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Autore: ninety nine    01/09/2015    7 recensioni
Darius verrà ricordato per sempre come il Pacificatore dai capelli rossi che ha cercato di aiutare un giovane cacciatore di frodo dagli occhi grigi e che per questo suo atto di coraggio è divenuto un senza voce.
Ma cosa lo ha spinto a farlo?
Cosa lo ha spinto a divenire il portatore del muto grido della folla?
Possono aiutarci a capirlo i suoi pensieri di Pacificatore poco più che adolescente e una parola: Basta.
DAL TESTO:
Gli fa male vedere il giovane torturato così, anche se dovrebbe fargli piacere dato che è la giustizia a viaggiare veloce sulle cinghie della frusta di cuoio.
Eppure, se Darius osserva i visi dei Pacificatori che sono da più tempo nel Distretto, quelli che Gale l'hanno conosciuto (...), allora tutti loro sotto una maschera impassibile presentano segni di dolore.
Per lui, che li ha conosciuti ben prima che innalzassero per il nuovo capo quella maschera di apparente professionalità, i loro corpi urlano un'unica parola.
Basta.
[498 parole, Catching Fire, Darius POV]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Darius, Gale Hawthorne, Romulus Thread
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine, il tacito strido ha trovato la voce

                                      




Darius è ritto in piedi dietro al nuovo capo dei Pacificatori, arrivato al Distretto soltanto intorno a mezzogiorno, ma che già gli sta facendo rimpiangere Cray.

Con il vecchio avevano la libertà di fare ciò che garbava loro, mentre gli occhi color ghiaccio di Thread non promettono nulla di buono.
Al Dodici nessuno fino a quel momento era un vero Pacificatore.
Lui stesso frequentava il Forno e scherzava con gli stessi cacciatori che in realtà avrebbe dovuto punire. Ed ora che uno di loro sta venendo frustato in mezzo alla piazza, Darius comprende che per il Distretto si preannuncia un periodo buio.
Gli fa male vedere il giovane torturato così, anche se dovrebbe fargli piacere dato che è la giustizia a viaggiare veloce sulle cinghie della frusta di cuoio.
Eppure, se Darius osserva i visi dei Pacificatori che sono da più tempo nel Distretto, quelli che Gale l'hanno conosciuto, che hanno acquistato qualcosa dalle sue mani forti e rovinate da anni nei boschi e, più recentemente, in miniera, che hanno conosciuto la sua famiglia e la determinazione con cui lui tentava di fargli vivere un'esistenza il migliore possibile, tutti loro sotto una maschera impassibile presentano segni di dolore.
Per lui, che li ha conosciuti ben prima che innalzassero per il nuovo capo quella maschera di apparente professionalità, i loro corpi urlano un'unica parola.

Basta.

E ad ogni colpo che si abbatte con uno schiocco sulla schiena del ragazzo con i denti stretti e il viso contratto dal dolore e dal tentativo di non urlare per mantenere un minimo di dignità davanti all'uomo con gli stivali macchiata di sangue, quel muto grido diviene di un'intensità sempre maggiore.
Ogni persona che si aggiunge, sgomenta, alla folla che osserva la scena dopo poco si unisce a quel coro.

Basta.

Un nuovo colpo, i visi straniti dei colleghi di Gale.

Basta.

L'odore nauseante del sangue fresco mischiato alla polvere di carbone.

Basta.

Il grido cresce, prende forma, sembra essere alla ricerca di qualcuno che diventi il suo ambasciatore, che abbia il coraggio di lasciar uscire quelle cinque lettere dalle sue labbra.
Quante frustate ha ricevuto già il ragazzo?
Non le ha contate, ma è quasi sicuro che siano già una ventina.
Si guarda in giro alla ricerca di qualcosa, qualunque cosa che possa quantificarle e i suoi occhi incontrano il tacchino appeso con un chiodo nel collo sopra al capo di Gale.
Il becco rivolto verso terra sembra voler dire pure lui qualcosa.

Basta.

Alla fine, Darius decide che sarà lui ad unire quel silenzio e a farlo divenire voce.
Sembra quasi un sogno: il rumore dei suoi piedi sul terreno, i gemiti del ragazzo, la frusta che incide un nuovo segno nella carne viva.
La sua mano afferra il braccio del Pacificatore e nel frattempo apre le labbra per urlare.
Sente il legno del manico della frusta che lo colpisce in fronte e le gambe che cedono.
Fa male.
Il rumore si amplifica di colpo, poi sciama pian piano.
L'ultima cosa che sente prima di perdere i sensi è una voce, la sua probabilmente, che urla una parola.

Basta.

Alla fine, il tacito strido ha trovato la voce.

 

 

Buon pomeriggio a tutti :)

Dunque, cosa posso dire, se non che questa storia mi ha fatto emotivamente molto male? (Povero Gale, povero Darius, povero Distretto)

Dirò che il personaggio di Darius mi ha sempre affascinata, dato che secondo me cercare di interrompere una fustigazione (quella di Gale, bravo Darius, ci hai provato!) è un atto di grande coraggio. Ho sempre cercato un modo per scrivere su di lui in questo momento e il prompt 'BASTA' della Challenge Benvenuti al banco dei prompt (trovate il link a fine nda) mi ha dato la spinta definitiva.

Spero tanto che il risultato sia soddisfacente per voi lettori, perché per e autrice lo è ^^

Ricordate sempre di passare al lato recensori, che abbiamo i biscotti!

A presto e grazie a chiunque sia arrivato fino qui 99.

PS: So che il titolo fa un po' schifo, ma proprio non riuscivo a trovare qualcosa di meglio!

LINK CHALLENGE: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11065389/Benvenuti-al-Banco-dei-Prompt-/discussione.aspx/1

  
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