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Autore: Phobos_Quake 3    30/08/2015    1 recensioni
Misteriosi obelischi neri compaiono nelle città dove vivono Shinku e le altre Rozen Maiden. Non tarderanno a scoprire che sono ordigni esplosivi dall'enorme potenza e dovranno fare di tutto per disattivarli onde evitare la distruzione totale del Giappone. Capitolo finale, stavolta sul serio, della saga!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2:
 
Nerima
 
 

Eri si rialzò con rabbia e colpì Hinaichigo con un calcio rotante buttandola a terra.
-Adesso faccio frappé di te!-
Allargò le braccia e iniziò a soffiare il vento con forza.
-Wind Storm!-
Creò un tornado che investì Hinaichigo e la scaraventò lontano dopo averla fatta girare per un po'. Io e Kirakishou osservavamo il tutto con un sorriso beffardo.
-Che avete da sorridere voi due? L'ho fatta a pezzi e ridete?-
-Non mi sembra affatto morta!- dissi io.
-C... come?-
Hinaichigo la colpì con una violenta testata alla nuca.
-Maledetta, sei ancora qui?-
La imprigionò con i suoi rovi, ma Eri si liberò.
-Sei patetica, non vincerai mai!-
-Ho una cosa da mostrarti. Qualcosa di nuovo e decisamente più efficace!-
-Mh?-
Comparvero molti rovi sotto i piedi dell'Alice Maiden.
-Tsk! E con ciò?-
Sopra di essi spuntarono una decina di piccole fragole che poi diventarono grandi quanto una palla da basket.
-Ma cosa...?-
Dopodiché esplosero come bombe tutte contemporaneamente. Eri era completamente nuda, priva del braccio destro, la mano sinistra e con metà faccia sfigurata.
-Ho imparato un nuovo attacco in questi anni. Tomoe l'ha chiamato Strawberry Bombs!-
-Maledetta... mocciosa...- disse e cadde a terra.
Mi ritrovai ad applaudire soddisfatta e Hinaichigo chinò leggermente il capo con un sorriso. Anche la Rosa Mystica di Eri scoppiò una volta uscita dal corpo. Non ne capivo il motivo, forse una volta perso il corpo smetteva di funzionare, ma poco m'importava. Bisognava andare a Nerima. Prima di spiccare il volo, però, mi avvicinai a Kirakishou per ringraziarla.
-Non m'interessano i tuoi ringraziamenti. Non sei Gin-sama!-
-A tal proposito, come mai sei venuta da me anziché da Suigintou? E soprattutto, come facevi a sapere che eravamo in difficoltà? Dubito che al polo sud esista la televisione...-
Mi rispose dopo una breve pausa.
-Me l’ha detto un uccellino!- mi disse.
-Ah, ho capito. Suigintou, dopo aver ricevuto la telefonata di Jun, ti ha…-
-No, sei fuori strada!-
-Come? Allora ti ha avvertita Kanaria. Dopotutto ha un vestito giallo canarino!-
-No, neanche lei!-
Rimasi senza parole e anche senza più idee.
-Mi arrendo!- dissi.
A un tratto, due mani mi coprirono gli occhi.
-Ma cosa…?-
Sentii Hinaichigo esclamare di sorpresa.
-Ma… ma tu… tu sei…- disse senza finire la frase.
-Cosa succede? Che diavolo…?-
Le mani si allontanarono dai miei occhi e mi voltai.
-Ciao, Shinku!-
Rimasi a bocca aperta. Non potevo credere ai miei occhi. Laplace era davanti a me, ma aveva qualcosa di diverso. Non aveva più dimensioni umane, ma quelle di una bambola. Proprio come Suigintou e Kirakishou insomma.
-Sei tu? Sei… sei davvero tu? Non… non ci posso credere!-
-In carne e ossa, amica mia, anche se non sarebbe proprio corretto dire così!-
-Ma… ma come…? Io… io credevo che…-
Non riuscii a trattenere le lacrime e gli saltai addosso abbracciandolo. Quando finalmente mi calmai, Kirakishou mi spiegò tutto.
-Quando riparai Laplace dopo il nostro primo incontro con Alice, lui mi disse di salvare la sua memoria in un altro chip. Mi disse che era per sicurezza. Molto probabilmente sentiva che forse Alice si sarebbe impossessata del suo corpo!-
Laplace annuì.
-Così io e lui tornammo a casa di nostro padre, trovammo un chip utile allo scopo e lì salvò la sua memoria. Poi gli venne un’idea…-
Kirakishou smise di parlare e fece un gesto a Laplace. Continuò lui il racconto.
-La mia idea era quella di inserire il chip in un corpo di bambola. In pratica, la dama bianca doveva creare una Rozen Maiden con le mie fattezze! Per questo studiò sul libro d’alchimia come creare la Rosa Mystica e poi lo nascose, anche se Alice lo trovò, ma pazienza. Studiò anche come creare bambole sempre grazie agli appunti di Rozen. Così, una volta pronto, mi portò al polo sud , mi attivò, mi svegliai pochi giorni fa ed eccomi qua!- concluse con un sorriso e un inchino dei suoi.
Io, per la gioia, non riuscivo affatto a frenare le lacrime.
-E come hai fatto a sapere del ritorno, purtroppo, di Alice?- chiese Hinaichigo.
La stessa cosa che volevo chiedergli io. Non mi rispose subito. Chinò il capo come per fare ammenda.
-Volevo farti una sorpresa e avevo scelto proprio questa data perché ricorreva la prima sconfitta di Alice, ma quando son arrivato davanti alla finestra della camera di Jun… ho visto e sentito tutto! Quindi ho avvertito Kirakishou e…-
-Ora però, se non vi dispiace, dobbiamo andare. Gin-sama ha bisogno di noi!- disse Kirakishou interrompendolo.
Abbracciai Laplace.
-Sono contenta che sei tornato!-
-Grazie, amica mia!-
-Ora andiamo!-
E spiccammo il volo. Giunti a destinazione, vedemmo in lontananza l'obelisco nero. Non avvertivo alcuna energia né il calore di quell'altro. Forse non era ancora stato attivato. Una volta atterrate lì vicino, trovammo Suigintou che lo guardava.
-Suigintou!-
-Ah, eccovi. Ma… ma che…?-
La sua reazione era comprensibile nel rivedere Laplace in quella nuova “veste”.
-Ciao, dama nera!-
-Ma… ma come…?-
Kirakishou e Laplace le spiegarono tutto.
-Capisco. Ora, Shinku, il tuo amico Jun mi ha raccontato tutto e mi son precipitata subito qui, ma questo affare mi sembra difettoso. I cinque minuti son passati, ma non è esploso. Alice ci ha preso in giro?-
-Esatto. Non li ha attivati tutti contemporaneamente!-
-Capisco, allora dobbiamo distruggerlo prima che...-
Sentimmo un bip e avvertimmo subito l'incredibile calore e energia emanata dall'obelisco.
-Maledizione!-
-Kirakishou, pensaci tu!- dissi.
-Non me lo devi dire! Lo so!-
-Cosa speri di ottenere, Kirakishou?-
-Aspetta e vedrai, Gin-sama!-
-Non correre troppo, rosellina!-
Kirakishou fu colpita violentemente e cadde a terra.
-Non ti permetterò di distruggere anche questo obelisco! Sparirete una volta per tutte!-
L'Alice Maiden a guardia dell'obelisco era alta come Suigintou e Kirakishou. I capelli, raccolti in due trecce, erano blu, gli occhi erano ocra ed indossava l’uniforme tipica delle studentesse giapponesi con gonna blu.
-Tu sei la mia avversaria?- chiese Suigintou.
-Indovinato! Sei perspicace!-
-Tsk! Qual è il tuo nome?-
-Non vedo cosa ti serva saperlo!-
-Mi piace conoscere il nome di chi uccido!-
La bambola di Alice sorrise.
-Ma sentila! Che tipa!- disse una voce che quindi la interruppe proprio mentre si stava per presentare.
Un’altra Alice Maiden sbucò da dietro l’obelisco. Anche lei era alta come la sua collega. Aveva capelli biondi lunghissimi, proprio come i miei quando sono completamente sciolti, occhi azzurri, indossava un maglione celeste polvere, una gonna corta viola, lunghe calze verdi e scarpe nere. Le sue labbra, inoltre, avevano un rossetto viola. Anche lei, come Sumie, aveva la pelle molto pallida.
-Mi hai interrotto, sorella. Stavo per presentarmi!-
-Oh, scusami. Non volevo. Prego, accomodati!-
Ebbi l’impressione che tra le due non scorresse buon sangue, ma forse mi sbagliavo.
-Come stavo dicendo, prima che fui interrotta, mi chiamo Miiko!-
-Io. Invece, mi chiamo Yayoi!-
Fatto questo, le due bambole si avvicinarono alle rispettive avversarie.
Yayoi fissò anche Laplace.
-Non mi sarei mai aspettata che quel conigliaccio tornasse in vita in versione bambola. Si potrebbe definire il primo Rozen Maiden maschile!-
Laplace le sorrise e le fece un inchino.
-In effetti non ci avevo pensato. Brava. Sei intelligente!- le disse.
-Dopo che avrò sistemato la rosellina penserò anche a te!-
-Credici!-
Kirakishou le diede un pugno tanto forte da buttarla a terra.
-Che diavolo fai?-
-Così almeno la pianti di parlare anziché combattere contro la sottoscritta!-
-Ah, ah, ah! Yayoi, avresti dovuto vedere la tua faccia!-
Anche Suigintou colpì la sua avversaria con uno schiaffo.
-Di solito non amo ripetere cose dette da altri, ma in questo caso faccio un eccezione: piantala di parlare anziché combattere contro di me!-
-Come desideri, darkettona!-
Queste Alice Maiden avevano tutte un bel aspetto e completamente prive dello sguardo malvagio caratteristico delle prime, e robotiche, che affrontammo. L’aspetto di Miiko, in particolare, traeva molto in inganno specialmente a causa del suo abbigliamento. Dava l’idea di essere una dolce e timida studentessa giapponese. Esattamente come Tomoe. Suigintou fece apparire la sua spada sulla sua mano, ma anche la sua avversaria ne aveva una.
-Pronta per il duello?-
-Domanda stupida!-
L’Alice Maiden sorrise e scattò, ma Suigintou parò il colpo. Le due diedero inizio a uno scontro cappa e spada. Ogni tanto, Yayoi usava anche il suo colpo segreto chiamato Moon Rays e consisteva in fasci di luce bianca lanciati dalle dita. Io osservavo il tutto, ma ogni tanto fissavo anche l’orologio. Quando mancò un minuto, mi sentii mancare!
-K… Kirakishou!- gridai.
Anche lei e la sua avversaria stavano combattendo con la spada, s’interruppe di colpo e lanciò dell’aria congelante dal palmo della mano destra ghiacciando le gambe di Yayoi.
-Scusa un attimo!- le disse.
Con un balzo raggiunse l’obelisco e la rosa stava per iniziare a muoversi.
-Stupida!-
Yayoi si liberò. Compì un balzo anche lei e la colpì con entrambi i piedi uniti sulla nuca facendole sbattere il viso contro l’obelisco.
-Non ti azzardarti a…-
Kirakishou si voltò di scatto verso di lei e la rosa bianca la inghiottì.
-Disgustosa!- disse.
-Ya… Yayoi!- gridò Miiko.
Diede un calcio a Suigintou buttandola a terra e si precipitò verso Kirakishou. Non riuscì a raggiungerla in tempo. Ormai, l’obelisco era stato “divorato”.
-Male… maledetta!-
-Hey, studentessa, prendi questo diploma!- gridò Suigintou.
Lanciò la sua spada, ma Miiko si girò e la colpì con un calcio rotante.
-Muori, darkettona! Blue Wave!-
Il suo colpo segreto, altri non era che un globo di energia blu come i suoi capelli. Contro Suigintou, ovviamente, era inutile. Le bastò coprirsi con le sue fidate ali.
-Non sai fare di meglio?- la sfidò.
-Ma perché?- chiese Miiko.
-Cosa?-
-Perché continuate a combattere e difendere quella razza inferiore che sono gli umani? Non vi hanno aiutato affatto quando vi siete ribellate contro Alice la prima volta, anzi, hanno continuato a restare nascosti come i conigli che sono! Noi bambole siamo superiori a loro, possiamo dominarli senza problemi!-
Io scossi la testa. Suigintou, invece, sorrise.
-Sai, dici cose giuste, molto giuste, ma c’è solo un piccolo problema!-
Miiko rimase perplessa e anch’io sinceramente.
-Fu proprio un umano a darci la vita. Quindi difenderli è come se difendessi mio padre! Glielo devo!-
Miiko rimase senza parole. Suigintou sorrise di nuovo, una sua ala diventò un dragone che si diresse ad alta velocità verso la bambola di Alice, l’azzannò all’addome e la trascinò verso mia sorella che, con la spada in mano, la trafisse sempre all’addome e sempre con il sorriso sulle labbra.
-Ma… maledetta… b… bastarda!-
La lama fu estratta e lei cadde a terra e ne seguì sempre la scena della Rosa Mystica che esplodeva.
-Corriamo a Kita. Kanaria ha bisogno di noi!- dissi.
   
 
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