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Autore: EffyKira    04/02/2009    3 recensioni
""La freddezza non deriva dunque dalla paura?"
Milo sorrise,l’aveva intuito e l’Acquario se n’era accorto.
"Qui non hai niente di cui aver paura Camus.""
Milo x Camus ovviamente.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aquarius Camus, Scorpion Milo
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Camus si chiedeva cosa diavolo avesse che non andava. O era lui,o era Milo. Era tutto,tutto,sbagliato. Non c’era una cosa che andasse bene. Una sola. Intanto i giorni scorrevano, Tra i tentativi di attaccar bottone di Milo,e le risposte fredde e monosillabiche di Camus. Ed erano già passati 3 giorni da quando il francese aveva portato delle scorte. Milo si riprendeva,assai velocemente.
Lo infastidiva incredibilmente. Ogni tanto,aveva voglia di saltargli alla gola,e sgozzarlo lì,nel bel mezzo della missione. Ma era un tipo controllato Camus,e sapeva trattenersi da certi istinti omicidi…
Intanto dei Black Saint alcuna traccia. Almeno fino a quel momento. Naturalmente,fu il francese a sentirne il cosmo,e dopo aver minacciato il biondo di morte,se l’avesse seguito,era corso alla volta dei Black.
-Ah…Camus dell’acquario!Abbiamo sentito il cosmo del tuo compagno…E’ ancora vivo dunque.
Fece uno di loro,probabilmente Black Unicorn.
-E’ così. E si è ripreso molto bene dallo scontro. Black Unicorn,Black Wolf,se volete attaccarlo mentre sono qui non risponderò più delle mie azioni. La mia missione è uccidervi,non martoriare i vostri cadaveri.
Ribatté,gelido il rosso.
-Oh-Oh,Camus,Camus…E chi ti dice che vogliamo attaccarlo?
-So quanto siete sleali.
Rispose,semplicemente lui.
-Scendete da quegli alberi,o volete che sia io a portarvi giù?Anche se immagino che sia meno piacevole la seconda opzione. Ebbene?
I due Saint non risposero,ma fu il lupo a scendere per primo. Camus alzò il sopracciglio.
-Allora non mi sbagliavo. A quanto pare.
Anche l’unicorno scese,in po’ più in ritardo,la fronte corrugata. Una sottile ruga vi passava in mezzo.
-Ti affronteremo,Camus dell’Acquario,dopo uccideremo il tuo compagno.
Camus quasi sorrise a quell’affermazione. Così anche dei sudici Black Saint avevano il loro orgoglio eh? E fare leva su quello era stata una mossa saggia.
-Vedremo.
Disse solamente,e così iniziò il duello.



Milo sbuffò per la millesima volta in cinque minuti. Non ce la faceva. Non ci riusciva a restare solo lì,senza niente da fare,senza azione,senza Camus…
L’idea che ogni tanto riaffiorava,nella sua mente piano piano assumeva consistenza,piano piano sembrava meno assurda,di quanto in realtà fosse. L’idea era seguire Camus. Di seguirlo,e guardare lo scontro. Anche senza immischiarsi. Sentiva i rumori della battaglia,quasi come se fosse stata lì,davanti a lui,acuita dalla sua irrefrenabile voglia di azione. Magari sarebbe stato anche in grado di riscattarsi…
Probabilmente fu questo a convincerlo ad andare.
Nascose tutte le provviste e corse,verso i rumori.



Camus era in vantaggio, Di poco,ma era in vantaggio. I Black Saint erano incredibilmente forti. Ma naturalmente nulla potevano fare contro di lui. Aveva il fiato corto,ma era messo sicuramente meglio di loro,che avevano,braccia e gambe congelati,in più qualche livido.
Un frusciare tra le foglie lo distrasse.
Unicorn lo colpì,e anche Wolf,quasi in sincronia. Il dolore al braccio destro fu nulla in confronto a quello della gamba. La mano di Unicorn,gli era penetrata nella carne della coscia,in profondità. Il rosso imprecò,e si liberà dalla morsa dei due. Li guardò,stringendo gli occhi.
-Maledizione…
Sibilò,e si chiese mentalmente perche si fosse lasciato distrarre così. Ma ora l’aveva capito,l’aveva capito perfettamente.
-…Ti ucciderò,te l’ho detto. Lo farò.
Bisbigliò alla volta dei cespugli dietro di se,dove si era appostato Milo.
Quasi lo sentì alzare gli occhi al cielo,come dire:”Si,adesso è colpa mia,e ti pare”.
Mantenne la calma,con un grosso sospiro,quindi decise che era ora di farla finita con quei due,una volta per tutte. La gamba gli doleva e stentava a muoversi,probabilmente aveva colpito qualche muscolo,ma,stringendo i denti,riuscì a prendere la posizione dell’Aurora Execution.
-Mi avete stancato.
Sputò ai due,che ora,avevano praticamente perso il loro proverbiale coraggio,ed indietreggiavano.
-M…Ma…
Unicorn non riuscì a concludere la frase,che venne colpito,in pieno petto,dall’aria congelante del francese.
Wolf,indietreggiò oltremodo,fissando il cadavere congelato del compagno e Camus,ancora in posizione.
- Unicorn…Io…No,non colpirmi…Loro mi hanno costretto,io non…
-Ho detto che mi avete stancato.
Ripeté Camus. Wolf tentò di fuggire,urlando,ma fu inutile. L’infallibile colpo del rosso lo colpì alla schiena,e anche lui cadde,senza vita.
Milo esultava ancora dentro di se,quando udì un altro corpo cadere in terra.
-CAMUS!
Urlò,uscendo dai cespugli. Il rosso non era né svenuto,né morto,solamente la sua gamba non aveva saputo resistere al dolore,e aveva ceduto.
-Maledizione.
Disse,verso al ferita,guardandola in cagnesco.
-Stai bene? Che c’è? Riesci ad alzarti?
Il rosso strinse le labbra,e sentì il viso riscaldarsi appena.
- Stò bene. Ma non riesco ad alzarmi. E’…E’ troppo profonda.
Aggiunse,in risposta allo sguardo interrogativo di Milo,che subito divenne ammiccante.
-Ah…Ti devo…aiutare ,quindi?
-Direi.
Le rosse sopracciglia dell’acquario si aggrottarono,lo sguardo era furioso,ma le guance purpuree. Quasi come i capelli.
Milo lo aiutò ad alzarsi,e ,facendosi passare una mano dietro il collo,lo aiutò a camminare,di nuovo verso l’accampamento.
- Eeh,se non fosse per me…
L’altro Saint evidentemente ancora non si era calmato.
-Se non fosse per te non sarei in queste condizioni! Che ti è saltato in mente!?
Scorpio sbuffò,e mise su una specie di broncio.
-Dai,Camus,non puoi lasciarmi all’accampamento senza far niente…Sono un uomo d’azione io…
Lui in tutta risposta fece una smorfia e borbottò qualcosa tipo:”Uomo d’azione…come no. Portati qualcosa da fare la prossima volta,invece di farmi ammazzare…” E qualcos’altro di incomprensibile.



Gli faceva male la ferita. E non poteva fare a meno di agitarsi sul mucchio di paglia che gli faceva da letto. Gli occhi erano ormai abituati al buio,non riusciva a dormire,niente- Ogni piccolo rumore gli sembrava un boato,e scattava sul “Chi va là” e magari era solo un pipistrello solitario che voltava nella notte. La situazione si era ribaltata. Era questo che dava fastidio a Camus. Era semplicemente fastidiosissimo,Milo era quasi ossessionato dall’idea che la ferita si sarebbe infettata,o che sarebbe stata vittima di un’infezione.
Maledetto Unicorn.
Maledetta missione.
Maledetto Grande Sacerdote.
Camus decise che non poteva starsene lì immobile,senza dormire. Così tentò di alzarsi. Si lasciò sfuggire un gemito. Quindi,portò lo sguardo su Milo,che sembrava dormire ancora tranquillamente. Avevano deciso di finirla con i turni di guardia. Anche perché senza Black Saint in giro era del tutto inutile…Ma Camus era convinto che si erano dimenticati di qualcosa…Ma di cosa?
Così si alzò,tra gemiti strozzati,e dolore alla coscia,fino a raggiungere i tronchi dove prima scoppiettava allegro il fuoco. Si sedette lì,ansimando per la fatica.
-Mmm,se me lo chiedevi ti avrei aiutato…
Disse Milo con voce ancora impastata dal sonno,sedendosi accanto a lui. Il rosso lo guardò,trovo.
-Stavi dormendo.
L’altro fece spallucce.
-Non così pesantemente da non sentirti. Come mai sei sveglio?
-Non riuscivo a prendere sonno.
Rispose semplicemente lui,fissando le iridi coloro cioccolato (gnam *ç* NdDarkArtist) sul fuoco ormai spento.
Però il biondo non smise di guardarlo. Non riusciva a smettere.
-Che c’è?
Chiese infine il rosso,con un sospiro,girando il volto verso Milo.
-Niente…E’…Em,ti fa male?
Accennò alla gamba. Camus parve valutare la pericolosità della domanda,decise che era innocua,quindi annui.
-Fa male.
Quindi ritornò a guardare il focolare.
- Camus?
- Mh?
L’interpellato si girò,ma si ritrovò rinchiuso,senza scampo,né voler scappare,tra le labbra di Milo.
Una mano del biondo era incollata sulla sua guancia,gli trasmetteva un senso di calore,e,mentre le lingue s’incontravano,e iniziavano i loro umidi giochi,scese fino alla coscia illesa.
L’acquario aveva diminuito i pensieri a 0,aveva spento il cervello,quasi concentrandosi sulle labbra,e sulla lingua,di Milo. Senza alcun pudore.
Anche la sua mano si mosse,quasi animata di volontà propria sul petto del compagno. Infine,il freddo cavaliere tornò in sé,e staccò Milo dalla sue labbra. Non senza una certa riluttanza naturalmente,e neanche senza una lieve resistenza da parte di Milo.
-No…Basta.
Disse Camus,girando il volto dalla parte opposta,e socchiudendo gli occhi,per non guardare lo scorpione.
-Ma…Perche? Camus?
-Io…Non posso Milo,non si può.
- Camus,non c’è problema per Quello*…
-Non mi riferisco a Quello. Non posso,e basta.
Milo iniziava a scaldarsi. Perché scappava sempre? Perché ogni volta lo illudeva allora? Si lasciava baciare e poi lo respingeva.
-Guardami Camus.
-No…
A quel punto il biondo si alzò,parandosi dinnanzi a lui,e prendendo il mento dell’acquario tra pollice ed indici lo girò verso di sé.
-Ascoltami Camus. Io ho sentito che mi volevi. L’ho sentito. Perché dici che non puoi? Perché?
-Non posso…Dirtelo.
Strinse la presa sul volto del rosso.
-Dimmelo Camus!
-No…
-DIMMELO!
Era stato assalito dalla rabbia.
-Milo…Basta,mi fai male.
Disse infine il francese,e Milo lasciò la presa,con stizza.
-Non voglio dirtelo. Non contro la mia volontà. Non puoi costringermi. Vattene,lasciami solo. Lo scorpione si allontanò dal compagno,frustrato e taciturno. Non voleva costringerlo,ma sapere la motivazione che lo spingeva a non baciarlo,a non essere suo, era…quasi vitale.
Perché no,questo all’inizio poteva solo essere un fatto di attrazione sessuale,ma ora,almeno da parte di Milo,non lo era più. Si era più volte scoperto a guardarlo,più volte,a preoccuparsi più del dovuto,a diventare sempre negativo,lui che,si sapeva dappertutto,era di natura ottimista,di considerarlo alla stregua di un Dio,di voler in qualsiasi modo e maniera soddisfare quei desideri. In cambio,per ora,voleva solo sapere qualcosa su di lui. Concessione che Camus si ostinava a non dare.
Ancora stizzito,arrabbiato e deluso,si rimise a letto,senza riuscire però a prendere sonno. .





*Quello=Si riferisce al Grande Sacerdote,alle regole,non lo so neanch'io insomma.U_U

Dark Artist:Ben 4 pagine di word per questo capitolo xDD. Lo so,lo so,è una miseria. Ma accontentatevi,è questo ciò che mi viene da scrivere adesso…Ennesimo capitolo intermediario,dove succede poco e niente,si pongono le domande già fatte e la storia và avanti mooolto lentamente. Lo so,sono lenta,e aggiorno ogni 2-3 mesi,se non di più,ma purtroppo questa sono io:La signora Incoerenza.

Un grazie và a Eris-San,che commenta prontamente ogni chappy dal primo capitolo fino a questo…E a Ai91,che commenta sempre pure lei…Ma anche a tutti coloro che leggono,senza recensire. Mi basta anche solo la lettura,anche se non saprò mai in quanti l’avete letta o se vi è piaciuta o meno ecc. Bè,ora vi lascio,perché c’è in cantiere un’altra fic e voglio scriverla assolutamente xDD. Un kisu.

  
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