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Autore: sharpedges_    29/08/2015    0 recensioni
Alzando gli occhi vidi il biondo guardarmi.
Notai i suoi capelli biondo grano. I suoi occhi erano profondi e di un colore del caramello. Le sue labbra erano piene.
"Lasciami in pace." Ordinai dura.
"Vorrei solo che mi parlassi di te e del tuo dolore, Melissa."
“..Io ho una terribile voglia di baciarti, e non so il perché.” Ammise lui.
Il mio treno di pensieri venne interrotto dalle sue labbra che giocavano con le mie.
Ripensai a Guglielmo.
Se l’avevo conosciuto?
Si.
Ma si può definire conoscenza, quella che c’era stata?
No.
Si può definire breve, improvviso, imbarazzante dialogo, in cui ero rimasta vittima delle sue strane doti ammaliatrici.
"..Sono molto geloso di quello che è successo questa mattina con quel ragazzo.” Affermò serio Justin.
Come sapeva di Guglielmo?
“Quale ragazzo?” Chiesi ingenuamente.
“Lo sai perfettamente di chi sto parlando. Sta’ lontana da lui.”
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                             PROLOGO
 
 
 
Mi ricordo ancora il giorno in cui la mia famiglia venne distrutta; allora avevo solo nove anni.

Non conoscevo ancora bene il dolore e la sofferenza, la mia vita è stata quasi sempre buona con me.

Mio padre venne a mancare in un incidente d’auto, stava tornando a casa per festeggiare la Vigilia di Natale. Rammento che faceva molto freddo, ogni cosa era ricoperta da una soffice neve bianca. Essa cadeva armoniosa e delicata dal cielo invernale, come se danzasse, per poi posarsi molto delicatamente su qualsiasi cosa che fermava la sua caduta.

Molto spesso mi affacciavo alla finestra della mia stanza, e cercavo di contare quanti più fiocchi di neve potevo. Ma era anche da quella stessa finestra che vedevo rincasare ogni sera mio padre da lavoro; mi sorpresi molto quando non lo vidi quel 24 Dicembre.

Avevo anche un fratello, Mark Drew Benson. Un anno dopo la morte di mio padre, lui partì per continuare la sua vita altrove, lasciandomi sola e solo con un vuoto perenne dentro il mio fragile cuore. Ci volevamo molto bene io e lui, anche se avevamo cinque anni di differenza, ma l’età non conta.

Ora non so niente di mio fratello, ma secondo i Telegiornali e le radio locali, sembra che sia diventato un famoso e acclamato cantante vent’enne.
Mia madre ci ha sempre detto che la vita bisogna passarla felicemente accanto alle persone che si amano.. A mio parere, Mark non ha seguito molto questo consiglio.

Mia madre. Mia madre è la classica donna lavoratrice, che pur di vedere anche solo sorridere le persone che lei ama, si fa in quattro.  
Non ha mai perso quel suo sorriso da bambina neanche dopo quel terribile giorno. Non avere più un marito e non sapere quasi niente del proprio figlio maschio, non è molto piacevole.

Mia madre si chiama Patricia Anne Smith, e sin da piccola avevo sempre sognato di essere come lei quando avrei avuto una famiglia tutta mia.

E poi ci sono io, ormai adolescente di diciassette anni con almeno il 94% dei problemi. Trovo difetti in ogni cosa, e sono felice solo il 50% della giornata. Ogni mattina mi alzo con la consapevolezza di avere un macigno al posto del mio corpo, e un nuovo fastidioso brufolo piantato sulla mia faccia. Sembrano tanto innocui, ma se ne stanno lì a farti desiderare il giorno in cui sarai una donna di mezza età, e l’unico problema viene poi trasferito in un nome (che mette paura a molte donne dell’età di mia madre) chiamato: Menopausa.

Bella sfiga eh?

Per chi volesse saperlo, mi chiamo Melissa Rose Benson. I miei capelli sono ricci e di un colore nero pece, solitamente li porto sciolti sulle spalle; mentre i miei occhi sono di un castano cioccolato.

E’ stato mio padre ad avermi dato il mio secondo nome: diceva che per lui ero come una bellissima rosa sbocciata nella sua vita.

Ed ora, a distanza di anni da quel terribile Dicembre, vivo la mia vita insieme a mia madre.

Io e mia madre abitiamo in una piccola villetta in Canada, nei pressi di un Paesino chiamato Stratford. Non succede molto da queste parti, e la gente è piuttosto tranquilla, ma la cosa che più attrae di Stratford sono gli interminabili paesaggi che si estendono appena subito fuori città.

Ogni weekend andavo a fare dei pic-nic o delle semplici passeggiate all’aria aperta. Proprio com’era d’abitudine con mio padre.

E’ stato lì che ho conosciuto il mio vero primo amore. Ci siamo dati il nostro primo bacio sotto una grande quercia, e da allora abbiamo vissuto sei anni insieme. Ma poi il destino, come se non avesse fatto abbastanza, me lo portò via, ed io rimasi da sola..di nuovo. Da quel momento avevo completamente perso la gioia di vivere. Avevo appena compiuto quindici anni.

E quando ripenso a tutto ciò, mi riaffiorano nella mente alcuni ricordi di sei anni fa; quando io avevo solo nove anni e una famiglia unita. Due anni fa da quel terribile giorno che cambiò la mia vita. Sono passati solo otto anni, eppure a me sembra un Secolo.
  
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