Salve a tutti, questa è la mia prima fanfic dove appare una Dramione. Diciamo che se siete arrivati fin qui siete già un passo avanti, perchè vuol dire che l'introduzione vi ha stuzzicato.
Spero di pubblicare tutti i
giorni, ora che è estate. Sono solo 10 capitoli, abbiate
fiducia in me!
Ah, mi raccomando qualche recensione è sempre ben accetta:
potete anche insultare, no problem basta che fate sapere il vostro
parere!
ElenSofy
I
Sono passati due
anni dalla caduta definitiva del Signore Oscuro. Sono due anni che sono
via di casa e non vedo mio padre e mia madre.
Vivo in una casa babbana poco lontano dal centro di Londra e mi ci sono
trasferito per mia volontà, ormai stanco di tutti quegli
inutili processi a cui ero costretto a partecipare per via di mio padre.
Infatti, egli aveva confessato di essere diventato un Mangiamorte e di
conseguenza di agire in tale modo a causa di una Maledizione Imperius
scagliatagli da Voldemort in persona.
La stessa fandonia fui costretto a raccontare io davanti al tribunale
del Wizengamot, ma io fui più fortunato di mio padre: Potter
mi aiutò e patteggiò in mia difesa, anche senza
avergli chiesto nulla.
È molto probabile che ancora si aspetti un mio
ringraziamento, ma sono più che certo che
ringrazierò Potter quando giungerà la notizia che
il Sole si stia per spegnere e che la razza umana si stia per
estinguere!
Per questo motivo mio padre dovette presentarsi ancora ad altre lunghe
udienze per più di due mesi, dopo i quali fu scagionato da
Azkaban e liberato dalla condanna che gli pendeva pericolosa sul collo,
ma ad una condizione: arresti domiciliari per la durata di due anni.
In quel periodo di riappacificazione tutto mi sembrava così
scontato ed ovvio: le scuse di mio padre per far commuovere tutti quei
maghi anziani del tribunale, le lacrime di coloro che invece furono
costretti ad entrare ad Azkaban e non uscirne più.
Tutto questo mi sembrava orribile, più della guerra in
sé: come si può chiedere solamente
“scusa” per aver ucciso gente innocente? Come
può un criminale di guerra “piangere”
per dover scontare la giusta pena che gli spetta?
Anche io mi sentivo e mi sento tutt’ora, in qualche modo,
colpevole di tutte le disgrazie accadute: ma avrei mai potuto decidere
ciò che fare o meno?
Posso ammettere che se avessi potuto scegliere mi sarei schierato con
Potter, anche se di malavoglia visto l’odio che riponevo
verso quel ragazzo.
Un anno passai nella più completa solitudine: non avevo mai
avuto dei veri amici e quelli che ero riuscito a trovare erano morti in
battaglia, compreso Blaise. In questo anno completai i miei studi ad
Hogwarts, sempre solitario e a farmi andare avanti era quella voglia di
continuare a vivere. Niente più odio verso le altre case,
niente più dispetti al Golden Trio, anche perché
tra tutti e tre ne era tornata solo una, la Granger.
Le vacanze di Natale e di Pasqua furono le peggiori mai passate in vita
mia, in aggiunta il fatto che continuare a vivere a Villa Malfoy come
se niente fosse successo, come se non fosse mai stato il Quartier
Generale del Signore Oscuro, c0me se non fosse stato mai il luogo dove
è iniziato il martirio più terribile della Storia
Magica, mi riempiva di sensi di colpa per non aver impedito prima i
cruenti eventi successivi.
Piano piano anche quella voglia che mi spingeva a continuare a
studiare, a continuare ad andare avanti si spense,così
decisi di andarmene di casa concluso l’ultimo anno, di
fuggire per un momento da quel mondo per cercare di vivere in un luogo
dove nessuno potesse giudicarmi per le azioni fatte e dove non
c’era nessun conoscente.
Il Mondo Babbano era l’ideale per me, anche se fino a qualche
tempo prima lo detestavo con tutto me stesso.
Se ne avessi veramente avuto bisogno, potevo sempre tornare indietro...
Qui speravo di poter cominciare a vivere come volevo veramente: senza
obblighi, senza pesi sulla coscienza, senza
mio padre.
A volte la notte non riuscivo a dormire: incubi e scene terribili,
ricordi mi affioravano in testa. Cercavo di scacciarli ma ero forse
troppo debole: avevo bisogno di aiuto ma non volevo sembrare debole. La
vita babbana,poi così frenetica mi risucchiava e riusciva a
farmi stare bene.
Io, proprio io, Draco Malfoy lavoro come barista in un locale molto
conosciuto tra i babbani di tutto il mondo: Starbucks.
Tutti i giorni mi dirigo con la metropolitana fino a Covent Garden, per
poi dirigermi a piedi alla volta del negozio; non uso neanche
più Smaterializzarmi, come se avessi dimenticato a quale
mondo appartengo.
Al posto di Burrobirra offro cappuccini, caffè e bevande
babbane varie. Al posto di Gelatine TuttiGusti+1 vendo cornetti e
muffin.
Comincio ad apprezzare i babbani per come sono, per i loro semplici
stratagemmi per migliorare le condizioni di vita. Li comincio ad
apprezzare perché riescono a vivere senza magia!
La mia bacchetta è riposta in fondo al baule di scuola;
l’ultima volta che l’ho usata fu per aprire il
passaggio tra Diagon Alley e il Paiolo Magico.
Anche quella mattina la sveglia suonò e mi alzai, pronto per
una nuova giornata.
Niente elfi domestici per preparare la colazione: qualche fetta di pane
tostato, un po’ di Nutella (cibo babbano veramente delizioso:
assomiglia alla cioccolata spalmabile!) e l’immancabile uovo
in padella con bacon.
Stranamente mi preparai prima del solito ed uscì di casa con
minimo dieci minuti d’anticipo e, considerando il mezzo di
trasporto che dovevo prendere, andavano più che bene.
Infatti salì senza problemi e trovai anche un posto seduto,
oltretutto vicino ad una bella ragazza: i miei occhi non riuscivano a
non guardare una tale bellezza.
Appena trasferito qui tra babbani mi ero posto una regola: niente
relazioni con “sporche” babbane.
Sia chiaro, io li considero nel loro insieme gente veramente in gamba,
ma per il resto vorrei stargli il più lontano possibile.
Nonostante ciò, non riuscivo ad obbedire alla regola e
così cominciai a schiarirmi la gola per provare ad
intraprendere una conversazione con la bella bionda.
Usai tutte le mie tattiche più fini da seduttore e alla fine
riuscì a farle girare il viso verso di me.
“Finalmente posso ammirare la bellezza del tuo
viso…”
Vidi la ragazza arrossire violentemente: un attimo e il suo sguardo era
già rivolto a terra.
Le presi il mento con la mano e delicatamente lo riportai
all’altezza giusta per guardarla negli occhi.
Ha ceduto con tutta sé stessa alle mie seduzioni, di questo
ne ero più che certo, ma non comprendevo se avesse voglia di
stare con me.
“Tu sei quello che scende tutte le mattine a Covent Garden,
vero? Sai…aspettavo da tempo che tu mi parlassi ma poi ho
pensato che a te non piacessero quelle come me…”
Una reazione del genere non me l’aspettavo per niente,
sicuramente non pensavo potesse essere interessata a me da tempo e non
si fosse fatta avanti.
Mi piacciono le ragazze un po’ timide, che aspettano a
parlare perché hanno paura e non sanno come comportarsi. Amo
queste ragazze perché posso proteggerle al meglio, possono
essere mie SEMPRE.
Sono una persona forte ma in questi casi non so che dire: mi ha colto
di sorpresa e la mia mente è come se fosse ancora sconvolta
dalle parole della ragazza.
Le porte della cabina si aprirono e mi sbrigai ad uscire, essendo
arrivato alla mia meta mentre lei rimase dentro.
Mi girai e notai che mi stava guardando dal vetro; ricambiai il suo
sguardo, forse troppo ardentemente.
Stavo
cominciando ad innamorarmi di una babbana?
NOTE DELL'AUTRICE:
Salve, se siete arrivati anche qui è un altro passo da gigante, vuol dire che avete letto il capitolo, ma vorrrei anche sapere se vi è piaciuta la storia fino ad adesso. Per questo, recensite!
Cattivello il nostro Draco, vero? Non preoccupatevi, cambierà!
Il motivo per cui Draco se ne è andato mi pare abbastanza evidente: la guerra è una brutta cosa!
Che ne dite di questo Malfoy, versione babbana? E di questa ragazza misteriosa?
Recensite, se ci sono errori di qualsiasi natura, perdonatemi! Ricontrollo sempre le storie, se ci sono errori magari mi sono sfuggiti, ditemelo e provvederò a cambiare!
Recensite!!
ElenSofy