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Autore: Vanilla_91    27/08/2015    9 recensioni
L'inizio di un nuovo anno scolastico può portare con sé innumerevoli sorprese: nuovi amici, nuovi professori, nuove esperienze.
Kagome è una ragazza semplice, adora Sango, la sua migliore amica, Sota, suo fratello maggiore e il suo sogno più grande è quello di girare il mondo. Per questo, quando viene selezionata per un progetto studio che si terrà in America, non può che esserne entusiasta.
Ciò che non ancora non sa, è che dovrà avere a che fare con InuYasha, un teppista prepotente e scorbutico, che non sopporta, con il suo gruppo di amici e con un ex fidanzato invadente e noioso.
Folli corse in moto, feste proibite, guai, gelosie e quel pizzico di follia tipico dell'età accompagneranno i protagonisti in questa nuova avventura.
Tre mesi di convivenza forzata, novanta giorni per imparare a conoscersi e ad andare d'accordo..chissà che l'amore non ci metta lo zampino.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gli alberi del parco si erano tinti delle tonalità tristi e tenui dell'autunno.
Il miscuglio dorato, bronzo e rossiccio delle foglie, contrastava nettamente con quel cielo insolitamente azzurro e sereno.
Il vento leggermente freddo le scompigliava i capelli, ma Kagome parve gradire quella fresca e particolare carezza.
Chiuse gli occhi, spingendo il capo innanzi, quasi a voler cogliere e catturare tutti gli odori e i sapori che quella delicata brezza portava con sé.
Le piaceva il nuovo continente, era affascinata dalle strane usanze dei suoi abitanti, dagli ampi e soleggiati parchi, dai lunghi caffè e dalla frenesia delle persone, che sembravano non aver mai tempo.
Le piaceva vivere con i Mine, avere Key sempre vicino, pronto a confortarla e a sostenerla, ma sentiva di non appartenere a quella terra, sapeva che quella non era la sua vita.
InuYasha..il suo pensiero non l'aveva mai abbandonata.
Si era allontanata da lui sperando di capire, sperando che lui comprendesse..e forse l'aveva fatto.
Lui non aveva mentito: l'aveva aspettata, ma a suo modo.
Dopo appena una settimana dal suo arrivo nella cittadina americana, InuYasha l'aveva raggiunta.
Non l'aveva cercata, non nel senso più comune del termine.
Il loro era stato un muto appuntamento, un silenzioso e lento riavvicinarsi,ritrovarsi.
Non c'erano state parole, quel parco non molto frequentato era diventato il loro piccolo mondo, il loro punto d'incontro.
InuYasha era sempre il primo ad arrivare, l'attendeva e restava a fissarla in silenzio, da lontano.
I suoi occhi non abbandonavano mai la sua figura, Kagome ne era consapevole.
Sebbene all'inizio non avesse apprezzato il suo gesto, quel chiaro ignorare i suoi desideri e le sue richieste, la sua muta presenza era diventata un sostegno.
Poteva vederlo, ma non toccarlo, non ascoltare la sua voce..almeno che non fosse stata lei stessa a chiederlo.
InuYasha era diventato la concretizzazione dei suoi pensieri.
E lei aveva pensato, a lungo.
Nonostante tutto il dolore, la sofferenza, sapeva di rivolerlo accanto, nella sua vita.
Si era ripromessa di imparare ad amarlo in un modo più giusto, razionale, ma aveva compreso che quello, forse, non avrebbe mai potuto farlo.
InuYasha scatenava in lei sentimenti irrazionali, burrascosi, irrefrenabili.
Accendeva i suoi sensi, le sue voglie, la riportava a nuova vita..e lei non voleva più spegnersi.
Avrebbero avuto un bambino, un magnifico ed indifeso piccolo esserino, che sarebbe dipeso da loro in tutto.
Per questo, ora sapeva, aveva capito.
Quello che erano stati, non sarebbe più tornato, non doveva più contare.
Anche loro, il loro amore, sarebbe dovuto nascere a nuova vita e sarebbe dovuto crescere e maturare in modo sano.
Sapeva che InuYasha era cambiato, che aveva finalmente capito. E sapeva, anche, che in caso contrario, questa volta lei sarebbe stata forte, per il loro bambino.
L'abbigliamento troppo leggero le causò un brivido, ma non vi badò.
Non si sarebbe mossa, quello era un giorno importante per lei, per loro.
Immaginava cosa sarebbe accaduto, l'aveva compreso nel momento in cui aveva visto la figura di InuYasha avvicinarsi ogni giorno un po di più.
Cautamente, lasciandole tempo e modo per arretrare, lui aveva azzerato le distanze, ma Kagome non si era mossa.
Lo stava aspettando.
Si sentì circondare da dietro, ma non sobbalzò, il profumo che tanto adorava, il suo profumo, l'aveva già raggiunta.
La sensazione di risentire quelle braccia forti chiudersi intorno a lei, quelle mani sul suo corpo, le fece perdere un battito.
Era quella la felicità, fatta di piccole cose: nessuna parola e un caldo abbraccio.
-Ti ho aspettato molto. La tua mancanza mi ha quasi fatto impazzire.- le mormorò lui, in tono roco, sprofondando il volto nei suoi capelli.
Quasi le venne da ridere. Avrebbe voluto fargli presente il fatto che non avevano mai smesso di vedersi, ma non voleva rovinare quel momento.
Tacque, aspettando che fosse lui a continuare.
-Ho aspettato di capire, di comprendere a cosa potesse servirci stare lontani, se ciò ci rendeva solo infelici.
Mi spiace, amore mio, ma temo di non aver compreso a fondo.-
Kagome sentì i muscoli irrigidirsi, sorpresa da quelle parole.
-Non potevo comprendere la tua decisione di allontanarti, non quando il destino stava offrendoci una nuova possibilità. Non potevo capire la tua esigenza di venire qui, in un paese sconosciuto, lasciando la tua famiglia, le tue amiche, lasciando me.
Non potevo capirlo e non potrò mai farlo. Tuttavia, ho imparato molte altre cose.
Ho insegnato ai miei occhi a saziarsi della tua figura, in questi lunghi mesi durante i quali le mie mani non hanno potuto toccarti.
Ho imparato a riconoscere il tuo profumo tra mille altri: tra il puzzo acre delle auto, tra l'odore dell'erba bagnata e tra l'aroma di quelle ciambelle che non smetti più di mangiare.
Ho provato la nostalgia, le lunghe notti senza di te, il vuoto che mi assale quando non mi sei vicina.
Ho imparato che il mondo è un posto vuoto e triste senza te.
Ho compreso che la tua non era una vendetta, o un castigo, ma solo un modo per ritrovare te stessa, per ritrovare noi dopo i casini che io stesso ho combinato.
Ho capito che senza te nulla ha senso e che probabilmente non ne avrò mai abbastanza di tutto ciò che sei.-
Kagome fremette, sotto il peso e l'intensità di quelle parole.
Sentiva il cuore battere impazzito, le mani sudate e il respiro affannoso.
Lui era lì, vero, finalmente poteva toccarlo.
Mancava così poco...
-Ho capito che posso racchiudere tutto ciò che sento, tutto ciò che sei per me, in sole tre parole. Ti amo, Kagome.-
Il vento soffiò più forte, trascinando via qualche foglia, prima che il silenzio calasse su loro.
Avrebbe voluto fare mille cose: piangere, stringerlo, baciarlo, ma lasciò che fosse il cuore a scegliere la strada.
Due lacrime le rigarono il viso, portando via ogni residuo di sofferenza e amarezza.
-Ti amo anche io, InuYasha.- sussurrò, stringendosi maggiormente a lui.

 

 

 

[Quattro anni dopo]

 

-Kagome, amore, questa cosa deve finire.- protestò, con un pelo di fastidio nella voce.
-InuYasha, ne abbiamo già parlato. Key è un mio amico e non smetterò di parlargli a causa della tua insensata gelosia.-
-Tsk, fa come vuoi! Mai una volta che mi desse ascolto, femmina cocciuta!-
Kagome ridacchiò, tornando a prestare attenzione alla lettera che aveva tra le mani.
Una mail sarebbe stata più pratica e veloce, ma il suo amico americano amava così tanto la corrispondenza epistolare che lei aveva smesso di farglielo notare.
Da quattro anni era lontana dall'America e avvertiva la nostalgia della famiglia Mine e del continente che l'aveva ospitata durante uno dei periodi più tristi della sua vita.
Durante quei quattro anni molte cose erano cambiate, o forse quasi nulla.
Ricostruire il suo rapporto con InuYasha non era stato semplice, aveva richiesto impegno, dedizione e sopportazione, ma l'amore che li legava aveva finito col crescere sempre di più e solidificarsi.
La nascita della piccola Yuki aveva portato una ventata di felicità nella loro vita..tanto da spingerli a ripetere l'esperienza, nonostante fossero ancora così giovani.
-Kagome, mi pareva che il dottore fosse stato chiaro: non devi sforzarti. Dovresti essere a letto, non piegata su quei libri o a leggere ciò che scrive quel damerino!- sbuffò, tornando all'attacco.
Era stanca, la gravidanza inoltrata la portava ad abbattersi facilmente, ma aveva deciso di continuare l'università e di dedicare allo studio il maggior tempo possibile prima della nascita del loro secondo bambino.
-Di un po', non dovresti essere a lavoro, tu?-
-Tsk! Pensi che potrei lasciarti sola? Non ho intenzione di perderti di vista nemmeno per un attimo.- sentenziò, guardandola di sbieco.
Si erano sposati, poco dopo la nascita della loro prima figlia.
InuYasha aveva deciso di lavorare nell'azienda di suo padre, per nulla interessato a proseguire gli studi.
-Non potresti andartene da qualche altra parte? Magari Miroku ha bisogno di te!- lo incoraggiò, desiderosa di sottrarsi ai suoi rimproveri.
-Quel pazzo psicopatico non fa che rompermi con le sue paranoie sul matrimonio e sui preparativi. Tze, manco stesse per sposarsi il principe Carlo.-
Miroku e Sango avevano convissuto per circa un biennio, finché avevano scelto, di comune accordo, di ufficializzare in maniera definitiva la loro unione.
Sota e Sakura, invece, avevano preferito procedere con maggiore calma, così come Koga e Ayame, felici della loro vita da giovani innamorati.
Sesshomaru aveva mantenuto la sua parola, finendo col trasferirsi in America, per restare accanto a Rin.
Chi, maggiormente l'aveva sorpresa, era stato Kohaku, l'amico storico di suo fratello.
Da alcuni mesi, aveva preso a frequentare Rea, loro compagna durante il viaggio- studio, rivelatasi non poi così antipatica.
-Allora, cosa ti scrive il damerino americano?- le domandò.
-Il suo nome è Key.-
-Lo so benissimo come si chiama!-
-La famiglia Mine intende ospitarci la prossima estate. Key dice che non accetterà un rifiuto e che, nel caso tu osassi protestare, verrà lui stesso fin qui per costringere a muovere quel tuo culo pesante.-
-Che cosa ha detto quel damerino?- strillò -Che ci provi! Deve solo permettersi di avvicinarsi alla mia famiglia.-
Kagome ridacchiò, divertita dalla gelosia mai affievolitasi di suo marito.
Aveva osato sperare che Key ed InuYasha imparassero ad andare d'accordo, ma i due continuavano a mal tollerarsi.
Tornò a concentrarsi sulla lettera, su quelle righe scritte in un giapponese ancora incerto.
Non era cambiato molto il suo migliore amico durante quegli anni.
Avrebbe voluto avere lei e diversamente nessun'altra, così le aveva detto.
E, fino a quel momento, aveva continuato indisturbato la sua carriera di playboy, cambiando ragazza ogni sera.
Charlotte, dal canto suo, pareva essersi innamorata di un cantante emergente, che proprio non voleva accorgersi di lei.
Ripiegò il foglio, ripromettendosi di rispondere al suo amico il prima possibile.
In quei quattro anni era cresciuta, tutti loro erano cresciuti.
Gli Youkai avevano cessato d'esistere, ma le amicizie e gli amori nati in quegli anni di corse folli e spericolate, di passioni adolescenziali, di vendette, lacrime, gelosia e dolore erano sopravvissute.
-InuYasha, smettila di blaterare.- lo richiamò -Vieni qui.- gli chiese, porgendogli una mano.
Il marito le si avvicinò, cingendola da dietro, come faceva spesso.
-Il giorno del nostro matrimonio hai giurato di dimostrarmi ogni dì ciò che provi per me. Forse, oggi, hai intenzione di infrangere i tuoi giuramenti nuziali?- lo schernì.
Il ragazzo la fissò, vagamente sorpreso, prima di unire la propria risata a quella cristallina di lei.
Le lasciò un bacio sul collo, prima di stringerla maggiormente a sé.
-Ti amo, Kagome.- le sussurrò, come aveva fatto quel giorno di quattro anni prima.
-Ti amo anche io, InuYasha.- gli rispose, come faceva tutti i giorni.



NOTE DELL'AUTRICE IPER-RITARDATARIA
Sì, sono io e sono viva xD (Ammesso che a qualcuno importi)
Alla fine, tra alti e bassi, aggiornamenti più o meno veloci, ce l'ho fatta a concludere questa storia *_*
Come accade ogni volta, ho quasi la sensazione che un piccolo periodo della mia vita sia giunto a termine :\
Bando alle ciance, l'epilogo è arrivato e spero davvero di non avervi deluso. L'ho letto, riletto, cancellato e riscritto, ma di meglio non sono proprio riuscita a fare.
Ci tengo, ora, a ringraziare tutti voi che mi avete accompagnato durante questo lungo percorso.
Un grazie a Serin, che mi ha consigliato, sopportato e supportato, a Faby che mi ha aiutato con i suoi pareri e alle ragazze del Vanilla's che hanno sopportato le mie paranoie! Lune e Chiaretta meritavano una citazione :D
Grazie aa tutti voi che avete recensito, che avete inserito la storia tra le seguite, preferite o ricordate! Spero tanto di esservi riuscita a strappare una piccola emozione mentre scorrevate di riga in riga..quello sarebbe il mio più grande successo :)
Quindi grazie, grazie e ancora GRAZIE :D
Per l'ultima volta, vi lascio il link del gruppo per chi avesse voglia di aggregarsi a noi:
https://www.facebook.com/groups/758064124210814/?fref=nf 
Baci :D

 

   
 
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