Storie originali > Epico
Segui la storia  |       
Autore: PitonTake    27/08/2015    0 recensioni
Storia semi fantasy e con molti tratti epici riguardante una storia interpretata in un luogo fantasy con caratteristiche culturali, storiche, architettoniche Giapponesi. La storia si svolge prima nel nostro mondo e in seguito nell'ambientazione fantasy.
l'ambientazione viene divisa in due, una parte del mondo, conosciuta, giapponese e una parte del mongo non conosciuta mongola con tratti cinesi.
Genere: Fantasy, Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Finimmo di mangiare e improvvisamente il buio si impadronì del tempo –Tranquillo- Mi disse –Le Dodici Teste Nere quando c’è un nuovo arrivato dopo che esso pranzi fanno cadere la notte per permettergli di riposare, ma bada, qui è notte per poco più di sei ore a giorno- Mi disse sorridendomi come al suo solido –Ti faccio vedere la tua stanza- Mi alzai dal tavolo e lo segui quindi andammo al secondo piano e mi apri la stanza, era fantastica e c’era già il futon sistemato -Lì in quello scompartimento ci sono altri kimoni e lì- dice indicando un altro armadio incassato –ci sono degli hakama blu e neri, indossa quelli che vuoi, ora buona notte hai bisogno di riposo.
Quindi lo salutai e dopo essere entrato chiusi la porta, vidi che c’era un finestrella chiusa e la aprii, era verso est quindi appena sarebbe sorto il sole me ne sarei accorto nell’immediato, quindi mi spogliai e mi misi nel mio nuovo Futon.
I
l giorno seguente appena il sole ascese me ne accorsi come avevo progettato, il sole mi colpi gli occhi e mi alzai, guardai i kimoni disponibili, uno mi colpi, era verde scuro e con dei bordi argentei, lo misi, dopo andai a guadare gli hakama e ne presi uno nero, pensavo che era indifferente, quindi dopo sistemai il mio futon, piegai il kimono di ieri per poi portarlo a lavare e scesi sonno per la colazione.

Dopo aver fatto della colazione con del riso e del natto, forse avevano ragione, ha un sapore e un odore strano, ma col riso e con quella specie di cose che O Bushi ha messo non mi fa troppo schifo, ma penso solo che mi potrà abituare. –Va a conoscere qualcuno lì fuori, vai a ridere e a conoscere- mi dice –Hai due giorni liberi, oggi compreso, dopo di che il tuo allenamento inizierà- ancora portavo il riso e in natto alla bocca mentre ascolto il vecchio –Allenamento? Di cosa si tratta?- chiesi curioso –Guerra! Mangia e va!- mi disse forse con un tono lievemente rabbioso. Dopo finito di mangiare portai le tazze a lavare e uscii dalla casa chiedendo a un uomo sulla cinquantina se avesse visto il vecchio, e qui scoprii che c’era un tempio Shintoista dove lui andava a pregare varie ore al giorno.

Continuai quindi a fare in questi due giorni il nulla quando alla fine mi alzai ed era il terzo giorno, quindi al solito mi misi un nuovo kimono e un hakama, questa volta, blu e dopo aver sistemato tutto scesi a fare colazione e vidi il vecchio pronto con delle armi –Cosa succede..- come al solito non mi fece finire la frase –L’addestramento inizia, magia in fretta che andiamo vicino il ponte- mi disse –Ma non posso sapere nemmeno ora di cosa si tratta?- -A tempo debito ragazzo, a tempo debito- mi disse mentre presi le armi e tutto e lo seguii.

Arrivammo vicino il ponte –Bene posa tutto- mi disse e continuò dicendomi –Siediti pure- come tradizione mi inginocchia, come al solito, prima il ginocchio sinistro poi quello destro, -Bene!- esclamò –Sei pronto! Sai perché i Dodici ti hanno preso?- chiese - No O Bushi, non lo so- gli risposi –Bene te lo dico io, hanno, o meglio, tutti abbiamo bisogno di un nuovo guerriero, come vedi siamo circondati da un fiume, ma oltre il Torii ci sono delle tribù Ainu che ci odio e vogliono ucciderci- stesi in silenzio ascoltando ciò che il vecchio aveva da raccontarmi –Prego varie ore al giorno perché chiedo ai Kami di darci la gioia che essi ci attacchino il più tardi possibile- poi riflettei e chiesi –Ma non siamo immortali?- mi guardò –Vedo che ascolti bene, ma anche loro sono immortali, tutti in questo mondo lo siamo ed è per questo che abbiamo bisogno di un nuovo soldati- -Chi è stato l’ultimo?- chiesi ma senza risposta.

Prima dell’allenamento il vecchio mi spiegò un po’ di cose sul combattimento e dopo un tre o quattro ore si fermò –Qualcosa non va?- gli chiesi, rimase in silenzio tenendo una lancia per le due mani e infine con un sguardo malinconico mi disse –Cosa scegli?- io guardai quinti tutte le armi possibili –Non saprei, come faccio a capire cosa è meglio per me?- -Non preoccuparti sono le armi a scegliere i loro soldati e no il contrario, c’è chi nasce spadaccino, chi fuciliere, chi arciere e così via. Quindi allora cosa scegli?- guardai intensamente quelle lami, la lancia non la volevo, c’era qualcosa che mi faceva pensare che era più ingombrante, arco e balestra nemmeno per sogno, non mi piace stare indietro, c’erano spade di tutti i tipi quando vidi una katana, la mia passione per le katana non era svanita –Posso sfoderarla?- chiesi curioso –Certo!- esclamò contento.

La Katana era magnifica, aveva un fodero argento e verde come il tori, mentre la guardia era formata da un ovale in cui dentro c’era un serpente, mentre l’impugnatura era nera con la pelle di squalo bianca e infine il Sageo era rosso, la estrassi e vidi un incisione un qualcosa dove riconoscevo solo i due kanji di Bushi –Maestro cosa c’è scritto?- senza nemmeno leggerlo –Kasai Bushi- -Cosa vuol dire?- chiesi curioso –Il Fuoco dei guerrieri- -Scelgo!- esclamai –Qualcosa me lo faceva pensare, ai gli occhi pieni di terra e il cuore pieno di fuoco, ogni legame che vuoi istaurare non è sincero e a volte i tuoi sentimenti sciolgono l’acciaio che hai dentro la terra- Mi disse mentre presi la Katana e la stavo mettendo al mio Obi –Cosa fai, niente armatura, non mi dire che non vuoi vedere la tua armatura- Sorpreso lo guardai, e dietro di lui si materializzò un armatura giapponese –Ma maestro, farò l’allenamento con quella?- chiesi –No! Certo che no volevo solo farti vedere la tua futura ricompensa per i futuri tempi di guerra- Disse sorridendo, mentre io feci un inchino e  guardai attentamente l’armatura, era completamente nera, era straordinaria.

-Bene andiamo al villaggio, metti la Katana nell’Obi, dobbiamo iniziare l’allenamento- Quindi feci come mi disse e lo seguii, per un istante mi guardai dietro e tutto ciò che era lì scomparse tranne la lancia e prima di arrivare al villaggio chiesi –O Bushi! La Yari non è scomparsa- gli dissi e lui di scatto si voltò –Giusto, ora proseguiamo- Non dissi più una parola fino quando non mi portò in piazza –Usa questo- Mi lanciò un bokuto –Avanti attacca- Non sapevo cosa fare e non volevo fare nulla –Non posso Sensei- Esclamai –Pazzo- quindi attaccò lui per primo e quasi mi colpii, capii allora che l’addestramento iniziò e quindi cercai di parare tutto e cercai di contrattaccare, ma dopo circa un quarto d’ora mi colpi e caddi a terra. Provammo per 3 o 4 volte e poi la notte si fece alta –E’ ora di cena, forza abbiamo fatto abbastanza per oggi- cenammo e l’allenamento durò parecchi mesi, non avevamo calendari, noi non contavamo il tempo come i mortali, ma li contavamo in base alla nostra data di arrivo e in base alle stagioni.

Ricordo che quando arrivai io era la tarda primavera, i ciliegi espellevano i loro fiori per produrre le ciliegie e ora so che sono passati ben tre anni e so che il mio Addestramento è finito.
 
 
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Epico / Vai alla pagina dell'autore: PitonTake