"Nonno, nonno! É arrivata?"chiese la piccola Luna al nonno.

Quel giorno se n'erano andati tutti.

La signora che abitava di fianco a casa sua, che era sempre cosi gentile e la faceva giocare con sua nipote, che, per uno strano segno del destino, aveva il suo stesso nome: Luna.

Anche i suoi genitori erano andati via, lasciandola sola col nonno.

"Non ancora piccola. Ti chiamo quando arriva, ok?"

"Ok..." rispose sconsolata, Luna.

La sua amica non tornò mai più.

Passarono giorni, e ancora la aspettava, passarono mesi e ormai iniziava a dinenticarla.

Passarono anni, e ormai, Luna era solo un vago ricordo.

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Luna aveva dieci anni.

Quel giorno stava passeggiando col nonno, quando notò, nella bacheca delle pompe funebri, la foto dell'anniversario di morte di una bambina.

-Alla piccola Luna, dai genitori.- recitava la scritta sotto la foto.

"Mi sembra di conoscerla..." mormorò Luna.

"Infatti...te la ricordi la bambina con cui giocavi da piccola...la tua vicina di casa era la nonna."

In quel momento qualcosa nel piccolo cuore di Luna si ruppe.

In quel momento capì.

Capì perché Lei non era più tornata.

Capì perché i suoi genitori e la nonna di Luna se ne fossero andati, quel giorno di quasi otto anni prima. 

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Luna aveva appena finito le scuole medie ed era in vacanza con la famiglia.

Quel pomeriggio lei e sua madre erano andate al cimitero a trovare uno zio della mamma.

Erano appena uscite, quando Luna chiese:"Mamma, tu te la ricordi Luna?"

"Sì, perché?"

"Ecco...volevo chiederti...sì, insomma...com'é morta?"

Sua madre prese un respiro.

"É stata schiacciata dal cancello di casa sua mentre giocava col fratello."

Luna avrebbe voluto piangere per lei.

"Perché non me lo avete mai detto?"

"Eri troppo piccola..."

"Avreste dovuto dirmelo..."

"Non avresti capito..."

"É stato orrendo scoprirlo dopo quasi dieci anni..."

"Ma ora sai tutto...va bene così, Luna..."

Aveva un groppo in gola e avrebbe voluto urlare.

L'unica cosa che fece, però, fu chiedersi: "Perché?"

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