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Autore: zaccina_94    02/09/2015    1 recensioni
Sara Millers è una bellissima ragazza, va a fare un colloquio per uno dei migliori avvocati di New York Jesse Smith. Sara non è quello che sembra e, Smith scoprirà che sotto il suo aspetto si nasconde un segreto.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il suono del cellulare mi sveglia, mi sento uno straccio, questa é l'ultima volta che mi sbronzo, non riesco a sopportare i sintomi del giorno dopo.
Finalmente dopo svariati squilli rispondo:
" Pronto? "
" Buongiorno signorina Millers, mi dispiace averla disturbata. Per caso stava ancora dormendo? "
Oh cazzo!
" Assolutamente no signor Smith, ansi sono appena tornata dal fare una corsetta, bisogna mantenersi in forma " ma cosa mi salta in mente di dire?!
" Ah per fortuna pensavo di averla svegliata. Tornando a noi, l'ho chiamata per informarla che é stata assunta, domani dovrebbe venire in ufficio per le nove, Clara le spiegherá tutto quello di cui dovrá occuparsi ok? "
" Certo signor Smith, non la deluderó e vedrá che non sentirá piú neanche la mancanza della sua vecchia assistente, come le ho detto imparo in fretta "
" Vedremo se riuscirá a stupirmi "
" Vedrá. A domani signor Smith "
" A domani signorina Millers "
Lo sapevo che alla fine avrebbe scelto me, ma adesso che ci penso come faró se mi chiede di tradurre qualcosa per conto suo? 
Tutta colpa di quel cretino di Paul! Come gli é saltato in mente di scrivere ne curriculum che parlo benissimo il francese e lo spagnolo.
Chiamo in fretta Paul per avvertirlo dell'accaduto
" Ciao tesoro indovina chi é stata assunta? "
" Lo sapevo che ce l'avresti fatta, allora ricordati deve fidarsi te al cento percento, abbiamo tempo dieci massimo undici mesi prima che la sua assistente torni dalla maternitá, dobbiamo riuscire ad impossessarci di tutti i soldi di quel bastardo "
" Domani dovró essere in ufficio per le nove, prima voglio guardarmi bene intorno poi passeremo al nostro piano "
" Ok, piú tardi passo da te per metterci d'accordo. Un bacio, ciao amore " detto ció chiude la conversazione.

Il giorno dopo....
Alle nove spaccate sono giá nell'edificio, ad accogliermi c'e' una ragazza, su e giù avrá trent'anni e, noto subito la sua enorme pancia, sará giá all' ottavo mese.
Quante volte ho sognato di avere quel piccolo miracolo dentro di me, ma Paul per il momento non ne vuole sentire neanche parlare, dicendomi sempre che abbiamo tutto il tempo che vogliamo per fare un figlio, ma che per ora vuole restare spensierato.
" Buongiorno, te devi essere Sara " mi sorride la ragazza di fronte a me
" Si, sono io piacere di conoscerla e, congratulazioni " le guardo la pancia " Posso? " chiedo indicando il suo rigonfiamento
" Certo, fa pure" mi dice lei sorridendo, cosí l'accarezzo.
Dopo aver scoperto che si chiama Clara, mi fa strada verso la mia scrivania e per cominciare mi fa vedere dei compiti base che dovró effettuare.
Alle dieci il signor Smith entra in ufficio, salutanto tutti gentilmente, mentre io decido di portargli una tazza di caffè, che a detta di Clara, è una delle sue abitutini una bella tazza di caffé caldo appena arrivato in ufficio.
" Oh, grazie mille signorina Millers "
" Di niente, per favore mi chiami semplicemente Sara "
" Ok Sara " mi fa un sorriso e mi assegna alcuni compiti da portare a termine entro la fine dell'orario di lavoro.
Finalmente arrivano le sette, preparo le mie cose e sono pronta a staccare, l'ufficio é giá quasi vuoto, mentre sto per andare via vedo che Jesse é ancora intento a lavorare cosí decido di bussare ed entro.
" Jesse, io sto andando a casa "
Alza lo sguardo dai fogli, ha l'aria stanca.
" Si, certo Sara. Vai pure "
" Te non vai a casa? "
" No, devo finire di controllare questi documenti. Non riesco a capire delle cose "
" Se vuoi ti do una mano, almeno finisci prima e puoi andare a casa a cenare "
" No tranquilla, tanto starei lo stesso da solo, preferisco passare il tempo qui in ufficio "
Mi dispiace per lui, si vede che nonostante tutto é un uomo solo, ma decido di lasciarlo stare, non dovrei provare compassione per lui.
" Ok, allora tu lascio al tuo lavoro ci vediamo domani "
" A domani Sara "

Appena torno a casa trovo Paul ad aspettarmi.
" Ciao piccola, com'é andata? "
Vado da lui, gli stampo un bacio sulle labbra e poso la mia borsa.
" Devo dire che sono abbastanza stanca "
" Immagino, adesso siediti e rilassati, penso a tutto io la cena é quasi pronta"
" Sei un angelo grazie "
Dieci minuti dopo la cena é pronta, dopo aver lucidato il piatto mettiamo tutto in ordine.
" Allora piccola, com'é lavorare con quel coglione di Smith? "
" Beh, fin'ora non posso lamentarmi, sembra una brava persona. Non capisco perché ce l'hai tanto con lui "
Paul sembra irritato.
" Perché? Lo sai benissimo perché. Quel grandissimo pezzo di merda ha mandato in prigione mio fratello "
" Se tuo fratello non avesse fatto una rapina adesso starebbe qui noi "
Non faccio in tempo a finire di parlare che mi ritrovo la sua mano sul mio viso, ormai dolorante. Con una mano mi trattengo la guancia che ha colpito e, con tutta la forza che ho trattengo le lacrime.
" Non voglio piú sentirti dire una cosa del genere sia chiaro. Ci siamo capiti? "
" Si, mi dispiace "
Mi prende per mano e mi porta in camera da letto, dove facciamo l'amore.
  
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