Nick:
Rinalamisteriosa
Titolo:
Una relazione complicata
Fandom:
Wolf Girl & Black Prince
Personaggi:
Ayumi Sanda; Erika Shinohara; Kyouya Sata
Coppia:
Kyouya/Erika
Prompt
usato:
15 - Pocky game
Introduzione:
Loro due erano fatti così, fin
dall’inizio avevano rivelato la loro maschera più autentica mettendo da parte
ogni falsa ipocrisia.
Erika
conosceva il vero Kyouya, mentre Kyouya aveva trovato pane per i suoi denti con
lei.
Si
punzecchiavano, discutevano, ricorrevano ai ricatti, si ignoravano per dispetto,
però in qualche modo le loro strade si incrociavano sempre.
In
quei rari momenti in cui lui mostrava di tenere veramente a lei, Erika sentiva
che ne valeva la pena e che il suo cuore non avrebbe mai smesso di battere, non
avrebbe mai represso quel sentimento importante che
provava.
Disclaimer:
I
personaggi citati non appartengono a me e non ho scritto a scopo di lucro, ma
solo per diletto personale.
*
Erika
assottigliò i suoi grandi occhi castani ed emise un ringhio sommesso che
sembrava veramente quello di un cane.
Era
a dir poco arrabbiata con un certo principe sadico per il suo comportamento
poco romantico e se avesse stretto maggiormente il pacchetto apribile che teneva
nella mano destra, era sicura che avrebbe fatto danno, quindi la ragazza lupo lottò con tutta se
stessa per trattenersi.
Da
quando la sua compagna di classe, Marin, le aveva parlato di questo veloce
giochino che andava di moda fra le coppiette, era stato impossibile levarsi
dalla testa il pensiero di lei e il suo bel Kyouya vicini, faccia a faccia,
separati dalla sola presenza di un commestibile bastoncino ricoperto da uno
strato di cioccolata.
E
appena aveva compreso che il pocky game consisteva nel mordere questo dolce
biscottino fino a far combaciare le labbra - solamente così i contendenti vincevano la
sfida -, si era sentita scoppiare dall’euforia ed era subito corsa ad
acquistare un pacchetto, per poi cercare il ragazzo e convincerlo a giocarci
insieme, loro due soli.
Erika
gli aveva espresso la richiesta in modo semplice e innocente, forse era perfino
arrossita, che gli costava accontentarla, renderla felice fin nel
profondo!
Perché
è questo che fanno le vere coppie, no?
Condividono
le cose più belle, raggiungono un’intesa speciale, cavalcano la stessa lunghezza
d’onda e si confortano a vicenda per superare le difficoltà della
vita.
Invece
lui doveva rendere tutto più arduo, estremamente difficile! Freddandola con uno
sguardo deciso e rifiutandosi in un modo per nulla gentile, piuttosto sadico, le
aveva voltato le spalle e si sarebbe presto allontanato dal tetto dell’edificio
scolastico se lei non avesse deciso di sbloccarsi e di giocare la sua ultima
carta, il suo asso nella manica, per salvare quel breve appuntamento cominciato
male durante l’ora libera dalle lezioni.
Rilassò
i lineamenti del viso e le braccia, prese un bel respiro e sollevò la mano
fissando ciò che racchiudeva.
«Kyouya-kun,
sì, vattene pure, tanto ho ancora tempo per andare alla ricerca di Kusakabe-kun,
lui sarà senz’altro contento di giocarci con me! O forse potrei chiederlo a…
Kamiya-kun?» riferì leziosa, ad alta voce, apposta per risultare più credibile e
dissimulare la sua bugia necessaria. Se voleva ottenere una qualche reazione,
anche minima, doveva assolutamente rischiare.
Occorreva
che mentisse, proprio per risvegliare la sua gelosia.
Fu
questione di secondi e Kyouya si fermò, voltandosi e guardandola di sbieco,
accigliato.
«Non
m’interessa, cocciuto cagnolino. Io
detesto la cioccolata, ma come al solito ti lasci trasportare da tutto quello
che ti dicono e dimentichi certi dettagli… Fai un po’ come ti pare», sostenne
con una nota di irritazione, ma a parte questo senza fare una piega ed era
dannatamente più convincente della ragazza, che sgranò gli occhi e rimase
interdetta.
Non
per questo si arrese.
Anche
se il labbro inferiore prese a fremerle, l’ostinata Erika aprì il pacchetto con
il pollice, afferrò con i denti uno dei bastoncini al cioccolato all’interno e
si diresse a passo di marcia verso di lui, bloccandolo dal polso prima che
potesse sfuggirle ancora.
«Kyouya-kun,
sei incorreggibile! Da quando stiamo insieme, ho fatto i salti mortali per te,
eppure tu mi ripaghi sempre con le stesse monete! E non mi riferisco solo al
trattamento da cagnolino fedele e ubbidiente…» si sfogò, gli occhi tristi
nascosti dalla frangetta, il dolcetto spostato dai denti davanti alla mano
libera, per poter confessare un pensiero in tutta franchezza, senza nessun
inganno stavolta – non l’avrebbe mai
chiesto ai due ragazzi se aveva lui.
Loro
due erano fatti così, fin dall’inizio avevano rivelato la loro maschera più
autentica mettendo da parte ogni falsa ipocrisia.
Erika
conosceva il vero Kyouya, mentre Kyouya aveva trovato pane per i suoi denti con
lei.
Si
punzecchiavano, discutevano, ricorrevano ai ricatti, si ignoravano per dispetto,
però in qualche modo le loro strade si incrociavano
sempre.
In
quei rari momenti in cui lui mostrava di tenere veramente a lei, Erika sentiva
che ne valeva la pena e che il suo cuore non avrebbe mai smesso di battere, non
avrebbe mai represso quel sentimento importante che
provava.
Con
il viso abbassato, udì finalmente il sospiro rassegnato del suo
ragazzo.
«E
va bene. Giochiamo…».
Erika
sussultò emozionata, venendo quasi tentata dall’impulso di abbracciarlo e di
esultare per la gioia.
«…A
una condizione», concluse Kyouya Sata, colpito da un’idea improvvisa, o forse
no.
Ed
Erika Shinohara doveva aspettarselo che non era ancora il tempo di gioire, che
in cambio quell’approfittatore scaltro avrebbe posto una clausola sicuramente
antipatica sopra al suo desiderio egoistico di un romantico pocky
game.
«Eh?
Si trattava solo di preparargli per un mese il bentou? Allora non ti è andata così
male, Erika-chan!» le disse sollevata la sua migliore amica, Ayumi, mentre
sorseggiava un bicchiere di succo di frutta dopo aver ascoltato pazientemente il
racconto dell’episodio risalente al giorno prima.
«Sì, San-chan, ma non uno qualsiasi, vuole che usi una determinata ricetta che mi
consegnerà più tardi… E conoscendolo non sarà nulla di semplice!» si lamentò la
ragazza, chiudendo gli occhi, il mento appoggiato tra le mani, sopra il banco
sul quale si era accasciata in un momento di indolenza.
«Suvvia,
guarda il lato positivo, almeno ti ha accontentato…» cercò di consolarla
l’altra, socchiudendo gli occhi color oliva prima di bere un altro
sorso.
Erika
annuì e ripensò al bacio a fior di labbra che era venuto naturalmente alla fine
del gioco.
Kyouya
non era tipo da baci lunghi, ok, però un po’ ci aveva sperato; dal momento che
il cioccolato era fondente, e quindi dolceamaro, pensava l’avrebbe trovato più
di suo gusto, permettendole così di godere di un contatto più profondo, più
intimo.
Il
pocky game in fondo era solo un pretesto per sperimentare qualcosa di
nuovo.
Si
voltò appena per fissare la figura della sua amica e per darle un consiglio,
giunto sul momento, arrossendo subito dopo.
«San-chan,
se un giorno ti innamorerai di qualcuno, almeno tu, non finire in una relazione
così complicata come la nostra».
E
Ayumi Sanda, tranquillamente, le assicurò che sì, avrebbe fatto molta attenzione
e che il suo buon senso non l’avrebbe di certo tradita.
________
Note:
Vi
presento una breve one-shot spensierata scritta di getto, senza troppe pretese e
senza preoccuparmi di una precisa collocazione all’interno di questo simpatico
anime-manga.
Appena
ho visto che esisteva la sezione e che conteneva solamente una fan fiction, ho
pensato di dover rimediare. Inoltre vorrei prendere dimestichezza con la coppia
Kyouya/Erika in attesa che arrivi l’ispirazione per un’altra storia.
Spero
vi piaccia, adesso corro ad aggiungere i personaggi di Erika e Ayumi nella
lista, votatele mi raccomando! ;)
Rinalamisteriosa
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