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Autore: deborahdonato4    30/08/2015    3 recensioni
Ade è annoiato per via dell'assenza di Persefone.
Apollo si trova negli Inferi come punizione.
Cosa mai potrebbe accadere tra i due?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ade, Apollo
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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«Hai preso tutto, tesoro?»

«Sì, sì, Will, ho preso tutto. E non chiamarmi tesoro in pubblico.»

«Oh, scusa, tesoro. Me lo sono dimenticato, tesoro, che odi essere chiamato tesoro.»

Nico alzò gli occhi al cielo mentre una coppietta ridacchiava della sua espressione.

«Mi spieghi perché non ti ho ancora ucciso nel sonno?» borbottò Nico, avvicinandosi a Will e tendendogli il cesto.

«Perché, sotto sotto, mi ami troppo, tesoro.» sorrise Will, con quello splendido sorriso che, dopo tutti quei decenni, ancora gli faceva cedere le ginocchia.

Nico si chinò su di lui e lo baciò teneramente. Will ricambiò, appoggiandogli la mano sulla guancia e continuando a sorridere nel bacio.

«Bleah.»

Nico si scostò da Will e si voltò verso il figlio minore in avvicinamento.

«Kurt.» borbottò Nico. «Perché bleah?»

«Perché per un bacio di quel genere vi trapassate tanti germi e batteri. E fa schifo.»

Will sbuffò. «Solo perché non hai ancora trovato nessuno da baciare.»

«Oh, invece ce l'ha.» ridacchiò Christal, sistemandosi il cappello di paglia sulla testa.

«E chi sarebbe, la sfortunata?» domandò Nico, mentre Kurt diventava rosso peperone.

«Esme.» disse Christal, stendendo la coperta nera sul prato.

«Esme?!» ripeté Nico, strabuzzando gli occhi, impallidendo.

«Per gli Dei dell'Olimpo, Kurt, NO!» esclamò Will, fissando il figlio minore. «Tutti, tranne Esme Valdez!»

«Be', meglio Esme Valdez di un ragazzo, no?»

Nico si accigliò, mentre Will gli passava un braccio attorno alla vita. «E cosa ci sarebbe di male nell'amare un uomo?» chiese.

Kurt diventò quasi violaceo. «Cioè, non c'è niente... Non so perché l'ho detto, dico davvero... Mi è proprio scappato di bocca! Io adoro i gay, e amo i miei papà!»

«Kurt, davvero, fatti un giro intorno al lago.» disse Will, ridendo. «E se cadi in acqua, resta lì.»

Kurt annuì, e iniziò a correre. Nico lo seguì con lo sguardo prima di voltarsi verso Christal.

«Esmeralda Valdez?» ripeté. «Davvero?»

«Già.» annuì la ragazza, guardando l'orologio al polso. «Proprio Esme. Li ho beccati l'altro giorno a pomiciare sulla veranda di casa...»

Nico chiuse gli occhi e borbottò tra sé. Will scosse la testa.

«Comunque, devo andare.» disse Christal, prendendo la sua borsa e guardando la strada. «Jasper sarà qui da un momento all'altro.»

«Non volete nemmeno fermarvi dieci minuti?» chiese Will, scrutandola. La figlia era cresciuta molto. Era diventata una ragazza splendida.

«No. Jas ha prenotato in un ristorante, e non vuole arrivare tardi.» Christal sorrise ai genitori. «Ma ci vedremo stasera, ne sono sicura.»

«Dormi ancora da noi.» brontolò Nico.

Christal rise e diede un bacio ai padri, e abbracciò Nico. «Ancora per poco, se quello stupido decide di chiedermi di sposarlo. Ci vediamo stasera.»

«Non fare tardi!» esclamò Will, mentre la ragazza filava verso il parcheggio, dove era appena arrivato Jasper Grace a bordo di una moto blu elettrico.

«Tu lo sapevi di Esme?» chiese Will a Nico.

«Secondo te lo sapevo?!» esclamò Nico, fissandolo.

Will fece spallucce. «Chissà come sarà felice Leo nello scoprirlo...»

Nico si ritrovò a sorridere. «Lui sarà felice. Kurt è... un... bravo... ragazzo?»

I due si voltarono a guardare verso il lago. Kurt stava ancora correndo, spaventando i bambini e ridendo entusiasta.

«Proprio un bravo ragazzo.»

Nico e Will sussultarono e si voltarono. Ade e Apollo erano alle loro spalle, sorridenti.

«Ehi!» esclamò Will, alzandosi in piedi. «Mai più scherzetti del genere!»

«Sono divertenti.» disse Apollo, sorridendo e abbracciando il figlio. «Davvero molto divertenti.»

Nico abbracciò goffamente il padre, e Ade si limitò a scompigliargli i capelli.

«Come state?» chiese Ade, guardandoli. Poi sbatté le palpebre e fissò Nico con attenzione, sollevandogli il mento. «Per il Tartaro, figliolo. Hai le occhiaie.»

Nico sbuffò.

«C'è anche una ciocca di capelli grigi, lì vicino all'orecchio.» disse Will, indicandoli.

«WILL!»

«Figliolo, stai proprio invecchiando.» lo canzonò Ade.

Nico si scostò dal padre. «Preferiresti che non fossi invecchiato?»

«No, perché in quel caso saresti morto.»

«Esattamente.»

Apollo scosse la testa e guardò Ade e Nico continuare a battibeccare. Si voltò verso suo figlio, il grande dottore. Anche Will era invecchiato. Ma tra i suoi capelli biondi non ne vide nemmeno uno bianco, o grigio. Aveva piccole rughe dovute all'età vicino agli occhi, ma il suo sorriso era sempre meraviglioso.

«Quanti anni avete, ora?» domandò Apollo, curioso. Passando tutto quel tempo negli Inferi, lo dimenticava spesso.

«Io quarantadue appena compiuti. Nico trentanove.»

Apollo li guardò con orgoglio. Erano stupendi. Ma la cosa che contava di più, era il loro amore. Stavano ancora insieme, nonostante tutto ciò che avevano vissuto.

«Christal da chi stava andando così di corsa?» domandò Apollo, curioso.

«Jasper Grace.» grugnì Nico. Non approvava le scelte amorose dei suoi figli.

«Grace... Discendente di Zeus?»

«Esatto, il figlio di Jason e Piper.»

Kurt arrivò da loro, trafelato, e appoggiò un braccio sulla spalla di Ade. Il dio lo fissò male, mentre Kurt cercava di riprendere fiato con degli esercizi di respirazione.

«Ehi.» salutò Kurt, sorridendo. «I nonni sono arrivati.»

«Già.» annuì Ade, rabbrividendo appena. Lui e Apollo erano nonni di un semidio figlio di Ares. E di un semidio figlio di Atena.

«Dov'è l'altro?» chiese Ade, notando la sua assenza. «Ehm...»

«Aaron?» sorrise Nico, entusiasta, illuminandosi. «Oggi aveva un appuntamento di lavoro.»

«Di lavoro?» ripeté Apollo, sorprese. «Ma... non ha diciassette anni, o giù di lì?»

«Sì, ma sta già lavorando. Annabeth Chase gli ha trovato un posto come supervisore di un palazzo che sta costruendo.»

«Ma ha diciassette anni!»

«E Annabeth è sia sua zia che sua sorella.» disse Nico, scrollando le spalle. «E allora?»

Apollo scosse la testa, e Ade sorrise.

«Papà.» disse Kurt, tirando la manica della maglia di Nico. «Quando torno al Campo?»

«Hai così fretta di vedere Esme?» sbuffò Nico, e Kurt avvampò ancora di più.

«Era solo curiosità...»

«Certo.»

Kurt tornò a correre di nuovo verso il lago.

Ade e Apollo si sedettero sulla coperta, assieme ai loro figli. Non riuscivano a distogliere lo sguardo da loro. Will e Nico parlavano concitati, sorridendo e scoccando occhiate al figlio che continuava a correre.

Ade lanciò un'occhiata ad Apollo, chiedendosi se anche loro avessero quelle espressioni quando parlavano.

«E tra voi come va?» chiese Will dopo qualche minuto, passando una fetta di torta ciascuno. L'aveva fatta Nico che, grazie ai consigli di cucina di Alec, era migliorato tantissimo in tutti quegli anni.

«Va bene.» annuì Apollo, prendendo la fetta di torta e mangiandone un pezzo. «È un marito stupendo.»

«È così strano.» mormorò Nico, guardando il proprio padre. «Non credevo che...»

«Che mi piacessero i biondi?» rispose Ade, alzando un sopracciglio. «Devi ammettere che sono irresistibili.»

Nico si voltò a guardare Will negli occhi. «Già, hai ragione.»

Will gli stampò un bacio veloce sulle labbra, e a quel punto Kurt li raggiunse, sedendosi vicino ad Apollo e prendendo la sua fetta di torta in silenzio.

Nico si tappò la bocca e lo ignorò.

«E Aaron?» domandò Ade. «Come se la cava a ragazze?»

«Non se la cava affatto.» sorrise Kurt tra sé, scostandosi una ciocca rossa dalla fronte. «Anche a lui piacciono i ragazzi. Ha una cotta per Luke Jackson, e so che escono insieme.»

«Jackson.» ripeté Ade, mentre Nico scoccava al figlio un'occhiataccia. «Ma cos'hanno questi Jackson di speciale?»

«Gli occhi verde mare, immagino.» disse Will, guardando Nico divertito.

«Devo rimettermi a correre?» piagnucolò Kurt alla vista dell'occhiata del padre moro.

«No. Fai cento flessioni.»

Kurt obbedì.

«È solo questo genere di punizione che capisce.» sospirò Nico, finendo la sua torta e appoggiandosi al tronco dell'albero. «Be', a grandi linee, più o meno. Da bravo figlio di Ares com'è.»

Tutti e quattro rimasero a guardare il figlio di Ares fare le flessioni, poi tornarono alla torta.

«Luke Jackson.» ripeté Apollo. «Assomiglia al padre?»

«Di aspetto sì, ma di cervello ha preso da sua madre.» disse Nico in fretta. Provava tanto affetto per Aaron, e anche per Luke, di cui era padrino. «E per fortuna anche Pearl.»

«Già, per fortuna.» disse Ade, ripensando a quelle poche volte in cui aveva incontrato il figlio di Poseidone.

Will si pulì le mani su una salvietta e guardò gli dei. «Come vanno le cose tra voi?»

«Alla grande.» annuì Apollo, sorridendo. «Dopo il matrimonio, abbiamo deciso di vivere proprio insieme, nella stessa stanza.»

«Lo facevamo già.» gli fece notare Ade.

«Sì, ma ora che siamo sposati è proprio un'altra cosa.»

«Sono rimasto molto offeso dal fatto che non mi abbiate invitato.» disse Will, fissandoli torvo. «Insomma, posso capire che non volevate invitare Nico, visto che ha un avversione per i matrimoni, ma a me potevate inviarmi l'invito. Lo sapete che li adoro.»

Nico ridacchiò. Sì, odiava proprio i matrimoni.

«Come ti ho già ripetuto centinaia di volte, figliolo, al matrimonio non c'era nessuno.» disse Apollo, paziente. «Solo io, Ade e Zeus. Gli altri dei lo hanno saputo a fatto compiuto.»

Will annuì, mentre Nico giocherellava con un lembo della coperta.

«E invece i miei nuovi fratelli?» domandò Will, guardando gli dei curioso. «Insomma, credevo che non ne avrei più avuti.»

«Be', Ade mi ha concesso delle scappatelle...»

«Di' la verità.» sbuffò Ade, stizzito.

«Okay.» Apollo sorrise. «Ade mi ha concesso di avere altri figli, sapete, per portare avanti la mia bellissima e stupenda casata...»

«Nulla da ridire.» mormorò Nico, scompigliando i capelli di Will che sorrise solare.

«...e quindi ho concepito altri figli. Ma non come pensate voi. Non c'è stato alcun contatto carnale. Gli dei possono fare tutto quello che vogliono.»

«Il che è inquietante e splendido al tempo stesso.» disse Kurt, sdraiandosi sull'erba e guardandoli. Poche gocce di sudore gli imperlavano la fronte.

«Quindi hai altri figli.» disse Will.

«Una dozzina, sì.»

«Avuti senza contatto fisico.»

«Esattamente.»

«Sfigato.» ridacchiò Nico, e Will e Kurt risero con lui.

Ade tossicchiò per nascondere mezza risata, e Apollo li fissò tutti male ma decise di non ribattere.

«E tu, padre?» domandò Nico guardando Ade. «Mi darai altri fratelli?»

«Mmh, no. Tu e Hazel siete più che sufficienti.»

Nico sorrise compiaciuto.

«Quindi questo significa che non basto a mio padre?» borbottò Will.

«No, significa che a tuo padre piace avere tanti figli.»

«Ma sei stato tu a darmi il permesso!» esclamò Apollo, sorpreso.

«Be', potevi anche rifiutarti!»

I due dei battibeccarono per qualche minuto, poi si ricordarono di essere in presenza di figli e nipoti, e tennero la bocca chiusa. I tre semidei scoppiarono a ridere.

 

Poco dopo il tramonto, Kurt e Nico rimisero tutto in ordine e caricarono la roba sulla macchina. Ade fissò soddisfatto il figlio, mentre ascoltava poco interessato Apollo e Will che parlavano di medicina.

«Ehi, Nico.» mormorò Ade, e Nico gli si avvicinò guardingo. «Sono molto soddisfatto di te.»

Nico sorrise leggermente. «E io di te, padre.»

Si fissarono goffi.

«Abbraccio?» domandò Ade, aggrottando la fronte, e Nico scosse educatamente la testa.

Ma Apollo spuntò all'improvviso, afferrò entrambi e li abbracciò, scoccando loro baci su labbra e guance. Nico diventò paonazzo e Ade non riuscì a trattenere una risata.

«Divino Ade.» mormorò Will, sorridendo, ignorando di aver appena assistito al bacio tra suo padre e suo marito. «Sono davvero contento che lei e mio padre siate felici insieme.»

«E io sono contento che tu abbia fatto felice mio figlio.» Ade fece un sorrisino. «Ricordi il nostro primo incontro?»

Will avvampò e farfugliò un sì. Ricordava benissimo il loro primo incontro. Lui e Nico sul letto della cabina di Ade, in preda alla passione e alla voglia di amarsi... e Ade li aveva interrotti, Ade che si trovava in stanza con loro da almeno cinque minuti e che attendeva il momento giusto per intromettersi.

Nico prese il marito sottobraccio e gli diede un rapido bacio. «Noi andiamo. Aaron sarà già tornato a casa, e vorrà i complimenti per il lavoro ottenuto.» disse. «E io ho molta intenzione di ricoprirlo di complimenti.»

«Allora non vi tratteniamo. Passate tutti una buona serata.»

Kurt fece loro un cenno di saluto prima di mettersi alla guida dell'auto. Will afferrò il figlio per le orecchie e lo costrinse a sedere nei sedili posteriori. Fu Nico a sedersi al posto di guida, e Apollo salutò l'auto che si allontanava dal parco.

Quando furono lontani, Apollo si voltò verso Ade.

«Sono così contento per loro.» disse, con il cuore colmo di affetto.

«Anch'io lo sono.» Ade gli scompigliò i capelli. «Ti amo.»

«Ti amo anch'io.»

Apollo lo baciò teneramente sulla guancia. «Che ne pensi di adottare un figlio?»

Ade scoppiò a ridere. «Apollo, vai a farne qualcun altro per conto tuo.»

«Ma io ne voglio uno nostro!»

«Abbiamo Nico e Will. Per certi versi, sono una cosa sola.»

«Uffa.»

«Non fare il broncio.»

«Non lo sto facendo.»

Ade gli bloccò il mento con la mano e lo baciò. Apollo gli infilò le dita tra i capelli, senza accorgersi del ricciolo di Ade che si incastrò nel suo anello. Continuarono a baciarsi ininterrottamente per qualche minuto, poi Ade li trasportò nella loro camera nel suo palazzo degli Inferi.

«Christal è diventata proprio una bella ragazza. Anche Kurt non è male, per essere figlio di Ares.» mormorò Apollo, baciandogli la guancia e tirandogli via la mano dai capelli.

Ade lanciò un gridolino di dolore e cambiò le posizioni, mettendosi sopra il dio biondo.

«Mi hai strappato i capelli.» notò.

«Non l'ho fatto apposta!»

«Ne subirai le conseguenze.» Ade cominciò a riempirlo di baci, e Apollo, ridendo, abbracciandolo, non poté fare altro che accettare la sua bellissima punizione.



FINE
 

Ciao a tutti!
Vi ringrazio per aver letto questa storia... appena giunta al termine.
Un bacio a voi tutti per le visualizzazioni e le recensioni.
Debby_

Ps: tornerò ;)
 

   
 
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