Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
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Autore: Xdreamingirwin    30/08/2015    0 recensioni
Nicole vive in un piccolo paese circondato da un enorme muro. Nessuno sa cosa ci sia dall'altra parte. Ma non è questa la cosa peggiore... Tutti i ragazzi e le ragazze, quando compiono 18 anni, spariscono. Per questo motivo ogni ragazzo viene assegnato ad una ragazza con cui deve sposarsi, in modo che al villaggio ci siano sempre bambini' che crescendo diventeranno ragazzi. E' tutto un grande cerchio e Nicole non può uscirne.
Non si sa perché spariscano né dove vadano. Lei lo vuole scoprire, ma i suoi amici non la lasceranno andare da sola. E nemmeno lui...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7. Give me love


La stanza è fredda, rabbrividisco. Tasto con la mano intorno a me, cercando una coperta che non trovo.

-Perché ho scelto il letto vicino alla finestra? Entrgli spifferi...- borbotto. 'Morirò di freddo, accidenti' mi ripeto.

Ashton e Luke cominciano a ridacchiare. Quest'ultimo, poi si avvicina al suo letto e ci si sdraia sopra.

-Dormi con due coperte in più- dice con ovvietà.

-Trovamele, poi ne riparliamo- lui continua a fissare il soffitto ghignando.

-Hey, Niki- interviene Ashton -dormi con me, no?- Solo guardarti mi fa sentire sul sole o in Paradiso o sul sole in Paradiso, caro Ash.

Balbetto qualcosa come un 'aaa...ehm...uh...sì'. Dire che sono in imbarazzo è un eufemismo. Mi metto sotto le coperte e Ashton mi raggiunge poco dopo. Mi passa un braccio dietro la schiena, stringendomi di più a sé. Lo sento sospirare appoggio la mia testa sul suo petto, chiudendo gli occhi. Lui poggia il mento sulla mia testa. Sento il mio cuore battere velocemente, anche troppo, mi rimbomba nelle orecchie. Credo lo senta anche lui.

-Hai ancora freddo?- sussurra dopo un po'.

-No- dico aprendo gli occhi.

Alzo la testa e guardo dietro ad Ashton e noto che Luke si è già addormentato, o fa finta, ma è comunque immobile, sdraiato su di un lato.

Sento la mano di Ashton accarezzarmi la schiena. Lo guardo in volto. Ha gli occhi chiusi, i ricci sono sparpagliati sul cuscino e ha un leggero sorriso. Apre gli occhi, sono di un verde acceso, e mi guarda, allargando il sorriso. Abbasso la testa, posandola sul suo petto.

-Tutto bene?- Tutto bene.

Annuisco.

-Nicole?- alzo di nuovo lo sguardo. Lui mi prende il mento e mi alza ancora un po' la testa, tanto da far quasi toccare le nostre labbra. Sento il suo respiro sulle mie, di labbra. Le sue sono poco distanti. Il mio cuore sta per uscire dal petto, lo sento.

Finalmente le sue labbra, morbide e dolci si posano sulle mie. Ed è come se mille elefanti avessero preso possesso del mio stomaco, ballandoci la macarena.

Quando si stacca da me, sorrido e mi mordo il labbro inferiore.

-Ash...- non mi lascia neanche il tempo di finire di dire il suo nome, che mi bacia di nuovo.

-Scusa, mi piace baciarti- sorride mostrando le fossette. Questa volta lo bacio io.

-Scusa, mi piace baciarti- ripeto. Ashton ride -E quelle fossette sono irresistibili- sussurro. Lui mi stringe più forte, avvicinandomi ancora di più a lui e facendo scontrare i nostri bacini.

Mi addormento abbracciata a lui, con la testa sulla sua spalla e il suo respiro che mi accarezza i capelli.

***

Il mattino dopo noto che Calum guarda sia me che Ashton con un sorrisetto furbo in volto. Cos'ha adesso?

-Cal?- lo chiamo. Lui ridacchia.

-Calum- ripete Ashton.

-Si?- dice tranquillo il moro.

-Che minchia sorridi?- gli chiedo portando un bicchiere d'acqua alle labbra.

-Cos'avete fatto stanotte?- chiede tornando a sorridere. Sputo il liquido addosso a Luke. Idiota pervertito.

-Grazie- borbotta il biondo, pulendosi la spalla inutilemnte.

-Calum!- Ashton lo rimprovera ridendo -C'era anche Luke in camera, non l'avremmo mai fatto-

Gli tiro un pugno sulla spalla, lui ride e si massaggia la parte colpita. Alzo gli occhi al cielo, ma sorrido divertita.

Arriva anche Michael, che saluta tutti e si accomoda tra me ed Ashton.

-Michael!- sbotto.

Lui scrolla le spalle -Mi piace stare in mezzo- cerca di scusarsi.

-Sì, alle palle- borbotto. Lui si gira e mi guarda male, sussurra qualcosa sulla frase che non sento, sono distratta dalla risata di Ashton, forte e squillante, che fa girare mezza mensa verso di noi. Non è che odi la sua risata, al contrario, ma se lui ride, mi contagia e io sembro una mucca che partorisce, altro che una ragazza che ride.

Sospiro, picchiettando con la mano sul tavolo bianco della mensa.

-Facciamo colazione? Io ho fame- continua mio fratello.

-Sì, poi parliamo...- Luke copre la bocca di Calum con la mano prima che possa finire la frase.

-Sì, poi parleremo di quello, ora mangiamo- ribadisce Michael.

***

In camera di mio fratello, nessuno parla, non sappiamo da dove cominciare. Ognuno di noi ha in mente una sola doanda: che facciamo? Ma non osiamo dirla, se qualcuno ha in'idea, parlerà.

-Dobbiamo finire questa cosa- Calum rompe il silenzio -Le sparizioni dai villaggi, intendo-

Ha ragione, ma come? Mi sto scervellando per trovare una soluzione.

-Chi ha il controllo su tutto?- pensa Luke ad alta voce.

-Andrew?- prova Michael. A Luke si illuminano gli occhi.

-Esatto! Quindi, se qualcuno vuole cambiare le regole, o nel nostro caso, finire questa sotoria delle sparizioni, deve colpire in alto, dobbiamo colpire Andrew- dice Luke alzandosi in piedi.

-Non riusciremo mai a convincerlo- Michael poggia la testa sulle mani.

-Chi ha detto che dobbiamo convincerlo?- Ashton mostra un sorriso furbo.

Alzo la testa di scatto -Che vorresti fare?-

-Se riuscissimo a convincere anche gli altri ragazzi a stare dalla nostra parte, potremmo finalmente finire questa storia, potremmo salvare tutti i ragazzi e le ragazze nei villaggi sotto il controllo di Andrew, potremmo tornare a casa. Tutti insieme e non dovremmo più vivere nella paura-

Michael sospira, si passa una mano tra i capelli puntando lo sguardo su di me -Cosa ne pensi?-

Scrollo le spalle -C'è qualcuno che è negli alti ranghi, che tu sappia, il quale potrebbe stare dalla nostra parte?-

Lui si morde il labbro inferiore poi gli si illuminano gli occhi.

-Josh. Una delle guardie, importante almeno quanto Rudy. Lui sarà di sicuro dalla mia parte, mi deve un favore-

Non voglio approfondire, annuisco solamente.

-Nicole, andiamo noi?- mi chiede Ashton. Rispondo affermativamente.

Michael vuole assolutamente venire con noi, lui sa dove andare ed è l'unico che conosce Josh. Cammino vicino ad Ashton, Mike fa strada. Il corridoio è buio come sempre, le poche torce appese alle pareti sembra che illuminino meno di ieri, sembra che si affievoliscano. Giriamo ad ogni incrocio: destra, sinistra, sinistra, ancora destra... fino ad arrivare davanti ad un corridoio dove ci sono solo porte di legno chiaro. Una di queste ha, verniciate in marrone scuro, due lettere spesse poste al centro. J.D.

Michael bussa, tutti e tre aspettiamo. Si sentono dei passi pesanti da dietro la porta, una chiave che gira, infine il legno si scosta, lasciando vedere chi abita la stanza. È un ragazzo dai capelli scuri con un ciuffo biondo chiaro, gli occhi marroni. Egli è ha petto nudo, il che mette in evidenza il tatuaggio sul bicipite destro.

-Josh Devine, abbiamo delle informazioni che potrebbero interessarti- Michael incrocia le braccia al petto.

***

Muovo la gamba nervosamente, come se tremassi, mentre Josh ascolta Michael parlare.

Improvvisamente Ashton mi posa un braccio sulle spalle, facendomi sussultare, avvicina il suo viso al mio orecchio. Il suo respiro caldo mi provoca brividi lungo la spina dorsale.

-Niki, calmati- vorrei dirgli che sono calma, ma non è così. So che Josh deve un favore a mio fratello, però forse chiedergli di ribellarsi è troppo.

-Mike, mi stai chiedendo di lottare contro Andrew- Josh sospira pesantemente, portandosi le mani nei capelli.

-Lo so, che sembra una cosa oscena, ma abbiamo molte ragioni per-

-Tranquillo,- lo interrompe il ragazzo -ti devo un favore, no?- fa l'occhiolino, o almeno ci prova, gli riesce solamente una smorfia e io devo trattenermi dal scoppiargli a ridere i faccia.

-Toglietemi una curiosità- Josh diventa di nuovo serio -Dovrò chiedere anche ad altri ragazzi di unirsi a questa ribellione?-

-E ragazze, sì- specifica mio fratello.

Il moro annuisce -Quando vorreste dare inizio a questa fuga?-

Non so se definirla fuga rende l'idea.

-Il prima possibile. Quando avrai avvisato tutti quelli che vuoi, avvertirai Michael. Infine attueremo il piano- parlo von sicurezza, guardando Josh negli occhi scuri.

-Certo. Voglio uscire anch'io da qui-

***

Cammino nervosamente per la stanza, torturandomi le mani e sussurrando filastrocche per bambini, mi calmo così.

Ashton è sdraiato sul letto, lui è tranquillo. Sinceramente non so come faccia.

L'unico pensiero che ho io per la testa è che ho paura, ma allo stesso tempo voglio andarmene, uscire da qui e tornare in un paese dove nessun ragazzo sparisce a diciott'anni.

-Nicole, vuoi venire qui?- Ashton si siede sul letto e allarga le braccia.

Mi sdraio accanto a lui, che si mette a giocare con una ciocca dei miei capelli.

-Se vuoi ti faccio una camomilla-

-No grazie, sono calma- in teoria è vero, mi basta anche solo stare vicino a lui.

-Almeno abbracciami-

Mi siedo e gli metto le braccia al collo. Ashton mi prende per la vita, diminuendo lo spazio che separa i nostri corpi. Poso la testa sul suo petto. Lo sento sdraiarsi, tirandomi sopra di lui.

Comincia a darmi baci languidi sul collo, spostati i capelli scuri da esso. Quando arriva all'angolo della mia bocca, si sofferma sul punto e sorride.

-Ash?- ridacchio.

-Mhh- ricomincia a baciarmi.

Quando le sue labbra sfiorano le mie, migliaia di brividi mi attraversano il corpo. La sua lingua sfiora il mio labbro inferiore, chiedendo l'accesso alla mia bocca.

Gli lascio approfondire il bacio; le nostre lingue si inseguono in una danza che vorrei non finisse mai.

Sento le sue mani sulla mia vita, le sue dita lunghe alzare leggermente il tessuto della mia maglia. Emetto un suono di disapprovazione. Non che quello che sta facendo non mi piacesse, ma ora non riesco ad abbandonarmi così a lui. Non con tutta la paura che prende spazio nel mio cuore e sovrasta l'amore.

Sento gli occhi di Ashton, confusi e infastiditi, addosso.

-Scusa, non riesco a non pensare alla paura. Mi annebbia il cervello- sussurro. Sento il corpo del riccio irrigidirsi.

Mi siedo, guardo le mie mani, posate sulle ginocchia che seguono un ritmo mai sentito eppure così famigliare.

-No, ti capisco-  si alza, passandosi una mano tra i capelli.

Mordo il mio labbro inferiore per la frustrazione. Ashton esce dalla stanza, i muscoli tesi.

Con la testa fra le mani, finalmente lascio che lacrime calde scorrano sulle mie guance. Non volevo respingerlo. Non l'ho respinto.  È stato Ashton che se n'è andato.

-Non è colpa mia- sussurro tra i singhiozzi. È colpa di questo piano, di tutti i problemi che potrebbero sorgere e di come potrebbero ritorcermisi contro. Ritorcersi contro Ashton. Non dovrà succedergli niente. Neanche un graffio. 

HOLA

Eh sì, sono ancora viva. Scusate il ritardo, alcune di voi vorranno uccidermi. Mi scuso tantotantotanto. Vi voglio bene c:

Beh spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ho praticamente tutta la storia in mente e credo che finirà tra poco. Scusate se il capitolo è corto.

Love you all xx

-Giada

  
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