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Autore: cin75    28/08/2015    5 recensioni
Questa sarà una raccolta di storie, di pezzi di vita, di tanti "diversi" Jared e Jensen. A volte saranno storie tristi, a volte comiche, a volte romantiche. Saranno quello che mi ispirerà il mio animo nel momento in cui le scrivo. Quindi sperate sempre che io sia felice!!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ANELLI.


Minneapolis, agosto 2015. Convention di Supernatural.


Siamo agli ultimi incontri, gli ultimi panel e come scaletta prevedeva, a chiudere le battute finali di quell'ennesima convention, dovevano esserci il Gold panel dei J2 alle 17 e poi il loro solito panel conclusivo prima dei saluti di tutto il cast, alle 22 circa. Un vera domenica piena di domande, sorrisi, emozioni più diverse.

Quella domenica,  prima della chiamata sul palco delle 17, quando Jared e Jensen, facevano quello che di solito usavano fare in attesa del loro “turno” per gli incontri, i due, decisero di ritagliarsi un po’ di tempo per loro.
Di tempo “privato” , solo per loro.
Il luogo prescelto, fu la stanza di Jared che i due raggiunsero in momenti diversi e orari diversi per non destare sospetti.
Già ne giravano di voci in giro. Quindi era meglio non gettare benzina sul fuoco.
 
Quando Jensen entrò nella stanza di Jared, dopo aver magistralmente evitato un addetto al piano, il biondo si ritrovò in una stanza vuota.
Un senso di delusione lo pervase. “Jared?!” chiamò.
Nessuna risposta, fin quando due braccia forti lo avvolsero completamente cogliendolo alle spalle. Jensen sobbalzò ma gli bastarono solo pochi infinitesimali attimi per riconoscere immediatamente quel calore e quel profumo. Quell'abbraccio.
“Ehi?! vuoi farmi prendere un colpo?!” lo rimproverò lasciandosi abbracciare, però.
“C’hai messo una vita. Dove diavolo eri finito?!” replicò il giovane alle sue spalle che piano gli accarezzava il collo con la bocca.
“Lo so, piccolo. Ti chiedo scusa, ma sono passato da Misha. Volevo vedere se stava bene e se aveva bisogno di qualcosa!” si giustificò.
“Il mio eroe!” sussurrò Jared. E poi poggiando il mento sulla spalla appoggiata al suo petto. “E sta bene?” chiese sinceramente interessato. Erano ancora sconcertati e onestamente infuriati per quello che era accaduto a Misha.  “Se vuoi che andiamo da lui, non ci sono…”, ma Jensen lo fermò, apprezzando il fatto che Jared era disposto a rinunciare ad uno di quei pochi momenti che si potevano concedere, pur di star vicino ad un amico.
“No, tranquillo. Mi ha detto che sta bene. Tra un po’ se ne va a letto e domani sarà il solito Misha di sempre, ammaccature a parte. E poi ..mi ha praticamente messo alla porta, quando ho resistito alle sue avances!” disse poi, immaginando la reazione che sarebbe arrivata di li a poco.
“Come scusa?!” esclamò Jared , girandogli intorno e andandosi a sistemare di fronte a lui.
“Beh! sai com’è? Ha detto che se per colpa sua , noi due avessimo perso “l’attimo”, l’unica cosa che poteva fare era provare a sostituirsi a te e cercare di….” rivelò innocentemente anche perchè Misha era l'unico a sapere di loro e di quello che realmente li legava.
“Ma che gran figlio di….” stava per dire Jared che fu prontamente zittito da un bacio mozzafiato di Jensen. Una mano sul fianco del giovane e l’altra dietro la nuca per impedirgli di “sfiggirgli”!

Quando il biondo lo fece respirare di nuovo, Jared si passò la lingua sulle labbra , come se stesse assaporando ancora il sapore di Jensen.
"Padalecki , non sarai mica geloso?!" lo provocò  il maggiore.
"Ci puoi giurare, Mr. Ackles. Sono geloso. Sono molto geloso!" rivelò con uno sguardo che non ammetteva repliche e che fece fremere di bramosia anche l'animo di Jensen. Bramosia che divenne tenerezza quando Jared parlò ancora. "Tu non immagini quello che provo ogni volta che penso a lei che..." confessò non riuscendo a portare a termine la frase.

Infondo erano loro quelli in difetto. Loro vivevano in segreto quella terribile e straordinaria seconda vita, come il più intrepido supereroe vive il suo segreto.

"Lo so, piccolo. Credimi, lo so!" fece dolcemente e comprensivo, Jensen, cercando, in quel modo, di far comprendere al compagno segreto, che per lui era la stessa cosa. Che provava le stesse forti emozioni. "Ma ora siamo insieme. Prendiamoci questo momento. Godiamoci ogni minuto, ti va?" 
"Non chiedo di meglio, amore mio!" gli sussurrò dolcemente, Jared, mentre lo spingeva gentilmente verso il letto.

I vestiti finirono velocemente gettati alla rinfusa su tutto ciò che colpirono, quando i due amanti si spogliarono. Le mani ansiose, cercavano di prendere possesso di ogni parte del corpo amato, ma in quella lotta al predominio , fu la tenacia di Jared a vincere.
Il più giovane sapeva dove colpire:  il collo, la dolce e decisa piega della spalla, quel piccolo triangolo di pelle subito sotto il ventre.
Sapeva che , anche solo sfiorare, quelle zone “strategiche” del corpo d Jensen, avrebbe fatto capitolare il maggiore.
E così fu!
Jensen si ritrovò completamente in balia della passione di Jared. Definitivamente conquistato dal suo agire appassionato, soggiogato dai suoi baci e le sue carezze sempre più intime e …invadenti.

Quando quel dolce limite, quel caldo valico fu oltrepassato , Jensen non resistette e si inarcò contro il corpo di Jared.
“Oddio!!  Di più….di più!!” si ritrovò quasi a supplicare.
Jared , a quella preghiera, si lasciò completamente andare. Era lui quello che guidava il gioco, ma era Jensen il vero padrone. Il padrone del suo cuore.
“Tutto. Tutto quello che vuoi!” rispose a quell’invito, invadendolo con la sua virilità. Spingendosi dentro di lui con dolce prepotenza. Conquistando tutto ciò che Jensen gli concedeva di conquistare. Tutto se stesso.

I due cedettero finalmente al più viscerale degli istinti: quello di appartenersi completamente. Carnalmente. Profondamente. E in quella unione fisica, anche quella mistica fece la sua parte, perché ogni volta che i due si amavano in quella maniera, tutto diventava un sogno, un mondo a parte. Un mondo solo loro.
E poi il piacere, e gli ansimi trattenuti, e i respiri affannati, e le bocche che ancora si cercavano, e gli occhi che non smettevano di brillare, e le bocche di sorridere.
 
Quando, verso le 16.30, il telefonino di Jared , squillò, il giovane si sporse verso il suo comodino per afferrarlo, e in quel movimento non potè evitare di strusciarsi addosso al corpo di Jensen, che gli dormiva accanto e che mugugnò di dissenso quando sentì il calore di Jared abbandonare la sua pelle.
"Pronto?!...Clif? sì, sono in camera. Come?....cosa???" fece come allarmato. "Porca miseria...io...io mi sono addormentato...cavolo!! non mi sono accorto dell'orario. Dammi dieci minuti!!" e poi mentì spudoratamente. "Jensen è arrivato?!" chiese e a quella strana domanda, Jensen cercò di scacciare il sonno in cui anche lui era profondamente scivolato dopo che Jared lo aveva così magnificamente sfinito. "Ok!! Ok!! lo chiamo io. Saremo nella hall in meno di venti minuti!!"
"Che succede?" bofonchiò Jensen ancora stordito dalla sonnolenza e baciando il petto glabro che lo aveva completamente sovrastato per rispondere al telefono.
"Succede che sono le quattro e mezza!" disse baciandolo velocemente e sgusciando fuori dal letto.
"Cazzo!!! alle cinque abbiamo il Gold!" esclamò Jensen imitando i movimenti frenetici di "rivestimento" del compagno.
"Perchè credi, Clif, ci abbia chiamati, genio?!" lo provocò Jared che ormai era quasi pronto e come lui, anche Jensen.

Si guardarono intorno per vedere se avevano preso tutto e poi si fissarono uno con l'altro per due motivi. Uno: quello più pratico e pubblico e cioè se erano presentabili. Due: per guardarsi ancora un attimo con gli occhi innamorati.
Fuori da quella stanza , sarebbe ricominciata la recita.

"Esco prima io!" fece Jared, per ovvie ragioni, dato che la stanza era la sua. "Poi, ti faccio il solito squillo per il "via libera"!"
"Ok!" convenne Jensen e poi : "Jared!?" lo richiamò prima che il giovane uscisse.
"Sì?"
"Ti amo, piccolo!" disse sorridendogli.
Jared si avvicinò a lui, ignorando la fretta che incombeva su di loro. Gli abbracciò il viso con le mani e lo attirò a lui per un bacio lento e dolcissimo.
"Ti amo anche io, Jensen!"
 
Dopo il Gold Panel, i due, restarono per qualche momento in compagnia dei loro colleghi, come succedeva spesso, fin quando Jensen non vide Jared fissarlo con apprensione, o meglio, lo vide fissargli insistentemente la mano destra.
Con tranquillità, per non dare nell'occhio, si staccò dal gruppo con cui stava conversando e fece in modo da ritrovarsi accanto a Jared.
"Che hai?" chiese sottovoce.
"Jensen dov'è il tuo anello?!" chiese con altrettanta discrezione il più giovane, facendo finta di niente.
 
Avevano preso , quasi, come abitudine, sfilarsi i loro anelli nuziali, quelle volte in cui stavano insieme. Per loro, era come un segno di rispetto verso, quell’altra loro vita.
Erano consapevoli che mai e poi mai avrebbero fatto soffrire mogli e figli. Ed erano consapevoli che non sarebbero riusciti a vivere l’uno senza l’altro.
Perciò, innocentemente, quando si amavano, avere le loro mani nude da ogni legame, li trasportava in un mondo, in un universo, in cui loro erano libero di amarsi.
 
Jensen istintivamente portò il suo sguardo all'anulare che era inaspettatamente nudo.
"O cavolo!!! Credo di averlo dimenticato sul tuo comodino. Dopo quello che mi hai fatto in camera..." fece abbassando ancora di più la voce, "....ho ancora la testa tra le nuvole!!"
"Sssh!! sta zitto!!" esclamò imbarazzato. "Tu sei pazzo!!" fece poi ridendo.
Un attimo dopo i due vennero richiamati per la consueta sessione di foto con i vari fan e quando riuscirono a riparlarsi di nuovo in privato, Jensen colpì ancora.
"Padalecki, stasera, prima del panel, è il mio turno. Tieniti libero." gli sussurrò con uno sguardo malizioso che solo Jared poteva interpretare nel suo vero significato. "In camera mia. Appena finisci!" sembrò quasi ordinare e Jared si sentì letteralmente fremere d'aspettativa, mentre lo vedeva allontanarsi per delle foto di gruppo.
 
Come previsto la passione scoppiò di nuovo. Famelica, appassionata e dolce al tempo stesso. Disperatamente silenziosa per rimanere segreta, mentre era un urlo di immensa estasi, gridato solo nel profondo delle loro anime unite.

L'orario del panel serale arrivò e come sempre i due giovani, si presentarono, sorridenti , amabili e disponibili con tutti.
Anche se,  nel ricordo di quello che era appena successo nel segreto della stanza di Jensen, non riuscivano a smettere di cercarsi, anche solo con lo sguardo.

Smaniavano di toccarsi. Non vedevano l’ora di poter stare ancora insieme e quando sul palco, durante l’ultima domanda, le loro mani si incrociarono “diplomaticamente” sulla spalla dell’ingenua e inconsapevole fan, nessuno dei due riuscì ad interrompere quell’intreccio di dita.

E poi quasi come un deja-vu, il colloquio di sole poche ore prima sembrò ripetersi, solo all'inverso.
"Piccolo, dov'è il tuo anello?" chiese questa volta , Jensen.
Jared si fissò la mano e poi la nascose immediatamente nella tasca dei pantaloni, imbarazzato. "OPS!!! " esclamò e facendo spallucce.
Jensen scosse la testa , sconsolato. Stavano davvero giocando con il fuoco.
"Porca miseria, Jared!! Dovremmo stare più attenti. Se quelle fanatiche delle fanfiction notano una cosa del genere, hai idea di che cosa sarebbero capaci di scriverci sopra??!!" esclamò metà tra il preoccupato e il divertito.
Jared, gli sorrise malizioso. "Sicuramente qualcosa di stuzzicante!!" rispose ammiccandogli.
"Sei un pervertito!" sussurrò Jensen.
"Ma ho ragione." rinsaldò, avvicinandosi discretamente.
Jensen lo fissò, perplesso.
Si arrese.
L'amore per Jared, lo “sbaragliava” ogni volta. "Sì. Hai ragione!!!"

 
Noi due avevamo fino a ieri i nostri amori veri
                                                                                                                                                              sembravano per sempre                                                                                                                                                                                                                         e adesso invece siamo qui 
e nessuno capirà che sto con te
…”
(Stare senza di te, Pooh)
 


N.d.A.: Allora questo ennesimo “ictus” è colpa di due immagini gentilmente offerte dall’inesauribile fonte che è il fandom di SPN
1) http://endlessskyblog.tumblr.com/
2)http://40.media.tumblr.com/6eed0ad3ad4e8926fb79b472a879593a/tumblr_ntowo4Q1Fc1qk08xko1_250.jpg
 
E poi è anche colpa di Lylyy che dopo aver sclerato con me sulla foto n.2 mi ha “gridato” di scriverci qualcosa su.
Come dire di no!!?
 
Come al solito, attendo fiduciosa una vostra opinione su storia e immagini!!!
Baci, Cin!!!
   
 
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