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Autore: Matt Brendan    03/02/2009    3 recensioni
Una lettera, un modo per far capire ad una ragazza che la sua aria da cattiva ragazza ha stancato ed è solamente un personaggio, finto, senza senso.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La tua arte si chiama dimostrare di essere vittima della società e delle altre persone che non capiscono nulla di te, dei tuoi sentimenti reali.
Sei persa in un mondo di parole e sentimenti fasulli, sei persa nel sentirti vittima, sentirti presa in giro dalla società che anche tu stessa crei.
Guardati: il tuo ragazzo è quello che tutti quanti vogliono, nella tua scuola, (e a te interessa qualcosa di lui? Ti piace dare il tuo corpo solo per essere ricordata? Oppure per essere tenuta, perché senza di lui saresti insicura?), i tuoi amici sono i più famosi del circolo studentesco e continui ad ostinarti ad essere alternativa, con i tuoi capelli sempre perfettamente tinti (ma perché sembrano così alla moda?) e le tue magliette comprate di nascosto, fingendo siano di qualche negozio sconosciuto, ma le vedi addosso a tutte le altre.
Sei una persona di solidi principi, perché sai come mantenere salde le tue posizioni, soprattutto quando spali merda su chi sa essere veramente alternativo e poi te lo fai amico, dopo che tutti ti hanno detto che non è così male come sembra.
E con lui riesci ad esprimere il disagio che provi in questa società: non sai essere te stessa, non puoi essere te stessa, ma con lui ti comporti come una ragazzetta di quelle che prendi in giro, tutte sentimenti amorosi e gentili. E poi dici a tutti di non starti in mezzo alle palle, perché sai come trattare le persone sembrando più sgradevole di quanto sei veramente. E riesci ad essere ancora più sgradevole con le persone che non ti filano, perché sai che da loro non otterrai nulla e cerchi di distruggerle psicologicamente, ma non sai farlo.
Tratti tutti male, tratti anche te stessa male, ma tu sei soltanto una perdente e quindi ti permetti di darti la caccia più efferata.
Ti conoscevo quando eri appena arrivata, così giovane, così pura. Non eri nemmeno mai stata ad un concerto rock prima, non parlavi con le persone per quanto eri timida e i tuoi capelli erano scuri, comuni.
Ma poi ti sei sentita troppo comune per essere vera e dovevi trasformarti in un'opera d'arte dove tutti ti dovevano adorare.
E così ecco i piercing, ecco i tatuaggi, il tuo trucco, le foto "artistiche" che pubblichi su tutte le community in cui sei iscritta per farti dire "sei davvero figa".
E poi canti a te stessa ninna nanne per tranquillizzarti che il mondo andrà come vorrai, ma in realtà sei un essere così spregevole che sai che tutto finirà; per questo continui la tua autodistruzione che terminerà quando lascerai la scuola, rimanendo giovane e immortale come i divi del passato.
Ma non sei Marilyn Monroe, non riesci nemmeno ad essere grande come il suo neo.
  
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