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Autore: Chia_084    28/08/2015    2 recensioni
un principe e un mago, due facce della stessa medaglia, con un destino in comune, riportare la magia nel regno di Camelot.
[dal testo]
“sapete Artù Pendragon, voi siete un gran egoista! Pensate che vi sia tutto dovuto!” il moro si alzò in piedi e continuò “ Ma è normale, siete cresciuto nella comodità, sempre servito e riverito, non sapete com’è doversi guadagnare qualcosa! Mi dispiace dirvelo sire, voi non sapete nulla sulla gratitudine!” Merlino prese la sua roba e si diresse verso la porta
ArtùMerlino MerlinoGalvano ArtùGinevra
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Galvano, Gwen, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
Capitoli:
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Ricordi e flash back si susseguirono nella mente di Artù;
“dai, andiamo, basta così, ti sei divertito amico mio “ gli disse il moro fermando il bersaglio che quello stupido del suo servitore aveva fatto cadere “ti conosco?”
“ ehm…sono Merlino”
“quindi non ti conosco”
“mmm, no”
“eppure mi hai chiamato amico…”
“quello è stato un mio errore”
“lo credo anch’io”
Quello era stato il loro primo incontro, quante cose erano successe da allora…
“da quando vi addestrate per essere un babbeo?!” un altro ricordo, la prima volta che Merlino gli aveva tenuto testa “non puoi rivolgerti a me così”
“oh scusate, da quando vi addestrate per essere un babbeo, mio signore?” disse il ragazzo ridendo beffardo.
Le immagini scorrevano l’una dietro l’altra, come un film;
il giorno in cui gli aveva fatto indossare quel cappello buffissimo con le piume, o ancora quando l’aveva trovato sotto il suo letto nel tentativo di nascondersi dalle guardie che lo cercavano, quando aveva rifiutato un suo abbraccio guardandolo malissimo, la sera a Eldor prima della battaglia per difendere il piccolo villaggio dai barbari, quando aveva bevuto dal calice avvelenato da Nimuhen solo per salvarlo e quando Merlino gli aveva giurato fedeltà fino al giorno della sua morte.
Quel ragazzo mingherlino dalle orecchie a sventola al quale era tanto affezionato stava morendo, ed era tutta colpa sua; quel pensiero si mischiò ai ricordi provocandogli una gran confusione in testa.
Senza sapere come Artù si ritrovò in piedi e cominciò a correre lungo il corridoio che collegava le stanze reali a quelle del medico di corte, quel breve tratto di strada gli sembrò infinito, non sentiva le gambe muoversi ne il cuore battere, gli sembrò di fluttuare nel vuoto.
“lui dov’è!?” chiese col fiatone spalancando la porta “ Sire!” esclamò il vecchio spaventato, il biondo entrò chiudendosi la porta alle spalle “è di la con Hunith”
“ ci deve essere un modo per salvarlo!” il medico abbassò lo sguardo “ avanti Gaius parlate!”
“c’è un modo, ma è troppo pericoloso”
“io posso farcela, sono un cavaliere, mi addestro fin da piccolo, ho la preparazione per qualsiasi impresa” affermò Artù “si dice che, nelle vicinanze del lago di Avalon, ad un giorno di marcia da qui, viva un serpente alato, il Cuèlebre. Sempre secondo le stesse voci, il fiato di questa bestia può generare una pietra magica in grado di guarire da tutti i mali.
L’unico ostacolo è che il Cuèlebre si nutre di carne umana e non esita ad attaccare chiunque tocchi i tesori che custodisce” spiegò Gaius “quindi come possiamo fare” chiese il principe
“mentre dorme dovete raccogliere il suo fiato dentro questa bottiglia e portarla da me, il prima possibile” concluse il vecchio.
“Gaius! Sta avendo un’altra crisi!” le urla della donna arrivarono da dentro la camera della stanza di Merlino.
Il medico accorse seguito da Artù, la scena che gli si presentò davanti fu scioccante; il moro, tremante a causa delle violente convulsioni e dalla sua bocca usciva del sangue, tanto sangue.
Il biondo si costrinse a distogliere lo sguardo, non riusciva vederlo soffrire in quel modo, così uscì e aspettò fuori.
 "Come sta?" chiese una volta che il medico e la donna uscirono dalla stanza "male, ma mentre agonizzava ha chiesto di voi … Penso sia meglio se andate da lui…”
 Artù entrò nella stanza di Merlino “Artù…” sussurrò il mago “sono qui Merlino” rispose il biondo tenendogli la mano, “Drakon, e male so ftengometta tesd'hup'anankes”  disse il moro con un filo di voce Artù non capì cosa stesse succedendo e strinse più forte la mano dell’amico.
 “Artù… nella radura… troverai… qualcuno… che ti aiuterà… non … non… avere… pa… paura”  detto ciò il corvino svenì nuovamente e il principe uscì dalla stanza.
“ figlio, non puoi partire, è troppo pericoloso!” disse il re "ma padre ne va della vita di Merlino!
" È un servitore! Di servitori è pieno il mondo, di figli invece ne ho solo uno e non permetterò che muoia per salvare un inutile ragazzino” sentenziò Uther “lui non è solo un servitore per me!” esclamò Artù.
 La sala si riempì del vociferare dei cortigiani, qua e là si sentivano commenti del tipo: “allora è vero che tra i due c’è qualcosa” oppure “avete visto che vi avevo detto “
 “Tutti fuori! “ordinò il re e la sala si svuotò velocemente.
 “Sai Artù delle voci che girano su te e Merlino, dopo la tua affermazione se ti permettesse di partire il tuo amore sarebbe sporcato, le voci sarebbero confermate e il buon nome della famiglia…”
 “padre, a me non interessa smentire le voci, voglio solo salvare la vita ad un mio amico!”  disse il biondo interrompendo il discorso del re” tu cosa?!” chiese Uther sconvolto
 “Io voglio bene a Merlino e lo salverò, con o senza il tuo permesso!” detto ciò Artù uscita dalla stanza, prese un cavallo e cavalcò più velocemente che poté verso la radura, una volta arrivato si guardò intorno alla ricerca di quel qualcuno di cui aveva parlato il moro.
 Improvvisamente il sole si oscuro come se una nuvola gli fosse passata davanti, il biondo alzo gli occhi appena in tempo per vedere un drago planare sulla radura.
 Il principe estrasse la spada e si preparò combattere “calma giovanePendragon, sono qui per aiutarti, il giovane mago mi ha chiamato e mi ha messo sotto il tuo controllo, parla dunque, cosa ti occorre “ disse Kilgharrah “devo arrivare al lago di Avalon il più in fretta possibile!” rispose Artù “Io non sono un cavallo!” brontolò il lucertolone “ne va della vita di Merlino, drago! “incalzò il biondo "e va a bene, ma solo per questa volta, sali " il drago si abbassò e il principe gli salì sulla groppa "tieniti forte" disse prima di spiccare il volo.
 I boschi e le montagne sembravano così piccoli mentre sfrecciava velocemente sotto di loro, Kilgharrah volava con una potenza incredibile e un giorno di cammino si ridusse ad un’ora di volo” perché lo fai drago?”
Perché credo nel regno che tu e il giovane mago creerete insieme, un regno dove la magia può tornare libera e usata per il bene “risposi lucertolone “perché hai attaccato Camelot!?”chiese nuovamente il principe  “perché vostro padre mi ha tenuto per anni segregato nei bassifondi del castello, facendomi visita di tanto in tanto solo per compiacersi della mia sofferenza e solitudine”
”ma è terribile ”esclamò il ragazzo “lo so giovane principe è per questo che ti chiederò un favore, nella caverna della creatura in mezzo ai tesori che custodisce sono nascosto le ultime uova di drago se tu potessi recuperarle ripagheresti il tuo debito e faresti un gran bel regalo al tuo Merlino” disse il drago sorridendo sornione “tu come lo sai!? “ chiese il biondo arrossendo “io so molte cose, ma eccoci arrivati, atterriamo “ il lucertolone piano a terra “io ti aspetterò qui, ora vai, la grotta è quella“ disse indicando con il muso  un anfratto nella roccia dalla quale di tanto in tanto uscivano buffetti di fumo. Artù entra nella grotta trovando subito faccia a faccia con il Cuèlebre, era una creatura con il corpo di serpente e le alti da drago, ricoperto di squame colore verde acceso e dalle sue narici uscivano di tanto in tanto alcune nuvolette di fiato che si cristallizzavano immediatamente a contatto con l’aria “a me serve molto di più che semplici soffi” disse il principe e, in quel momento la creatura  inspirò più profondamente, il biondo prese la bottiglia e catturò il vapore azzurrino che fuoriuscì dal naso tappando il contenitore nel quale cominciò a formarsi una pietra tonda di un colore blu intenso striato di bianco, “è stato facile e adesso pensiamo all’uovo”  disse superando il bestione che dormivo placidamente.
Artù si inoltrò nelle profondità della grotta, svoltò in alcune gallerie senza sapere di preciso dove stesse andando.
 Quelle gallerie si fecero sempre più strette e il principe si ritrovò davanti ad un vicolo cieco
”perfetto! e adesso?! “ si chiese.
 Un verso stridulo si fece eco nei cunicoli, la bestia si era svegliata e, dai suoni che si rimpallavano sulle pareti, doveva essere arrabbiata non che affamata.
 Il principe estrasse la spada e si appiattì contro il muro, i passi del Cuèlebre risuonarono sempre più vicini, improvvisamente da dietro l’angolo la bestia fece capolino puntando i suoi occhi rosso sangue in quelle ghiaccio del biondo.
 Artù mosso un piede verso sinistra, si sentì un clic e poi un boato, la parete aveva cominciato a girare, il principe vi si appoggiò e arrivò dall’altra parte un secondo prima che la bestia lo caricasse.
 Il biondo frugò nella borsa alla ricerca della pietra focaia per riaccendere la torcia, la trovò e cominciò sfregarle, qualche scintilla si sprigionò ma si spense velocemente “ma come fa  Merlino ad usare questi arnesi!” sbottò e improvvisamente le torce della stanza si accesero come per magia, illuminando tutto intorno.
 Artù non potè credere ai suoi occhi, scansie, piene di uova di drago di ogni forma, colore e dimensione, avrebbe voluto prenderle tutte ma era sicuro che non ci sarebbe riuscito.
 Improvvisamente il suo sguardo venne attirato da un uovo, ma non uno qualunque, era un ovetto bianco, con la punta azzurra, aveva un’eleganza unica.
Il biondo si avvicinò e sollevò quel piccolo oggettino sentendo il guscio fragile e poroso sotto le dita, voleva salvarne altre, non poteva lasciarli lì, così scelse altre due uova, una era rossa screziata di giallo con dei piccoli puntini dorati, non sapeva come mai, mai gli ricordava un sacco il vessillo di Camelot, l'altro ovetto invece era verde con delle scaglie blu iridescenti, questo gli ricordava gli occhi di Merlino e il biondo si ritrovò sorridere come un ebete.
 "uscite Artù, non c'è più molto tempo" sentire rimbombare nella sua testa "drago?" pensò cercando di indirizzare la voce verso il lucertolone “chi pensavi che fosse?!” chiese ironico “ora sbrigarti, a Merlino non rimane più molto tempo!”  Il principe si riconcentrò per rispondergli “sono intrappolato”
”Non è vero, guarda sopra di te”.
Artù alzò gli occhi e notò una piccola fessura in cima alla grotta, sistemo al meglio le uova e cominciò ad arrampicarsi.
Con molta fatica raggiunse la crepa, passò prima la borsa poi si infilò appoggiando i gomiti tra le due rocce per farsi leva.
Quando riuscì ad uscire con metà del corpo sentì qualcosa di umido strisciargli sulla faccia, i suoi occhi si abituano alla luce e si ritrovò faccia a faccia con il Cuèlebre  “Merda!” Pensò.
Il principe era in trappola, non poteva ritornare giù, si sarebbe fatto un volo di dieci metri e non poteva andare su perché si era incastrato "drago se vuoi fare qualcosa questo è il momento!" urlò sperando che lucertolone lo sentisse.
La bestia continuava l’ambirgli la faccia con la lingua "sono spiacente, ma non sei il mio tipo " ironizzo il biondo notando lombardo il drago sul terreno.
Un ruggito e una fiammata, la belva rimase ferita e si ritirò nuovamente nella grotta.
Kilgharrah  afferrò con le zampe Artù e lo tirò fuori “oh, ma che modi! “disse venendo sballottato "non lamentarti giovane Pendragon e muoviti, al mago normale più molto tempo " il biondo si rimise a cavalcioni sul drago "allora vola, vola più veloce che puoi” detto ciò partirono.
Intanto Gaius stava curando l’ennesima crisi di Merlino…
“su resisti ragazzo mio, Artù tornerà presto e tu sarai di nuovo fra noi” disse accarezzandogli la fronte sudata “G-Galvano” disse il moro “se le cose sono andate come credo, non lo rivedremo fino a domani” affermò il medico.
“ eccoci arrivati giovane principe”
“grazie” disse il biondo, il drago sorrise, assaporando il sapore di quella parola così rara sulle labbra del principe “forza vai!” gli intimò.
Artù salì a cavallo e galoppò il più veloce possibile verso Camelot, smontò in piazza e corse così veloce che sembrò che il cuore dovesse uscirgli dal petto per quanto martellava.
“Gaius!” urlò spalancando la porta “Artù…” il principe notò il medico intento a consolare Hunith in lacrime “ è troppo tardi sire, il suo cuore si è appena fermato”.
“no…no... NO!” il biondo si precipitò nella camera di Merlino, si avvicinò al corpo immobile del moro e gli prese una mano, era fredda, più fredda del solito, la sua pelle candida sembrava fatta di porcellana bianchissima così sottile e fragile che sembrava potesse romperlo solo toccandolo.
“no idiota, non dovevi farmi questo, passi che mi chiami testa di fagiolo, asino, zuccone, babbeo, passi anche la magia, ma non dovevi lasciarmi solo, non dopo che ho cavalcato un drago e quasi rischiato la pelle per portarti questa…” disse estraendo dalla tasca la pietra magica e con le lacrime agli occhi la sistemò sotto la maglia del moro, vicino al suo cuore “tieni, torna da me, non riesco a fare nulla senza di te… ti amo idiota!”.
Artù crollò e pianse su quel corpo senza vita, freddo come il marmo, rimase lì per un ora, fino a non avere più lacrime, poi uscì, si avviò per i corridoi e ordinò alle guardie di liberare Galvano per permettere anche a lui di salutare per l’ultima volta l’amico.
La notte calò e il biondo si sistemò nel letto sotto le coperte, aveva sprangato la porta, non voleva vedere nessuno… quella notte il cuore del principe era morto, morto insieme a quello di Merlino.
Questo è il modo in cui mi hai lasciato
Non sto fingendo, senza speranza
Senza amore, senza lieto fine.
Questo è il modo in cui ci amiamo
Come se fosse per sempre
Poi viviamo il resto della nostra vita
Ma non insieme
MIKA


 






Buona sera! rieccomi con un nuovo aggiornamento, inanzitutto sono felicissima di vedere tante recensioni!! 1 recensione= una me felice XD 
quindi vorrei ringraziare quelli che recensiscono,   quelli che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le seguite ec... 
ma vorrei anche ringraziare quelli che leggono senza dire nulla, i lettori silenziosi. 
Ho però una brutta notizia da darvi, fino a sabato prossimo non aggiornerò nulla, mi aspeta una vacanza in montagna sperduta in mezzo ai greppi senza wifii T.T ne approfitterò quindi per copiare i capitoli che ho già scritto e perchè no, iniziare un'altra ff... per quanto riguarda le recensioni risponderò dal telefono quindi mi scuso già in anticipo per eventuali errori... speriamo che l'aria di montagna mi aiuti... mi mancherete <3 
vi lascio in compagnia delle giff che mostrano i ricordi che ho citato nel capitolo e di qualche altra immaginina carina che ho trovato in internet. Chia 

 
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concludo questo spazio lunghissimo con un Gif molto Brolin... they are real! 
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