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Autore: Tony Stark    31/08/2015    2 recensioni
Solo tre anni sono passati da quand Chris Redfield è stato fermato, ma una società che sembra apparsa dal nulla lo risveglia dal suo sonno. La battaglia ricomincia...
[[Attenzione!! Per capire questo racconto dovrete aver già letto You are Infected 2: Il ritorno dell'Incubo]]
Genere: Angst, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Redfield, Claire Redfield, Nuovo Personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You are Infected Series'
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You are Infected 3: La fine di un Incubo

Capitolo 12: Sono nato lì1(Giappone, Tokyo)

“Di feudi e grandi signori,
splendide leggende le mie tradizioni son fatte,
L'Oceano mi circonda ma questo non mi rende meno forte,
Son lontana eppure vicina, attento i miei guerrieri son già dietro di te.”
 
-Racoon City
 
Quando Claire lesse il nuovo enigma inviato dai Figli del Drago, ebbe come l’impressione che questa sarebbe stata l’ultima volta in cui quei maledetti avrebbero attaccato un quartier generale della G.A.A.B. ne aveva il presentimento era come se quelle parole scritte elegantemente, seppur digitalmente, segnassero l’ultimo attacco.
 
Come se quel nero fosse il nero della morte di quell’organizzazione.
 
Claire si sentiva infinitamente tranquilla, come se sentisse che tutto sarebbe andato bene, che dopo questo finalmente tutto sarebbe tornato al suo posto.
 
Anche se non sapeva in che modo.
 
- Quartier Generale dei Τεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York
 
Victor al contrario della giovane Redfield si sentiva inquieto, come se sentisse che nulla sarebbe stato più al suo posto dopo Tokyo, ne era stranamente certo. Ed era rassegnato a qualunque destino gli fosse presentato.
 
 
Nel mentre Jonas, Ricky e gli altri agenti erano al poligono ad allenarsi, nonostante molti trovassero strano che un Tyrant avesse bisogno di avere, anche, un ottima mira oltre alle abilità fornitegli dal virus.
 
Ma Jonas continuava ad allenarsi con loro nonostante tutto fino ad arrivare ad un punto di quasi normalità nel rapportarsi col Tyrant.
 
Avevano anche notato del legame d’amicizia che c’era fra Jonas e Ricky che era anche l’unico in grado di rapportarsi con estrema naturalezza con lui come se per Ricky non cambiasse nulla se quello con cui parlava era un Tyrant o meno.
 
-Racoon City
 
Nonostante la sensazione che tutto sarebbe andato per il meglio, Claire continuava a tormentarsi con l’idea di non riuscire a salvare Chris in tempo, il Tyrant stava già riprendendo il controllo a ben vedere dalla tortura che aveva attuato su Michael Lonely.
 
Claire tremava al sol pensiero di cos’altro avrebbe potuto fare, quali altre angherie avrebbe potuto escogitare. E la frase di quel maledetto di Wesker le ritornava in mente, ogni volta sempre più prepotente.
 
“Il male è nel sangue, Redfield”; ma lei non voleva crederci non voleva pensare neanche per un istante che Chris fosse sempre stato quella creatura, ma che aveva sempre mentito.
 
Pensava questo Claire Redfield mentre si rigirava fra le mani un anonima custodia per CD completamente bianca, che le era arrivata quella mattina, ma che lei non aveva avuto il coraggio di guardare… Per il semplice fatto che il mandante sarebbe potuto essere solo una persona, perché solo una persona che lei conosceva-e che odiava- aveva le iniziali “A.W.”
 
Questo dovrebbe convincerti che non ti ho mentito, Redfield
 
-A.W.” questo era scritto in un piccolo foglio all’interno della suddetta custodia, al cui interno oltre al fogliettino vi era un CD... Compatibile al cento per cento col suo portatile… Wesker voleva che lei sapesse, che lei gli credesse anche se la rossa non sapeva per quale motivo lui volesse che lei gli credesse.
 
-Poisawan, Cina
 
La baraccopoli, distretto di Waiyip e provincia di Koocheng, era brulicante di vita come sempre, nonostante le condizioni di vita, gli abitanti di Poisawan parevano essere più felici degli abitanti della città alta.
 
Il ristorante A Er si affacciava proprio sulla baraccopoli, nonostante esso fosse costruito sulla riva opposta del fiume appartenendo quindi di fatto al distretto di Koocheng.
 
Una figura in rosso rapida si confuse fra la folla di gente che attraversava la “via” di collegamento che univa Poisawan e Koocheng.
 
La figura in rosso rimase in mezzo a quella folla, per un paio di minuti prima di trovare il modo di uscirne e sparire in una viuzza minuscola che conduceva all’entrata secondaria del Centro di ricerca medica Vinci (Ormai abbandonato da quasi tre anni).
 
La figura protetta dal mantello rosso vi entrò, e si liberò, finalmente, di quella pesante cappa rossa di tessuto fin troppo caldo con le temperature che vi erano all’esterno, mostrandosi per ciò che era, ovvero, la bellissima Ada Wong.
 
<< Ben arrivata, Ada. Io e mio fratello ti stavamo aspettando >> disse un uomo senza uscire dall’ombra che lo nascondeva… anche se due brillanti punti blu brillavano nell’oscurità all’altezza degli occhi dell’uomo.
Egli, dopo qualche istante, uscì dall’ombra. Il biondo Alexander Wesker era fermo di fronte alla porta automatica blindata che conduceva al LV-0. Mentre Albert e Sherry li attendevano nel grande salone che si trovava oltre il LV-1.
 
In quel momento Alex sorrideva in un modo spaventosamente simile a quello del Supreme Tyrant. Aveva quello stesso mezzo sorriso, mezzo ghigno sadico che lo faceva sembrare un grosso felino che voleva solo giocare un po’ col topo prima di ucciderlo.
 
Ada, comunque, sostenne il suo sguardo prima che il Tyrant biondo si voltasse e le facesse cenno di seguirlo all’interno della struttura.
 
La pesante porta blindata si mosse con un forte stridio metallico prima di scivolare dentro la parete.
 
Una serie di piccole robomine scivolò nella stanza da dei condotti. Il Tyrant biondo semplicemente sorrise, facendosi da parte.
 
<< Vediamo come riesci a cavartela, Wong >> disse con un tono quasi sibilante, eppure calmo
 
Le robomine non si avvicinavano mai alla zona in cui si trovava Alex, cosa che fece presupporre ad Ada che fossero comandate da qualcuno, Albert Wesker probabilmente.
 
- Quartier Generale dei Τεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York
 
Presto l’elicottero sarebbe partito alla volta del luogo dell’attacco.
 
Victor era assieme a Greg mentre il Tyrant si allenava, Greg nonostante l’astio che provava verso quella creatura inumana amava osservare i suoi allenamenti. Solo per vedere la grazia e la spietatezza dei suoi movimenti era come osservare un grosso leone nero allenarsi. Le pupille verticali sempre fisse sull’obiettivo anche se il Tyrant pareva guardare da qualche altra parte.
 
I suoi movimenti sempre precisi, dediti ad uccidere o a ferire il più gravemente possibile. Se gli artigli ferivano le articolazioni per inabilitare la preda-non poteva essere considerata altrimenti- i tentacoli scattavano e la finivano e se al contrario erano i tentacoli a ferire, gli artigli terminavano il lavoro.
 
Oppure il Tyrant avrebbe giocato un po’ con la sua preda tormentandola un poco, torturandola quel tanto che bastava per fargli supplicare la morte.
 
O ancora l’avrebbe divorata mentre il suo cuore batteva ancora, mentre la sua preda poteva ancora gridare e tentare vanamente di liberarsi…
 
Era una creatura terribile e allo stesso tempo elegante. Era un essere intelligente e spietato, freddo e inumano eppure un tempo era un essere umano… Ma forse è stato questo a renderlo il mostro peggiore. E’ stato il fatto di essere stato umano e di sapere come ferire gli altri di come farli morire prima nell’anima poi nel corpo.
 
-Tokyo, Giappone
 
Ancora non sapevano che presto tutto sarebbe stato contro di loro, ancora non sapevano che il Supreme Tyrant li avrebbe uccisi. Che non avrebbero mai più rivisto i figli che avevano salutato quella mattina, prima di dirigersi a lavoro.
 
Satou Kiyoshi e Itou Ryuu si stavano dirigendo assieme al quartier generale Giapponese, nel mentre discutevano un po’ su vari argomenti.
 
I due arrivarono come sempre in perfetto orario al quartier generale e come di loro consueto si salutarono, rispettosamente, e andarono alle loro postazioni
 
- Quartier Generale dei Τεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York
 
Il Drago ormai doveva già essere arrivato a destinazione presto avrebbero dato il via all’attacco, un altro pilastro della G.A.A.B. che cadeva, lasciando la società anti-bioterrorismo sempre più debole.
 
Victor pensò che forse quella sensazione che tutto stesse per fallire era dovuto al fatto che il Drago adesso era libero e lui aveva paura che lui li tradisse…Si probabilmente era per quello.
 
Comunque il Drago non li avrebbe traditi, cominciava a sentirsi estremamente sicuro di questo, e quella sensazione orribile cominciò a sparire pian piano.
 
-Q.G. giapponese della G.A.A.B., Tokyo
 
Chris attendeva il segnale, mentre osservava la facciata in vetro dell’edificio, che era un alto grattacielo coperto interamente da vetrate.
 
Gli agenti nel mentre continuavano con la loro normale routine lavorativa, nonostante fossero armati al contrario del solito.
 
I Figli del Drago avrebbero potuto decidere di attaccare loro, d’altronde.
 
E se Racoon City non avesse mandato dei rinforzi sarebbero morti, in caso di attacco.
 
-Racoon City
 
Claire decise in fine di guardare il contenuto di quel CD, mise il disco argentato nell’ingresso del portatile. Fece partire il contenuto del CD.
 
Un immagine di statico riempì lo schermo per qualche istante prima che una data apparisse su di un lato dello schermo
“23 Settembre 2003”
 
Claire riconobbe il posto, era l’obitorio posto nel piano interrato del Dipartimento di polizia.
 
Era una ripresa della telecamera di sorveglianza, vide un ragazzo agitarsi su di un tavolo operatorio, gridando “Lasciatemi andare!”.
 
Ed ecco che la ripresa cominciava:

Qualcuno entrò nella stanza, Chris Redfield venne inquadrato dalla telecamera qualche secondo più tardi
 
<< Grazie a Dio, qualcuno è arrivato >> sussurrò il ragazzo << Ti prego potresti liberarmi? >> chiese
Chris sorrise in un modo spaventoso, che per nulla si collegava con la falsa dolcezza in quegli occhi grigio-blu, poi scosse piano la testa
 
<< No, ho in mente qualcosa di più divertente. >> rispose. Prendendo un bisturi da una piastra metallica posta accanto al tavolo operatorio. Avvicinò lentamente la lama del bisturi all’occhio destro del ragazzo che s’immobilizzò di colpo.
 
Poi scese rapidamente non ferendo il ragazzo, almeno non prima di arrivare al braccio. Lì affondò il bisturi di un paio di centimetri nel muscolo, facendo gridare la sua vittima.
 
<< Sai, mio caro, questa è la prima volta che tento su qualcuno di davvero vivo… Quindi potrei non essere molto… hmm, delicato… sì, potrei non essere molto delicato >> disse Chris, con un tono assorto mentre continuava a lacerare la pelle e il muscolo con quel bisturi, mentre quel poveretto si agitava e gridava, chiamandolo prima “Folle” e poi pregandolo di lasciarlo andare.
 
Chris continuò con la sua lenta tortura, mentre scopriva come infliggere più dolore alla sua vittima muovendo di poco il bisturi e ripassando sullo stesso taglio per più di una volta, fin quasi ad arrivare all’osso.
 
Quando si stancò di torturarlo, gli affondò il bisturi nella gola prima di tirarlo rapidamente verso destra… Il sangue che schizzava e gli macchiava il viso e la divisa.
 
<< E’ stato divertente >> esclamò Chris prima di lasciarsi sfuggire una breve risata divertita.
 
Claire non riusciva a guardare quello che aveva davanti e soprattutto non riusciva a crederci. No, doveva essere un montaggio, qualcosa che aveva creato Wesker. Suo fratello non sarebbe stato capace d qualcosa di simile, non prima di essere stato infettato.
 
Doveva essere un montaggio, non era reale non poteva esserlo. Chris non era capace di una cattiveria simile. Suo fratello non era capace di qualcosa di simile, il mostro sì ma Chris no.
 
Wesker doveva averle mentito, quel video non poteva essere reale… No, no, non poteva esserlo.
 
-Q.G. giapponese della G.A.A.B., Tokyo
 
Matsumoto Goro notò un uomo che entrava nel quartier generale. Un uomo vestito totalmente di nero e col viso coperto da qualcosa anch’essa di colore nero.
 
Trovava strano che qualcuno entrasse sul posto di lavoro con in dosso il colore da matrimonio e non qualcosa di più neutro come il beige.
 
Quando d’improvviso tutte le luci del quartier generale si spensero.
 
-Centro di ricerca medica Vinci, Poisawan, Cina
 
Ada evitò le robomine che gli arrivavano contro e poi sparò contro di esse fino a farne detonare la carica. E dopo aver eliminato le prime cinque robomine altre cinque si liberarono dai condotti.
 
<< Secondo round, Wong >> sibilò Alex, continuando a sorridere in quello strano modo.
 
Albert Wesker, nel frattempo, era nella sala di controllo assieme a Sherry.
 
La Birkin guardava gli schermi in cui erano proiettate le immagini della stanza LV-0, i suoi occhi fissi sulla spia asiatica. Le sue iridi rosse che tornavano celesti e poi tornavano rosse.
 
-Q.G. giapponese della G.A.A.B., Tokyo
 
Non ebbero molto tempo per reagire, gli agenti, quando il Tyrant attaccò.
 
Ridendo follemente della morte dei loro agenti.
 
Fujii Hiraku non poté fare a meno che paragonare quel mostro al Yamata no Orochi, ad una versione umana del Yamata no Orochi. I suoi occhi rossi scintillanti, la sua bocca e la sua pelle macchiata di sangue come il ventre squamoso di quell’essere leggendario. I suoi tentacoli che sembravano rappresentare le otto teste e le otto code del enorme serpente.
 
Uno degli agenti, il più giovane fra quelli sopravvissuti ai continui attacchi del Tyrant, si lanciò contro Chris con la pistola stretta in pugno e la determinazione che bruciava nei suoi occhi neri. Kendo Shinichi si lanciò incurante contro la bestia, sicuro o di batterla o di morire provandoci.
 
Chris ghignò e schivò il ragazzo, prima di afferrarlo per un braccio con uno dei suoi tentacoli. Lo tirò verso di sé e gli disse:
 
<< Tu vivrai, ma fidati di te non ci sarà più niente >>; Poi lo scagliò, con meno forza del solito, contro una parete.
 
Poi guardò gli altri agenti e ridacchiando in modo lugubre, scattò.
 
-Centro di ricerca medica Vinci, Poisawan, Cina
 
Dopo aver fatto esplodere le ultime cinque mine, la porta blindata si aprì.
 
<< Ben fatto, Wong. >> disse Alex << Ma sei davvero pronta a quello che ti aspetta? >> ridacchiò poi, mentre quel sorriso strano si distendeva in un sorrisetto divertito. E i suoi occhi oltremare scintillavano in modo spaventoso… Niente dell’Alexander Wesker che conosceva era rimasto in quel Tyrant.
 
Davanti a lei c’era una sala simile ad una zona di stoccaggio, su entrambi i lati della sala c’erano delle capsule di criostasi vuote. D’improvviso la spia sentì un verso terribilmente acuto e distorto provenire da qualche parte.
 
Un essere umanoide dalla pelle grigia e all’apparenza cerosa, scivolò fuori da un condotto grande la metà del mostro.
 
<< Ti presento il Rasklapanje, Wong. E’ una bestiolina davvero fastidiosa >> le disse Alex, rimanendo fermo sulla soglia della stanza, senza entrarvi.
 
Ada udì un rumore cupo provenire da un punto dietro il Rasklapanje, e con un passo incespicante un essere deforme, che pareva un collage di arti umani cuciti col fil di ferro da uno scienziato pazzo, si rivelò a lei. Aveva due volti cuciti assieme ma entrambi “vivi”, aveva cinque braccia tre cucite con imprecisione sul lato destro e due sul lato sinistro, una delle due braccia sinistre terminava con un pezzo metallico arrugginito conficcato nel polso a mo’ di protesi per la mano mancante.
 
L’essere aveva anche quattro gambe, due coppie delle quali pareva impossibile che sostenessero sul serio la creatura erano storte e invertite come se qualcuno le avesse rotte all’altezza del ginocchio prima di cucirle all’essere. Il capo articolare inferiore del femore era perfettamente visibile da quella ferita rossa e slabbrata che segnava la seconda gamba destra.
 
Due o tre chiodi chirurgici affioravano da quella stessa ferita, mentre una delle due gambe sinistre presentava numerose lacerazioni ricucite malamente, come se chiunque l’avesse fatto non avesse davvero prestato attenzione al chiuderle.
 
Una mezza barra metallica era visibile nella caviglia destra della cosa, il modo in cui il metallo era contorto faceva presupporre che fosse stata spezzata da una forza sovraumana.
 
La pelle dell’essere era di un colore livido, simile a quella di un cadavere ai primi stadi del processo di putrefazione.
 
<< E quello è il Revenant, non è bellissimo? Lo creato io pezzo dopo pezzo. >> spiegò il biondo con un tono che fingeva di voler nascondere il suo divertimento.
 
In quell’istante il Rasklapanje sembrò rendersi conto della presenza di Ada, la creatura lanciò un grido acutissimo.
 
Ada sollevò la pistola e sparò contro la BOW, il busto della creatura si divise in due parti, la parte superiore crollò contro il pavimento prima che cominciasse a strisciare verso la spia, la parte inferiore continuò a camminare verso di lei mentre una specie di liquido corrosivo sprizzava dalle visceri della cosa.
 
Evitò la creatura più volte mentre il Revenant pareva completamente disinteressato a loro.
 
Aveva colpito il Rasklapanje tante volte eppure quella cosa non ne voleva sapere di morire.
 
<< Sai, Ada, i Rasklapanje sono virtualmente immortali… >> cominciò il biondo, mentre si rigirava qualcosa fra le mani. << Ma il fuoco è il loro peggior nemico >> completò lanciando quel qualcosa che aveva fra le mani verso il Rasklapanje.
 
Ada capì immediatamente cos’era quel qualcosa e riuscì ad allontanarsi abbastanza, prima che la granata incendiaria esplodesse, la creatura venne inghiottita dal fuoco e morì gridando.
 
<< Sta volta non ti aiuterò, Wong. Sta a te capire come liberarti del nostro amico qui >> disse. Mentre il Revenant la guardava con entrambe le sue facce.
 
-Q.G giapponese della G.A.A.B., Tokyo
 
Gli ultimi agenti erano sopravvissuti a stento al terribile mostro, numerose ferite costellavano i loro corpi, i loro abiti ora tinti di rosso come il loro sangue, come la rabbia e la vendetta, come gli occhi di quel mostro, del Yamata no Orochi.
 
I suoi artigli neri scintillavano di sangue che gocciolava da essi con un leggero ticchettio.
 
Il Tyrant fissò quei tre agenti che erano sopravvissuti ai suoi attacchi e poi si scagliò contro di loro uccidendoli con i suoi tentacoli.
 
-Centro di ricerca medica Vinci, Poisawan, Cina
 
Ada aveva impiegato molto tempo per capire come uccidere quel mostro, ma una volta che il nucleo giallognolo fu distrutto l’essere collassò.
 
E lei poté finalmente giungere nella sala di controllo dove Wesker la stava aspettando.
 
-Q.G. giapponese della G.A.A.B., Tokyo, molte ore più tardi.
 
Quando la squadra di “soccorso” arrivò in territorio giapponese, era passata quasi una mezza giornata dall’effettivo attacco.
 
La squadra entrò nell’edificio trovandolo, vuoto. Nemmeno un cadavere si trovava in qualcuno dei piani. Come se anche i corpi fossero spariti, poi li trovarono tutti stipati in un'unica stanza, che era stata “ri-arredata” in modo macabro con i corpi degli agenti. E un registratore era nel centro della stanza.
 
Però quando provarono ad avvicinarsi, qualcuno sbarrò loro la strada. Sembrava uno degli agenti del quartier generale e puntava il fucile contro di loro. I suoi occhi luccicavano di follia e la sua stessa espressione rifletteva quel disturbo.
 
<< L’ Orochi mi ha detto che non potete passare >> sibilò ostentando quel sorriso folle. << Loro hanno tentato di fermarlo ma l’Orochi li ha sbranati >> continuò parlando degli altri agenti, quelli morti.
 
Uno degli agenti della squadra di soccorso, lo immobilizzò aiutato da un altro suo collega.
 
<< No! L’Orochi ci ucciderà, se lo ascoltate. L’Orochi sente tutto, vede tutto, se lui sa, ci ucciderà! >>gridò Shinichi tentando di liberarsi dalla presa degli agenti.
 
-Racoon City
 
Un file audio arrivò loro assieme ad alcuni fascicoli. E ad una perizia psichiatrica attuata sull’unico sopravvissuto, Shinichi Kendo. Come nel caso dell’agente londinese, Chris aveva giocato con la sua psiche fino a piegare la sua mente e convincerlo che lui fosse davvero la forma umana dello Yamata no Orochi.
 
E al contrario di Michael però nulla avrebbe potuto aiutare Shinichi, che aveva perso definitivamente ogni nume della ragione. E che aveva tentato di uccidere lo psichiatra che voleva aiutarlo a rinsavire.
 
Aveva tentato di ucciderlo, sibilando che l’Orochi glielo aveva ordinato e che gli aveva detto che se non lo avesse fatto le sue fauci avrebbero dilaniato le sue carni.
 
Claire fece partire la registrazione:
 
Claire, lui è diventato troppo forte. Ti supplico aiutami! ”... Era breve e non vi era altro al contrario della registrazione di Londra.
 
Proprio quando era sicura che fosse finita si sentì un altro scatto
 
Ciao a voi agenti della G.A.A.B., soprattutto un saluto di cuore a te mia cara sorellina.
 
Voglio dirvi solo una cosa, prima di occuparmi del carissimo Shinichi.
 
New York. Cerca lì Claire.”
 
Le ultime tre parole erano state dette con un tono diverso meno alla Tyrant, più alla Chris umano.
 
 
 
 
 
La fine era prossima, il Drago stava per tornare nel suo vecchio nido. E la giovane sorella avrebbe dovuto trovare il modo di combattere il suo caro fratello.
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autore

 
Scusatemi per il ritardo e se la fine vi sembra affrettata.
Piccola nota:
 
1)=  “Sono nato lì”, mi riferisco al fatto che Resident Evil è nato in Giappone
 
Grazie mille a: Mattalara, che mi segue sempre e a Vale che ultimamente non ha potuto nemmeno leggere i capitoli…. Io e lei sappiamo perché.
 
Grazie anche a voi lettori silenziosi.
 
-Anthony Edward Stark
   
 
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