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Autore: Naturally Sophie    29/08/2015    4 recensioni
- Ah, un'altra cosa- ci ferma quando siamo già quasi fuori dalla porta - alla fine del vostro anno di convivenza, sarete i protagonisti in un musical-
-COSA?-
Lo sapevo, oltre al danno anche la beffa.
- Quale sarà il musical?- chiedo intimorita mentre Malfoy mi fissa
- Wicked- risponde la McGranitt con nonchalance mentre i ritratti dei precedenti presidi fanno di tutto per trattenere le risate.
- Aspetti, se io dovrò essere Elphaba, Malfoy sarà...-
-... Fiyero...- completa lui mentre i nostri occhi si incontrano.
- Esatto. Ora potete andare.- ribadisce la direttrice accennando alla porta con la mano. Giuro, credo di aver visto un sorrisetto compiaciuto su quelle labbra.
***
AVVISO: parecchi spoiler di musical, libri (principalmente PJ), anime e serie tv
Molte, MOLTE, canzoni da altrettanti musical e non solo
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- COSA?- esclamiamo all'unisono io e quella testa di rapa che ho di fianco. Per fortuna sono seduta, altrimenti sarei già capitombolata a terra con ben poca signorilità.

- Avete capito benissimo: dovrete vivere nella stessa camera per esattamente un anno a partire da ora. Naturalmente non potrete assolutamente cambiare di dimensioni o di posto gli oggetti che io vi metterò all'interno.-

- Ma professoressa, non può farci questo!- per una volta sono d'accordo con il platinato.

- O questo o l'espulsione, signor Malfoy. Le ricordo che lei stava duellando illegalmente per i corridoi della scuola ed è merito della signorina Weasley qui presente se nessuno si è fatto male.-

- Mi scusi, ma io cosa c'entro in tutto ciò? Ho salvato la situazione...-

- Appunto per questo- mi interrompe la dirigente - lei lo dovrà rieducare. Inoltre, è una punizione anche per lei dato che si è messa a duellare con Malfoy con una potenza inaudita...-

Le mie orecchie arrossiscono e la mia bocca si cuce da sola.

-Bene, ora che abbiamo chiarito tutto direi che siete liberi di andare - la McGranitt ci sorride beffarda mentre i ritratti di Silente e Piton ci guardano ghignando.

Brutto segno. Sanno cosa sta passando per la testa alla donna-gatta dietro la scrivania.

- Ah, un'altra cosa- ci ferma quando siamo già quasi fuori dalla porta - alla fine del vostro anno di convivenza, sarete i protagonisti in un musical-

-COSA?-
Lo sapevo, oltre al danno anche la beffa.
- Quale sarà il musical?- chiedo intimorita mentre Malfoy mi fissa
- Wicked- risponde la McGranitt con nonchalance mentre i ritratti dei precedenti presidi fanno di tutto per trattenere le risate.
- Aspetti, se io dovrò essere Elphaba, Malfoy sarà...-

“Galinda... “ azzarda una parte del mio cervello mentre cerco di trattenere una risata... certo, lui sarebbe davvero perfetto per la parte della ragazza figlia di papà viziata, che tiene moltissimo ai propri capelli e che... ci mette un'ora per vestirsi... sto morendo... mi mordo le labbra per non scoppiare a ridere.
-... Fiyero...- completa lui mentre i nostri occhi si incontrano. Vede il mio ghigno e, evidentemente, lo fraintende, pensando che io sia contenta che lui sia Fiyero... ehm... facciamo che no. Fa una smorfia disgustata in risposta.
- Esatto. Ora potete andare.- ribadisce la direttrice accennando alla porta con la mano. Giuro, credo di aver visto un sorrisetto compiaciuto su quelle labbra.

“Questo non va bene... non va assolutamente bene!” penso mentre un ricciolo rosso mi sfugge dallo chignon che avevo fatto stamattina, finendomi davanti agli occhi.

-E ora come faccio!- mi siedo sulle scale prendendomi la testa fra le mani

- Come faccio io, piuttosto!- sbraita il platinato dietro di me.- Come posso sopportarti anche solo per dieci minuti senza dare di matto?- mi lancia una lunga occhiata in cagnesco che io ricambio con la stessa forza e lo stesso disgusto.

-Perché stavi sorridendo, prima?- mi insegue per la scala a chiocciola. - Weasley, vorresti degnarmi di una risposta, per favore?-

Siamo alla fine della scala e così mi volto verso di lui.

-BASTA!- ruggisco indignata. - Mi ricompongo un attimo, sistemandomi gli occhiali sul naso e lisciandomi la gonna. - Ti vedevo più come Galinda... hai la stessa indole... ma credo che sarà un'altra ad avere quella parte.-

-E chi sarebbe?-

-La tua attuale fidanzata, mi sembra ovvio, la mia cugina mezza Veela, bellissima, spezza cuori e, soprattutto, BIONDA!-

Durante la discussione, siamo arrivati l'uno ad un palmo dall'altra. Vedendo la poca distanza che ci separa, scappo, non badando a quello che quell'idiota mi urla dietro.

-Weasley! Weasley!-

Giro l'angolo per andare nel mio piccolo posto felice, l'unico, da quando sono arrivata qui: c'è una finestra in biblioteca, nascosta da tutto e tutti; soprattutto, però, ha il davanzale largo e imbottito di velluto verde, il mio colore preferito.

Ma, purtroppo, la Sorte mi vuole davvero male, perché, nella mia corsa frettolosa, non ho visto...

-Rose! Dove stai andando così di corsa?- … Albus e ci sono andata a sbattere contro.

-Al, non è il momento. Lasciami andare... per favore...-

Lo scosto con malagrazia e corro più veloce verso il mio posto. Faccio un cenno all'anziana bibliotecaria per poi dirigermi verso la sezione “Narrativa Babbana Contemporanea”, ovvero lo scaffale dietro il quale la mia finestra si apre sulla quercia secolare sotto la quale vado sempre a studiare. Scosto la tenda di pesante velluto blu notte e mi tolgo le scarpe mentre mi siedo sul davanzale raccogliendo le ginocchia al petto e trasfigurando la divisa in un paio di vecchi jeans scuri e una felpa larghissima nera. Sì, ultimamente sono depressa. E quando dico ultimamente, intendo da circa sei anni. Evidentemente il mio posto non è Hogwarts, malgrado io ami questa scuola con tutta me stessa, nessuno sembra volermi più di tanto... tranne Al. Tutti tranne Albus Severus Potter mi hanno sempre e solo ignorato e preso in giro. Sciolgo lo chignon e lascio che i miei capelli rossi mi ricadano sulle spalle. Forse è per questa particolare gradazione che mi hanno sempre evitata... rosso veneziano, ecco come si chiama.

Mi alzo per un secondo per prendere un libro dallo scaffale e cerco il mio preferito :”Cuore d'inchiostro”. Lo stringo al petto risedendomi al mio posto. Appoggio la schiena al freddo muro di pietra e estraggo dalla tasca il mio fedele mp3. Lo so, è illegale, ma qui ad Hogwarts ogni due per tre c'è una festa con alcool... direi che la meno trasgressiva sono io. Metto l'album completo di Wicked (tanto prima o poi lo dovrò imparare) e mi cimento per la milionesima volta nella lettura del mio romanzo preferito

 

***

La cena è già finita da un po' e la Weasley non si è ancora fatta vedere.

-Sei preoccupato per lei, Scorpius?- mi chiede il mio migliore amico di fianco a me.

-Certo che no! Hai visto come duellava con me, oggi? Sembrava mi volesse uccidere... se la può cavare benissimo da sola.-

-Certo, certo. Intanto non hai fatto altro che guardare il tavolo di Corvonero...-

-Al, smettila.-

Lui sospira e si scompiglia i capelli neri.

-Se la cerchi, è in biblioteca, sezione “ Narrativa Babbana Contemporanea”-

Lo ringrazio e dico di dover andare in bagno. Bugia enorme, vado a cercarla... solo per ricordarle la nostra odiosa punizione.

Il silenzio questo posto è qualcosa di incredibilmente bello e ti viene voglia di rimanere qui per sempre. Ora capisco perché quella stupida secchiona si rintana sempre qui...

Faccio come Albus mi ha detto e trovo un paio di scarpe da ginnastica davanti alla tenda di velluto scuro. Mormoro un lumos per vederci almeno un po' in quest'oscurità. Scosto la pesante cortina e ciò che vedo mi stupisce un po'. Rose Weasley, la persona più saccente, intelligente, combattiva e testarda di tutta Hogwarts si è addormentata con, probabilmente, il suo libro preferito in mano. Gli occhiali li ha appesi al colletto della felpa nera e i capelli ricci e rossi sono sparsi disordinatamente sulle spalle. Ha la bocca aperta, ma, alla luce della luna piena, sembra solo una creatura paradisiaca e incredibilmente...fragile.

-Nox- mormoro mentre mi siedo vicino ai suoi piedi fasciati da delle incredibili calze a righe blu e bianche. Sulla pelle bianca spiccano le lentiggini e le sopracciglia corrucciate, come se stesse facendo un sogno che richiede estrema concentrazione.

Sorrido dolcemente. Vederla così, per una volta mi scalda il cuore. Sembra quasi un cucciolo indifeso e fragile... da proteggere.

-Weasley... svegliati...- la chiamo piano, scuotendola delicatamente.

Lei apre gli occhi e se li strofina con le mani, sbadigliando.

-Cosa ci fai qui?- chiede con la voce impastata dal sonno.

-Sono venuto a chiamarti. La cena è finita da un pezzo e tra poco è ora di andare a dormire...-

-Eh?- chiede lei -Aspetta.- Sposta la massa infinita dei suoi capelli e si toglie degli auricolari neri dalle orecchie.

-Scusa, non ti sentivo. Puoi ripetere, per favore?- chiede mentre ferma la canzone, arrotola le cuffie e rimette tutto nella borsa di tela verde che usa per i libri. Quando le ripeto quello che le ho detto lei rimane basita e si passa le mani tra i capelli e il viso. Consulta l'orologio da polso e ne viene fuori con un preoccupatissimo:” Sono già le nove e mezza!”

Contando che la McGranitt ci aveva chiamato nel suo ufficio verso le sei e mezza e subito dopo questo colloquio io ero andato a cena e lei era sparita, non è passato così tanto tempo. Si mette a sedere decentemente e si stiracchia. Subito dopo, con un colpo di bacchetta, si rifa la crocchia che portava prima e trasfigura i vestiti che indossa ora nella divisa scolastica. Con un sospiro, si rimette gli occhiali, scosta la tenda ed esce dal suo nascondiglio, lasciandomi solo.

Appena mi dipano dal pesante drappo scuro, la contemplo mentre lei rimette a posto il suo libro, accarezzandone il dorso come si farebbe ad un gatto. Si volta verso di me, ma non mi guarda. Velocemente, si rimette le scarpe e le allaccia con altrettanta velocità.

-Cosa ci fai ancora qui, Malfoy? Hai paura di andare in giro per la biblioteca da solo?- chiede freddamente.

Cerco di soffocare la rabbia. Lei si allontana con la borsa sulla spalla e la vedo passarsi la manica della camicia sotto al mento come per... asciugarsi.

 

***

Circa tre minuti dopo, siamo davanti all'ufficio della Preside dove c'è un gatto tigrato ad attenderci. Entrambi sappiamo chi è e perciò lo seguiamo. La McGranitt ci guida fino ad una porta nel muro alla fine del corridoio del terzo piano. Di colpo, si ritrasforma in umana e ci guarda da dietro gli occhialetti.

-Questa sarà il vostro dormitorio per esattamente dodici mesi a partire da ora. La parola d'ordine è Mielandia. Le vostre cose sono già all'interno. Buonanotte.- Detto ciò, ci lascia soli.

-Mielandia- pronuncia sommessamente il platinato.

Entriamo lentamente, mentre la porta si richiude dietro di noi con un tonfo sordo.

La camera è davvero molto bella ma...

-COSA?- ormai è diventata un'abitudine dire la stessa cosa nello stesso momento.

Come dicevo prima, oltre al danno, anche la beffa: vi è un unico letto. Ed è matrimoniale.

   
 
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