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Autore: KawaiiToastGirl    29/08/2015    2 recensioni
Piccoli frammenti si uniscono e formano una creatura,una nuova parte del mondo,una vita.
Piccoli frammenti vengono spezzati dalla lama argentata e la creatura svanisce,l'anima si libera del suo precedente corpo ridotto ora a mille pezzi,una morte.
Piccoli fili si intrecciano creando storie,racconti interessanti,solo una piccola mossa può stravolgere il destino di una persona.
"-Hai paura?- Mi domandò una voce maschile,probabilmente apparteneva a un ventiseienne.
-Perché dovrei?-Risposi io guardando lo scenario cupo che si estendeva davanti ai miei occhi [...]
Mi guardai le mani e notai con sorpresa che erano di un colore grigio chiarissimo,quasi trasparenti."
Genere: Horror, Thriller, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Fitzgerald, Mike Schmidt, Puppet/Marionette, Purple Guy, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Vidi quello scenario privo di colori, gli unici che erano presenti erano il bianco e il nero, d'altronde è questo il modo in cui ho sempre visto il mondo nella mia vita precedente.

"-Guardalo, perché vede e legge sempre quelle robe?-Chiese mia madre a mio padre osservandomi con disprezzo. –Se lo lasciamo ancora fare, quelle fosse sotto agl'occhi si ingrandiranno ancora di più e non ci degnerà nemmeno di uno sguardo! Ha solo 11 anni e già non ha una vita sociale!-

Io sentii ogni minima parola del loro discorso, ma non li guardai minimamente dato che ero troppo impegnato a guardare il finale di un film Horror spettacolare.

-Basta ragazzino, tua madre ha ragione...niente più film horror finché non sarai maggiorenne.- Vidi un barlume di tristezza negl'occhi di mio padre, forse voleva dirmi che gli dispiaceva dopotutto e non poteva fare niente per contraddire mia madre, io ricambiai lo sguardo e mia madre capendo tutto levò subito la cassetta dalla TV e la sbatté in testa a mio padre per poi buttarla dentro al secchio."

-Argh, perché sto pensando al mio passato in un momento come questo?- Pensai dandomi un colpo alla testa e riprendendo la ricerca del mio assassino, lo vidi camminare in una lunga strada tranquillamente, aveva un'anima un po' sporca: era di un colore roseo.

Mi avvicinai furtivamente al ragazzo, un po' mi dispiacque, chissà quale triste avvenimento l'ha portato a compiere un gesto così terribile...ma poi ripensai alla scena della mia morte e cacciai un conato di vomito.

-La dovrà pagare...molto cara.- Urlai con un tono disumano, e prima di dire altre cose orrende mi tappai la bocca con entrambe le mani, se io toccavo le mie parti del corpo era solido ma se lo facevano gli altri era come se non esistessi, vidi che il mio bersaglio si stava allontanando e fluttuai più veloce che potevo verso di lui ed ero così vicino che potevo vedere tutte le sue informazioni.

Nome:Vincent

Cognome:Schmidt

Età:31

???

Mi ero sbagliato sulla sua età...chissà come fa a mantenere tutta quella giovinezza, le informazioni terminavano qua, strano...forse il colore scuro della sua anima le avrà oscurate per non mettermi al corrente dei suoi punti deboli o per impedire di depurare quell'anima? Non lo so, non so neanche come faccio a sapere tutte queste cose all'improvviso...penso che sia per via della mia esperienza con gli horror.

Finalmente mi decido a fare il grande passo, fluttuo con molta forza e mi porto davanti a Vincent che vedendomi ha un espressione tra la rabbia e lo stupore.

-Tu che ci fai qui?-Sussurrò lui per non farsi prendere pazzo dalle altre persone. –D-Dovresti essere...dove si va quando si è morti...-

Mi avvicinai sempre più, mentre lui indietreggiava spaventato, faceva bene ad avere tutta quella fifa: i morti possono portarti alla pazzia più totale, alla disperazione ed addirittura al suicidio.

-Fai bene ad avere paura!- La mia voce demoniaca era tornata e questa volta non se ne sarebbe andata molto in fretta, mi specchiai nelle iridi completamente nere del ragazzo e vidi che i miei occhi erano passati dal verde prato al rosso sangue, il mio spirito si mosse con una velocità pazzesca ma Vincent riuscì a sfuggirgli ugualmente e nel tentativo di riprendermi lo persi di vista.

-Nemmeno le scuse per il peccato che ha commesso...- Pensai stupefatto da quell'individuo senza pietà.

Le ore seguenti le passai "passeggiando" per la città per far passare il tempo, quando venni attratto da due ragazze che parlavano tra di loro, sembravano avere delle maschere al posto della faccia: la prima raffigurava un volto sempre sorridente e allegro e la seconda un volto molto arrabbiato o triste.

Mi girai per vedere le facce delle altre persone e piano piano si formavano quelle cose che coprivano la loro faccia, non c'era dubbio sul fatto che erano maschere che la gente usava per proteggere il loro vero carattere.

Poi il mio sguardo si spostò nuovamente sulle due ragazze che stavano leggendo un annuncio sul giornale:

"La pizzeria vintage riapre le sue porte!

Vieni anche tu a fare parte di una nuova faccia della Freddy Fazbear's Pizza!

Cosa potrebbe andare storto?

$100.50 a settimana!

Per contattarci:

1-800-FAZ-FAZBEAR"

Mi ricordai all'improvviso di quel posto stupendo pieno di colori e felicità e decisi di farci una visitina per vedere com'era dentro.

Dopo qualche minuto mi ritrovai dentro al locale ed iniziai ad esplorare ogni singolo posto, l'ultima stanza che vidi fu quella in cui c'era un grande pacco regalo ed un membro dello staff stava guidando alcuni bambini verso quella scatola bianca e rossa.

-Venite qui bambini, Puppet ha una sorpresa speciale per tutti voi!- Disse l'uomo entusiasta.

Una musichetta di un carillon risuonò per la stanza, era così piacevole sentirla perché scacciava via tutte le mie preoccupazioni e mi rilassava, piano piano uscì fuori una figura molto snella, aveva una maschera bianca, gli occhi e la bocca neri e delle lacrime viola che le rigavano le guance.

-S-Salve a tutti bambini!- Salutò l'animatronic mimo, lo trovavo un po' inquietante ma dopotutto gli assomigliavo. –C-Ci sono molti regali che vi aspettano! D-Dunque fatevi avanti! N-Non siate timidi!-

I bambini andarono a prendere gli oggetti che gli consegnava la marionetta come razzi, immagino come sarebbe bello poter donare la felicità agl'esseri umani, anche sotto forma di un robot che non prova sentimenti o è programmato per dire solo certe frasi, a volte penso che sotto tutti quei minuscoli ingranaggi nascondano sotto sotto un cuore vero.

-Se ti piace tutto questo, perché non ti unisci a loro?-

Sentii di nuovo quella voce inumana insidiarsi tra i miei pensieri, era quasi uguale alla mia ma molto più profonda.

-E come dovrei fare? Tu non mi hai aiutato nemmeno un po'...poi perché dovrei credere che mi aiuterai sul serio questa volta?-

-Fidati di me...-

No, non mi fidavo questa volta.

Quell'attimo di fiducia davanti alla pizzeria mi ha portato alla morte.

 

Ma anche senza il mio consenso, una forza stava trascinando la mia anima verso il corpo del Puppet, cercai di tirarmi indietro perché sapevo che non sarebbe accaduta una cosa bella, ma il nemico è più forte di me ancora una volta.

 

Mi risveglio, apro gli occhi.

-Ho gli occhi?- Dico tra me e me pensando che questo fosse stato tutto un brutto sogno.

Alzo la mano destra e spingo quel che sembra un coperchio molto leggero, ma il mio cervello mi dice di rientrare nella scatola e in quell'attimo in cui sono riuscito a vedere l'esterno scoprii di trovarmi nel Prize Corner, precisamente all'interno della scatola della marionetta.

Probabilmente quel gesto mi ha fatto finire all'interno di questo corpo.

Cerco di uscire, mi sento usato come un pupazzo di un gioco, del suo gioco.

-è tutto inutile.- Mi convinco accasciandomi sul fondo del regalo, cercando di versare qualche lacrima.

Vincent P.O.V.

Ero arrivato a casa dopo quell'incontro con il fantasma di quel moccioso...se ci ripenso mi vengono i brividi.

Dopo anni mi sono deciso a muovermi, a vendicare mio figlio morto per colpa dell'idiozia dei suoi amici, anch'io non potevo credere all'inizio che delle creature così innocenti avessero commesso un errore così grande...ma non potevo non dar ragione a Mike dopo il suo racconto:

"-Mike, tu eri lì con i tuoi amici, per favore dimmi cos'è successo.- Gli dissi cercando di mantenere la calma. –Non ti preoccupare, anche se ti ho adottato ti considero un vero membro della famiglia Schmidt, ricordatelo.-

-Sono stati... i suoi amici...quei quattro marmocchi...-Singhiozzò per poi scoppiare in lacrime, deve essere davvero triste per essere in questo stato. -Perché? Cosa aveva fatto di male Eric?-

-Niente...hai ragione...-"

Mi tirai indietro le ciocche che avevano invaso la mia visuale, quando camminavo per strada mi resi conto di aver sbagliato bambino, tutta colpa dell'aspetto...quei due mori sono praticamente identici.

Almeno avevo trovato un lavoro, mantenere questa casa da solo non è facile, stanotte ho il mio primo turno notturno al Freddy Fazbear's Pizza.

***

Sono fuori all'edificio, osservo l'interno dalla finestra e mi inquieto non poco a vedere gli animatronics spenti e immobili come cadaveri e le mattonelle a scacchi per terra nell'oscurità più totale.

All'improvviso sento qualcuno toccarmi la spalla e mi giro di scatto impaurito, scoprendo che è solo il proprietario: Capelli mori, fisico snello, barba e baffi ed una giacca da uomo d'affari.

-Benvenuto signor Schmidt!-Mi accolse lui con la sua calda voce stringendomi la mano. –Mi segua, le mostrerò il suo ufficio.-

Mi portò in una stanza spaziosa, che mostrava un corridoio lungo quanto largo, due condotti e una scrivania con cartacce, documenti, fogli e gadget del ristorante.

-Allora, deve sapere che gli animatronics si muovono di notte perché se non lo facessero per troppo tempo i loro servomotori si bloccherebbero, così ci serve una guardia notturna per controllare che non combinino guai...-

Lui continuò a blaterare ma io non lo stavo ascoltando, avevo già lavorato in questo postaccio e non volevo metterci più piede dopo quell'avvenimento, ma la crisi mi ha costretto ad accettare questo patetico lavoro.

-Quindi non si deve preoccupare...ma mi sta ascoltando?- Mi domandò lui facendo una smorfia.

Lo guardai negl'occhi color nocciola. –Oh, certamente signore.-

-Mh...molto bene, buon lavoro!- E con questa frase se ne andò a casa.

Mi misi seduto sulla sedia incrociando le gambe sulla scrivania ed impugnai il tablet per controllare le telecamere, era mezzanotte ed era appena iniziato il mio turno.

Il coniglio blu si mosse, doveva essere molto carico quella notte perché era già nel condotto destro a fissarmi con quei grandi occhi scintillanti che penetravano nell'anima.

Entrò nella stanza in pochi minuti e ci fissammo per un po', mi davano davvero fastidio le sue guance rosse e il suo trucco, dopotutto è un maschio giusto? Sembra come se si stesse prendendo gioco di me dicendomi:

-Non potrai mai raggiungere la perfezione che ti aspetti in qualunque campo, solo le creature fatte apposta come noi possono.-

Mi alzai di scatto sentendo quella voce ovunque, risate di bambini torturano la mia mente ancora una volta.

-Sei schizofrenico! Ucciderai! Impazzirai!- Urlano in coro.

Vedo una bambina davanti a me, ha i capelli bruni a caschetto, una maglietta verde con un cuore rosso al centro e un sorriso da psicopatica stampato sul volto. Quanto vorrei strapparle quel sorriso, sfigurarle la faccia, torturarla a vita e vederla soffrire...sarebbe magnifico.

La ragazza resta lì a fissarmi, so che è un'allucinazione dovuta alla mia malattia, è un'allucinazione,è un'allucinazione...

La mia ira cede e finisco per dare uno schiaffo al coniglio effemminato, credo che si chiami Toy Bonnie o qualcosa del genere.

-A-Ahia! E-Ehi i bravi bambini non fanno così! L-Lo dirò a la tua mamma!- Disse lui facendo finta di massaggiarsi il punto ammaccato della sua faccia.

-Io non ho la mamma.-

-T-Ti sei perso per caso?-

-Sono un adulto.-

-A-Ah! D-Devi scusarmi, a-a volte il mio scanner facciale n-non funziona c-correttamente!-

-Accetto le tue scuse, Coniglio effemminato.- Lo liquidai io e un ghigno sadico mi si stampò in volto.

-R-Ragazzi dov'è la festa?- Domandò una voce femminile nel corridoio. –H-Ho sentito che c'è un f-festeggiato tra di noi!-

-Sono la guardia notturna.-

-Guardia notturna non è registrato nel mio database.-

-Tu sei Troy Chica, giusto?-

-N-Non si dicono queste p-parole! L-Lo dirò alla tua mamma!-

-Per l'ennesima volta: Sono un adulto e non ho più la mamma, ok?-

-O-Oh, devi s-scusarmi...-

-So quello che dirai, potete andarvene per favore?-

-O-Oh, festeggiamo! E-Eheheh!- Urlò una voce maschile che proveniva sempre dal corridoio.

-Ci mancava l'orso obeso e truccato...sei depresso? Mangi dolci e ti trucchi per sconfiggere la depressione?-

-E-Ehi non...-

-Mi state facendo perdere la pazienza con queste frasi tutte identiche! Ma quello che vi ha creato non aveva fantasia?-

La notte andò avanti così, era una noia mortale stare a sentire quegli ammassi di circuiti ma infondo mi pagavano...poco ma mi pagavano.

Potei finalmente ritrovare il mio spazio vitale grazie all'orologio che puntò le sei del mattino.

Angolo Autrice:

Ehi ragazzi, vi piace il capitolo lungo? :D

Perché tutti i capitoli saranno di questa lunghezza!Nessuno escluso!

Comunque ho pubblicato questa fic anche su Wattpad, e c'è una sorpresa al prologo! Giudicate voi stessi!
P.S.:Su Wattpad mi chiamo MartyArt.

-Sayonara! :D

   
 
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