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Autore: Kuruccha    28/08/2015    1 recensioni
#1 - È buona educazione ascoltare quando chi ti sta davanti ripete qualcosa per te [Kondo, Shinsengumi, Otae]
#2 - Certi fantasmi si nascondono dove meno te lo aspetti [Katsura, Elizabeth]
#3 - Non era una casa molto carina, pur col soffitto e senza cucina [Hasegawa, Gintoki]
#4 - Le macchie di sangue sono le più persistenti [Takasugi, Matako]
#5 - Sta' attento a non perderti nelle tue fantasie [Jirochou/Otose]
#6 - L'importante è che se muori me lo dici prima [Yorozuya]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le macchie di sangue sono le più persistenti
 
 
L’acciaio della lama che gli trapassa la spalla è caldo, quasi bollente mentre scorre nella carne. È un dolore che Takasugi conosce; porta a galla ricordi non troppo lontani di battaglie vinte e guerre perse, e l’occhio che brucia lo ritrascina alla realtà un attimo prima che l’incoscienza lo addormenti.
Bansai è distante, e l’avversario che Takasugi ha davanti non è un Amanto come quelli che è abituato ad affrontare, no; è un ronin fatto di pelle e carne e ossa e nervi, proprio come lui, e il sangue vermiglio che gli scorre dalla ferita sulla fronte non è differente da quello che la lama calda sta facendo sgorgare dalla sua spalla, infradiciando la stoffa pesante del kimono. Si chiede se ammazzare un uomo sarà poi così diverso dall’uccidere un Amanto – le stesse grida, lo stesso sibilo nella trachea trapassata dall’acciaio, gli occhi che rimangono spalancati – e d’improvviso non è più sicuro di riuscirci. La katana scivola via dalla presa delle sue dita. Il braccio ferito si fa pesante, rovente; il buco sulla spalla non pulsa più come prima, ed è come se anche l’occhio buono fosse coperto dalle bende. La testa è pesante. Il ronin ride nel guardarlo, proprio nello stesso modo in cui anche Takasugi avrebbe deriso il suo nemico se fosse stato al suo posto; sorride mentre la visione si fa meno chiara.
Un altro ferro gli sfrega la pelle del collo, ma questa volta è gelido e grezzo; scorre in un lampo sotto il suo orecchio e per un momento Takasugi ritorna cosciente. Vicino al lobo il metallo scatta con un click; Diavolerie Amanto, ha il tempo di pensare nel sentir caricare il grilletto, appena prima che la testa gli cada in avanti.
Una mano gli artiglia la spalla ancora sana; stringe la stoffa del suo kimono per tenerlo immobile.
«Vedi di rimanere sveglio» bisbiglia la voce di una donna, e la presa si fa più salda. La mano con la pistola scatta in avanti in un movimento fulmineo, e altrettanto velocemente il proiettile scivola fuori dalla canna; il ronin cade sotto il rinculo del colpo prima ancora di poter tentare un contrattacco. L’uomo crolla all’indietro e Takasugi lo guarda e pensa era facile, era così facile.
Si accorge di essersi posato a lei solo quando sente il petto della donna farsi meno rigido; un nuovo scatto dei nervi gli fa capire che anche lei deve essere ferita, ma non ha energie sufficienti per voltarsi e guardarla.
«Svegliati» gli ripete di nuovo, il fiato corto. La presa sul kimono si trasforma; la donna non sta più cercando di tenerlo dritto ma di farlo alzare. «Non andremo da nessuna parte se non sei cosciente.»
Non sente altro; il mondo si fa silenzioso, come se le bende fossero arrivate a coprire ogni altro rumore oltre a quello dei suoi pensieri. E’ di nuovo in piedi quando ricomincia a sentire; il braccio ferito è posato sul fodero della spada, quello buono attorno alle spalle della donna.
«Tu non mi conosci, Shinsuke-sama» gli dice. «Ma abbiamo un avversario in comune. O così pare.»
«Chi sei» le dice, atono, con un filo di voce. Poco lontano da loro si alzano altre grida, e lo sguardo della donna si fa più lucido nello studiare la situazione.
«Matako Kijima» gli risponde. «E non posso farcela senza di te.»

 


28.08.2015
Non abbiamo ancora notizie canoniche su come Takasugi abbia raccattato i membri principali dell'attuale Kiheitai, e ultimamente ho scoperto che la cosa mi disturba più di quanto credessi. Su questa pagina c'è però scritto che, prima di entrare nel gruppo, Matako era una dei criminali peggiori di Edo e che è stato Takasugi a volerla con sé (quando io, a dirla tutta, pensavo semplicemente che fosse stata lei ad appiccicarglisi come un koala). L'ho trovato davvero molto peculiare, e da cosa nasce cosa, e sono quindi arrivata a plottare questa specie di primo incontro. Pare comunque che io non riesca ad immaginarmi un Takasugi che non sia mezzo morto. :°D
Nel mio canon mentale è stato Bansai il primo ad unirsi a Takasugi, ma sono convinta che il gruppo sia comunque insieme da un bel po'; questo spiega perché Takasugi qui sia ancora così giovane.
Questa fanfiction ha preso vita da una specie di sfida lanciata tra me e Yumemi; il prompt che lei mi aveva assegnato è Takasugi/Matako, “You need to wake up because I can’t do this without you.” Mi sono persa per strada la parte del pairing. X°D Trovate qui la controparte scritta da lei, di certo molto più feels della mia. :D
Chiudo queste note eterne ringraziandovi per aver letto /o/ Buona giornata!
Kuruccha
   
 
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