Lo so che
ho una long-fiction in produzione, il cui terzo
capitolo è finito e verrà postato il prima possibile, ma ieri mi è venuta in
mente questa shottina mentre ero bloccata nel traffico e non potevo non
scriverla!!!
Potete
considerarla un missing moment delle mia long “Freedom”,
io l’ho pensata così e spero proprio che vi piaccia!!! E’ ambientata un po’ di
anni dopo la vera storia e l’auto citata in marca e colori è in realtà la mia
(già, già *marty fa segno di sì con la testa*).
Questa
storiella è dedicata al mio idolo nonché Capo (noi sappiamo perché =]) e,
ultimamente, membro dei Septembers (^______^ in inglese suona meglio *o*), Minako_86, che non riuscirò mai a ringraziare
abbastanza per tutto quello che fa!!!
Minako/Capo
spero che riuscirai a leggere questa storia tutta tua!!!
Un bacio a
tutti. Aya
“Vi volete muovere!”
sbraitò la ragazza premendo per l’ennesima volta la mano sul clacson della
Smart grigio-blu metallizzata.
Il ragazzo seduto sul
sedile del passeggero sorrise accarezzandole la spalla: “Amore calmati!”
La ragazza scostò malamente
i veli dell’abito da sposa che, costretto nelle piccole dimensioni
dell’abitacolo, le impedivano di guidare e alzò un sopraciglio: “Amore lascia
che ti rammenti perché siamo imbottigliati nel traffico da più di mezz’ora,
vuoi?
Incominciamo col dire che
a quest’ora noi saremmo dovuti essere in chiesa, tu ad aspettarmi all’altare e
io attraversando la navata centrale felice e con le lacrime agli occhi, tua
madre al settimo cielo perché finalmente ti si leva dal groppone e la mia con
un po’ di collirio al posto delle lacrime che ancora si domanda incredula come qualcuno
di sesso maschile sia riuscito ad innamorarsi di me arrivando anche a sposarmi.
Un bel quadretto, vero? Se
non fosse che il mio fidanzato, nel ritardo cronico che caratterizza la sua
vita, non solo ha mancato il passaggio di suo fratello per andare in chiesa, ma
si è anche scordato di affittare l’auto che avrebbe dovuto portare la futura
moglie alla suddetta chiesa!
E ora gli unici due
neuroni che ha in testa incessantemente impegnati a ballare il tip-tap,
ignorando il disastro e il ritardo incalcolabile in cui ci troviamo, mi
chiedono di stare calma!
Ah avvertimi se ho
scordato qualcosa!”
Il ragazzo impegnato a
scartabellare dei CDs, accorgendosi del silenzio che si era creato si voltò:
“Lo sai a cosa stavo pensando?”
“Scusa Joe ma hai almeno
ascoltato una parola di quello che ho detto?” chiese la ragazza con un tono di
voce che era un mix tra il furioso e lo sconcertato.
Il ragazzo tornò a guardare
i CDs, lanciandone qualcuno in aria di tanto in tanto: “Guarda che non è del
tutto colpa mia, io te l’avevo detto di girare a Riverside Dr anziché
proseguire per la 134, avremmo evitato tutto questo traffico, sai?” disse con
una tale nonchalance da far drizzare le piume ad un pollo.
“Perché non guidi tu
allora visto che sei così esperto! -disse stizzita- Ah già dimenticavo, piccolo
particolare: la moglie guida - fece un cerchio intorno al suo viso con l’indice
- e il marito no!” concluse calcando la voce sull’ultima parola.
“Io non c’entro niente,
sono loro che non me l’hanno voluta dare!” disse mettendo il muso l’altro
“Ok, allora scriversi le
risposte sulla mano allo scritto, prendere in pieno un palo della luce,
schivare all’ultimo secondo un vecchietto che attraversava sulle strisce e…
com’era? Ah sì, ammaccare ripetutamente l’auto del proprietario della scuola
guida non rientrano nell’io non centro niente, vero?” chiese ironicamente la
ragazza
“Non c’era bisogno di
essere così precisa e poi quello dell’auto era solo un graffietto, non è mica
colpa mia se una Ferrari non resiste ad una piccola botta, si vede che non le
fanno più come una volta!” rispose elusivo, infilando nuovamente la testa nei
CDs.
“Sì, sì, come no! - in
quel momento alcune gocce iniziarono a bagnare il vetro dell’auto - Ci mancava
solo la pioggia!” disse sbuffando la ragazza, azionando il tergicristallo e
accelerando improvvisamente superando il semaforo appena diventato verde.
“Sai come si dice in
questi casi?”
“No Joe, non lo so e ci
terrei a non saperlo!” rispose lei sperando che Joe non le rispondesse evitando
almeno per una volta che qualsiasi cosa lui avesse pensato potesse in alcun
modo avverarsi.
“Sposa bagnata, sposa
fortunata! Prego. - disse lui anticipando la risposta della ragazza che si
limitò ad un grugnito di disappunto - Tornando la discorso di prima, stavo
pensando che io e te non abbiamo una canzone!”
La ragazza sbuffò,
sistemandosi l’acconciatura che aveva richiesto due ore di interminabile lavoro
e tirate di capelli, ormai irrimediabilmente rovinata.
“Beh mi aspettavo un po’
più di entusiasmo!” rispose il ragazzo prendendo un altro CD.
“Joe nella situazione in
cui ci troviamo mi è difficile, per non dire impossibile, rimanere sorpresa
perché non abbiamo una canzone tutta nostra!” concluse la ragazza ricevendo
come risposta un CD che le arrivò in piena faccia.
Si volto furente verso il
povero ragazzo che disegnò sul volto il più innocente dei sorrisi, allungò la
mano: “Dammi quei CDs!” ordinò
“Ma Katy tesoro ne possiamo
parlare!” rispose lui tenendo stretto in mano l’astuccio incriminato
“Joseph Adam Jonas non
c’è nulla di cui parlare, dammi quei CDs ora!”
“Therine non c’è bisogno
di arrabbiarsi così!” disse Joe tentando di addolcirla un po’
“Ora!” Katy allungò la
mano per prendere l’astuccio, ma Joe allontanò prontamente la sua mettendo in
salvo il suo tesoro dall’ira della fidanzata.
La battaglia durò per una
decina di minuti fino a quando l’astuccio scivolò dalle mani del ragazzo
cadendo fuori dal finestrino.
Katherine si risistemò al
volante soddisfatta mentre Joe incrociò le braccia offeso: “Uffa proprio ora
che avevo trovato una canzone decente!” si lamentò voltandosi verso il
finestrino rigato dalla pioggia che si faceva via via più intensa.
La ragazza poggiò la
testa sul volante abbattuta: “E’ inutile Joe non faremo mai in tempo!” disse
sconsolata.
Il ragazzo si voltò: “Ma
insomma è solo uno stupido matrimonio, possiamo riorganizzarlo in qualsiasi
momento lo vorrai! E poi non cambierà di certo le cose tra di noi, a parte il
fatto che passerò dal fidanzato al marito, beh almeno ho guadagnato tre
lettere!”
Katy ridacchiò fissando
il ragazzo: “Lo so Joe che non cambierà niente ma per me non è solo uno stupido
matrimonio è il mio stupido matrimonio, per una volta volevo che tutto fosse
perfetto, sai uno di quei quadretti che tieni attaccato alla parete, la
famiglia felice, gli sposi, la sposa in lacrime, il riso - sospirò - ma hai
ragione tu, possiamo riorganizzarlo quante volte vogliamo.” si voltò a guardare
nuovamente la strada.
“Sì è vero possiamo
rifarlo, ma dopotutto questo è soprattutto il tuo matrimonio e se tu lo vuoi
celebrare oggi, si celebrerà oggi!” disse risoluto il ragazzo sporgendosi verso
di lei, sterzando improvvisamente.
“Joe ma che fai!” urlo
lei presa dal panico
“Fidati di me! - sorrise
- Prendi quella strada lì!” le indicò un grande viale sulla destra
“D’accordo! - disse Katy
riappropriandosi del volante - Ma lascia che guidi io, se dobbiamo andare al
matrimonio almeno voglio arrivarci intera!”
Joe rise e alzò le mani
in segno di resa: “Ok hai vinto tu! Parcheggiati là!” indicò il parcheggio
lasciato vuoto da un auto appena partita
Katy sterzò bruscamente
per la seconda volta nella frazione di un minuto, parcheggiando l’auto: “Grazie
per la tempestività amore!” grugnì staccando le chiavi
“Non c’è di che! E ora
muoviti ci dobbiamo sbrigare se vogliamo arrivare in tempo!” disse lui uscendo
dalla macchina e andando ad aprire lo sportello della ragazza.
“Cosa? Ma dove siamo?”
chiese Katy stupita
“Siamo sulla Buena Vista
St e se non vuoi che il matrimonio salti ti consiglio di alzarti dal quel
sedile ora!” rispose lui aiutandola ad uscire e chiudendo la portiera.
“Joe ma sei matto come
pensi che possiamo arrivare in tempo!” disse accigliata la ragazza cercando di
sistemarsi il vestito
“Correndo no?” rispose
semplicemente
“Ma hai visto il tempo?
Diluvia e noi non abbiamo nemmeno uno sputo di ombrello, ci bagneremo tutti! E
non cominciare con la storia “sposa bagnata, sposa fortunata”! - lo precedette
lei - E poi mi hai visto bene? Come faccio a correre con questa matassa di veli
addosso e con questi trampoli!”
“Beh effettivamente
questo vestito è un po’ troppo ingombrante e, se devo essere sincero, un po’
t’ingrassa! - Katy lo incenerì con lo sguardo - E… insomma l’importante è che
ci arriviamo al matrimonio, non come ci presentiamo!”
Lei lo guardò e sorrise:
“ Sai hai proprio ragione!” si levò i tacchi e gli prese la mano cominciando a
correre sotto quella pioggia che non accennava a smettere.
Continuava a correre,
l’abito da sposa ormai sporco e completamente bagnato che trascinava a fatica; i
capelli, perfettamente liberi dall’acconciatura, le dondolavano bagnati sulle
spalle; i piedi scalzi che danzavano sulla strada cercando inutilmente di
evitare le pozzanghere.
Continuava a correre e il
matrimonio con le sue preoccupazioni erano volati via dalla sua mente; in quel
momento c’erano solo lei e Joe, lui che si era levato giacca fradicia
mettendogliela in testa per non farla bagnare, la limousine che sfrecciando li
aveva schizzati completamente e Joe che si era asciugato scrollandosi come un
cane, il rumore dei loro piedi che annaspavano nelle pozzanghere, le risate che
risuonavano nella via semi deserta.
Si fermarono ansimanti
davanti la scritta dorata dei Disney Studios continuando a ridere nonostante li
mancasse il fiato, Katy provò a strizzare il vestito senza grandi risultati, la
pioggia continuava a bagnarle il viso facendole colare tutto il trucco, si
guardò allo specchietto di un auto: “Conciata così sembro la Sposa Cadavere,
nessuno con un po’ di cervello vorrebbe sposarmi in queste condizioni, io non
mi sposerei se fossi in te!”
Joe la fece voltare, le
prese il viso fra le mani scostandole una ciocca di capelli bagnata, sorrise:
“In questo caso non ci sono problemi, non credo che hai miei due neuroni
dispiaccia andare in vacanza per un po’! - disse facendola ridere - E poi io ti
sposerei comunque, dovunque e in qualsiasi modi tu fossi vestita!”
“Ma Joe guardami?”
riabbatté lei
“Ti guardo e vedo la mia
Therine bella come non lo è mai stata!” rispose serio
Katy gli scostò la
frangia bagnata: “Lo sai che ti amo Mr. Jonas?” disse in un sorriso
“Lo sai che io ti amo di
più Mrs. Jonas?”
“Ecco Joe lo vedi perché
devi sempre esag…” non riuscì a finire la frase
perché un paio di labbra si poggiarono sulle sue.
Il ragazzo sorrise:
“Quando imparerai a stare un po’ zitta!” disse prima di tornare a baciarla.
Improvvisamente le note
di una canzone risuonarono nell’aria
Gold Coast slaveship bound for cotton fields
Sold in a market down in New Orleans
Scarred old slaver know he's doin' alright
Hear him whip the women just around midnight
chissà forse dal vecchio
jukebox di un bar di periferia dove un avventore ubriaco stanco dei tormenti
della quotidianità è voluto tornare indietro ad un passato in cui era libero e privo di rimpianti.
Brown sugar, how come you
taste so good
Brown sugar, just like a young girl should
O forse, più
semplicemente, provenivano dalla stanza di un ragazzo che tra le migliaia di
canzoni aveva scaricato anche questa, sconosciuta, che parlava di ideali ormai
scaduti o riciclati troppe volte.
Drums beating, cold English
blood runs hot
Lady of the house wond'rin where it's gonna stop
House boy knows that he's doin' alright
You should a heard him just around midnight
Eppure c’è una piccola
probabilità che ci sia lo zampino di un po’ di polvere di fata, magari nascosta
tra una di quelle scritte dorate o forse lasciata cadere a posta da qualcuno di
passaggio.
Brown sugar, how come you
taste so good
Brown sugar, just like a young girl should
Katy sorrise, stretta tra
le braccia di Joe: “Beh almeno qualcosa siamo riusciti ad ottenerla: abbiamo
trovato la nostra canzone!” pensò mentre Joe aveva iniziato a canticchiarla ad
alta voce ballando.
I bet your mama was a Tent
Show queen
and all her girls were sweet sixteen
I'm no school boy but I know what I like
You should have heard me just around midnight
La ragazza rise,
ritrovandosi a ballare e a cantare a squarciagola sotto l’acqua: “Di certo non la
si può considerare una normale canzone da innamorati! Ma con Joe la parola
“normale” assume una connotazione molto particolare!” fece appena in tempo a
pensare prima di ritrovandosi due dolci labbra sopra le sue.
Brown sugar, how come you
taste so good
Brown sugar, just like a young girl should
I said yeah, I said yeah, I said yeah, I said oh
just like a black girl should
Rieccomi
qui (voi: e ti pareva!!!),
solo due
cose:
- la 134
altro non è che la Ventura Fwy, un autostrada che attraversa Toluca Lake (una
delle cittadine di Los Angeles, per la precisione dove vivono la maggior parte
delle star Disney), Riverside Dr e Buena Vista St sono due strade che passano
per Toluca Lake e Burbank;
- la
canzone citata è “Brown Sugar” dei Rolling Stones.