come questa nella mia infermeria, altrimenti … -Will con occhi di fuoco e fare minaccioso tirò fuori da non-si-sa-dove il famigerato siringone –Avrete un assaggio della mia ira! Se non mi credete chiedete a Chirone!-
 
Chirone alla Casa Grande rabbrividì.
 
Chris e Clarisse si guardarono ancora imbarazzati e ora anche un po’ spaventati -Scusaci Will. Non ricapiterà più.-
-Ma … se si togliesse le scarpe?- chiese Chris cercando una scappatoia.
-FUORI!- gridò Will paonazzo.
I due ragazzi non se lo fecero ripetere due volte e si fiondarono fuori dall’infermeria arrivando al limitare della foresta e riprendendo fiato scoppiarono a ridere.
-Cavolo non l’ho mai visto arrabbiarsi così!-
-Già nemmeno io! Ora che ci penso non l’ho mai visto arrabbiato… come, non ho mai visto arrabbiato te!- Clarisse si avvicinò al ragazzo.
-Te tengo!- le prese il volto tra le mani -Qué razón tendría yo para estar enojado?- le sorrise, lei gli sorrise a sua volta e si baciarono di nuovo. (trad. Ho te! Che motivo dovrei avere per essere arrabbiato?)
In lontananza sentirono le voci profonde ed inconfondibili dei figli di Ares, i fratelli di Clarisse, che uscivano dall’arena. Le loro labbra si staccarono, ma i loro volti continuavano a rimanere vicini e i loro nasi si strusciarono dolcemente. Clarisse emise un lamento di dissenso -E’ già così tardi!- si lamentò.
Chris sospirò frustrato quanto lei. -Mmm- mugugnò -Fra poco sarà ora di cena! Capisco la divisione nelle case…- scosse la testa -…ma non riesco proprio a concepire il fatto che non si possa sedere a mangiare con chi si vuole! Questa è davvero una regola stupida.-
Clarisse gli accarezzò la guancia e lui le sorrise così dolcemente che le tremarono le ginocchia.
-Perché ridi adesso?-
-Perché questa parte di te è solo mia!- le prese la mano e le baciò il palmo, non ne aveva mai abbastanza delle sue carezze, come non ne aveva mai abbastanza di tutte le bastonate che gli dava. “Forse sono un masochista!” si ritrovò a pensare “E anche se non fosse così, non la lascerei a nessun altro, non voglio più separarmi da lei, mai più.”
-Ora dovremmo andare a farci una doccia! Prima che siano troppo affollate e sia costretta a tirare fuori qualcuno per i capelli!-
Chris sorrise e la prese per mano -Ok! Ah! Che cosa voleva Chirone alla fine?-
-Niente di che, è arrivato un nuovo ragazzo e l’ho portato a fare un giro di orientamento.-
Chris si fermò di colpo con un’espressione terrorizzata sul volto. -Tu?-
-Sì!?-
-L’hai portato a fare un giro di orientamento?
-Sì!-
-Gli hai fatto visitare anche i gabinetti?-
-Sì! No! Come ti viene in mente?- con una faccia da finta innocente.
-No, perché il ti-infilo-la-testa-nel-cesso è un tuo master! Povero ragazzo! E Chirone te l’ha permesso?-
-Smettila cretino! Ti ricordo che tu sei stato graziato da quel trattamento.- e ripresero a camminare.
-Me lo ricordo sì! E no, non serve che mi rinfreschi la memoria!- si affrettò a precisare.
Clarisse sorrise divertita, certo se ora gli avesse infilato la testa nel gabinetto poi non avrebbe più avuto il coraggio di baciarlo.
Prima che qualcuno li vedesse si salutarono con un veloce e sbrigativo bacio, come se nessuno al campo sapesse se stanno insieme.
Illusi.
 
Al suono della conchiglia tutti i ragazzi del campo di diressero alla mensa a cielo aperto. Al tavolo di Ermes c’era anche il nuovo arrivato era un bel tipo, Clarisse non gliel’aveva detto, anche se Clarisse è … Clarisse, ma una ragazza è pur sempre una ragazza … e una ragazza le nota certe cose. Comunque, a detta di Chris, anche se era di bell’aspetto aveva una faccia da schiaffi e c’era qualcosa in quel tipo che non gli piaceva, ma non riusciva ad afferrare cosa.
Prima di consumare il loro desco, tutti si alzarono ed andarono a porgere le loro offerte agli dei gettandole nel fuoco al centro della mensa. Per ultimo andò il pivello. Il Signor D aveva detto che si chiamava Henry E. White. “Chissà la E. per che cosa sta?”
Quando Henry gettò una succulenta coscia di pollo nel fuoco questo si ravvivò, crescendo di un metro abbondante.
Tutta la mensa ammutolì. Tutti i ragazzi cominciarono a guardarsi tra di loro e ad un tratto si voltarono tutti verso Henry. Beh, non guardavano lui, ma il simbolo che era apparso sopra la sua testa, un enorme fiore di loto rosa, in sboccio.
Talia sbiancò. -Di immortales.-
Tutti sbiancarono. -Di immortalis.-
Alzarono all’unisono lo sguardo al cielo, nuvoloni neri erano improvvisamente comparsi sul campo, sopra le loro teste. Tuoni, fulmini, lampi e saette e una voce roboante che sovrastò tutto.
-ERA!- Zeus, il padre degli dei e marito cornuto era fuori di se. 



Angolo delle Autrici
Ciao gente X3 l'altra volta ci siamo dimenticate di dirvi che ad alcune cose ci siamo ispirate a delle ff già esistenti, sia perchè l'idea ci piaceva, sia per creare un continuato letterario dando l'idea di verosomiglianza della storia (tipo il fatto che Chris parli spagnolo e che a Clarisse venga il latte alle ginocchia tutte le volte *^* - ispirato ad una one shot di Dragana - ti prego non odiarci è che era un'idea così tenera e sexy, sopratutto sexy *^* che non abbiamo saputo resistere ^^. Speriamo solo di aver dato il dovuto omaggio alla tua idea ^^).
Detto questo vi consigliamo di leggere anche le altre ff di Chrisse (sopratutto quelle di Dragana, ma anche le altre) che sono molto belle e speriamo che anche la nostra sia di vostro gradimento.
Commentate ... e se avete anche un topo per George perchè Martha rischia di commetere un serpenticidio ... sta sssssclerando. XD

Ah! Ci siamo dimenticate di dirvi che abbiamo creato anche un "Dietro le quinte" di quello che succede mentre scriviamo questi capitoli. Se volete leggerlo ... I-Chan: cercatelo ...
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: _Brandy_