Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja
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Autore: Meramadia94    31/08/2015    1 recensioni
Le tartarughe incontrano la giovane Paige, una ragazzina rimasta orfana da piccola e che ha sempre avuto come unico vero affetto il fratello maggiore, Robert. Ma adesso è scomparso, rapito da ignoti. Inizia così una corsa contro il tempo per salvare il giovane. Nel frattempo, una delle tartarughe inizia a riscoprire un sentimento che credeva non dovesse appartenergli.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Sorpresa, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~'' Così è questo...''- fece Paige guardandosi attorno una volta entrata in quello che era il vecchio studio di Oruku Saki, meglio noto ai suoi amici come Shredder -'' è qui che Saki lavorava...''
Karai annuì -'' Sì. Questo studio veniva usato da mio padre per la parte legale dei suoi affari...''- nel dir così si avvicinò alla statua che rafficurava il busto del suo ex padre e mentore, poggiò una mano nel centro esatto della faccia e la statua si divise in due metà perfettamente simmetriche, dando alle due donne la visuale su un ascensore -'' ed era anche la via più comoda per il sotterraneo.''
'' Wow...''- fece Paige -'' questa è roba da Men In Black e affini...''
'' Prego, accomodati.''- fece Karai entrando nell'ascensore, invitando la giovinetta a fare altrettanto.
Una volta che furono dentro, l'ascensore iniziò la sua lunga discesa verso il basso.
'' Tuo padre quindi era...''- fece Paige pur sapendo che non erano fatti suoi.
'' Ritieniti fortunata.''- fece la kunoichi -'' sono poche le persone che hanno visto quello che stai per vedere... e poi sono tornate a casa vive.''
Quella frase prese il posto di mille risposte.
Si, Saki era davvero la bestia che Leonardo le aveva descritto nei giorni che era rimasta nascosta nella loro tana... ed anche peggio.
Karai se n'era resa conto, alla fine. Ma aveva dovuto sperimentare sulla sua pelle la ferocia del padre putativo ed imparare un importante lezione: non sempre i genitori, solo perchè sono genitori sanno sempre cosa è giusto o cosa è sbagliato, ed era un errore di cui pentirsi amaramente per tutta la vita seguirli cecamente, soprattutto quando si aveva la certezza matematica che stessero per commettere qualcosa che andava contro tutti i principi della moralità.
La cosa peggiore? Che si era resa conto che avrebbe potuto diventare come lui... un 'assassina spietata.
Un giustiziere di innocenti... questo si che non l'avrebbe mai sopportato.
E lo sarebbe diventata... ma Leonardo, con una testardaggine che non credeva fosse possibile, andando contro tutto quello che gridava '' Non ne vale la pena'', l'aveva salvata e le aveva donato una seconda possibilità.
Aveva giurato a sè stessa che prima o poi, in un modo o nell'altro, l'avrebbe ripagato.
E adesso ne aveva l'occasione.
L'ascensore frenò la sua corsa e quando le porte si spalancarono, le due ragazze si trovarono di fronte ad un laboratorio all'avanguardia.
'' Wow, è un posto mitico...''- borbottò la ragazza più giovane tra sè e sè. Il suo pensiero corse immediatamente a Donatello.
Quel posto per lui sarebbe stato tipo il paradiso terrestre.
'' Collins, ti presento il dottor Chaplin...''- fece la donna presentandole un ragazzo sui trent'anni dai capelli rossi, occhialuto, ma dall'aria sveglia e simpatica -'' Il capo della divisione scentifica.''
'' Piacere di conoscerti, Paige...''- fece il giovane ingegnere stringedole la mano -'' La signorina Karai mi ha informato del rapimento di tuo fratello...''
'' Non è più per Robert Collins che siamo qui.''- lo corresse la bella guerriera -'' Bishop ha catturato uno studente della Sundey High School.''
'' Oh...''- fece l'ingegnere cadendo dalle nuvole.
In breve, le due ragazze raccontarono tutto al giovane scenziato: di come Robert avesse avuto bisogno di un particolare farmaco, di come Paige e Leonardo si fossero rivolti a Toby Mitchell per avere tale medicina e per finire di come il giovane Mitchell fosse finito nelle mani del sadico agente dei servizi segreti, ma cosa più importante di cosa rischiava il ragazzo.
'' Toby è innocente... non deve pagare per i suoi deliri di onnipotenza.''- pregò la giovane Paige.
In quel momento Karai fu colpita da un dubbio.
'' E' possibile che stia bluffando? Magari sa che Paige e Leonardo erano a New York due giorni fa, ma magari non ha rapito nessuno, stavolta.''
'' Questo lo scopriamo subito...''- fece Chaplin sedendosi ad uno dei tanti computer presenti nel laboratorio hackerando il database online della polizia alla ricerca di una qualche nozione su Toby Mitchell.

Nel frattempo, nel New Hampshire, era sorto il sole ed alle prime luci dell'alba il primo pensiero degli abitanti della fattoria appena svegli fu quello di organizzare un'assemblea per decidere il da farsi per salvare il giovane Toby senza che Robert buttasse alle ortiche l'irripetibile possibilità di rendere giustizia alla sua famiglia, salvare altre persone dai deliri di onnipotenza di Bishop e farlo marcire in galera, com'era giusto che fosse.
Ma c'era qualcosa di strano... e se ne accorsero subito, quando videro che Paige non era intervenuta alla riunione, fatto molto strano in quanto migliore amica di Toby.
E mancava anche Karai.
Le cercarono per tutta la casa, nei boschi, ovunque... ma le due donne sembravano essersi volatilizzate con una nuvola di fumo.
'' Allora?''- chiese Splinter vedendo di ritorno i suoi figli.
Leo rispose sconsolato -'' Niente sensei... abbiamo cercato dappertutto, ma non c'è traccia di nessuna delle due.''
Leo era veramente preoccupato da quella sparizione improvvisa: già dalla sera prima aveva intuito che Paige aveva qualcosa che non andava, dopo la telefonata che aveva ricevuto. Senso di colpa, paura, rabbia, disperazione... tutte cose che l'avrebbero potuta portare a commettere qualcosa di avventato o stupido.
Solo che non capiva come mai anche Karai fosse scomparsa.
'' Ma non possono essere andate lontano.''- fece Casey ad un certo punto.
'' Sì... ha ragione. Il tartafurgone e la macchina di Casey sono ancora qui...''- aggiunse Michelangelo facendo scattare un campanello d'allarme nella testa di Raffaello che si precipitò dentro il primo mezzo di trasporto menzionato come se lo avesse morso la tarantola.
'' LO SAPEVO!!!!''- sbottò il rosso dando un pugno alla parete del furgone.
'' Raph, che succede?''- chiese Donatello allarmato.
'' E' successo che la mia moto è sparita!!!''
E di colpo la certezza che le due donne fossero ancora in zona sparì.
Sciolta come neve al sole.
'' Dev'essere Karai...''- fece il rosso con rabbia -'' ha riportato Paige a New York.''
Una missione suicida  nel vero senso della parola. Bishop non aspettava altro.
'' Io credo piuttosto che sia stato il contrario...''- fece Robert intromettendosi nella loro discussione rompendo il silenzio della preoccupazione che lo attanagliava.
Almeno adesso aveva un indizio su dove si trovasse sua sorella -'' Credo che tornare a NY sia stata un' idea di Paige.''
'' E come fai a dirlo con tanta certezza, Rob?''- fece Michelangelo.
'' Perchè la conosco mia sorella.''- spiegò Robert con i suoi grandi occhi sinceri e pieni di preoccupazione -'' Ha scoperto che Toby era stato preso, si è sentita responsabile dell'accaduto e ha deciso di risolvere la questione da sola... e Karai deve averla accompagnata.''
E adesso Leo immaginava anche il perchè fosse sparita anche la kunoichi.
Un debito di riconoscenza nei suoi confronti.
Lui l'aveva salvata dal buio, dall'oscurità e dalla possibilità di perdere per sempre la sua anima e lei adesso cercava di pagare quel debito difendendo la ragazza di cui si era innamorato.
Se fosse successo qualcosa ad una delle due non se lo sarebbe mai perdonato... Paige era l'amore della sua vita, ormai ne era certo, ma malgrado tutti i loro alti e bassi anche a Karai voleva bene. Erano importanti entrambe per lui.
'' Ma è pazza...''- fece Michelangelo, beccandosi un' occhiataccia dal reporter.
'' Mia sorella non è pazza.''- lo gelò il giornalista.
Mik buttò le mani in alto in segno di resa -'' Rilassati bello, era solo per dire.''
Ad ogni modo, ormai la dinamica dei fatti era chiara a tutti. Era ovvio che Paige si sarebbe sentita in colpa alla notizia del rapimento di Toby Mitchell visto che seppur involontariamente era stata lei a metterlo nel mirino di Bishop. Ed era altrettanto ovvio che il suo pensiero principale sarebbe stato salvargli la vita senza rendere inutili le sofferenze patite dal fratello maggiore.
Ma anche Michelangelo aveva ragione: tornare a NY ed affrontare Bishop, anche con l'aiuto di una Kunoichi esperta come Karai, era da aspiranti suicidi.
Donatello intuì la sua preoccupazione e sbuffò esasperato.
'' Andiamo... prima che si facciano male.''- fece il genio avviandosi verso il posto di guida del veicolo verde.
April, Casey e Splinter sarebbero rimasti alla fattoria, su richiesta proprio del genio.
'' Se le cose si mettessero male, avremo bisogno di aiuto.''- aveva detto il genio. Cosa che non sarebbe stata possibile se fossero stati catturati tutti.
Ergo, meglio lasciare qualcuno a piede libero.
Splinter non era particolarmente contento ne sapere i suoi amati figli ad affrontare quel pazzoide da soli però... di una cosa era certo.
Avevano tutte le carte in regola per tornare a casa vittoriosi. Li aveva personalmente addestrati per essere degli ottimi guerrieri, li conosceva e sapeva di cosa erano capaci.
Li avrebbe rivisti.
Non fu possibile però lasciare alla fattoria anche il giovane Robert.
'' Robert, è meglio che tu resti qui...''- tentò Leo. In fin dei conti, il reporter era ancora convalescente, non era il caso di esporlo nuovamente ad un simile pericolo.
Ma il giornalista fu irremovibile.
'' E' mia sorella.''- fece Collins con un tono che non ammetteva repliche -'' e si tratta della mia famiglia.''- e senza troppe cerimonie spostò la tartaruga dal suo passaggio e prese posto su una delle panche presenti nel veicolo.
Sulle prime avrebbe voluto dirgliene quattro ma poi sorrise.
Quel giovanotto gli piaceva sempre di più.

Chaplin aveva finito con le sue ricerche, ma purtroppo la speranza che Bishop avesse mentito sul rapimento di Toby si era dissolta.
Dagli archivi della polizia, risultava che vi fosse una denuncia di scomparsa per Toby Mitchell, di anni sedici. Era assente da casa da due giorni, ma il padre aveva denunciato la scomparsa quando tornato al negozio non solo aveva trovato la bottega ancora aperta ed il figlio che mancava.
Ma c'era di peggio.
La polizia aveva raccolto la denuncia, ma prendeva la scomparsa poco seriamente. In primis, perchè proprio come aveva detto suo padre, Toby aveva sedici anni e non era la prima volta che un ragazzo di quell'età spariva per qualche giorno e poi '' magicamente'' ritornava. Ma il fattore che aveva spinto gli inquirenti a considerare un caso di poco conto quella misteriosa scomparsa, era il fatto che anche Paige Collins, sua migliore amica e compagna di classe fosse sparita diversi giorni prima.
La fuga romantica si spiegava da sola.
Ma non era così e Paige lo sapeva. E lo sapevano anche Karai, Chaplin, Robert, Leonardo... tutti quelli che erano coinvolti in quella faccenda.
'' Quindi... che cosa facciamo?''- fece Paige.
'' Non so...''- borbottò Chaplin -'' forse la cosa più sensata è andare alla polizia e...''
Karai lo stoppò.
'' No. Se si accorge che tentiamo di coinvolgere le autorità, potrebbe sentirsi in trappola ed uccidere Toby.''
Quella possibilità non era mai stata così reale come in quel momento.
'' L'unica cosa che possiamo fare è tentare un salvataggio...''- tentò Karai.
''... ma se si accorge che c'è qualcuno con me al momento dello scambio, non avrà alcuna pietà...''- non che ne abbia mai avuta molta, avrebbe voluto aggiungere Paige, ma lo tenne per sè -'' e figuriamoci se non si aspetta qualcosa.''
Altra cosa da tenere in considerazione. Bishop sapeva che Paige e suo fratello erano sotto la protezione delle tartarughe e che anche la nuova proprietaria del clan del piede si stava adoperando per proteggerli. Un tale spiegamento di forze dava l'aspettativa di una resistenza in grande stile.
'' Tecnica ninja della dissimulazione...''- borbottò Karai -'' fai credere al tuo avversario l'esatto opposto di quello che farai... e la prima parte è andata.''
'' Aspetta vuoi dire che...''- fece Paige che iniziava a capire.
'' Si aspetta qualcosa che noi riteniamo imprefedibile. E lo saremo.'' - le chiarì la ninja -''  Per prima cosa, dobbiamo contattarlo e chiedergli un colloqui.
Quando gli parlerai, digli che sei disposta a trattare, ma che prima di consegnare baracca e burattini vuoi assicurarti che Toby stia bene.''
Chaplin si avvicinò alla ragazza porgendole qualcosa che somigliava ad un orologio al quarzo -'' Questo non è un orologio come un altro.  Sprigiona onde elettromagnetiche in grado di causare un'interferenza a qualsiasi cosa funzione con l'elettricità.''
'' Ma Bishop non è un idiota...''- ribattè Paige rigirandosi tra le mani il giocattolo che Chaplin e L'elite scentifica avevano messo a punto -''  Se mi vedono così arrendevole faranno ispezionare tutto il circondario e mi perquisiranno.''
E figurarsi se non si accorgevano del trucco.
'' Ma infatti noi non saremo lì.''- fece lo scenziato -'' Ho camuffato una sorta di videocamera da bidone dell'immondizia che si trova proprio davanti alla base di Bishop e non può accorgersi della sua presenza.
Non ha ne cavi ne altri segni distintivi che potrebbero tradire la sua presenza. Sarai sola ma sempre seguita.''
'' Ma se la perquisiscono?''- fece Karai scettica.
Chaplin sorrise tra se e se, compiaciuto di sè stesso -'' Ho pensato pure a quello. L'orologio ha un dispositivo di protezione che impedisce persino alle apparecchiature di rilevazione più all'avanguardia di rilevarlo, fino a quando rimane spento.
Lasciamo che ti perquisiscano e...''
''... grazie alla videocamera lo accendi a perquisizione finita ed entra lì dentro pulita.''
'' Esatto. Da lì in avanti l'unica cosa che devi fare è trovare Toby, aspettare il buio e scappare.''
Paige ascoltò tutto in silenzio, fino all'ultima parola.
Il piano non era complicato, anzi, era molto più semplice da mettere in pratica che spiegarlo a voce e il fatto che fosse vincente era proprio il fatto che Bishop non si aspettava una simile remissività.
Avrebbe cercato la fregatura e non l'avrebbe trovata.
Se ne sarebbe accorto troppo tardi...
In quel momento si udì la suoneria di un cellulare.
Karai rispose immediatamente.
'' Ditemi.''- la sua espressione variò dall'imperscrutabile fino ad arrivare al sarcastico -'' Sì... li raggiungiamo subito.''- nel dir così riattaccò -'' abbiamo ospiti.''
'' Li conosco...?''- fece Paige sperando che per ''ospiti'' non si riferisse a Bishop e a qualche guardia del corpo del sadico agente.
'' Sì... spero che tu sia dell'umore adatto per una riunione di famiglia.''- fece la donna facendole cenno di seguirla fino all'ascensore.

'' E' un piano ridicolo, assurdo e per certi versi suicida!!!''- sbottò Raffello quando le due donne e il giovane ingegnere ebbero rivelato loro i dettagli dell' idea che aveva preso forma nella loro mente.
'' Strano a dirsi, ma sono d'accordo.''- fece l'arancione.
Leo e Robert, seppur in misura diversa, sembravano i più contrariati di tutti.
In fin dei conti, si trattava pur sempre della donna che entrambi ( seppur in modo completamente diverso l'uno dall'altro) amavano alla follia.
'' Senti, ci rendiamo perfettamente conto che infiltrare qualcuno là dentro è pericoloso...''- fece Karai a braccia conserte -'' ma è anche l'unico modo che abbiamo per salvare quel ragazzo. Bishop si aspetta qualcosa, l'unico modo per avere qualche possibilità in più è fargli abbassare la guardia per poi infliggergli il colpo finale.''
'' Beh, finale è una parola grossa.''- fece Robert -'' va bene, poniamo caso  che Toby si salverà e questo piano andrà in porto.
E dopo?''
Leo lo spalleggiò immediatamente.
Prima era stato rapito Robert, poi Paige era stata presa in ostaggio per essere usata contro di lui e adesso per ricattare i due fratelli, Bishop si serviva di un ragazzo che fino a quel momento non sapeva niente di quel mondo.
'' Ha ragione.''- fece il leader -'' già una volta eravamo convinti che fosse finita...''- ed era proprio in quell'occasione, che Leonardo Hamato aveva pensato al futuro per la prima volta, un futuro da condividere con la giovane Paige.
Sì, era stato bello parlare di futuro... finchè era durata la quiete.
'' Dobbiamo estirpare la minaccia in maniera definitiva, impedirgli di riorganizzarsi...''
'' E così sarà infatti.''- fece Karai -'' Robert, prepara l'articolo. Appena saremo sicuri che Paige e Toby saranno fuori dal raggio d'azione di Bishop, lo metteremo online... e con le tecnologie del piede, si espanderà come una macchia d'olio.
A quel punto...''
Donatello concluse la frase della kunoichi -'' Per Bishop sarà finita e non potrà più fare del male a nessuno.''
Ok, piano suicida forse, ma efficacie... e poteva realmente funzionare, ad onor del vero.
'' Vi abbiamo convinti, adesso?''- fece Paige speranzosa rivolta soprattutto al fratello, quasi per chiedergli il permesso, con lo stesso tono con cui in genere gli chiedeva il permesso di uscire la sera o di stare fuori casa una mezz'ora in più rispett al solito.
Robert si guardò intorno.
La decisione più difficile della sua vita.
Ma alla fine...
'' Se entro due ore che sei uscita da qui non tornate, vi vengo a prendere io, ci siamo capiti, signorinella?''
Paige lo abbracciò con enfasi, come non faceva da tempo, euforica.

'' Immagino che se adesso provassi a dirti che non approvo del tutto la tua scelta...''- fece Leo mentre gli altri erano occupati a definire gli ultimi dettagli della loro strategia, rivolto a Paige -'' non otterrei nulla.''
Sì, lo ammetteva. Non approvava in pieno la scelta della ragazza, però in un certo senso lo capiva.
Probabilmente, se al suo posto ci fosse stato lui avrebbe fatto la stessa cosa. Ma in fin dei conti, si stava parlando della ragazza che lui amava.
Mandarla nel covo dell'uomo più pericoloso che conosceva dopo Shredder, da sola, senza nemmeno poter intervenire in caso avesse avuto bisogno di aiuto non lo allettava per niente.
Era rimasta nelle mani di quel demonio per una manciata di ore e già quelle erano bastate per farlo impazzire.
La ragazza sospirò per poi finire abbracciata a lui.
'' Ti capisco Leo, dico davvero... mentirei se ti dicessi che non ho paura... sto morendo di paura.''- a dispetto della paura che provava sinceramente, aveva una voce ferma, decisa fino al punto che non era più tanto sicura di esserne lei la proprietaria -'' Ci ho pensato. Mio fratello ha sofferto troppo.
I nostri genitori non ci sono più... se ci arrendiamo vince lui.''
Ed anche se non vivevano in una favola, ma nella vita reale... la prerogativa era di non lasciar vincere i cattivi.
 '' Ti amo, Leo... e non riuscirò mai a dirtelo tante volte come vorrei... ma ho un dovere anche verso Toby. E ho bisogno del tuo appoggio.''
Leo le sorrise amabilmente giocherellando con una ciocca di capelli ribelle che era sfuggita alla pettinatura a treccia della giovane.
'' Quello ce l'avrai sempre. Non devi chiederlo.''- Dio, quanto l'amava...
Sì, seppur a malincuore lasciava che fosse la sua Paige a tentare di risolvere la situazione, ma se Bishop avesse anche solo cercato di sfiorarla, l'avrebbe massacrato di botte e gli avrebbe fatto pagare tutto quello che aveva inflitto alla sua famiglia ed anche per il dolore che già prima Paige aveva patito per mano sua.
Non voleva nemmeno pensare che quelli fossero i loro ultimi momenti felici assieme, visto che erano appena iniziati.
'' A cosa pensi?''- fece la ragazza notando l'improvvisa assenza del leader.
'' Penso...''- fece Leo dandole un bacio a stampo sulle labbra -'' che appena finisce questa storia...''- se mai darebbe finita. In fin dei conti, pareva finire e con la precisione di una cambiale ricominciava ancora più spaventosa di prima. Ma doveva essere ottimista.
'' Penso che appena finisce questa storia... ti porto nel mio posto preferito a mangiare una pizza. Solo noi.''
Paige gli sorrise mettendogli le braccia intorno al collo rispondendo al bacio.
'' Adesso mi costringi a tornare viva.''
'' Proprio come volevo.''
Il bacio che venne dopo fu qualcosa di veramente diverso da quelli che si erano scambiati pochi secondi fa.
Come se sapessero che poteva essere il loro ultimo, ma che era di buon auspicio affinchè ce ne fossero molti altri.
Avevano sempre saputo che tra loro due non sarebbe stato semplice, mai... ma erano altrettanto sicuri che ce l'avrebbero fatta combattendo assieme.
Sì, dovevano farcela... dovevano uscire da quello schifo di situazione, stare assieme. L'uno riteneva che ormai l'altra nella vita avesse sofferto abbastanza e che adesso la felicità fosse un diritto.

  
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