Capitolo 2- E' mio fratello
L'unica cosa da fare, spiegò Castiel, era agire dall'interno. Con una possessione. Dean ancora in lacrime, restò sconcertato da questa proposta, sapeva che Sam non avrebbe mai accettato, e lui non voleva ingannare suo fratello. Castiel rimase fermo sulla finestra, incapace di capire cosa stesse pensando Dean, per tre minuti ci fu un silenzio tombale ma poi Dean accettò la proposta di Castiel. Così tutti e due si recarono in ospedale, alla vista di Sam, in quel letto, immobile.. Il cuore di Dean si bloccò per qualche secondo, così non essendo sicuro di cosa stesse facendo chiamò Bobby, fedele consigliere dei fratelli. Bobby fu molto comprensivo verso Dean, ma gli disse che non era molto giusto fidarsi di un angelo appena conosciuto. Così la mente di Dean fu sommersa dai dubbi, si sentiva in colpa, tremendamente responsabile per quello che stava accadendo a Sammy, ma si ripeté che questo era l'unico modo, doveva funzionare, così diede il via a Castiel. Dean durante la possessione non riuscì a guardare, sapeva che il fratello non l'avrebbe mai voluto, così uscì per prendere aria. Passarono ore ed ore, e Dean tormentava se stesso.. Ma dopo pochi minuti il suo telefono squillò, era Bobby, egli chiese a Dean come procedeva la situazione e dopo che venne a conoscenza del fatto che la proposta dell'angelo era stata accettata Bobby rimproverò Dean, con tanta violenza che Dean rimase di stucco ma poi con tono secco e deciso troncò il discorso di Bobby con questa semplice frase "Bobby, io devo proteggerlo, devo assisterlo, non sapevo cosa fare, caspita, lui é mio fratello".