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Autore: AlexVause    30/08/2015    4 recensioni
Chissà dove vanno i sogni che sogniamo e dimentichiamo: Atlantidi sommerse e perse che non visiteremo mai più.
È stato così anche con me Lexa?
I tuoi occhi freddi come il ghiaccio mi scrutano, mi feriscono ed io lì…a chiedermi ancora perché.
Una domanda a cui, forse, non potrò conoscer risposta.
CLEXA
(Scritta alla fine della seconda serie)
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa FanFiction è stata scritta alla fine della seconda serie, quando si era a conoscenza solamente del tradimento di Lexa.
Ho voluto dar sfogo alla mia immaginazione con una nuova avventura per i nostri personaggi amati. Spero vi piaccia.

Capitolo 1

Cercai di riposare, immersa nella quiete della foresta. Questo silenzio assordante mi stava dando modo di pensare e, di certo, non era cosa gradita…soprattutto in quel momento.
Ciò che avevo fatto a Mount Weather, per poter salvare la mia gente, è stato doloroso e lo è tutt’ora.
La notte scese in fretta e con essa i primi sentori del fresco autunnale.
Avevo deciso di andarmene da Camp Jaha, ne avevo bisogno per me stessa.
Attesi in vano che Morfeo mi accogliesse fra le sue braccia. I pensieri erano troppi e gli incubi si susseguivano uno dopo l’altro appena mi addormentavo.
Il mio cuore suonava una musica monotona con il suo incessante battito.
Un’intera armata sembrava camminarmi nella testa.
Forse, al mio risveglio, avrei appreso che questo passato così doloroso fosse tutto un sogno…e forse…forse in quel momento starò meglio.
Sorrisi con amarezza. Sapevo che il tuo accampamento era qui vicino.
I tamburi dei Grounders si udivano in lontananza.
Mi alzai, presi le poche cose che avevo, spensi il fuoco e m’incamminai. Ero decisa a venire da te e rivedere lo sguardo che mi aveva tradito…sentire la voce di colei che mi ha gettato via.
Ed ecco le centinaia di fiaccole stagliarsi all’orizzonte. Fiori infuocati su di una fredda e oscura terra.
Un brusio di voci festose mi circondò mentre, passo dopo passo, mi avvicinavo all’accampamento.
M’immobilizzai e il respiro si fermò con me.
Un oggetto appuntito era posato sulla mia schiena. Un brivido gelido mi salì lungo la colonna vertebrale.
- Clarke of the Sky People.
La voce familiare di Indra rilassò le mie spalle, anche se la punta della lancia non accennò ad abbassarsi.
- Le cose sono cambiate da Mount Weather.
Quella frase m’incuriosì. Alzai le mani in segno di resa, voltandomi lentamente.
La lancia, ora, era puntata contro il mio petto.
Cos’avevi detto al tuo popolo, Heda? Di reputarmi vostro nemico?
- Spiegati.
La spronai con tono che non ammetteva replica alcuna.
Un ghigno d’odio le si dipinse sulle labbra. Abbassò la lancia e, con un cenno del capo, m’indicò la tua tenda verso cui ci incamminammo.
Respirai a fondo prima di mettere piede nel tuo accampamento e, a essere sincera, non mi piacque ciò che vi trovai: grounders ostili come il giorno in cui venni a parlarti per la prima volta.
Per quanto assurdo, mi aspettavo di trovare Gustus davanti alla tua tenda, pronto a minacciarmi.
Scossi il capo stupita a quel ridicolo pensiero. Stessa situazione sentimenti diversi…ragioni diverse.
Nyko, che appena mi vide si precipitò ad accogliermi, mi guardò mortificato. Ammetto che ciò mi confuse ancor più di quanto già fossi precedentemente.
Abbassò lo sguardo quasi come dispiaciuto per ciò che mi attendeva. Scostò la tenda. Sentii la voce di Indra annunciare la mia presenza…capii solo il mio nome in ciò che ti disse nella vostra lingua.
L’ansia in me si fece pressante mentre muovevo i primi passi per giungere al tuo cospetto.
Guardavi a terra, persa nei tuoi mille pensieri, colpendo con la punta del tuo fido pugnale il bracciolo di legno del trono dove sedevi.
Il suono scaturito da quel gesto era ritmico come il ticchettio di un orologio, lento e freddo come la lama di quel coltello che tanto ami.
Un colpo secco mi fece tornare alla realtà. La tua mano, ora, era ferma e i tuoi occhi fissi su di me…glaciali come non mai.
- La leader del Popolo del Cielo suppongo.
Suppongo? Inarcai il sopracciglio. Fingevi di non conoscermi ora?
- Supponi Lexa?
Domandai incredula.
- La tua reputazione ti precede, Clarke Griffin.
Mi sfuggì dalle labbra una risata nervosa.
- Sei assurda.
Sbottai disgustata dal tuo comportamento.
Ti alzasti dal trono, raggiungendomi a passo lento. Lo sguardo sempre puntato nel mio.
Cosa stavi cercando dentro di esso?
- Assurda?
La tua voce così calma da non tradire alcun sentimento.
- Fingi di non ricordarti chi sono. Questa io la chiamo assurdità. Sei forse la marionetta di qualcuno Lexa? Credi che, fingendo così teatralmente, si possano cancellare gli eventi passati?
La mia lingua schioccò contro il palato.
La tua mascella s’irrigidì. D’un tratto vidi odio puro nei tuoi occhi. Me ne fregai e proseguii.
- Devo dedurre che non rammenti nemmeno la nostra alleanza.
Mi guardasti impassibile, impenetrabile. Chi sei? Chi sto guardando?
- Non posso rammentare cose mai avvenute.
La mia bocca si aprì per lo sbigottimento, unica reazione possibile a ciò che avevi appena detto.
La situazione che stavo vivendo rasentava la più pura idiozia.
- Indra, puoi cortesemente spiegare gli eventi passati all’Heda?
Chiesi trattenendo il più possibile la rabbia che avevo in corpo.
Il secondo dell’Heda alzò la lancia puntandomela al ventre.
- Esci da qui.
Disse poi con tono piatto.
Mi pietrificai. Sentii la punta della lancia premere contro la mia pelle. Che cosa stava accadendo a tutti quanti? Troppi i tasselli che, in quest’assurdo puzzle, non quadravano.
- Non lo ripeterò una seconda volta.
Il tono di Indra si fece più minaccioso del precedente.
Serrai la mascella annuendo con il capo. Alzai le mani in segno di resa.
- Non finisce qui.
Asserii furiosa.
Ignorasti completamente le mie parole, ordinando ai tuoi uomini di accompagnarmi fuori…quasi come se questa scena ti annoiasse.
I grounders presenti nella tenda, estrassero le loro spade facendo un passo verso di me.
Fanculo Lexa!
- Basto io.
Disse Indra alle guardie personali dell’Heda che arretrarono tornando ai propri posti.
Fu il tuo secondo ad accompagnarmi fuori
- A che gioco sta giocando?
Le chiesi ferita, appena ci allontanammo dalla tua tenda.
- A nessuno. L’alleanza con voi è stata da sempre la nostra rovina. Ciò che è accaduto all’Heda non è altro che una benedizione degli Dei. Vai per la tua strada Clarke Griffin.
Spiegò Indra senza un filo di compassione per me.
Sgranai gli occhi senza parole.
- Non puoi parlare seriamente.
Sbottai.
- Assicuratevi che esca dall’accampamento.
Ordinò il tuo secondo e in un attimo fui costretta a lasciarmi alle spalle una vicenda che aveva dell’incredibile.
Camminai qualche centinaio di metri senza nemmeno accorgermene. Svuotata…
Mi sedetti a terra di peso, persa in un mondo che non mi apparteneva.
Volevo solo una risposta a quel “Perché”. Domanda che si ripeteva costantemente nella mia testa giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Mai avrei pensato ad un esito simile.
Mi tormentavo le mani, io…tormentata da te. Non posso lasciarti così.


Nota di Alex: Eccomiiii con una nuova Clexa. Vi ho lasciato un piccolo capittoletto introduttivo.Spero vivamente che piaccia tanto quanto la prima...forse anche più.
Un grazie alla mia fidata Sky Girl per avermi aiutata nella scelta del titolo :D
A presto :)
  
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