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Autore: Airknight    04/02/2009    1 recensioni
Un anno dopo le vicende di Kingdom Hearts 2, una nuova forza si risveglia dal suo sonno, pronta a mettere a ferro e fuoco i mondi. A Sora e ai suoi amici, il compito di fermare ancora una volta la minaccia, prima che sia troppo tardi. La prima parte, divisa in 47 capitoli, di una trilogia completamente inventata.
Genere: Azione, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heartless, Kairi, Nessuno, Riku, Sora
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 43: Dopo la battaglia


Una delle possenti braccia si diresse velocemente verso Sora. Come un lampo, il ragazzo colpì il polso della creatura, riuscendo a spostarsi. Gli artigli colpirono il suolo con violenza, creando una devastante onda d’urto.
- Paperino, Pippo! - urlò Sora. - Presto! -
I due amici seguirono il giovane, correndo a tutta velocità. Un raggio oscuro piombò alle loro spalle, mancandoli di poco.
La testa dell’enorme mostro si voltò, seguendo il percorso dei tre. Spalancò le fauci, lanciando un ruggito feroce che rimbombò in tutta la vallata. Dopodiché, Albaran prese a colpire con forza il terreno con i lunghi artigli, cercando di afferrare il Custode del keyblade, senza successo.
- La fuga è inutile - ruggì. - E il tuo destino è segnato -
Un altro raggio scalfì il terreno, proiettando per aria massi giganteschi che piovvero su tutta l’area circostante. I tre amici si persero di vista.
Sora fece apparire il keyblade, guardando in direzione di Albaran.
- Troviamo il punto debole. Ne avrà pur uno! - urlò verso i compagni, riuscendo a scorgere Paperino, che era riuscito a rifugiarsi tra alcuni detriti, riparandosi con Aero e Reflex, mentre Pippo si era portato alle spalle del mostro. Disposti in tal modo, formarono un triangolo. Sora non ci mise molto ad escogitare un piano.
- Pippo, resta fermo dove sei! -
Costui annuì, preparandosi ad ogni evenienza. Quindi, Paperino e Sora iniziarono a correre lungo tutto il bordo della voragine, oltrepassando ai lati Albaran, in modo da portarsi dietro di lui.
Tuttavia, l’oscuro essere spalancò le grandi ali e, con un solo battito, si alzò di parecchi metri da terra, rimanendo sospeso a mezz’aria. In seguito, iniziò rapidamente a prendere quota, levandosi al di sopra di tutta la vallata ed osservando la città dall’alto.
Aprì le braccia, accumulando tra le mani delle piccole sfere nere che andarono pian piano ad inglobarsi in un golbo sempre più ampio e dall'aspetto minaccioso. Una roca risata provenne dalle fauci di Albaran.
- Con questo porrò il capitolo fine a tutta questa stupida messinscena! -
Distese le braccia verso il basso, ponendo innanzi a sé la sfera nera. L’ennesimo raggio si sprigionò con potenza inaudita, diretto verso l’arena dove, proprio in quel momento, Sora, Paperino e Pippo si stavano preparando a contrattaccare.
Il ragazzo balzò sullo scudo dell’amico, il quale lo spinse verso l’alto. Sulle spalle di Sora c’era Paperino pronto a lanciare un potente incantesimo. I due si ritrovarono a parecchi metri da terra, poco più sotto di Albaran.
- Ora! - ordinò Sora.
Puntò il keyblade verso il mostro e, contemporaneamente, Paperino lanciò un Firaga ben indirizzato al petto dei Albaran. Il fascio che scaturì dalla punta della Chiave ed il turbine infuocato furono raggiunti ben presto anche dallo scudo di Pippo che roteava nella medesima direzione. I tre attacchi si unirono in una sola sfera dorata che emanava una luce intensissima. Essa andò a segno una frazione di secondo prima che il raggio nemico potesse colpire il suolo, sbriciolando ogni cosa.

L’esplosione fu violentissima. I tre quarti delle abitazioni furono ridotte in un mucchietto di polvere, mentre del resto di Linahar non rimase altro che rovine e catapecchie, in piedi per miracolo. Il raggio, inoltre, colpendo il pieno centro del cratere, andò ad allargarlo formandone un altro spaventosamente vasto che si estendeva da una sponda all’altra della vallata.
Passarono secondi interminabili. Poi, solo il silenzio.

Sora uscì da una piccola nicchia dove aveva trovato rifugio assieme ai due compagni poco prima dell’esplosione. Erano riusciti a ritornare a terra in tempo per potersi mettere in salvo.
- Ooooh! - esclamarono stupiti Paperino e Pippo.
Sora, invece, non disse nulla. Iniziò ad avviarsi verso il centro del cratere, convinto che fosse rimasta ancora qualche traccia del nemico. Ma giunto a destinazione, il giovane trovò solo un uomo riverso a terra, con la bocca semiaperta e gli occhi socchiusi.
Si avvicinò, sino a giungere a qualche metro dall’individuo. Come se aspettasse soltanto l’arrivo del ragazzo, Alabaran cominciò a dissolversi nell’aria. Una nube di fumo nero trascinata via dal vento.
Ci impiegò pochi secondi a svanire del tutto e, quando ciò accadde, si alzò un’ultima, lieve, brezza mattutina.
Sora alzò lo sguardo verso il cielo e vide che il sole stava già iniziando ad alzarsi, facendosi largo tra le nubi che si stavano diradando.
- Allora - disse una voce. - Alla fine è stato schiacciato dal suo stesso odio -
Una figura avanzò tra i detriti, chinandosi laddove era scomparso Albaran. Nonostante il nero cappuccio calato sul volto, il folto ciuffo fuoriusciva lo stesso; il che, lo rendeva riconoscibilissimo. Sora estrasse, per l'appunto, il keyblade, indietreggiando.
- Sei venuto qui per me, non è vero? - domandò con una calma apparente. - Preparati, perché ben presto raggiungerai anche tu il tuo caro fratello -
Grelwan lo fissò, rialzandosi. Sorrise a malapena.
- Risparmia il fiato, Sora - disse. -Se ti avessi voluto vedere morto, ti avrei ucciso quando meno te lo saresti aspettato -
Conclusa la frase, lo Stregone delle Acque scomparve in un vortice nero, lasciando Sora da solo, a scrutare il vuoto.

- Buongiorno! - fece irruzione una nuova voce.
Sora aprì gli occhi e vide che qualcuno lo stava fissando dall’alto. Era Aerith.
- Dormito bene? - gli chiese.
Il ragazzo si mise a sedere. Non capiva come, ma aveva perso i sensi, senza accorgersene. Si era involontariamente sdraiato su un cumulo di terra.
- Mentre gli altri si davano da fare, lui stava qui a schiacciare un pisolino - aggiunse Tifa, affiancando Aerith.
- State bene, allora - disse Sora, rimettendosi in piedi. - Dove sono gli altri? -
Aerith sorrise. - Non preoccuparti, stanno tutti bene. Tutto è finito un’ora fa. Gli ultimi Heartless sono fuggiti all’improvviso -
- Avresti dovuto vederli - intervenne Tifa. - Un’intera macchia oscura scossa da un tremito e poi... Puff, tutti spariti! - gesticolando con le mani.
- Beh, è molto strano - rifletté Sora, grattandosi la testa.
- Puoi ben dirlo! - affermò Tifa. - Eravamo pressoché tutti esausti e ci stavamo per arrendere. Non so perché se ne siano andati di colpo... Avevano quasi la vittoria in tasca -
- Tutti esausti? - chiese il giovane.
Aerith annuì. - Tutti, tranne quel tuo amico. E’ rimasto quasi da solo per un bel po’ a combattere contro tutti quegli Heartless! -
- Ah sì, l’amico carino di Sora - sorrise Tifa, per poi voltarsi verso il ragazzo. - Pensa che Aerith è rimasta lì impalata per qualche minuto a guardarlo... Credo si sia presa una bella cotta! -
- Non è vero! Smettila! - la ripresa Aerith, con le mani ai fianchi e il broncio. In viso era tutta rossa. - Ero solo preoccupata perché, se avesse ceduto anche lui, tutto sarebbe finito -
Sora si mise a ridere, ma smise quasi subito.
- Qualcosa non va? - domandò Tifa.
- No... Nulla... - rispose Sora, rabbuiato. - Va tutto bene... -
Sospirò, sedendosi su di un masso e guardandosi le punte dei piedi.
- Ehi, c’è Leon! - esclamò Aerith.
Dopo qualche istante, arrivò Leon seguito da Barret, Red e Yuffie. Dall’altra parte, notati solo da Sora, giunsero Paperino e Pippo, rimasti leggermente indietro. Si raggrupparono tutti attorno al Custode del keyblade.
- Sora, sono felice di vedere che stai bene - esordì Leon, sorridendo.
- Ehi, e noi? - sbuffò Paperino, battendo un piede per terra.
- Scusate... Sono felice di vedere che state bene anche voi, Paperino e Pippo -
- Adesso che abbiamo visto che tutti stanno bene - intervenne Barret. - Direi che potremmo anche metterci alla ricerca di quegli altri cinque che non vedo da un pezzo -
- Cinque? - chiese Sora. - Ma qua c’è un’intera città da aiutare! -
- Non preoccuparti, la città è stata evacuata qualche ora prima che gli Heartless si avvicinassero - spiegò Red. - Sennò, avresti notato una certa confusione per le strade -
Sora annuì. - Chi manca? -
- Il Re, Riku... - cominciò Leon.
- ... Axander... - aggiunse Pippo.
- ... Basch e Marcus - concluse Sora.
- Dividiamoci, avremo più possibilità di trovarli - propose Aerith.
I presenti acconsentirono ed iniziarono in tutta fretta le ricerche.

Sora, assieme a Paperino e Pippo, arrivò alle mura dopo circa dieci minuti.
Sotto il suo sguardo, uno spettacolo poco piacevole a vedersi: le mura erano in parte state distrutte e in vari punti presentavano profonde crepe, larghe, a volte, anche vari metri. Le due torrette accanto al cancello non esistevano più e anche il cancello stesso era scomparso; Albaran aveva provveduto a disfarsene personalmente.
Enormi blocchi di marmo bianco erano accasciati sul terreno, sparsi un po’ qua, un po’ là. Sopra quelle rovine, spadroneggiava, nei cieli, l’imponente fortezza volante.
- Ne sono rimasti solo due - disse Sora, osservandola. Strinse i pugni. - E presto tutto questo finirà... -
- Giusto, finirà. Ma non per te, Sora, amico mio -
Axander stava passeggiando con calma verso il ragazzo, facendosi strada in mezzo a tutta quella distruzione.
- Axander! Sei vivo! - esultò Sora. - Temevo che non ce l’avresti fatta! -
- Non mi conosci molto bene neanche tu, in fin dei conti - sorrise Axander. - Ci vuole ben altro per potermi abbattere. Sicuramente non una marmaglia di Heartless... -
Paperino e Pippo, intanto, erano scomparsi alla loro vista, dirigendosi verso un punto dove avevano scorto il Re.
- Allora è tutto a posto. Ora che anche il Re è stato ritrovato, ci siamo tutti - disse Axander. Si sedette, di fronte a Sora. - Riku sono riuscito a portarlo al riparo, poco prima di riprendere a inseguire gli Heartless. Ho chiesto a Basch e a Marcus di rimanere con lui, dato che anche loro non erano più in grado di continuare a combattere -
Sora ascoltò senza fiatare.
- Veniamo a noi, dunque. Ti ho parlato di una cosa, prima, e suppongo tu voglia ascoltare per bene ciò che volevo dirti -
- Certamente, qualsiasi cosa pur di ritrovare Kairi, se veramente non è morta! -
- Fidati, sono quasi sicuro che è salva -
- Quasi? - si allarmò Sora.
- Non sono mai stati sicuro di nulla - disse Axander con tranquillità, scrutando i dintorni. - Per cui ci tengo a precisarlo di tanto in tanto. Devi sapere che la gente come me, cioè io e i miei quattro fratelli, non muore mai. Non possiamo morire -
- Wow, siete immortali... Sapevo che avevate un bel po' di annetti, ma questa non me l'aspettavo -
- Se per immortali intendi che duriamo per sempre, sì - chiarì il Guardiano. - Ma ciò non significa che siamo invincibili. Lo hai potuto constatare tu stesso. Quando perdiamo tutte le nostre energie e veniamo sopraffatti da qualcuno, svaniamo, un po’ come i Nessuno. La nostra essenza, tutto il nostro essere, però, non scompare definitivamente. Và a finire in un altro luogo: lo stesso luogo ove Ilfrien e gli altri vennero imprigionati ere or sono. Il Nulla -
Sora continuò ad ascoltare, più attento che mai.
- Quindi intendi dire che Kairi... -
- ... E’ viva, esiste. Ma si trova nel Nulla, assieme ad Albaran e Nathan; imprigionata lì, per chissà quanto ancora -
- Imprigionata assieme a quei due? Ma allora... -
- No, non fraintendere! - lo ammonì Axander. - Con imprigionata non intendo rinchiusa in una cella, dove potrebbe ritrovarsi ben presto sotto le pressioni dei miei due fratelli... Che cosa orribile da pensare - scosse la testa il Guardiano. - Il Nulla è molto vasto, un mondo intero. Certo, potrebbe rischiare di incontrarli lì, ma è inevitabile se ciò dovesse accadere. Ti dirò: è raro, comunque, che nel Nulla si incontri altra gente. Si è soli -
Sora rabbrividì. Il modo in cui l’amico aveva calcato quelle ultime tre parole gli aveva provocato un profondo senso d’angoscia nel cuore.
- Altro non ti posso dire, mi dispiace. Volevo solo incoraggiarti a combattere e donarti nuova speranza, perché la tua amica vive ancora e ha la possibilità di tornare tra noi. Tutto questo dipende da te, Sora. Tu dovrai andarla a cercare -
Axander sorrise, fissando Sora. Il ragazzo ricambiò, con incertezza, il sorriso.
- Grazie - lo ringraziò sinceramente. Non gli importava cosa sarebbe accaduto. Lui sarebbe partito il più presto possibile per poter riabbracciare Kairi.
Axander si alzò, come se avesse visto qualcuno alle spalle di Sora.
- I tuoi amici sono già di ritorno. E vedo che il Re sta benone! -
Sora si sollevò a sua volta, notando i tre e salutandoli, facendo loro cenno di avvicinarsi.
- Ehi, Ax - disse ad un certo punto Sora.
- Cosa c’è? -
- Lo sai che hai fatto breccia nel cuore di qualcuno? -
- Coma, scusa... ? -
- Non dirmi che non hai notato come ti guardava Aerith - continuò il ragazzo, con un'aria maliziosa.
Calò un breve silenzio, alquanto imbarazzante.
- Sora - proferì Axander, incrociando le braccia.
- Sì? -
- Comincia a correre, perché in questo preciso istante hai da temere più me che tutti gli esseri più malvagi ed oscuri che tu possa immaginare - lo avvertì Axander.
- Uh-oh, Via! -
 

  
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