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Autore: lapoetastra    01/09/2015    1 recensioni
Trema.
E l’aria impetuosa che gli sferza il viso arrossato non ne è l’unica causa.
È in alto, Thomas.
Molto.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fa quasi freddo, a quell’altezza.
Thomas lo percepisce dalla pelle d’oca che gli è venuta sul braccio nudo.
Trema.
E l’aria impetuosa che gli sferza il viso arrossato non ne è l’unica causa.
È in alto, Thomas.
Molto.
E non si muove.
Ha paura, in fondo, anche se non lo vuole ammettere.
Non è lì per niente.
Deve farlo, lo sa.
Non lo fa, però.
Non fa niente.
Rimane semplicemente lì, in bilico, ed aspetta.
Che cosa? Forse che il vento gli dia una spinta, anche solo una piccola piccola, perché lui, da solo, non ci riesce.
Non ce la fa proprio.
Delle persone, tante, si sono affollate giù.
Lo guardano, con la testa all’insù ed un’espressione sbalordita sui volti abbronzati.
Che cosa vuole fare, quel ragazzo? È così giovane, così…piccolo.
Ed è troppo in alto.
Ed è in pericolo.
Persino sua madre lo fissa.
Thomas la riconosce dal caschetto biondo che lei considera il simbolo della sua giovinezza, la quale, però, non c’è più.
Gli urla qualcosa, ma lui non la sente.
È troppo in alto.
Vede soltanto che il suo viso non è rubizzo come è sempre stato.
Adesso è bianco, bianco e cadaverico.
Forse perché per una volta non è truccata, o forse perché ha paura.
Come lui.
Non ci vuole più pensare, però.
È giunto il momento.
Che tutte quelle persone guardino pure, e giudichino anche, magari.
Non gli importa.
Non lo fa per loro, lo fa per se stesso.
Trema ancora, impercettibilmente.
E si lancia nel vuoto, veloce come un pensiero.
Precipita, e nonostante l’aria gelida lo ferisca come mille coltelli affilati, sorride.
Precipita, e nonostante sappia ciò che lo aspetta, è felice.
L’impatto è devastante, gli ruba gli ultimi respiri custoditi gelosamente dai polmoni, che ora urlano ed imprecano.
L’acqua è dappertutto, dentro e fuori il suo corpo.
E Thomas non respira più, ormai.
Dura solo un attimo.
Il ragazzo torna in sé, si riscuote, e con il cuore che pulsa impazzito comincia a nuotare verso l’alto, verso la vita che lo chiama come un’amante particolarmente affettuosa.
Non appena torna a galla, lo vede.
È lì, si staglia limpido e sfolgorante, esattamente come lo ha visto tante e tante volte: il trampolino.
Ha effettuato il suo primo tuffo, pochi minuti prima, lui che è sempre stato terrorizzato dall’acqua e che soffre di tremende vertigini.
Eppure ce l’ha fatta.
Guarda con gli occhi lucidi e leggermente arrossati le persone che sono state partecipi della sua mirabolante impresa.
Nessuna di loro sembra particolarmente colpita.
Qualcuna ghigna, ed è un ghigno di scherno, non di ammirazione.
Forse non è stato così bravo come pensava.
Thomas ne è deluso, e d’improvviso la gioia lascia il posto alla tristezza, pura ed accecante.
C’è solo una persona che, tra quella folla brulicante, sorride.
Ed è un sorriso di puro orgoglio, quello.
Il sorriso più bello che Thomas abbia mai visto.
È sua madre, che lo guarda con lo sguardo che brilla e che batte le mani, emozionata come una bambina.
Thomas la guarda.
Thomas è felice.
   
 
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