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Autore: 50shadesofLOTS_Always    29/08/2015    1 recensioni
Dopo la comparsa di Morgana,l'Impero di D'Hara comincia a vacillare,rischiando un vero e proprio crollo che sembra trascinare con sè anche il futuro delle Terre Centrali. Crollo che potrebbe sconvolgere anche il rapporto fra Richard e Kahlan,fra i quali si interporrà anche Cara fino ad ora rimasta in silenzio. Che cosa potrebbe accadere?
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Morgana ammirò la sua opera. L’incantesimo era riuscito alla perfezione e Denna era in piedi,di fronte a lei,al centro della runa. La scrutò attentamente << Chi sei? >> le chiese la guerriera. Morgana sorrise,fingendosi benevola << Sono colei che ti aiuterà a vendicarti sulla Madre Depositaria,Kahlan Amnell >> esordì amichevole. Denna assottigliò gli occhi,piegando leggermente la testa di lato << Perché dovrei fidarmi di una strega? >> domandò sospettosa << Ti ho restituito la vita >> continuò l’incantatrice,indicandola con entrambe le mani << Nessuno fa’ tutto per niente >> sibilò la Mord-Sith. Morgana sollevò un sopracciglio << Non posso biasimarti – ammise cominciando a girarle intorno – Vedi,il Guardiano ha bisogno di te per conquistare il Mondo dei Vivi >> << Perché? Cosa ne guadagno dalla sua vittoria?! >> ringhiò Denna,ammaliata da quell’idea di vendetta << Tanto per cominciare,Richard Rahl >> disse Morgana fermandosi davanti all’altra donna. Si fissarono intensamente  << Il Cercatore? >> chiese confusa << Sì,ora conosciuto come Lord Rahl >> << Lord Rahl… - sussurrò la Mord-Sith fra sé – E perchè dovrebbe interessarmi Richard Rahl? >> << Beh… So che ne eri innamorata - rispose l’incantatrice,attirando totalmente l’attenzione della guerriera – Tu uccidi la Madre Depositaria,ti riprendi Richard ed il Guardiano ti risparmierà >> propose. Denna ponderò quelle parole. Non conosceva Morgana e la cosa non le dava sicurezza. Non sapeva se lei,né tanto meno il Guardiano,avrebbero rispettato il patto a lei proposto. Eppure il pensiero di Richard al suo fianco,come compagno le fece cambiare idea. Inoltre,aveva intenzione di vendicarsi della Madre Depositaria,in fondo la causa della sua morte. Sorrise,pregustando il momento in cui l’avrebbe ridotta in fin di vita con le sue stesse Agiel.

Il sole stava sorgendo,illuminando gli appartamenti dei novelli sposi. Erin piagnucolò,agitandosi nella culla svegliando Kahlan,che aprì piano gli occhi. Scattò seduta sul bordo del materasso,quando vide il posto vuoto accanto a sé. Si stirò pigramente per poi alzarsi e raggiungere la bambina,che prese fra le braccia per allattarla. Si scoprì e lasciò che la piccola succhiasse il latte. Le sorrise,carezzandole la testolina e chiedendosi dove fosse il suo neo-marito. Probabilmente,aveva avuto un incubo. Avevano passato una bella serata insieme,ritirandosi nelle loro stanze prima del previsto mentre la festa era continuata due piani sotto di loro. Poi si erano addormentati sfiniti fra le lenzuola e lei non si era svegliata fino a quel momento. Richard di solito le si attaccava addosso nel sonno,avvinghiandosi al suo corpo,come se il suo semplice contatto servisse a scacciare Denna dai suoi sogni. Era turbata da tali eventi,sempre più prepotenti e sconvolgenti per la mente del Cercatore,già messa a dura prova dai suoi doveri di Lord Rahl e di padre. Quando vide che Erin si era di nuovo addormentata,la sistemò nuovamente nella culla. Si ricompose ed afferrò la sottoveste che usava di solito per dormire. Sorrise al pensiero del perché non ne avesse avuto bisogno quella notte. Si vestì,anche se il tessuto leggero e quasi trasparente,non la copriva come desiderava. Uscì dalla stanza e aggrottò la fronte,quando notò l’assenza di Richard nell’anticamera << Richard? >> provò a chiamarlo,ma non ricevette risposta. Camminò a piedi nudi fino all’ufficio,spinse piano la porta e la aprì,facendo capolino con la testa. Lo vide seduto alla scrivania,su cui un angolo c’era aperto uno dei libri di viaggio che Richard usava per tenersi in contatto coi messaggeri. Il resto del piano era occupato da scartoffie e documenti. La penna giaceva sul bordo del tavolo e gocciolava di inchiostro nero. Sorrise nel vedere che stava dormendo senza scossoni,dettati dagli incubi. La testa gli pendeva di lato,il viso rivolto comunque verso il basso e le spalle leggermente curve. Non si era nemmeno messo la camicia. Indossava solo i pantaloni della cerimonia. Kahlan si avvicinò silenziosamente,aiutata dal tappeto e cominciò a sistemare i fogli,impilandoli secondo un preciso criterio di importanza. Prese un’altra sedia,sedendosi dalla parte opposta rispetto a quella del Cercatore e cominciò a firmare i rapporti,leggendoli accuratamente. Passarono i minuti ed a metà del suo lavoro,Richard sussultò sulla sedia per poi aprire gli occhi. Sbattè le palpebre ripetutamente,cercando di tornare alla realtà. Era riuscito a dormire un paio d’ore prima dell’alba,ma prima che potesse addormentarsi profondamente,Denna gli era apparsa di nuovo. Non sentendo la presenza di Kahlan,si svegliò e comprese perché non fosse accanto a lei. Si era appisolato mentre firmava le ultime scartoffie,dopo un precedente incubo che lo aveva colto durante la notte,impedendogli di riprender sonno. Mise a fuoco dove si trovasse e sollevò la testa,notando l’inconsueto assetto sulla propria scrivania. Vide Kahlan seduta su una sedia,che scriveva il proprio nome su uno dei rapporti. Guardò gli altri già completi ed impilati da parte per poi tornare su di lei,appoggiata allo schienale e con le gambe accavallate. Rimase estasiato nel vedere le sue forme sotto la fine veste che indossava. Ad un tratto,incontrò i suoi smeraldi e per poco non rischiò di restare senza fiato << Ho bisogno del sigillo imperiale >> disse con voce gentile. Lui annuì,come ipnotizzato ed aprì il cassetto. Prese l’anello su cui era impresso il sigillo e glielo porse. Le loro dita si sfiorarono e si sorrisero complici. Kahlan posò il foglio sulla scrivania,prese la ceralacca e fissò il compagno << Ti spiace? >> chiese ancora e Richard la accontentò,sciogliendo la cera nella piccola ciotola metallica con una sola passata di mano << Grazie >> disse prima di versare qualche goccia rossa del fluido sul foglio. Prese l’anello e lasciò che imprimesse il simbolo dei Rahl. Attese qualche attimo,soffiando sulla ceralacca e ripose il tutto ordinatamente. Mise via anche quel foglio e lo guardò,appoggiandosi coi gomiti sul tavolo << Perché non sei tornato a letto? >> domandò fingendosi perplessa. Sapeva il motivo per il quale si era alzato nel bel mezzo della notte. Richard si abbandonò sulla sedia << Non volevo svegliarti come faccio sempre >> mormorò stropicciandosi gli occhi. Era ancora stanco e lo si capiva chiaramente << Perché non provi a dormire ancora un po’? >> << Sai che non riuscirei a dormire per più di un’ora,prima che quella… Prima che Denna torni a perseguitarmi >> sbottò innervosito. Kahlan annuì e tornò ad una posizione comoda sulla sedia. Si guardò le mani,cercando di ignorare il senso di fastidio che le dava il tono cui Richard le si era appena rivolto. Sapeva che il suo nervosismo era dettato dalle notizie recenti sui baneling e dagli incubi. Non poteva certo biasimarlo. Eppure qualcosa continuava a rosicarla. Si alzò << Vuoi che ti porti la colazione? Stavo andando a prenderla >> domandò cortese,nonostante non le venisse spontaneo come al solito << No,non ho fame… >> rispose lui senza guardarla e lasciandola interdetta. Non mangiava bene da qualche giorno e si stava preoccupando << Ma Richard… >> << Ho detto che non ho fame! >> rispose lui alzando la voce. Kahlan non si scompose e mantenne un’espressione imperturbabile. I loro occhi si incrociarono per un attimo << Va bene >> bisbigliò la Depositaria con condiscendenza. Uscì dalla stanza più in fretta che potè,indossò una vestaglia per coprirsi meglio e ricacciò indietro le lacrime che le stavano pizzicando gli occhi. Non voleva fargli vedere le  sue lacrime. Non adesso. Si sentiva inutile. La sua presenza ora non bastava più nemmeno a farlo dormire. Si sentiva impotente,poiché non aveva alcun potere sugli eventi. Stava perdendo il controllo e questo ne andava del loro rapporto. Si ricordò della promessa che gli aveva fatto il giorno prima “Di starti accanto,sempre…” . Sempre e comunque. Arrivò nelle cucine e la cuoca la salutò con un sorriso radioso,come il sole che filtrava dalle finestre. Il profumo della pietanze avvolgeva l’ambiente,rendendolo accogliente << Buongiorno Milady,dormito bene? >> << Buongiorno Elsa. Sì… >> rispose insicura,accennando ad un sorriso << Come mai siete sveglia a quest’ora? >> domandò la donna paffuta << Erin si era svegliata e poi avevo fame >> disse con tono vago. Non aveva voglia di parlare del suo risveglio <<  Oh,le preparo subito la colazione. Se vuole gliela faccio portare… >> << No – la interruppe lei – Ormai sono qui >> << Preparo anche per Lord Rahl? >>. Kahlan rimase bloccata e non riuscì a risponderle. Le venne in mente la voce di Richard carica di rabbia,frustrazione. La stessa che gli aveva letto negli occhi grigi,che l’avevano fatta scappare da quell’ufficio. Elsa si accigliò,avvicinandosi mentre si asciugava le mani con un vecchio straccio << Madre Depositaria,c’è un qualche problema? >> domandò discreta. Kahlan sentì le lacrime gonfiarle gli occhi. Erano sposati da nemmeno un giorno e già si sentiva come se avessero litigato. Voleva sfogarsi con qualcuno,una donna magari. Lo avrebbe fatto con sua sorella Denee,se solo non fosse morta. Con Berdine,se non fosse impegnata col turno di guardia. Pensò a Zedd,ma lui per quanto saggio potesse essere,non poteva ragionare come una donna. Si sentì sola,come quando aveva dodici anni e come allora,diede una sola e semplice risposta << No,nessun problema. Sto’ bene… >> mormorò impassibile. Elsa la guardò indecisa,ma alla fine,non insisté. Tornò a preparare la colazione doppia,che ripose su un vassoio. Kahlan non le disse che probabilmente Lord Rahl non avrebbe gradito,ma prese comunque il vassoio e si allontanò nelle sue stanze. Esitò prima di aprire la porta e appoggiò il tutto sul tavolo dell’anticamera. Controllò dove fosse Richard e dalla piccola fessura della porta,vide che era ancora seduto alla scrivania. In silenzio,le mani giunte sul tavolo e lo sguardo perso nel vuoto. Per un attimo,sentì il bisogno di avvertirlo della colazione. Di parlargli. Voleva sentire se la sua voce sarebbe stata alterata come pochi minuti prima,ma si allontanò dalla porta per poi sedersi al tavolo e mangiare. Per tutto il tempo,ripensò al loro matrimonio. Solo il giorno prima avevano passato una bellissima giornata insieme. Il ballo,il suo discorso davanti a tutti gli invitati in onore di lei e di Erin. Quelle parole le si erano marchiate addosso “Kahlan Amnell è la ragione della mia vita…” “Senza di lei,non sono niente”. Le aveva pronunciate con voce tremante e gli occhi grigi lucidi per l’emozione. Ora però quelle stesse parole le sembrava che si stessero privando di significato. Col dorso della mano,si portò via una lacrima solitaria e si alzò da tavola,dopo aver finito la colazione. Guardò la porzione per Richard ancora intatta e si allontanò di nuovo nella stanza. Erin aveva cominciato a mugolare,così la prese in braccio e la portò con sé sul letto. Si interrogò a lungo su dove avesse sbagliato quella mattina,ma non trovò risposte. Si distese sul letto e lasciò che Erin si accoccolasse accanto a sé.

****

Richard sembrò riprendersi dal suo stato di trans. L’immagine della Mord-Sith era scomparsa dalla sua mente,lasciando il posto agli occhi di Kahlan colmi di lacrime. Il suo sguardo demoralizzato lo stava facendo sentire sempre più un pessimo marito. Si erano sposati solo il giorno prima  e già non stava rispettando la sua promessa. Si alzò lentamente e con la stessa andatura,uscì dall’ufficio. Vide il vassoio con la colazione,ancora tiepida ma di lei nemmeno l’ombra. Vide la porta della camera chiusa,segno che era rientrata. Voleva lasciarla sola per un po’ ed andare da Zedd per farsi consigliare un modo per farsi perdonare del suo comportamento. Ma la camicia di cui aveva bisogno era al di là di quel pannello di legno decorato. Sospirò e abbassò la maniglia della porta,entrando con prudenza. La vide distesa su un fianco,intenta a trattenere un pianto. Stava giocando con Erin,che continuava a guardarla innocente come se non trovasse il modo di confortare sua madre. Kahlan si girò nella sua direzione e si asciugò in fretta le guance. Tirò su col naso e tornò a guardare la neonata. Richard sentì qualcosa stringersi attorno al cuore e deglutì sonoramente. Cosa avrebbe potuto dirle? Che era colpa di Denna e dei problemi coi baneling? Era scontato e patetico. Non aveva motivo di prendersela con lei,eppure quella mattina aveva alzato la voce. Non lo aveva mai fatto con lei. Compì alcuni passi verso l’armadio e cercò una camicia. La prese fra le mani e si voltò nuovamente verso la donna << Io… Vado a chiedere una cosa a Zedd… - annunciò a voce bassa,ma lei non rispose – Torno fra pochi minuti >> la rassicurò titubante,indossando la blusa. La guardò ancora prima di uscire dalla camera. Si chiuse la porta dietro di sé e chiuse gli occhi con forza quando la udì singhiozzare. Compì un enorme sforzo nel trattenersi dall’entrare ed abbracciarla. Non avrebbe migliorato la situazione,cancellato il modo con cui le si era rivolto. Lo avrebbe cacciato via e sapeva di meritarselo.

Tornò veramente dopo pochi minuti. Aveva chiesto a Zedd se i suoi incubi potevano esser causati da un incantesimo ed era riuscito a dirgli solo che avrebbe fatto delle ricerche. Non conosceva una tale magia,ma lo avrebbe comunque aiutato. Ne andava del suo matrimonio. Rientrò nell’anticamera,ma non la vide. La colazione era ormai fredda ed abbandonò l’idea del pasto. Si diresse in ufficio e prese il libro di viaggio portandoselo con sé. Tornò indietro e si fece vicino alla porta della camera,posando un orecchio su di essa. C’era silenzio. Aprì lentamente la porta,trattenendo il libro al petto. Notò che Kahlan si era spostata dal proprio posto e distesa nel suo. Di solito,lei dormiva a destra ma ora era a sinistra,dove invece dormiva lui. Si chiese se fosse stato un gesto volontario o semplicemente si fosse mossa nel sonno. Si avvicinò alla culla e ci si affacciò vedendo Erin dormire. Sulla sua testa,i capelli biondi stavano aumentando,divenendo sempre più folti. Camminò fino al letto ed osservò la creatura meravigliosa che dormiva. Gli occhi chiusi avevano ancora le ciglia imperlate dalle lacrime. I capelli erano morbidi sul cuscino. Sul viso,vi era dipinta un’espressione angosciata,impronta del suo serio malessere morale. Sapeva che non era stato semplicemente il suo tono di voce a ferirla. La cosa andava ben oltre quello. Lei voleva aiutarlo,eliminare il ricordo di Denna pur sapendo che era impossibile. Sorrise. Lei non si arrendeva mai. Era testarda tanto quanto lui. Era una guerriera bianca. La paladina del suo cuore. Cominciò a pensare cosa potesse fare per farla sentire meglio. Prese la sedia vicina,ci si sedette posizionandosi accanto al letto ed aprì il libro di viaggio. Cominciò a leggerlo quando vide le parole apparire lentamente sul foglio. Il segno un po’ dilatato per l’eccesso di sangue sulla punta del pennino,che evidentemente stava usando il messaggero,si fece sempre più pulito e chiaro. Lesse che avevano trovato Chase,che nei mesi successivi alla caduta del confine pochi mesi prima,aveva cercato di calmare il popolo senza successo. Annunciava che avrebbe condotto il Custode del Confine a D’Hara,il prima possibile. Entro due giorni,vista la loro prematura partenza. ‘Finalmente una buona notizia,si disse fra sé il Cercatore. Chiuse il libro di viaggio e lo appoggiò sul comodino quando Kahlan inspirò profondamente. Sintomo del suo risveglio. La vide sollevare le braccia ed allungare le gambe per sgranchirsi dal torpore. Quando si rilassò di nuovo,aprì gli occhi rivelando le iridi verdi brillanti. Si prese del tempo per ammirare come sempre quei bellissimi smeraldi e le scostò una ciocca di capelli dal viso << Notizie dai Territori dell’Ovest: il messaggero accompagnerà qui Chase >> esordì a bassa voce. Lei abbozzò un sorriso << Bene. E’ tanto che non lo vediamo >> commentò con voce atona. La scrutò attentamente << Ti sei addormentata a sinistra - le fece notare e vide le sue guance imporporarsi – Scusa per stamani… >>. Il sorriso svanì dal volto di Kahlan,che distolse lo sguardo e guardò il soffitto << Perché? >> gli chiese tremante << Io… Non lo so >> balbettò cercando di esprimersi. La verità è che non aveva una valida scusa << Non sai molte cose ultimamente… - gli fece notare gelida – Dimmi: almeno lo sai perché mi hai sposata? Sai se mi ami o se almeno ami nostra figlia? >>. La sua voce si infranse,come uno specchio in mille pezzi e vedendola in quello stato,si sentì ancora peggio. L’aveva vista piangere poche volte. Lei non amava mostrarsi debole << Certo che amo Erin,così come amo te. Ecco perché ti ho sposata… >> rispose sicuro,accarezzandole i capelli mentre si sedeva accanto a lei,sul bordo del letto. Ora era lui a sentirsi impotente. Non sapeva cos’altro dirle se non la verità. Si chinò su di lei e le posò un bacio sulle tempia << Non piangere >> le sussurrò ad un orecchio << Non riesco ad aiutarti. E… E mi fa’ male… >> singhiozzò lasciandosi prendere fra le braccia. La fece sedere sul letto e lasciò che posasse la testa nell’incavo della sua spalla. Capiva che quello che gli stava dicendo,era per lei uno sforzo << Volevo parlarne con qualcuno… Con mia sorella Denee… Ma io non ho più nessuno,a parte te… - mugolò col viso affondato nel suo petto - Vorrei solo avere il potere giusto per guarirti da Denna… >> gemette stringendo la sua camicia fra le dita. Si sentiva superflua,quasi di troppo. Richard lo comprese ed era compito suo non farla sentire così. La baciò sulla testa,cullandola << Tu ce l’hai il potere giusto,Kahlan. Tu ce l’hai il potere per guarirmi. E lo stai facendo,solo… - abbassò lo sguardo su di lei,carezzandole i capelli – Solo che serve tempo… Non voglio che tu ti senta così e quando alzerò di nuovo la voce con te,hai il mio consenso a darmi un pugno. Capito? >>. La vide annuire e lentamente il suo respiro tornò regolare. La tenne ancora abbracciata mentre le spostava i capelli lontani dal viso. La sentì trasalire quando le sue dita le sfiorarono una guancia << Hai freddo? – lei scosse la testa in diniego – Cosa posso fare per te? Chiedi tutto quello che vuoi… >>. Lei sembrò pensarci su << Una battuta di caccia. Io e te da soli,niente Mord-Sith… >> mormorò timidamente << Va bene. Concedimi però alcuni uomini di scorta… >>. Lei annuì e finalmente sorrise.
   
 
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