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Autore: blu992    01/09/2015    4 recensioni
Ogni volta che c'è un plenilunio il branco si ritrova alla casa sul lago di Lydia.
Anche questa volta sarà così, ma qualcosa sconvolgerà il soggiorno dei ragazzi.
Di uno in particolare, a causa del morso di una fata. Per la leggenda é una benedizione, ma sarà davvero così?
[sterek]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati alcuni minuti, forse secoli. Scott guardava il suo amico tenersi la testa tra le mani emettendo una sorta di lamento. Stiles dal canto suo non riusciva a capire come fare per uscire da quella situazione senza coinvolgere qualcun altro, soprattutto il diretto interessato.


" Ok, stiamo calmi. Magari è un effetto  passeggero e sparirà quando non avrai più quella bolla. Forse domani mattina ti sveglierai come se nulla fosse successo"
"Si, forse hai ragione. Ma se così non fosse? Se dovessi ascoltare i suoi pensieri in eterno? Beh preferirei quello alle torture che potrei subire se lo scoprisse. Perché lo scoprirà Scott. È Derek, lui sa tutto. Oddio forse già lo sa, forse ci sta ascoltando. Mi aprirà la gola con i denti. Ha sempre desiderato farlo, lo so..."
"Ehi smettila. Non scoprirà nulla. Non ci sta ascoltando, non è nemmeno in casa, sta passeggiando nel bosco. Devi solo calmarti, faremo qualche ricerca sulle fate, ok?"
"Ok... Scottie?"
"Che c'è?"
"C'è ancora qualcosa avanzato dalla cena?"
"Si. Lydia ti ha messo qualcosa in frigo, devi solo riscaldarlo"
"Oh per fortuna. Che fame! Buonanotte amico!"


E chiusa la porta con fin troppa enfasi si avviò un cucina. In frigo c'era lo stufato preparato da Allyson, doveva soltanto essere messo per qualche minuto nel microonde. Nel frattempo Stiles cercò un bicchiere e scelse una birra da bere.


Stufato. E odore di bagnoschiuma al ginseng. E ansia.


Stiles si irrigidì.
"Ehi ragazzino. Hai deciso di nutrirti?"
"E..ehi Derek. Si, ora avevo fame. E c'era questo stufato e mo sono detto 'perchè non scendi e ne assaggi un po' ', ho sentito il profumo quando Allyson lo stava preparando e mi è sembrato squisito. Sento gli odori anche se non sono un grosso lupo come voi. Anche io ho un naso. E quindi ora sto aspettando che si riscaldi perché era..."
Come si fa a chiudere quella bocca
"...nel frigo. E beh, a te tutto questo non interessa di sicuro"
"Per niente"
"Ecco, appunto. Come è andata la passeggiata nel bosco?"
Scott...
" Non ho incontrato Cappuccetto Rosso"
" Hai davvero fatto una battuta? Dovrò segnarmi questa data. Magari avessi ripreso la sce..."
Allegria. Bruciato.
"Cavolo, cavolo! L'ho lasciato dentro troppo tempo. Brucia!"
"Hai sentito anche tu la puzza?"
"Come? Certo! Non vedi? Stava diventando un pezzo di carbone..."
"Allora hai davvero un naso"
E mentre Stiles era impegnato ad aprire ogni mobile della cucina di Lydia per poter mettere qualcosa sotto i denti, Derek si avviò in camera sua. Non prima di aver sentito un altro odore subito dopo aver lasciato la stanza.
Sollievo. Che ragazzo strano.

Stiles si svegliò agitato quella mattina. Aveva dormito non più di tre ore, aveva i crampi per la fame e un terribile mal di testa. E come se non bastasse c'era anche la sensazione che qualcosa sarebbe andato storto quel giorno.
Scott si era già alzato, il letto ancora sfatto. Stiles avrebbe voluto parlargli della sera precedente, ma quando era tornato in camera il ragazzo russava già serenamente.


Decise di scendere per la colazione, non poteva aspettare che tutti avessero finito rischiando di ripetere l'esperienza del giorno prima. Pensò, però, che magari aveva un metodo per limitare i danni da fata. L'iPod.
Prese le cuffiette, le infilò nelle orecchie, alzò il volume e comincio a scendere al piano di sotto mentre Animals dei Maroon5 gli suonava nelle orecchie.
Appena mise piede in cucina, però, gli sembrò che qualcosa non andasse.


Per primo notò Liam. Si teneva le mani sulle orecchie e lo guardava fisso. Poi guardò Scott, come per chiedergli cosa stesse succedendo. L'amico però era nella stessa situazione dell'altro ragazzo, in più cercava di dirgli qualcosa, ma a causa della musica Stiles non riusciva a capire cosa.


Stupido ragazzino. I miei timpani si stanno rompendo
E quindi guardò Derek. Appoggiato ad una colonna. Gli artigli.
"TROPPO ALTA?"
I tre sguardi brillanti che gli furono rivolti lo convinsero che l'idea geniale non lo era poi così tanto.

Erano seduti a tavola, il clima si era decisamente fatto più rilassato. Mangiavano tutti in silenzio, ancora troppo addormentati per rivolgersi la parola. Solo Scott gli rivolgeva qualche sguardo interrogativo di tanto in tanto. Stiles, anche se con il cervello a mille per cercare una nuova soluzione, si sentiva...
Serenità.
Forse ora non si sentiva più così sereno.

 

Scott e Stiles erano seduti sul portico. Liam si allenava con Derek e Isaac, quella sera ci sarebbe stata la luna piena e il ragazzo più giovane sentiva troppa energia e gli altri due glistavano mostrando un modo per sfruttarla durante uno scontro.
"Stiles, come va? Non ho ancora avuto modo di chiederti..."
"Tutto uguale a ieri. Però c'è qualcosa che non capisco. Il nostro cervello è sempre il funzione, noi pensiamo in ogni secondo della mostra vita, no?"
"Si, credo sia così"
"E allora non mi spiego come sia possibile che io non abbia una voce costante nella testa quando lui è vicino. È come se sentissi solo ciò che riguarda me, non tutti gli altri pensieri"
"Oh..."
"Oppure non pensa a nulla. Dato che è sempre imbronciato forse ha un ringhio costante nella testa."
"Idiota"
I due ragazzi non si accorsero che alla conversazione avevano assistito altre due paia di orecchie. Femminili. Che in quel momento decisero di uscire allo scoperto.


"Abbiamo sentito tutto"
"Cos'è questa storia?"
"Ragazze!"
"Su Stiles, non essere sconvolto. Spiega tutta la storia. Dall'inizio."
"...e quindi ora é come se sentissi ciò che lui pensa di me. O che sente di me. Perché alcuni pensieri riguardano solo ciò che provo in quel momento. Per esempio, stamattina a colazione mi sentivo davvero bene e lui ha pensato Serenità ..."
"E non senti tutto il resto"
"No, Lydia, nulla"
"Beh, Derek disse che il morso di una fata è una benedizione. Magari è un segno, può portare a qualcosa di buono..."
"Allyson, mia cara ragazza. Cosa può esserci di buono in un lupo che azzanna un povero umano perché invade la sua privacy?"
"Se poi quel lupo è l'amorevole Derek Hale..."
"Bravo amico, tu mi capisci"

I quattro ragazzi decisero che avrebbero fatto delle ricerche. Allyson aveva una copia del bestiario della sua famiglia, Scott avrebbe provato a parlare con Deaton, Lydia e Stiles si sarebbero affidati a Google.

 

Era pomeriggio inoltrato quando Stiles entrò in salotto trovando Derek. Sapeva che era lì, i suoi pensieri lo avevano anticipato.
Respira Derek. Dentro, fuori. Dentro, fuori.
E Stiles si sentì in dovere di intervenire.
"Ehi lupo cattivo. Cos'hai? Perché lì tutto solo? Non che tu di solito sia in giro a far festa, ma hai una brutta cera"
Dentro, fuori. Dentro, fuori. Preoccupazione.
"Lasciami stare Stilinski"
"È colpa della luna? Sembri irrequieto"
Dentro, fuori. Dentro, fuori. Aspettativa.
"Non impicciarti"

E Stiles lo lasciò lì, ai suoi pensieri. Cominciva ad avere di nuovo mal di testa. Non riusciva a sopportare la somma di due emozioni differenti. Le sue e quelle irrequiete dell'altro.

 

La luna piena. Era stupenda. Lydia e Stiles erano seduti sulla riva del lago e osservavano il satellite riflettersi nelle sue acque. Avevano parlato delle ricerche che avevano svolto quel pomeriggio, ma non avevano trovato da nessuna parte riferimenti a quello strano fenomeno. Allyson era da un po' con Scott, anche se ormai la luna non aveva grossi effetti su di lui, preferiva stare insieme alla ragazza quella notte. Liam invece superava l'effetto del plenilunio correndo e Isaac lo accompagnava nel caso in cui avesse avuto problemi, diceva che lo aiutava a distrarsi. Derek se ne stava semplicemente da solo in camera sua ogni volta, tutti sapevano che la sua ancora fosse la rabbia e che durante quella notte preferiva la solitudine.


"Ehi Stiles, io ho una teoria"
"Prevede mostri sovrannaturali?"
"No, direi di no"
" Cosa pensi?"
"Anche nelle nostre ricerche abbiamo letto che le fate fanno doni. Che sono esseri privi di ogni malvagità, altruisti e buoni. Forse questa tua capacità è un modo per permetterti di avvicinarti a Derek. State sempre lì a discutere, magari anche le fate si sono scocciate dei vostri battibecchi"
"Avvicinarmi a Derek?"
"Non sono cieca Stiles. Lo vedo come lo guardi, come ti preoccupi costantemente per lui, come gli salvi la vita ogni volta. Le fate forse ti vogliono spingere a fare un passo avanti facendoti capire ciò che sente lui. I suoi pensieri più intimi. E forse facendoti capire anche cosa provi tu"
"Io...io non provo nulla. È parte del branco, è ovvio che voglia proteggerlo..."
"Stiles..."
"Ok, forse mi preoccupo più per lui che per Liam, ma lo conosco da più tempo. Non ho mai voluto un rapporto diverso, non lo sopporto, è irritante e scorbutico e costantemen..."
"Stiles che hai? Guardami!"
"Non lo so, mi sento come se la testa mi si stesse spaccando"
"Stenditi, respira"
"Mi sento a..agitato e fr..frustrato. Come se...come se mi stessi trattenendo dal fare qualcosa di...istintivo"
"Che vuol dire? Appoggia la testa qui, sulla borsa"
"Queste emozioni no..non sono mie"
"Derek?"
"Credo..oddio che dolore...credo di si. È come se avesse bisogno di qualcosa, di qualcuno. Sarà l'effetto della luna piena"
"Quello era un ululato, Stiles?"


STILES!
"Devo andare da lui!"

   
 
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