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Autore: binca    27/08/2015    5 recensioni
C'è qualcosa che non quadra nella classe babbana di Albus e Rose.
Un bambino solitario gira fra i banchi contento di portare scompiglio.
E' solo un babbano continua a ripetersi Harry, ma allora perchè la sua cicatrice ha ricominciato a bruciare dopo sedici lunghi anni di pace?
Perchè il giorno del suo undicesimo compleanno a quel bambino arriverà la lettera di ammissione ad Hogwarts?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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CIAO A TUTTI ^^
DOPO BEN DUE ANNI, HO DECISO DI RIPRENDERE IN MANO QUESTA STORIA E PROMETTO CHE QUESTA VOLTA SARO’ PUNTUALE CON I CAPITOLI E SOPRATTUTTO LA FINIRO’!

BUONA LETTURA


CAPITOLO UNO


 

(PROV  HARRY)

 
Come ogni sera mi trovavo comodamente seduto sulla poltrona di pelle nera che Sirius mi aveva lasciato in eredità. Non che fosse bellissima, Ginny più volte aveva cercato di sbarazzarsene poiché non centrava nulla col resto del salotto, ma stare li, fra quei due braccioli mi dava una sensazione di tranquillità, come se il mio padrino fosse ancora vivo.
Con gli occhi stanchi accarezzai la civetta che proprio in quel momento si era appollaiata alla mia destra e sorseggiando l’ultimo sorso di caffè, aprii la lettera.
Per qualche secondo restai in silenzio. La mentre improvvisamente lucida che lavorava da sola, il battito accelerato.
«Non può essere» mormorai quasi senza rendermene conto, mentre mi passavo una mano incerta sulla cicatrice a forma di saetta che avevo sulla fronte.
Ginny dal canto suo alzò la testa dallo schema di gioco che stava studiando e mi lanciò uno di quegli sguardi fin troppo espressivi di cui mi ero innamorato tanti anni prima..
«Tesoro qualcosa non va?» Domandò incerta, mentre io, con il cuore che batteva a mille, finivo di leggere la lettera che stringevo fra le mani a voce alta.


 
“Caro Harry, come richiesto mi sono subito dato da fare per scoprire se lo studente di cui mi hai parlato studierà ad  Hgwart. Mi preme informarti che la risposta è si.
Non so se questo è un bene o un male dato che non hai voluto dirmi niente, ma se hai bisogno, sai che ci sono anche solo per tenerlo d'occhio.
Cordiali saluti a te e a tutta la famiglia.”
Il tuo amico
Neville Paciock
 
 

«Chiama Teddy» ordinai incapace di dire altro una volta terminata la lettura.
«S... Si. Mando una strilettera anche a Ron ed Hermione?» annuii quasi senza rendermene conto, mentre con il pollice continuavo ad accarezzarmi la cicatrice. Quel ragazzo non poteva essere un mago, non doveva assolutamente essere un mago
Dopo quasi 19 anni di tranquillità, io HARRY POTTER il bambino sopravvissuto, il salvatore del mondo magico, avevo di nuovo paura.
Quello che mi passava per la testa non poteva essere vero, o meglio, non doveva essere vero. C'era decisamente qualcosa che non andava, eppure...
 
 
TRE ANNI PRIMA

 
«Teddy scordatelo» urlai esasperato, osservando quella massa di capelli scuri che da troppo tempo continuava ad inveirmi contro.
«Non sei mio padre Harry» sibilò in cagnesco lasciandomi per qualche secondo in silenzio. Era vero, non ero suo padre, ma nonostante questo da sedici anni mi prendevo cura di lui come se fosse un figlio.
«Su questo hai ragione, ma ciò non toglie che sono il tuo tutore legale» risposi in tono di sfida.
«Mio padre me l'avrebbe lascito fare».
«Sei proprio sicuro che Remus ti avrebbe permesso di dormire con una ragazza a sedici anni appena compiuti?»
«Si, ne sono sicuro».
Sospirai deciso come non mai a chiudere quella conversazione che andava avanti ormai da ore. Probabilmente il mio caro e vecchio amico glie lo avrebbe permesso, ma sapevo che Ginny non avrebbe mai acconsentito ad un cosa del genere e così, stanco, dopo una lunga giornata di lavoro, mi stropicciai gli occhi tornando ad osservare il moro.
«Senti Teddy, domani è il primo giorno di scuola di Lily, tu devi tornare ad Hgwart, non credi che sia meglio andare a dormire?»
«Sai che roba, una scuola di babbani».
«Anche tu ci sei andato» intervenne la mia cara mogliettina parandosi alle mie spalle ed osservando il ragazzo che ormai entrambi ritenevamo un figlio.
«Si certo che ci sono andato, ma adesso non è quello il discorso. Non ho più cinque anni, non potete ordinarmi tutto quello che devo o non devo fare! Mi sono trovato un lavoro, dalla prossima settimana farò il Baby Sitter ad un bambinetto di sei anni, non potete trattarmi così».
Mentre mia moglie mi prendeva la mano per calmarmi, mi avvicinai a quel ragazzo terribilmente disubbidiente come suo padre e lo osservai attentamente negli occhi.
Era esattamente uguale a Lupin.
Le espressioni, i movimenti, tutto mi ricordava il mio amato professore tralasciando i capelli e le ciglia che spesso cambiavano colore senza che lui se ne accorgesse, dono decisamente ereditato dalla madre.
Sbuffai, quando avevo accettato di prendermi cura di lui, avevo immaginato che ci sarebbero state tante litigate, ma mai avrei pensato che durante una di queste potesse accusarmi di non essere veramente imparentato con lui.
Mi rendevo anche conto però, che se quando avevo la sua età, Sirius avesse cercato di dirmi cosa fare, molto probabilmente non l’avrei ascoltato e questo mi metteva in una situazione parecchio difficile.
«Signorino mi hai stancato! Adesso fila a letto che domani è una giornata importante, non mi interessa se lavori o no, finche vivrai sotto il mio tetto non ti puoi permettere di parlarmi così, sono stato chiaro?»
«Harry ti ripeto che non sei mio padre» urlò estraendo la bacchetta, gesto che mi fece arrabbiare più del previsto.
«Cosa vorresti fare ragazzino?» domandai cercando di mostrarmi calmo e divertito.
«Non lo so, ma di sicuro non ascoltarti» sibilò. Annuii e mentre mi preparavo a ricevere un incantesimo, restai sorpreso di vedere la sua bacchetta sfrecciare dalla parte opposta del salotto. Per qualche secondo pensai potesse essere stata Ginny, ma ben presto mi resi conto che la mia cara migliore amica si trovava comodamente appoggiata alla porta d’ingresso.
Scossi la testa pensando fra me e me che io non l’avevo invitata e tornai a concentrarmi sul ragazzo.
«Ora Teddy, dopo essere stato disarmato, penso sia ora che tu vada a letto. Non te lo ripeto più». Detto questo, con un colpo di bacchetta lo spinsi verso camera sua prima di lasciarmi andare ad un lungo e meritato sospiro di sollievo .
«Non lo sopporto quando fa così» sussurrò Ginny prima di baciarmi dolcemente.
«E che ci vuoi fare, sta crescendo amore, non potremo trattarlo come un bambino per l’eternità, comunque Hermione che ci fai qui?» Domandai sorridendo.
«Avevo pensato di farvi un saluto. Questa sera Ron si è offerto di badare da solo ai piccoli così eccomi qui».
Risi al grugno di Ginny e le accarezzai i lunghi capelli rossi. Sapevo che a volte ci pensava a trascorrere una vacanza senza tutta la famiglia, ma poi, ogni volta che doveva partire per una partita di quidditch  ci stava male. Quanto a me, come capo Auror, ero decisamente pieno di lavoro, nonostante dopo la morte di Voldemort non ci fossero più stati problemi enormi.
«Sei sempre la ben venuta lo sai» risposi osservandola accomodarsi sul divano di fronte a me.
Sapevo che se si era seduta c’era sotto qualcosa, ma decisi di aspettare che fosse lei a parlare, versandole intanto un bicchiere di wisky.
«E così domani arriva il grande giorno. Finalmente tutti a scuola» mormorò poco dopo facendomi annuire.
«Già, pensate quando andranno ad Hogwart. Non manca poi molto».
«Solo due anni per James» sussurrò Ginny sognando ad occhi aperti.
«Esatto,  pensando a ciò mi è venuto un dubbio, dovremo raccontare a loro di Lord Voldemort? Nel senso, abbiamo sempre cercato di non dire niente. Nessuno dei nostri figli ha ancora sviluppato un comportamento magico e allora mi chiedo, è giunto il momento di aprire il discorso?» Domandò Hermione con uno sguardo preoccupato.
A quelle parole restammo in silenzio tutti e tre.
Ero stato io a decidere che i bambini non sapessero dell’esistenza del grande mago. Dopo aver preso posizione come capo Auror, mi era stato offerto un posto anche come ministro della magia, ruolo che avevo deciso di rifiutare poiché la vita dietro la scrivania non faceva per me.
Nonostante questo però, ero riuscito a far si che la storia di Voldemort non venisse studiata prima del sesto anno di scuola, così che i miei figli potessero vivere tranquilli almeno fino ad allora. Loro infatti erano convinti che Colui che non deve essere nominato, fosse un semplice ladro di grande portata e a me personalmente, andava bene così. Per lo stesso motivo avevo deciso di mandargli fino al giorno della lettera di ammissione ad una scuola babbana, venendo seguito poi da molti altri miei coetanei.
«Non lo so, non lo so davvero. Manca ancora del tempo, non dobbiamo mica decidere oggi» sussurrai quindi ad un Hermione preoccupata.
«Si Harry, forse hai ragione però ...»
«Però? » Chiese Ginny incerta, forse aveva capito quello che stava pensando .
«Dico solo che anche alla scuola babbana ci sano dei maghi».
«Si questo è vero, ma come abbiamo notato, nessuno ha riconosciuto James, Albus e Rose».
Hermione annui, attorcigliandosi un ciuffo di capelli intorno al dito e dopo averci lanciato un’ultima occhiata, ed averci augurato la buona notte si smaterealizzò lasciando il mio salotto in un baleno per materealizzarsi probabilmente nel suo.
Amore io vado a letto  sussurrò la rossa alla mia destra baciandomi una guancia, mentre io mi ritrovavo completamente solo nella grande stanza.
Era giusto quello che stavo facendo?
Stavo facendo bene il mio lavoro di genitore oppure stavo sbagliando tutto?
Non c’era giorno dove non mi facessi quella domanda. Io una famiglia vera non l’avevo mai avuta e l’unica cosa che davvero mi importava era proteggere quella che mi ero creato con innumerevoli sforzi.
Ma allora perché Teddy era arrivato al punto di sguainare la bacchetta?
Perché mi sentivo un bugiardo?
Perché Hermione era così preoccupata?
Sospirai e mi alzai.
Il giorno dopo sarebbe stato importante, la mia piccolina avrebbe cominciato la scuola e io avevo bisogno di dormire.


CIAO A TUTTI!
SPERO CHE IL PRIMO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO :D
TRANQUILLI :)
CAPIRETE LE PERPLESSITA' DI HARRY ALLA LETTERA RICEVUTA MOLTO PRESTO!
UN BACIONE

 
  
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