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Autore: quirke    30/08/2015    0 recensioni
Accompagnato dal leggero fruscio degli alberi alle sue spalle, Draco non riusciva a non pensare ad altro che al benessere che stava raggiungendo in quegli attimi. Qualsiasi problema era sparito dalla sua testa, che vuota si era aperta ad ogni tipo di riflessione leggera, tenue.
Cullato dal Lago Nero, seduto su un'imbarcazione qualsiasi della scuola, insieme a Daphne, dondolava tra le braccia del Lago infinito, così enorme e lontano dalla scuola che questa, sugli scogli alti e rocciosi, appariva come un futile dettaglio ai suoi occhi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Contesto generale/vago
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serpeverde.
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Spotless Mind 

 

 

Il cielo freddo si rivelava in colori apatici ed invernali. Le nuvole lattee erano amalgamate al cielo, non riuscendo a contraddistinguersi in alcun modo se non per il loro morbido volume pretenzioso.
All'orizzonte, piccolo e non più ardente come una volta, debole, il sole tramontava. Abbandonava quello che era stato per un'intera e noiosa domenica il suo quadro. Illuminava Hogwarts degli ultimi raggi fiacchi, donando all'ambiente circostante un'aria dormiente.
Ricopriva qualunque cosa. Chiunque veniva avvolto da un torpore familiare. Assopito, veniva costretto ad appisolarsi, congiungere le palpebre stanche. Una lentezza quasi esasperante che aveva costretto Draco ad alleggerirsi, lasciarsi cullare dalla morbida e piacevole danza che esibiva l'acqua sotto di sé, orgogliosa e comunque dolce, tenera.
"La prossima goccia d'acqua che mi arriva e ..." borbottò una voce acuta, spazientita.
Blaise, e non qualcun’altro perché poteva riconoscere la sua fragorosa ed insolente risata anche dall'altra parte del mondo, scoppiò infatti a ridere.
Daphne sbuffò, fece per alzarsi, ma si buttò di nuovo giù a sedere scuotendo con forza il sedile e tutto il resto, perfino Draco. Gonfiò le guance arrossate come una bambina, capricciosa e stizzita, strinse gli occhi e buttò fuori tutta l'aria che aveva in corpo, sperando di calmarsi.
Draco fu costretto ad aprire gli occhi, confuso e terribilmente annoiato. Spostò lo sguardo da lei a Blaise, sorrise un poco e si accomodò ancora un po', facendo vacillare le bottiglie di semplice Burrobirra ai loro piedi.
Nonostante la nebbiolina frigida che aveva contaminato ogni più piccolo angolo dell'intero Mondo Magico, e nonostante il cielo monocolore, di un bianco-grigio pallido che aveva assunto altre tonalità più rosee solo in quel momento, a causa del tramonto, l'aria che girovagava era calda, apprezzabile.
Infatti, Daphne si era ritrovata costretta a stringersi i capelli in un'alta coda e, seppur avrebbe preferito spogliarsi, si era alleggerita il busto rimuovendo il leggero cardigan. La postura dritta ed elegante, ferma, aveva fatto sì che non incontrasse alcun problema con la gonna, la porzione di pelle visibile era quella giusta. Non curandosi quindi dell'aspetto, si era dedicata da una buona ora alle sue unghia, limate e limate in continuazione, e masticare rumorosamente, se non fastidiosamente, una semplice cingomma alla liquirizia che non aveva perso il suo gusto grazie ad un veloce incantesimo.
Davanti a lei, meno aggraziato e signorile, giaceva un Draco sudaticcio e stanco. Le gambe aperte erano stiracchiate in continuazione, le braccia incrociate dietro la sua testa a fornirgli qualcosa simile ad un comodo cuscino. I capelli spettinati erano incastrati dietro alle orecchie, bisognosi di un veloce taglio, ed altri erano attaccati sulla fronte imperlata di sudore.
Il mantello era piegato dietro alla schiena, la camicia sbottonata rivelava linee morbide di un petto quasi scheletrico, piccolo e diafano. Gli zigomi delicati era stretti intorno ad una sigaretta al mentolo da qualche minuto. Invano, era alla ricerca di rilassarsi e dimenticarsi una volta per tutte dell'aria afosa e umida che girava.
"Blaise, capisci o no di essere fastidioso?" strillò Daphne.
Draco sussultò sul posto, sbarrò gli occhi spaventato e si spinse lievemente indietro, incastrando meglio la schiena e fornendosi così una postura più rigida e dritta, allontanandosi da lei.
"E non ti ci mettere pure tu, Theo!" la ragazza indicò quest'ultimo con un dito, furiosa e rossa. Assottigliò gli occhi, costringendo Draco a deglutire rumorosamente mentre i colpevoli ridacchiavano divertiti dalle reazioni che provocavano in Daphne, leggermente eccessive ed esagerate.
Quando le grasse risate di quei due si attutirono fino a spegnersi docilmente nel silenzio, Draco ritornò a respirare e guardarsi intorno. Accompagnato dal leggero fruscio degli alberi alle sue spalle, Draco non riusciva a non pensare ad altro che al benessere che stava raggiungendo in quegli attimi. Qualsiasi problema era sparito dalla sua testa, che vuota si era aperta ad ogni tipo di riflessione leggera, tenue.
Cullato dal Lago Nero, seduto su un'imbarcazione qualsiasi della scuola, insieme a Daphne, dondolava tra le braccia del Lago infinito, così enorme e lontano dalla scuola che questa, sugli scogli alti e rocciosi, appariva come un futile dettaglio ai suoi occhi.
Il paesaggio elegante e verde si estendeva da qualsiasi parte, ovunque si girasse. Le ultime giornate di settembre erano ancora caratterizzate dalla brezza che aveva tanto contrassegnato quell'estate.
L'acqua che lo attorniava brillava, limpida e fresca gorgogliava nitida ed amichevole. Se si girava indietro con la testa e stringeva un poco gli occhi, focalizzando quindi, riusciva ad intravedere l'accumulo di imbarcazioni sulla spiaggia da cui erano approdati.
Ed ora, non tanto lontani dal centro del lago, con l'ancora fissa da qualche parte, dondolavano incessantemente. Sulle note di una delicata armonia simile a quelle che era solito ascoltare con sua madre, veniva accarezzato da mani astratte e docili, dai baci materni che gli regalava ogni tanto la brezza di quel pomeriggio.
Poco più là, quasi nudo, il corpo possente di Theodore Nott era allungato su un materasso gonfiabile preso da chissà dove. Aveva gli occhi chiusi e i capelli lunghi stretti in un alto codino, che non faceva altro che valorizzare i lineamenti duri e marcati del suo viso, nordici. Le labbra rosee erano schiuse, il petto muscoloso si alzava dolcemente, così come le sue mani tozze e ruvide incrociate sul ventre.
Blaise, invece, si era tuffato in acqua da un bel pezzo. La pelle olivastra, scura, luccicava, brillava sotto la poca luce rimasta. Le goccioline che ornavano le spalle grandi si aprivano in luminose ed incandescenti abbozzi di luce, la fronte imperlata di un chiaro bagliore e gli occhi vitrei che saettavano da una parte all'altra, sornioni.
Si avvicinò alla loro imbarcazione, forse più verso Daphne che verso Draco.
Alzò le mani fino a posarle sui margini della barca, incrociò le mani e vi posò il mento, cominciando a sorridere ironicamente. Allungò poi una mano, verso Daphne, bagnandole le gambe nude.
Automaticante, quest'ultima si ritrovò ad agitarle e stringerle al petto, poi accortasi della beffa, le allungò nuovamente e le ricoprì con il suo mantello.
"Blaise, oggi te le stai cercando" lo ammonì, aggrottando le sopracciglia e posando finalmente la limetta.
"Era solo per chiederti di passarmi i miei vestiti" si giustificò innocentemente Blaise.
"Puoi prenderteli da solo, no?"
"Voglio che me li dia tu" pronunciò tenero, combaciando le labbra rosee, delicate, poi, in un dolce sorriso.
"No" Daphne irrigidì la mascella, e si rintanò nel bordo opposto della minuscola barca.
Ripescò dalle gambe la limetta, e si dedicò ancora una volta alle sue unghia laccate di un blu notturno, masticando rumorosamente.
Draco, godendosi lo spettacolo, non si premurò affatto del malefico ghigno che si espandeva rapidamente sul suo viso, saettando con gli occhi tra i due amici. Allungò le gambe ed accomodò il bacino.
"Ci stai seduta sopra"
Daphne chiuse gli occhi, respirò a fondo ed alzò nuovamente lo sguardo.
"Chi me l'ha fatto fare, eh?" strillò portandosi le mani sui capelli, "Che ci vengo a fare con voi? Si vede che non conoscete proprio il significato di tranquillità e calma" Alzò lievemente il bacino, afferrò i vestiti di Blaise e glieli tirò in faccia. Caddero nuovamente all’interno della piccola imbarcazione. "Andate al diavolo!" sibilò poi stizzita, prendendo a respirare forte e irregolarmente.
Blaise scoppiò a ridere per l'ennesima volta, facendo riaffiorare ancora una volta quei pochi nervi ancora saldi di Daphne.
"Non riesci a resistermi" sussurrò poco dopo Blaise, facendo riemergere la testa dal violento strofinare. Aveva afferrato qualche vestiario a caso e si era premurato con poca grazia di asciugarsi il viso e i capelli.
"Già" si aggiunse Theodore, poco più in là. Con eleganza, si alzò lievemente su, guardandola profondamente. Addolcì la mascella, ed imitò una posa da modello. Alzò un ginocchio, sempre sdraiato sul materassino gonfiabile, e posò il mento su una mano.
Blaise ridacchiò divertito; "Sei perfino riuscito a convincermi per i primi secondi, Nott" aggiunse poi.
Daphne smontò un po' quell'espressione dura, capricciosa e spazientita che sembrava contornarle la faccia.
"E poi" la richiamò infine Draco, costringendola a girarsi verso di lui. "Come riusciresti a rifiutare un pomeriggio in barca con un ragazzo del genere?" dicendolo, si gonfiò il petto e si indicò da capo a piedi, fissandola sensualmente.
Daphne non riuscì più a resistere, abbassò le mani annullando così qualsiasi azione stesse compiendo. Piegò leggermente la testa all'indietro, incurvando la schiena. Strinse le palpebre, prima di degnare dell'ultima occhiata il cielo, e scoppiò in un'acuta e rimbombante risata. Scuotendo il petto, le braccia, qualsiasi osso. Profumando l'atmosfera di infantilità ed innocenza, un'aroma dolce e simpatico che era stato capace di allontanarli dalle loro rispettive vite per un'intera giornata.

 

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