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Autore: RosaDraco    28/08/2015    2 recensioni
Il piccolo Natsu vive nel cuore della foresta insieme al padre adottivo: Igneel un grosso drago sputafuoco. Che cosa potrebbe desiderare di più? Natsu non immagina nemmeno quali sorprese stia per riservargli quel giorno d'inizio estate ...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Grandine, Igneel, Natsu, Wendy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'ora della condanna

Proprio come Natsu ed Erza anche Gajeel e Levy sono destinati ad incontrare dei maghi e ad entrare a far parte di una gilda, ma sulla loro strada non c'è Fairy Tail ...



L’ora della condanna

Quando Gajeel riaprì di nuovo gli occhi, ormai era giorno inoltrato. Il sole brillava alto, rendendo luminoso anche quel luogo normalmente così scuro. Levy era ancora stretta a lui ma bastava tendere l’orecchio per capire, dal ritmo del suo respiro e del suo cuore, che ormai era sveglia; si stava semplicemente ostinando a tenere gli occhi chiusi.

- Ohi, Scricciolo! - Gajeel la pungolò con un dito tra le costole, ma la ragazza fece appena un suono, stringendosi più forte a lui e infilandogli la faccia tra i capelli.

- Svegliati! -

- No, lasciami stare ... Per una volta tanto voglio scoprire cosa significa dormire fino a mezzogiorno ... -

- Secondo me mezzogiorno è passato da un pezzo. Non hai fame? -

- No! - Levy mentì ma il suo stomaco decise di tradirla proprio in quell’istante, brontolando così forte che non c’era bisogno delle orecchie di un dragon slayer per sentirlo. A chi voleva darla a bere? Era così terrorizzata all’idea di dover sposare uno dei cugini che non mangiava praticamente da tre giorni.

- No? -

- Forse ... - La ragazza riaprì gli occhi, arrossendo - Un pochino ... -

- Io sto per morire di fame! - Le confessò invece il dragon slayer. Non doveva dire altro: Levy fece scorrere un dito per aria ed una grossa parola tutta fatta di ferro apparve in mezzo alla caverna, pronta per essere mangiata.

Quel mattino entrambi fecero colazione ridendo e scherzando e più nel pomeriggio Gajeel decise di uscire dalla caverna per controllare qual’era la situazione lungo i bordi della foresta.

- Allora? -

Quando tornò da Levy, purtroppo non aveva buone notizie - Quelli del villaggio stanno pattugliando tutta la zona intorno alla foresta. Credo che non gli sia piaciuta molto l’idea che ieri sera ti abbia portata via. Se gli alberi non fossero stati di pietra, probabilmente avrebbero cercato di stanarci col fuoco. -

Levy sapeva bene quanto potessero essere ostinati i contadini con cui era cresciuta. Tirò le ginocchia al petto, per appoggiarvi il mento - Possono pure scordarsi che torni indietro. -

- Non hanno abbastanza fegato per venire fino a qui. Se gli diamo qualche giorno di tempo si rassegneranno e andranno via. Se invece preferisci partire oggi ci metto un attimo a stenderli tutti. - La proposta di Gajeel era allettante ma Levy scosse la testa - Prendiamoci una settimana anche noi. Mi serve un po’ di tempo per cucire almeno un vestito. E poi, lo sai? In fondo non mi dispiace l’idea di starcene qui e di passare tutto il giorno a ridere e fare l’amore. - E anche a Gajeel piaceva quell’idea; era da una vita che desiderava partire ma non poteva di certo dire di no al suo Scricciolo mentre gli sorrideva così, con le guance rosse e il suo cappotto di pelliccia come lenzuolo. Non sapeva che sarebbe stato meglio se fossero davvero scappati quel giorno. Non sapeva che questa volta, aveva davvero sorpassato tutti i limiti e che gli abitanti del villaggio non desideravano altro che la testa della Bestia, di quel mostro immaginario che gli avevano ricamato addosso con la paura.

E così la settimana che Gajeel e Levy avevano deciso di aspettare passò via velocemente, più velocemente di quello che entrambi avevano immaginato. Erano così presi uno dall’altra che non si accorsero nemmeno del tempo che scorreva. Non si aspettavano di svegliarsi il giorno stabilito e di scoprire che di colpo l’inverno era tornato sulla regione: la pioggia scendeva fitta e senza sosta. Il cielo era così grigio e scuro da dare l’impressione che avrebbe piovuto tutto il giorno. Levy guardava lo spettacolo, seduta a gambe incrociate sul loro letto improvvisato. Era visibilmente annoiata ma la cosa che la preoccupava di più era l’espressione di Gajeel. Il dragon slayer se ne stava in piedi sulla soglia, con una mano distesa per raccogliere le gocce come se avesse voluto pesarle.

- Non mi piace questa pioggia. - Sentenziò alla fine - Ha qualcosa di strano. Puzza di magia, sembra veleno. Mi irrita il naso e a furia di ticchettare mi sta rovinando anche le orecchie. -

- Pensi che possa essere opera di un mostro? - Fino a quel momento Levy aveva semplicemente pensato che la pioggia fosse un fenomeno naturale, ma quello che aveva appena detto Gajeel apriva prospettive inquietanti.  - Forse è qualcosa di passaggio? Qualcosa in mare? -

- Non ne ho idea. - Sospirò lui. - Non ho mai visto niente del genere. - Segretamente anche Gajeel sperava fosse opera di un mostro di passaggio ma quello strano odore nell’aria gli suggeriva di stare allerta.

- Partiamo lo stesso anche con la pioggia. - Decise alla fine il dragon slayer, stupendo perfino Levy.

- Ma così ci inzupperemo fino all’osso! Non sappiamo nemmeno dove andare! -

- Subito! - Ma Gajeel l’aveva già presa per una mano, strattonandola in piedi. Il suo istinto gli aveva suggerito di muoversi, ma ormai era già troppo tardi. Il dragon slayer non riuscì nemmeno a mettere piede fuori dal riparo.

- Plate Sonata! -

Un gigantesco pugno di pietra lo investì, scagliandolo tra gli alberi con la stessa forza di un treno. Anche Levy fu gettata a terra ma ancor prima che potesse reagire una bolla d’acqua l’avvolse, tagliandole la parola e mozzandole il respiro.

- Confermato, Mounsier Sol? È questo il nostro obiettivo? -

- Oui! Juvia - san! Il mio monocolo mi dice che questa è proprio la ragazza che stavamo cercando. -

Levy ci mise un po’ per riuscire a mettere a fuoco la vista e distinguere oltre il muro d’acqua che la teneva prigioniera le figure delle persone che avevano appena parlato. Mounsier Sol, era un uomo alto con i capelli verdi e dei baffi appuntiti. Indossava un monocolo ed un elegante completo arancione ma in lui c’era qualcosa di estremamente viscido e disgustoso. Ondeggiava e si contorceva per sottolineare ogni parola come un serpente. La ragazza accanto a lui, di nome Juvia, aveva invece dei grandi occhi chiari, la pelle pallida e dei lunghi capelli azzurri ricurvi alle punte. Indossava un completo scuro, con cappottino e colbacco foderati di pelliccia, e stringeva un ombrellino rosa e bombato per ripararsi dalla pioggia. Sembrava molto graziosa, ma la sua espressione aveva qualcosa di freddo e meccanico.

- Allora adesso possiamo passare alla seconda parte della missione? -

- Senza alcun dubbio, Totomaru - san. -

- Bene! Perché la seconda parte della missione è quella che preferisco! - Annunciò il terzo del gruppo, sfilando la katana che teneva fissata al fianco. Si trattava di un ragazzo con i capelli per metà bianchi e metà neri, raccolti in una coda. Aveva una striscia scura dipinta in mezzo al viso all’altezza del naso ed indossava un kimono arancione, come un ninja d’altri tempi.

Chi erano? E da dove arrivavano? Era comparsi in un attimo! Senza nemmeno dargli il tempo di difendersi! Cos’era questa missione di cui parlavano? E perché Levy gli interessava tanto? Erano tutte domande importanti ma a Gajeel in quel momento non interessavano per nulla. L’unica cosa che sapeva era che doveva sbrigarsi a liberare la compagna dalla sua prigione d’acqua se non voleva che affogasse. Si rialzò in piedi con uno scatto, lanciandosi all’attacco con la sua Iron Dragon Sword, ma Totomaru era già lì pronto ad accoglierlo. Il ninja parò facilmente il colpo, dando al suo compagno, Sol, tutto il tempo che voleva per colpire Gajeel con una gragnola di pietre - Roche Concerto! -

- Non c’è bisogno di agitarsi tanto. - La voce della ragazza dell’ombrello era più fredda dell’aria in quel mattino di pioggia. Non sembrava fatta per pronunciare rassicurazioni ma sentenze di morte. - Juvia può controllare il livello di ossigeno in Water Lock. Il livello attuale è sufficiente per far perdere conoscenza ad una vittima, ma non per uccidere. Non costringere Juvia a cambiare idea. -

- È colpa tua questa pioggia! - Gajeel però non aveva alcuna intenzione di calmarsi. Il dragon slayer si liberò ancora una volta dalla prigione di sassi che l’aveva sepolto - Stai attenta a quello che le fai Donna della Pioggia o sarai tu quella a finire all’altro mondo! Iron Dragon’s Roar! - Gajeel ruggì ma il ninja era di nuovo lì per bloccarlo. Le armi non erano l’unica cosa che sapeva usare - Blu Fire! - Totomaru fece roteare la katana, formando uno scudo di fiamme blu e fredde. Nemmeno la pioggia incessante poteva spegnerle e grazie a loro l’attacco di Gajeel venne nullificato in pochi secondi.

Il dragon slayer non aveva alcuna intenzione di arrendersi ma quello che aveva detto la maga d’acqua era vero. Levy non riusciva più a trattenere il respiro e se voleva davvero fare qualcosa per scappare da quella bolla allora doveva sbrigarsi a farlo da sola. Mosse la mano destra e la parola Air apparve davanti a lei. La pressione all’interno della bolla cambiò all’istante, spingendo l’acqua in basso e dandole la possibilità di prendere una boccata d’aria. Quando Juvia capì cosa stava succedendo al suo incantesimo ormai era troppo tardi.

- Solid Script: Wind! - L’intera bolla d’acqua esplose a causa della forza del vento e Levy tornò libera, crollando in ginocchio sull’erba - Gajeel occupati di quei due! A lei ci penso io! -

- Magia? - Esclamò Sol schivando gli artigli del dragon slayer, mentre il suo corpo si piegava con un angolo impossibile per ogni altro essere umano - Il mio monocolo non aveva registrato questa informazione! Que la déception! -

- Forse non ci siamo capite. - Nonostante il suo incantesimo fosse appena stato distrutto, Juvia non accennò a fare nemmeno un passo indietro, prendendosi un lungo istante per studiare Levy - Noi siamo maghi di Phantom Lord, la gilda più potente della regione. La gente del tuo villaggio e la tua famiglia ci hanno assunti col compito di riportarti a casa e di salvarti dalle grinfie della feroce Bestia che tormenta questa foresta. -

- Sono io che ho chiesto a Gajeel di portarmi via con lui ! Non ho alcuna intenzione di tornare al villaggio! Lasciateci in pace! - Se Levy si aspettava di far ragionare la sua avversaria, quella non era di certo la formula giusta. - Hai intenzione di opporre resistenza? Non è una cosa saggia perché Phantom Lord non si ferma davanti a niente per realizzare le sue missioni. Phantom Lord non fallisce mai. Ti riporteremo al villaggio, costi quel che costi ed elimineremo una volta e per sempre la minaccia della Bestia. - Levy si sentì attraversare da un brivido, nonostante l’acqua fredda l’avesse già congelata fino al midollo. Fino a che punto si era spinta la sua famiglia? I fanatici che avevano assoldato non si sarebbero fermati nemmeno se si fosse consegnata di sua spontanea volontà. Possibile che volessero uccidere davvero Gajeel? No, questo non poteva permetterlo!

- Solid Script: Bullet! - Quando Levy lanciò il suo incantesimo la sua avversaria non accennò minimamente a scansarsi. I proiettili d’energia prodotti da Bullet la investirono in pieno, attraversandola come una manciata di sassi attraversa la superficie di un lago prima di sprofondare. Ciascuno dei fori provocati da Bullet si richiuse in pochi istanti senza spargere nemmeno una goccia di sangue.

- Water Slicer! - Ma Levy fu costretta a rialzarsi precipitosamente per evitare che un’onda la investisse in pieno. La sua avversaria non stava scherzando: l’acqua aveva una pressione così alta da poter tagliare la roccia, tant’è vero che quando colpì la caverna una cospicua porzione venne giù, tranciata di netto.

- Se Juvia ha deciso di combattere seriamente allora dobbiamo fare qualcosa in più anche noi! - Ridacchiò il mago con la katana - Sol fagli vedere di cosa sei capace! -

- Oui! Merci la Vie! - L’uomo col monocolo non disse altro, tendendo le mani davanti a sé ed al suo comando, un turbine di sabbia investì Gajeel, accecandolo. Ma l’incantesimo di Sol non era fatto semplicemente per rallentare gli avversari ed il dragon slayer lo capì quando ormai era troppo tardi. Nonostante l’effetto della pioggia, la sabbia gli si attaccava al corpo, costruendo, strato dopo strato, una pellicola di roccia sempre più spessa e compatta.

- Non, non, non! Ribellarsi è inutile! - Canticchiò il mago, lisciandosi uno dei baffi - Il mio monocolo mi dice che tra i tuoi ricordi peggiori c’è già qualcosa di simile. Sentirti impotente mentre qualcuno minaccia di portarti via la persona che ami di più ... Mounsier Aria esclamerebbe: che cosa triste! -

- Ma sono contento che quel pazzo non sia venuto con noi! - Totomaru si lanciò all’attacco con la katana sguainata proprio mentre un ultimo strato di pietra si chiudeva attorno a Gajeel, intrappolandolo come una statua vivente. L’unica cosa che gli rimaneva da fare era staccare la testa del dragon slayer con un colpo secco ... Peccato però che Gajeel non avesse alcuna intenzione di permetterglielo ...

La pietra si spezzò di colpo e Totomaru si ritrovò a terra senza nemmeno sapere cosa era successo, con una mano stretta attorno alla gola e degli artigli d’acciaio che gli graffiavano la pelle. A tenerlo bloccato a terra adesso non c’era più un semplice essere umano ... Quelle scaglie d’acciaio, quello sguardo assassino ... L’unica parola che gli venne in mente fu proprio quella di “Bestia”. Gajeel aveva attivato dragon force e adesso stringeva la lama della katana tra i denti. Gli bastò stringere le zanne giusto un po’ in più per spezzare la lama e ingoiarla, sotto lo sguardo inorridito di Totomaru. Il mago si affrettò a lanciare un incantesimo per divincolarsi, evocando tutta la furia delle fiamme che possedeva. Il fuoco investì Gajeel come un torrente, ma dopo un po’ si spense crepitando sotto la pioggia, senza nemmeno scalfirne le scaglie. - Ho combattuto contro specialisti del fuoco molto migliori di te. -

- Roche Concerto! - Gridò Sol, cercando di coglierlo alle spalle, ma Gajeel fu più veloce di lui, afferrò Totomaru per un braccio e lo tirò proprio in direzione del mago con il monocolo. Totomaru passò attraverso tutto il muro di pietre che Sol aveva evocato e lo colpì in pieno, con la stessa forza di una palla di cannone. Entrambi ruzzolarono a terra, andando a sbattere da qualche parte in mezzo agli alberi. Difficilmente si sarebbero rialzati per combattere. Adesso l’unica avversaria rimasta era la maga d’acqua. Aveva spinto Levy con la schiena contro un albero ed era evidente che la ragazza non sarebbe riuscita mai e poi mai a sbarazzarsene da sola.

- Fatti sotto Donna della Pioggia! - Gajeel si aspettava tutto tranne che l’altra accettasse la sua sfida così facilmente. La maga si girò e per un attimo i loro sguardi si incrociarono, poi buttò il suo ombrello rosa in mezzo al fango ed il suo corpo si sciolse. Un getto d’acqua rovente investì Gajeel come un geyser - Sierra! -

Ed il dragon slayer venne scagliato in mezzo agli alberi, gridando per il dolore. Nemmeno le fiamme di Totomaru lo avevano travolto con tanta forza. A quanti gradi era quell’acqua bollente? Come faceva a infilarsi sotto le sue scaglie?

- Water Nebula! - Un altro vortice d’acqua investì Gajeel, questa volta gelida come ghiaccio e poi - Water Cane! - Un altro attacco, forte come un colpo di frusta e le scaglie che coprivano il dragon slayer si spezzarono con un crak, imbrattando il terreno di sangue. I bruschi sbalzi di temperatura avevano indebolito perfino l’acciaio.

Gajeel riuscì a scansarsi giusto un istante prima che un altro vortice d’acqua lo colpisse.

- Iron Dragon’s Sword! - La sua spada squarciò il corpo dell’avversaria in due ma la ferita si richiuse all’istante e ancora una volta - Water Slicer! -

Il dragon slayer era incredibilmente in svantaggio. Le sue tecniche di combattimento si basavano tutte su attacchi fisici ma il corpo della sua avversaria godeva delle stesse proprietà dell’acqua ed era praticamente impossibile danneggiarla con l’acciaio. Gli attacchi della maga d’acqua invece erano precisi e letali e le scaglie di Gajeel facevano fatica a reggerne i colpi.

Levy si morse un labbro mentre seguiva il duello. Di questo passo non avevano alcuna chance di vittoria, eppure doveva esserci una soluzione! Che cosa poteva fare per aiutare Gajeel? Come quando avevano combattuto contro i banditi? L’illuminazione che stava cercando la colpì proprio quando non ci sperava più.

- Solid Script ... -

La maga d’acqua si girò al suono della voce di Levy ma ormai era troppo tardi.

- Cement! -

La parola che la ragazza aveva evocato la colpì in pieno, ma questa volta, invece di passarle attraverso, il suo corpo liquido l’assorbì all’istante. Cemento a presa rapida era proprio quello che ci voleva per lei! La pelle di Juvia si ingrigì ed i suoi piedi si inchiodarono all’istante a terra. Se avesse avuto qualche secondo di più, probabilmente la sua magia avrebbe reagito, sciogliendo il cemento, ma Gajeel non aveva alcuna intenzione di concederle tempo.

- Iron Dragon’s Hard Fist! - Il dragon slayer investì Juvia come un treno, trovando questa volta, finalmente, un corpo solido da colpire. La maga di Phantom Lord si ritrovò in un attimo dall’altra parte del prato, con la schiena pigiata contro un tronco di pietra. Il cemento la teneva ancora bloccata e non aveva alcuna speranza di evitare il prossimo attacco. Juvia chiuse istintivamente gli occhi e trattenne il respiro. Era venuta fin lì per eseguire una condanna a morte, ma adesso quella che stava per morire era proprio lei. Come era ironico il destino ...

- FERMO! - Ma la voce di Levy squarciò la foresta come un tuono, salvandola proprio all’ultimo istante. Gajeel si blocco al comando, recuperando il controllo quando ormai i suoi artigli erano a pochi centimetri dalla sua vittima. Se la sua compagna non lo avesse riportato alla realtà, non era difficile immaginare cosa sarebbe successo.

Ci fu un lungo istante di silenzio, scandito solo dal respiro affannato dei contendenti e dal tic tac della pioggia che si infrangeva nelle pozzanghere.

La maga d’acqua rimase ancora per un po’ paralizzata al suo posto, prima di riuscire a farsi abbastanza coraggio per riaprire gli occhi. Quando lo fece Gajeel era ancora lì, proprio ad un passo da lei. Il dragon slayer le lanciò un ultimo sguardo minaccioso, prima di darle le spalle con uno “Tzè” pieno di sdegno.

- Stai bene Scricciolo? -

- Non sono io il problema! Guarda come ti sei ridotto tu! - Levy afferrò Gajeel giusto un attimo prima che crollasse. Ma la ragazza non aveva abbastanza forza per sostenerlo e tutto ciò che le riuscì di fare fu aiutarlo a sedersi in mezzo al fango.

- Non devi preoccuparti per me, ti devo ricordare che sono fatto d’acciaio? - Levy era terrorizzata ma Gajeel la rassicurò, attirandola più vicino e scompigliandole i capelli con una mano.

La battaglia era finita e la maga d’acqua dall’altra parte del campo lanciò un sospiro di sollievo, appoggiandosi con la testa al tronco proprio dietro di lei. Durante tutta la sua carriera non le era mai capitato di subire una sconfitta così umiliante e di sfiorare la morte così da vicino.

- Prendi i tuoi amici e vattene adesso, prima che cambi idea e decida di non essere più così generoso. - La voce del dragon slayer d’acciaio le mandò un brivido giù per la schiena.

- Ma a una condizione! - Aggiunse Levy - Torna al villaggio e digli che per me non c’era più niente da fare. Raccontagli anche che avete vendicato la mia morte uccidendo la Bestia e che qui nella foresta non c’è più nessuno. -

Alla maga sconfitta non restò che annuire, facendo leva su tutta la sua buona volontà per rialzarsi - Molto bene, Juvia riconosce la sua sconfitta e farà come le avete chiesto. -

- Non dirai sul serio??? - Strillò il mago che manipolava il fuoco, Totomaru. Riusciva a sento a tenersi in piedi, usando la sua katana spezzata come sostegno. Anche Sol gli fece eco, col suo monocolo rotto - Est absurde! -

Ma Juvia zittì entrambi - Preferite forse dire a master Jose che siete stati sconfitti? Sapete cosa fa a chi fallisce! Andate e portate a Juvia la testa del mostro più spaventoso che riuscite a trovare, diremo che quella era la Bestia a cui dovevamo dare la caccia. - Ai due maghi che erano venuti con lei non restò altro da fare che accettare la sua proposta ed entrambi si trascinarono via, a caccia del capro espiatorio di cui avevano bisogno. La maga d’acqua li seguì con lo sguardo mentre si allontanavano prima di ricominciare a parlare.

- C’è una cosa che anche Juvia vorrebbe dirvi. È evidente che avete degli screzi con gli abitanti del villaggio; perché non lasciate questo posto e vi unite anche voi a Phantom Lord? Juvia potrebbe presentarvi al master. -

- Che roba è? - Gajeel fece una risata sarcastica - La vecchia strategia “Se non puoi batterli fatteli amici?” -

- Sì. - Ammise l’altra senza la minima traccia di vergogna - Juvia non ha mai incontrato dei maghi migliori di voi, di sicuro potreste fare una brillante carriera a Phantom Lord. Juvia potrebbe dire che ha visto le vostre abilità, di ritorno dalla missione contro la Bestia. Potrebbe dire di avervi visti spazzare via un intero gruppo di banditi ... - La maga gli sorrise e Levy e Gajeel capirono in quel preciso istante, che se volevano davvero lasciare la Foresta Pietrificata, si erano appena guadagnati una guida.
  
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