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Autore: Lady Aileana    28/08/2015    1 recensioni
- Sono solo una sudicia piccola traditrice di sangue, no? - sussurrò Ginny ansimando.
Blaise si chinò nuovamente su di lei e sporse la testa fino a toccarle con le labbra quel suo delicato viso di porcellana e poterle lasciare la scia di un lieve bacio sulla fronte. Gli angoli della sua bocca si solleveranno in un sorriso appena accennato e sporgendosi le bisbigliò all’orecchio:
- No. Tu sei solo Ginny Weasley. - Il Serpeverde cercò le sue mani e intrecciò quelle dita fredde alle sue in una stretta calorosa. Poi aggiunse sussurrandole dolcemente: - Agli occhi degli altri potremmo essere solo dei traditori di sangue. E anche se fosse? - Blaise abbassò lo sguardo e socchiudendo lentamente le palpebre sfiorò con delicatezza il profilo della Grifondoro con la punta del naso. - Insieme. - bisbigliò in un soffio che le solleticò il viso, facendole venire i brividi. Resistette alla tentazione di quelle labbra e sfiorandole con leggerezza mormorò - Sempre. - poi finalmente si abbandonò a quel tenero bacio che sanciva quella promessa.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Sono solo una sudicia piccola traditrice di sangue, no? - sussurrò Ginny ansimando.
 
Blaise si chinò nuovamente su di lei e sporse la testa fino a toccarle con le labbra quel suo delicato viso di porcellana e poterle lasciare la scia di un lieve bacio sulla fronte. Gli angoli della sua bocca si solleveranno in un sorriso appena accennato e sporgendosi le bisbigliò all’orecchio:
 
- No. Tu sei solo Ginny Weasley. - Il Serpeverde cercò le sue mani e intrecciò quelle dita fredde alle sue in una stretta calorosa. Poi aggiunse sussurrandole dolcemente: - Agli occhi degli altri potremmo essere solo dei traditori di sangue. E anche se fosse? - Blaise abbassò lo sguardo e socchiudendo lentamente le palpebre sfiorò con delicatezza il profilo della Grifondoro con la punta del naso. -  Insieme. - bisbigliò in un soffio che le solleticò il viso, facendole venire i brividi. Resistette alla tentazione di quelle labbra e sfiorandole con leggerezza mormorò - Sempre. - poi finalmente si abbandonò a quel tenero bacio che sanciva quella promessa.  
 
***
 
“Pff…” sbuffò spazientita Ginny mentre con passo deciso si stava dirigendo nella sua carrozza. “E lui dovrebbe essere il nostro nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure?” pensò con rammarico lanciando un’occhiata frettolosa a quell’arrogante esibizionista di McLaggen che si era trattenuto ancora qualche minuto con Lumacorno.
 
Scosse la testa contrariata. “Lumaclub.” pensò schifata. “Che arrivista sociale.” 
 
Sospirando ripose nuovamente lo sguardo di fronte a sé e riconobbe con un tuffo al cuore quella elegante camminata arrogante, capace di sminuire chiunque, perfino una come lei. Piacevolmente sorpresa da quella coincidenza la Grifondoro ne approfittò per rubare ancora qualche attimo ad ammirare i suoi lineamenti perfetti senza che nessuno sguardo indiscreto potesse accorgersene.
 
Così, attraversarono insieme un paio di carrozze senza mai rivolgersi la parola, fino a quando Ginny, che si era attardata a salutare dei Grifondoro, non lo vide da lontano fermarsi improvvisamente in mezzo al corridoio. Lo seguì avidamente con lo sguardo mentre si infilava con leggiadra eleganza nel suo scompartimento e solo allora poté dire di aver colto un segno di riconoscimento in quella fugace occhiata lanciata fuori nel corridoio prima di far scorrere la porta dietro di sé.
 
Riprese a camminare come se nulla fosse, come se quegli occhi neri, così profondi e misteriosi non le avessero suscitato nulla, come se non le stesse davvero mancando il respiro per quella tempesta di emozioni che le stava bombardando il cuore e la mente…
 
“È inutile continuare a prendersi in giro.” pensò cercando di nascondere quel sorriso che le stava nascendo spontaneo sulle labbra.
 
Riuscì a mascherare la sua trepidazione e con grazia percorse la distanza che la separava dalla porta che conduceva alla carrozza successiva, ma quel flusso confuso di pensieri venne interrotto quando passando accanto al loro scomparto sentì esplodere da dentro una voce fastidiosamente familiare, che le fece capire che non era occupato da studenti qualsiasi.
 
- Ha invitato Paciock? -
 
Istintivamente Ginny si voltò, ormai la sua attenzione era stata catturata irreparabilmente e incuriosita rallentò il passo della sua andatura e tese le orecchie per raccogliere qualche altro brandello di conversazione.
 
- Che cos’ha Paciock che possa interessare a Lumacorno? –
 
La ragazza storse il naso, infastidita dal tono assunto da quello che ormai aveva capito essere Malfoy. Si fece da parte per far passare degli studenti e si appoggiò con nonchalance allo scompartimento accanto a quello dei Serpeverde e continuò ad origliare quelle sentenze sputate con un acidità capace di roderle il sangue nelle vene.
 
- Potter, quel tesoro di Potter, ovvio che voleva dare un’occhiata al Prescelto. - sentì sogghignare Malfoy con cattiveria.
 
Ginny strinse le mani in un pugno e cercò di trattenere quella rabbia che le stava salendo spontanea. Chiuse gli occhi e si allontanò dalla parete e riprese a camminare prima che le giungessero voce altre insinuazioni che le avrebbero veramente fatto perdere le staffe.
 
Stava per andarsene quando colse un brandello di conversazione che la fece bloccare in mezzo al corridoio facendole sobbalzare il cuore in una nota di sorpresa.
 
- Ma quella Weasley! Che cos’ha di tanto speciale? -
 
Subito una voce stridula e acuta, che attribuì a quella faccia di carlino della Parkinson, si affrettò a rispondere alla domanda del giovane Serpeverde con malizia.
 
- Piace a un sacco di ragazzi. -
 
Ginny si sporse e scrutò con la coda nell’occhio la scena. La Parkinson stava osservando esitante Malfoy con gli occhi che le luccicavano di speranza, come se si aspettasse una reazione di eclatante dissenso da parte sua, ma non venne accontentata. La Serpeverde capì che il suo intervento non era stato preso seriamente in considerazione e allora distolse momentaneamente quello sguardo adulatore infastidita e andò alla ricerca di consensi che la potessero veramente soddisfare. Spostò quindi la sua attenzione su Zabini, che per tutto il tempo se ne era rimasto perlopiù in disparte e partì all’attacco.
 
- Anche tu pensi che sia carina, no, Blaise? E sappiamo tutti che sei tanto difficile! -
 
Interessata dallo sviluppo di quella situazione aguzzò lo sguardo e rimase ad aspettare esitante la sua risposta. Preso dalla sprovvista Zabini si mosse agitato sul posto a sedere e si affrettò a rispondere.
 
- Non toccherei una sudicia piccola traditrice di sangue come lei per quanto carina possa essere. - ribatté Zabini gelido, e Pansy parve soddisfatta e ritornò ad accarezzare con un sorriso di trionfo stampato sulla faccia i capelli di Malfoy.
 
Ma a Ginny non importava di loro, aveva solo attenzioni per Zabini, per i quei suoi occhi freddi e insensibili mentre pronunciava quelle parole che le erano giunte al cuore come delle pugnalate alle spalle. Quello che dissero e successe dopo le scivolò via dalla mente come l’olio, perché ormai pensava soltanto a quanto fosse pesante quel mondo che le stava crollando addosso.
 
Le cedettero le gambe e scivolando con la schiena lungo la parete si accasciò a terra. Non aveva più le forze di respirare o di pensare lucidamente e quello che avrebbero detto gli altri di lei, passando e vedendola in quello stato, non rientrava nelle sue priorità in quel momento. Quelle parole aleggiavano nella sua mente ripetendosi in un eco senza fine…
 
“Non toccherei una sudicia piccola traditrice di sangue come lei per quanto carina possa essere…Non toccherei una sudicia piccola traditrice…per quanto possa essere carina…Non toccherei…”
 
“BASTA!” urlò mentalmente Ginny nella sua testa nella vana speranza di riuscire a eludere dai suoi pensieri quella frase che la stava distruggendo da dentro lentamente.
 
Ma quei pensieri erano troppo forti, si infrangevano a ripetizione senza sosta come le onde. La sua mente, ormai, era un mare in tempesta e ogni volta che ritraeva le sue acque la illudeva di essere riuscita finalmente a conquistare un po’ di pace e, invece, si era solo preparato per sferrare il colpo successivo, che risultava essere sempre più duro e crudele, perché la consapevolezza di quelle parole si impregnavano nella sua mente facendola impazzire di dolore.
 
Involontariamente scavò nell’archivio dei suoi ricordi e aprì quella cartella che conteneva un ricordo felice, ma proibito e si abbandonò a quel dolore che la stava travolgendo e ritornò con la mente a quel ballo di due anni fa.
 
***
 
Ginny si era appena staccata dal suo compagno di ballo e aveva abbandonato la pista per trovare un posto a sedere dove riprendere fiato. Ormai era quasi mezzanotte ed era andata avanti per ore a scatenasi con Neville senza sosta e adesso le dolevano i piedi a causa di quei maledetti tacchi che aveva deciso di indossare.
 
Trovò una sedia libera su cui accomodarsi e sospirò esausta. Spostò lo sguardo per la sala e notò che c’erano ancora molti studenti nonostante la tarda ora. Ma come poteva biasimarli? Un evento mondano come quello non era da tutti i giorni a Hogwarts. Fece scorrere lo sguardo sulla pista da ballo e intravide l’affascinante Zabini lasciare la pista da ballo con al seguito una studentessa di Serpeverde che non sembrava affatto contenta. Ginny sorrise sotto i baffi soddisfatta e il cuore iniziò a batterle a mille.
 
“Oggi è proprio la mia serata.” pensò estasiata.
 
Socchiuse gli occhi qualche secondo e si abbandonò a quelle note assillanti della musica delle Sorelle Stravagarie, quando qualcosa le solleticò la guancia facendola sobbalzare. Spalancò improvvisamente gli occhi e si voltò per capire chi potesse essere e incrociò immediatamente lo sguardo con due paia di pietre preziose come l’onice che luccicavano divertiti.
 
- Ti fidi di me? - le bisbigliò all’orecchio.
 
Blaise le si parò davanti e le porse una mano che lei accettò annuendo. Ginny si fece condurre fuori dalla sala ed attraversarono le porte della Sala d’Ingresso per essere investiti da una leggera brezza invernale che la fece rabbrividire.
 
La Grifondoro non fece domande, questo era un sogno che si realizzava e lei non voleva rovinarlo svegliandosi così presto.
 
Il Serpeverde le prese entrambe le mani e le strinse in una calorosa stretta e si mise a guardarla con occhi adoranti che fecero sciogliere il cuore della giovane rossa. Poi le posò una mano sulla vita e la avvicinò a sé. Invitò la Grifondoro a fare lo stesso e iniziarono a volteggiare sulle note di un valzer.
 
Zabini le sorrise raggiante e lo stesso fece Ginny e si abbandonarono a una risata cristallina che perforò l’aria e si propagò in un melodioso eco senza fine. Poi la musica terminò, ma quello non gli impedì di continuare. Così ballarono, ballarono e ballarono, fino a quando il Serpeverde non aumentò la presa sulla schiena della Grifondoro e la sorresse in un casqué che si rivelò essere traditore. I loro visi erano talmente vicini da riuscire a sfiorarsi. E gli bastò un’occhiata per perdersi negli occhi ammalianti dell’altro…
 
  • Allora non mi ero immaginata quegli sguardi… - si azzardò a dire Ginny con la voce spezzata.
  • A quanto pare no. - rispose Blaise riservandole un sorriso smagliante.
 
… e poi accadde proprio allo scoccare della mezzanotte, quando la neve iniziò a piovere dal cielo e a imbiancare i territori sconfinati di Hogwarts.
 
Quello fu il primo bacio di Ginny Weasley e fu perfetto in ogni suo attimo, meglio di quanto se lo fosse mai immaginato, perché lo stava dedicando a una persona speciale e nonostante fosse certa che per Zabini non fosse il primo, avvertire l’amore spassionato che provava verso di lei poteva bastare per renderla consapevole che, tutto sommato, questo sarebbe stato indimenticabile, perché a differenza degli altri era sincero, come lo era quel dolore che la stava distruggendo adesso.
 
***
 
“Già quanta verità” pensò con rammarico Ginny che inghiottendo quelle lacrime amare era riaffiorata da quel mare di ricordi turbolenti.
 
Si rialzò in piedi rimproverandosi per quell’attimo di debolezza che l’aveva travolta e con dignità lanciò uno sguardo furente a Zabini che nuovamente si era accoccolato sul sedile ad ascoltare le lamentele di Malfoy. La Grifondoro si voltò, distogliendo l’attenzione e con un gesto plateale si lanciò i capelli dietro la schiena fieramente prima di andarsene e lasciare la carrozza. Ma proprio in quel momento si scontrò con Dean e colse l’occasione al volo, si girò per controllare…
 
E Zabini stava proprio guardando nella loro direzione.
 
“Ma che…” e poi il Serpeverde capì e rimase a guardare, nonostante sapesse che gli avrebbe fatto male, perché, semplicemente, era incredulo, non poteva crederci davvero, non dopo tutto quello che era successo. Malgrado in cuor suo sapesse di meritarselo, riteneva comunque un colpo basso quello che gli stava infliggendo la Grifondoro, perché era troppo dura da reggere per uno ancora innamorato.
 
***
 
- Blaise! Vieni qui, ragazzo mio! - esclamò Lumacorno a gran voce, facendogli segno di avvicinarsi.
 
Quando li raggiunse, il Serpeverde rivolse un’occhiata indifferente alla Grifondoro e sorrise cordialmente a Lumacorno, che in risposta abbagliò i due studenti con un sorriso radioso.
 
- Ma voi vi conoscete già, giusto? -
 
Ginny rispose con un lieve sorriso di consenso che spinse il professore a fare una mossa azzardata, guadagnandosi una occhiataccia da parte dei due studenti.
 
“Accidenti a te, vecchio rimbambito che non sei altro.” pensò lei furente a denti stretti. “Devi sempre immischiarti negli affari altrui, non è vero?” ma riuscì comunque a mantenere un’espressione innocente mentre lo insultava mentalmente.
 
- Blaise, sii gentile, e invitala a ballare. - propose baldanzoso, rifilandogli una pacca gioviale sulla spalla per incitarlo a fare il passo successivo. Lanciò un’occhiata di incoraggiamento a entrambi, ma quando lesse le loro facce incredule il suo entusiasmo scemò e il suo sguardo tentennò. - Su, dai ragazzi! Siete giovani! È natale e siete a una festa e avete un’intera pista per scatenarvi! - 
 
Allora Zabini di fronte all’insistenza del professore non potè rifiutare e, sorprendo Ginny che sgranò gli occhi dall’incredulità e perse un battito cardiaco di fronte a quel gesto galante, fece un inchino e le porse la mano.
 
La Grifondoro allarmata cominciò a spostare freneticamente lo sguardo per la sala alla disperata ricerca del suo accompagnatore, che a quanto pare l’aveva abbandonata per un’altra ragazza e maledisse se stessa per non aver scelto con più cura e dovette rassegnarsi anche lei quando il Serpeverde si rivolse a lei con un educato:
 
- Signorina, mi concede l’onore di questo ballo? -
 
Lei incoscientemente annuì e mantenendo fissò lo sguardo sui suoi affascinanti occhi neri gli porse la mano.
 
- Così si fa, ragazzo mio! - esclamò soddisfatto Lumacorno, rivolgendo poi alla ragazza di sottecchi una strizzata d’occhio eloquente. - Divertitevi voi che potete. - e li lasciò soli dirigendosi con un passo saltellato verso quello che sembrava un ospite con urgente bisogno di una trasfusione di sangue.
 
Blaise prese la sua mano con gentilezza e la condusse verso la pista da ballo per poi posarle delicatamente una mano dietro la vita e invitarla a seguirlo.
 
Ballarono come se fossero due estranei, con un certo disagio e indifferenza che era facilmente palpabile; solo Lumacorno, che li osservava da lontano non sembrava averla percepita. Poi la musica terminò e Ginny si staccò per andarsene, ma venne bloccata dal Serpeverde che fece scivolare una mano nella sua e la costrinse a girarsi e tornare indietro. La prese tra le braccia e le sussurrò all’orecchio: - Ti fidi di me? - e la giovane rossa si perse nuovamente nei suoi ricordi turbolenti e fu più forte di lei, dovette annuire e accettare che la portasse via e la distruggesse nuovamente. 
 
Uscirono di soppiatto, senza farsi notare da nessuno e si appartarono in un angolo poco illuminato di un corridoio vicino allo studio di Lumacorno.
 
Blaise si permise finalmente di guardarla e fece scorrere lo sguardo su quel vestito che Ginny aveva scelto attentamente per far arrossire chiunque di invidia e di desiderio una persona in particolare.
 
- Tutto mi ricorda molto il Ballo del Ceppo. Non trovi? –
 
La Grifondoro aveva preso nuovamente possesso di se stessa e allontanò con un colpo violento della mano quella Serpe che le aveva frantumato più volte il cuore, cercando di ignorare quel commento che aveva scatenato una serie di ricordi capaci di farla piangere, nonostante ci fosse lui.
 
Allora Zabini, di fronte a quel gesto di innegabile rifiuto, si allontanò offeso, con il cuore che gli batteva a mille per quelle emozioni che non riusciva a controllare, ma con la mente confusa e oppressa da quei cupi pensieri che la giovane rossa aveva fatto scaturire in lui.
 
Con occhi tristi e spenti fissò il delicato viso della Grifondoro ammirandone i bei lineamenti, esageratamente accentuati da quella flebile luce proveniente da qualche lume di candela ancora accesa e che rendeva quel suo sguardo affilato come lame di un coltello.
 
- Zabini. - disse pronunciando il suo nome con il tono più gelido e freddo che riuscisse a riprodurre. Voleva fargli male, voleva farlo sentire rifiutato, ignorato, voleva trattarlo come lui aveva trattato lei in tutti questi anni e togliersi quella soddisfazione di fargli provare almeno un assaggio di quel dolore che lui le aveva inflitto ripetutamente senza pietà. 
 
Osservò la sua reazione muta in una pausa eclatante e quando si rese conto che il colpo era andato a segno aggiunse con un tono ancora più tagliente. - Direi che ti sei già divertito abbastanza con me. Non trovi? -
 
“Oh.” riuscì solo a pensare in quel momento spiazzato. Si appoggiò con entrambe le mani a quella fredda e ruvida parete di pietra e riacquistò quell’equilibrio che gli avevano fatto perdere quelle parole e si mise a riflettere. “Pensa che io stia ancora giocando con lei…” gli uscì con un filo di tristezza nella voce e solo dopo si rese conto di aver parlato veramente.
 
- Perché? Non è così? - chiese allora Ginny che lo studiava con una luce negli occhi che fece vacillare il suo sguardo determinato. Io non risposi subito e lei attese paziente incrociando le braccia e stringendole forte al petto come se chiedesse a se stessa un abbraccio che la reggesse ancora in piedi.
 
- No. - rispose semplicemente lui con un filo di voce spezzata da un singhiozzo. - No, non è così. - ripeté con maggiore enfasi staccandosi dal muro e avvicinandosi lentamente alla Grifondoro, studiandone le reazioni. - Non sei mai stato un gioco per me. - aggiunse ancora, dimezzando quella breve distanza che li separava.
 
Si azzardò ad allungare una mano, ma lo fece lentamente, dandole la possibilità di scostarsi, se era quello che voleva, ma non lo fece e questo rincuorò il Serpeverde che le afferrò una ciocca di capelli e la sistemò dietro un orecchio.
 
- Così la tua bellezza non viene più oscurata dai capelli. - si giustificò lui, risvegliando un insieme di emozioni in lei, sentimenti che credeva aver seppellito talmente in profondità da non potergli più dare la possibilità di riaffiorare in superficie. Ma accadde lo stesso e lei arrossì violentemente di fronte a quel tenero gesto. Dopotutto lui era il suo amore proibito, no?
 
Lui si azzardò a prolungare quel gesto e fece scivolare la sua mano in una dolce carezza, sfiorandole con leggerezza la guancia e con grande soddisfazione di entrambi lei accettò quel fatto e accompagnò il suo movimento con la testa.
 
Incoscientemente i loro corpi si avvicinarono, come se fossero i poli opposti di due calamite, e lentamente i loro visi si fecero sempre più vicini e i loro respiri più accelerati; ma bastò che il loro sguardo si incrociasse e sfiorasse bramoso gli occhi dell’amato per ricadere nella stessa trappola che li aveva ingannati due anni fa. Le loro labbra si sfiorarono appena in un leggero tocco che mandò entrambi in estasi e li spinse ad andare più a fondo, abbandonandosi con trasporto a quel bacio tanto atteso e desiderato.
 
Avvertirono un rumore inaspettato e terminarono bruscamente quel bacio per controllare chi potesse essere. Nel corridoio riecheggiarono gli schiamazzi di alcuni ragazzi che dedussero avessero bevuto un po’ troppo alla festa, dandosi alla pazza gioia, e non ci fecero caso più del dovuto. Piuttosto prestarono maggiore attenzione a quei dubbi che avevano nuovamente affollato i loro pensieri, ma questa volta Ginny non si sarebbe fatta abbindolare con tanta facilità.
 
- Sono solo una sudicia piccola traditrice di sangue, no? - sussurrò Ginny ansimando.
 
Blaise si chinò nuovamente su di lei e sporse la testa fino a toccarle con le labbra quel suo delicato viso di porcellana e poterle lasciare la scia di un lieve bacio sulla fronte. Gli angoli della sua bocca si solleveranno in un sorriso appena accennato e sporgendosi le bisbigliò all’orecchio:
 
- No. Tu sei solo Ginny Weasley. - Il Serpeverde cercò le sue mani e intrecciò quella dita fredde alle sue in una stretta calorosa. Poi aggiunse sussurrandole dolcemente: - Agli occhi degli altri potremmo essere solo dei traditori di sangue. E anche se fosse? - Blaise abbassò lo sguardo e socchiudendo lentamente le palpebre sfiorò con delicatezza il profilo della Grifondoro con la punta del naso. -  Insieme. - bisbigliò in un soffio che le solleticò il viso, facendole venire i brividi. Resistette alla tentazione di quelle labbra e sfiorandole con leggerezza mormorò - Sempre. - poi finalmente si abbandonò a quel tenero bacio che sanciva quella promessa.  
 
E questo le bastò, perché alla domanda: - Ti fidi di me? - lei avrebbe sempre risposto di sì, perché non poteva fare altrimenti, era innamorata pazzamente di lui e si sa, l’amore a volte è cieco.
 
Lo strinse in un forte abbraccio e gli sussurrò quelle due parole che mai aveva azzardato a pronunciare a qualcuno perché erano troppo preziose ed erano riservate solo per lui, attendeva solo il momento adatto per dirle: - Ti amo, Serpe. -
 
- Ti amo, Ginny Weasley. - e questo fu il regalo più bello che potesse desiderare di ricevere nella notte di Natale.
 
 
 
 
 
 
 
 
             
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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