Nella tranquillità dei monti Paoz, tra immensi prati verdi, azzurre distese d’acqua e pacifiche comunità di contadini, giaceva una piccola casetta, abitata da una piccola famigliola, composta da quattro persone: il padre Chico, la madre Goka, e le due figliolette Gohana e Gotenna. Gran parte della famiglia era fuori casa, solo Goka era sull’uscio ad aspettare qualcuno. Infatti arrivarono altre tre persone.
 
“Ciao gioia!”
“Ciao vita!”
“Ciao amore!”
 
La padrona di casa aveva invitato la signora Naruta, la signora Rubbera e la signorina Asha per il the.
 
“Prego accomodatevi, non fate complimenti!” disse Goka facendo entrare le amiche in salotto.
Era un ambiente piccolo, ma confortevole. Un divano e due poltrone menta circondavano un piccolo tavolino rotondo coperto da una tovaglia verde chiaro, che sorreggeva il costoso servizio da the della sayan. Il tutto si trovava su un grande tappeto circolare color pistacchio. Per il resto della stanza si trovavano mobili e soprammobili con diverse tonalità di verde.
“Amore, ma hai messo le tendine nuove verdi? Sono fa-vo-lo-se!” esclamò Naruta con un’espressione meravigliata.
Infatti fino a poco tempo fa le tendine bianche a pois neri erano sopravvissute all’invasione del colore della speranza, per poi cedere anche loro.
La faccia di Asha era invece perplessa: “Sinceramente a me piacevano quelle che c’erano prima.”
“Quelle a pois? Ogni tanto si deve cambiare, non si intonavano perfettamente con il resto della stanza, perché non le usi tu?” rispose la padrona di casa servendo il the.
“Ma sei pazza? Le tendine a pois con le pareti a quadri? Che schifo di gusti sono?” sbraitò l’unica signorina.
“Calma ragazze!”, mise pace Naruta, “Asha, parlaci invece del tuo Pikachu. Ho visto che gli hai preso un vestitino nuovo!”
“Si, è fatto interamente in cachemire!”, rispose l’interpellata accarezzando il coniglio giallo che teneva in grembo, “Me l’ha consigliato la mia amica Brokka!”
Il pokemon scese dalle gambe della padrona e cominciò a curiosare per la casa.
“Ma è vero che si sta sottoponendo ad un’operazione per aprirsi gli occhi?” domandò curiosa Rubbera.
Asha inzuppò un biscotto nella sua tazzina, lo mangiò e continuò a parlare.
“Si, è vero. Mi ha detto che lo fa per mettersi meglio il mascara. A volte sembra proprio un puttanella!”
Le altre fecero un sospiro scandalizzato.
Così cominciò il loro hobby preferito: parlare male delle loro amiche!
“Se dobbiamo parlare di puttane, dobbiamo parlare della mia amica Sanja!”, esordì Rubbera, “Ogni volta che incontriamo dei bei pirati se li scopa tutti! Li avvista dall’albero della nave con il cannocchiale, quando li vede le esce sangue dal naso che cade addosso al resto della ciurma!”
“Che schifo!”, gridò Naruta, che era visibilmente diventata rossa, forse imbarazzata dall’argomento, “Cambiamo discorso che è meglio! Rubbera, che pelle liscia che hai, che prodotti usi?”
“Niente! Essere fatta di gomma ha i suoi vantaggi!” si vantò la mora.
“E che bella abbronzatura che hai!” esclamò Goka bevendo il the.
“Anche fare la pirata ha i suoi vantaggi, sono sempre al sole!” continuò a vantarsi la donna.
“Peccato solo per quel ridicolo cappello!” pensò Naruta, solo che lo pensò ad alta voce, e diventò nuovamente rossa.
Rubbera si offese, ma invece di attaccare frontalmente decise di farlo in modo diverso.
“Come va con il lavoro? Fare l’hokage sarà difficile…”
La ninja fece un respiro di sollievo: forse non l’aveva sentita!
“Se hai i giusti collaboratori è facilissimo! Io ho Hinato, Rock Leea, mio marito Sakuro…”
Bingo! E’ lì che Rubbera voleva arrivare!
“A proposito, so che tuo marito ha scelto come segretaria la signorina Sasuka… Sembra che passi più tempo con lei che con te… In effetti anche tu passi molto tempo con il tuo segretario Hinato…”
“Cosa stai insinuando?” chiese la bionda fulminando l’amica con lo sguardo.
“Che sei una troia cornuta! Tuo marito si scopa la sua segretaria e tu hai una relazione con quel rimbambito di Hinato!”
“Come osi brutta lesbica! Ti vanti di avere nella ciurma figoni come Nicola Robin e Namo, ma lo sappiamo tutti che te la fai con Usoppa! Chissà dove te lo ha infilato quel suo lungo naso!”
La pirata allungò il suo pugno contro l’hokage, che lo allontanò con degli shuriken.
“Ma insomma ragazze volete calmaaaaaaaaahhhhhh! Asha, il tuo pulcioso animale ha fatto pipì sul mio tappeto!” urlò Goka.
Pikachu aveva lasciato una macchia molto scura nel pistacchio chiaro.
“M-mi dispiace!” sussurrò l’allenatrice paonazza in volto.
“Ti dispiace? Lo sai quanto valeva il tappeto su cui il tuo pidocchioso mostro ha gentilmente pisciato?”
“Non chiamarlo così! Tanto non l’hai pagato tu il tappeto! Tu non lavori e non lavora nemmeno tuo marito Chico! Sei mantenuta dallo scienziato Bulmo perché l’hai aiutato a trovare le sfere del drago! E’ già sposato con Vegetella, ma tu, secondo me, gli dai anche la patata!” si sfogò la più giovane del gruppo.
Finita l’accusa respirò faticosamente, tanto il fiato che aveva sprecato!
Le quattro donne si guardarono negli occhi per diversi secondi… E scoppiò una catastrofica rissa!
 
“Onda energetica!”
“Pikachu, usa fulmine!”
“Pistola gamgam, in azione!”
“Rasengan!”
“Energia sferica!”
“Pikachu, usa locomovolt!”
“Mitragliatrice gamgam, in azione!”
“Tecnica della moltiplicazione del corpo!”
 
Possiamo anche cambiargli il sesso, ma non smetteranno mai di combattere, neanche per prendere il the!
 
Intanto, in un luogo molto lontano…
La signorina Lux era molto alterata e andava sbraitando per tutta la casa come una matta: una foto su facebook mostrava le sue quattro migliori amiche prendere il the.
 “Quelle stronze hanno osato non invitarmi! Dove cazzo è il block notes che scrivo i nomi di quelle quattro mignotte e le faccio morire di infarto!”