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Autore: Frerakey    31/08/2015    0 recensioni
Un racconto ispirato ai non sorrisi che mostra Frank nelle ultime foto e ai suoi twitt pieni di rabbia.
Sono davvero così felici come dicono di essere?
"Cosa c’era che non andava in loro? Perché non potevano essere felici come chiunque altro?
Nessuno se lo sapeva spiegare, nemmeno loro.
Anche se qualche sospetto ce lo avevano tutti."
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frank scriveva canzoni
lo stesso faceva Gerard
Frank era sposato e aveva figli
lo stesso per Gerard
Frank aveva milioni di fans
lo stesso aveva Gerard
Frank era felice
e lo era anche Gerard
 
o forse no?
 
Le loro vite erano perfette. Erano belli, ricchi, famosi, erano conosciuti, stimati e amati.
Stavano vivendo la vita che chiunque avrebbe desiderato.
Erano gli uomini più felici del mondo.
 
O forse no.
 
Dentro di loro incombeva un vuoto che non sapevano spiegare. Dentro il loro cuore un buco necessitava di essere riempito…ma da cosa? Amore, successo? Persino l’amicizia era tornata a far parte della vita dei due. Eppure qualcosa non andava.
Gerard non si sentiva più lo stesso e Frank faceva fatica a sorridere nelle foto anche se, a dir la verità, faceva fatica a sorridere sempre.
Cosa c’era che non andava in loro? Perché non potevano essere felici come chiunque altro?
Nessuno se lo sapeva spiegare, nemmeno loro.
 
Anche se qualche sospetto ce lo avevano tutti.
 
Quando Gerard saliva sul palco si sentiva vuoto.
Certo, non era solo, milioni di fans urlavano dalla gioia e cantavano all’unisono le sue canzoni e questo lo faceva sentire bene, ma non aveva più paura.
Paura che il suo migliore amico si mettesse a prenderlo a calci sul palco, paura che Mikey si dimenticasse qualche nota, paura che la chitarra di Ray si scordasse senza preavviso.
Beh, quelle paure…quelle paure gli mancavano più di ogni altra cosa.
Avrebbe voluto risentirle e voltarsi incrociando gli occhi rassicuranti del migliore amico o del fratello o del compagno di viaggi che, senza usar parole, sapevano dirgli: “tu divertiti e vedrai che si divertiranno anche loro.” E in effetti era così.
Ma ora non più.
E lui pensava e ripensava a quella sera in cui decise che i My Chemical Romance avrebbero dovuto sciogliersi e a volte scoppiava in lacrime, a volte pensava di aver preso la decisione giusta, altre si arrabbiava con se stesso e altre invece si teneva tutto dentro rischiando di esplodere.
Ma odiava pensare di aver buttato all’aria la cosa più bella della sua vita, allora, per non soffrirne inutilmente, non lo pensava e basta. La sua posizione non cambiava.
Non sarebbe tornato indietro.
Per il bene di tutti, non lo avrebbe fatto.
 
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Frank se ne stava come ogni pomeriggio seduto per terra con la sua chitarra tra le braccia e un foglio davanti su cui annotare note, accordi e parole.
Suonare lo rendeva felice più di ogni altra cosa. La musica doveva essere forte, decisa e spontanea. Doveva far si che i suoi pensieri uscissero dal suo cuore per essere trasmessi a quello di altre persone. Voleva trasmettere felicità, gioia e senso di libertà ma, senza rendersene conto, il dolore e le frustrazione presenti dentro di lui si mostravano nelle sue canzoni più di quando non poteva controllare. Così si girava verso l’amico per chiedere consigli ma poi si accorgeva che la stanza era vuota e che ogni persona che avrebbe voluto avere accanto in quel momento era a chilometri di distanza, probabilmente impegnata a comporre un pezzo che avrebbe messo in scena senza di lui.
Quando questo accadeva si sentiva morire, posava la chitarra e se ne allontanava cercando di pensare a qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto frenare le sue lacrime.
Certe volte cercava rifugio nei complimenti che i fans gli facevano su twitter ma bastava una sola
frase a fargli crollare il mondo addosso.
 
-Frank quando torneranno insieme i mcr?
-Hey Frank guarda che sappiamo tutto del Frerard….
- Frank torna a limonarti Gerard e rimettete insieme i mcr!!!
- Siete solo degli egoisti, non avete pensato a noi quando vi siete sciolti?
 
Anche se cercava di ignorarli questi messaggio gli arrivavano dritti al cuore e lo rendevano più triste di quanto era già. La maggior parte delle volte non aveva la forza per rispondere ma a volte esplodeva:
 
“Quel capitolo è chiuso!” scrisse una volta.
 
Dopo aver premuto il tasto invio rilesse quelle parole e ogni volta una lacrima in più scorreva sul suo viso.
Quel capitolo era chiuso davvero.
Era chiuso per sempre.
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PER FAVORE COMMENTATE
Per prima cosa voglio riuscire a migliorare per questo vi chiedo di commentare facendomi sapere come vi è sembrata la storia, le vostre impressioni e consigli.
Apprezzo qualsiasi commento,critica o suggerimento.
Grazie

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Frerakey
   
 
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