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Autore: AnyaVeritas    02/09/2015    2 recensioni
3 mesi dopo gli eventi di Angel of Darkness: Kurtis dopo essere stato in coma, sotto le cure di una misteriosa guaritrice, ritorna a Parigi dalla sorella gemella Miranda ma... Ha nuovamente bisogno dell'aiuto di Lara per trovare il Tempio dei Nephilim ed evitare che quest'ultimi causino una eventuale apocalisse.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lara Croft, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Lara si sciolse i capelli, caddero lunga la sua schiena, ricoperta da una seta blu, lunga fino alle sue gambe. Si guardò allo specchio toccandosi i capelli, deglutendo. Miranda la guardava, sorridendo. Aveva un vestito nero che copriva i suoi seni, ricoperti di gioielli di platino, come la sua collana, i lunghissimi capelli legati in uno chignon, ma ne cadevano molti, dando l’illusione che fosse una coda elegante.
Le mani ricoperte da dei guanti neri ed un trucco grigio leggero negli occhi.
La ragazza si avvicino a Lara e le chiuse la zip dell’abito « Il blu ti dona Lara » disse con un sorriso.
Le goti di Lara divennero rosa e prese l’elastico dorato, quello che usava sempre per intrecciarsi i suoi lunghi capelli castani. Miranda le prese la mano « No, sono così belli… » Lara fece spallucce e posò l’elastico nella borsa « Anche i tuoi sono bellissimi… ma perché li hai legati? » domandò per poi prendersi la spazzola ed incominciò a pettinarsi. Miranda le tolse la spazzola fra le mani, Lara per un attimo pensò che fosse Kurtis che gli ha tolto la spazzola. Deglutii, Miranda fece un piccolo mezzo sorriso mentre le pettinava i capelli.
Erano lisci, fibrati, come se si toccasse la seta stessa. Miranda rimase stupita… Lara era una bellissima donna, e non era la sua unica dote. Aveva una intelligenza affilata, furba come una volpe, forte come una tigre. Mio fratello stavolta ha scelto una compagna migliore… specialmente se penso che lei è quello che penso io…  « Hai visto quanto sono lunghi i miei capelli… Pensa che quando avevo diciassette anni erano molto più lunghi. Mio padre insistette a farmeli tagliare corti, ma mia madre mi tagliò solo quella parte di troppo. »
Lara si lasciò cullare dal piacere che qualcun’altra le pettinasse i capelli. Era come avere una sorella maggiore, anche se Miranda era più piccola di lei di quattro anni. Era bello parlare come se le due fossero legate da qualcosa, sembravano due sorelle che non si vedevano da anni e che volevano recuperare il tempo perduto.
Rimasero svariati minuti a parlare…
Dei Lux Veritatis, di Praga, di Von Croy, degli amori antecedenti di Lara, dell’Egitto, dell’uccisione di Konstantin ed Abigail, della sua cecità… Ma il tempo era tiranno e sarebbe stato bello parlare per migliaia di ore a parlare di cose di vario genere, ma il dovere chiamava.
Miranda si alzò e si diresse alla porta, Lara si guardò allo specchio; fascia trasparente blu sulle sue braccia, guanti blu, vestito lungo di seta blu che la rendeva sinuosa e perfetta, i suoi seni erano esposti, ma coperti ai lati, capelli sciolti e più lucenti del sole.
Fece un piccolo sorriso davanti allo specchio e andò verso la porta, seguendo Miranda.
 
 
Kurtis, Sylvie ed Andrea erano nell’atrio dell’albergo. Lui era davanti allo specchio che si aggiustava la giacca. Era vestito con dei pantaloni neri, una camicia bianca e una giacca nera. La sua cravatta grigia era sciolta lungo il suo collo, ma non gli importava. Sylvie si aggiustava la cintura che aveva nella vita. Aveva un abito lungo e nero, che copriva le sue spalle, accompagnata una fascia lucente e nera. I suoi capelli erano sciolti e cadevano lungo il seno, le sue ciocche mostravano qualche segno dell’età ma non eccessivo. I Lux Veritatis, rispetto ai Normali, hanno un processo di invecchiamento molto più lento rispetto alla norma. Sylvie sembrava una donna di trentanove anni, e non aveva l’aspetto di una quasi cinquantatreenne.
Andrea era andata sul semplice, ma era pur sempre elegante, un piccolo vestito blu scuro con delle spalline che circondavano le sue spalle nude ed un copri spalle del medesimo colore, trasparente e con delle stelle.
Aveva domato i suoi ricci neri, ma qualche riccio ribelle cadeva lungo la fronte, ma non eccessivamente.
Lara e Miranda scesero le scale, Kurtis guardò la sorella con sguardo duro « Perché ci avete messo tanto? » domandò Kurtis arricciando le labbra, poi il suo occhio cadde su Lara.
Rimase senza parole, la sua bellezza era al massimo dello splendore negli abiti che indossava, ed anche nei suoi capelli sciolti.
Lara guardò a Kurtis, come se fosse quasi ipnotizzata. Vederlo elegante era qualcosa che le ha fatto sussultare il cuore. L’aristocratica che era in lei amava questa parte di lui, mostrava a centosessanta gradi il fascino di quell’uomo.
Lara notò la cravatta lungo il collo, si avvicinò a lui e prese le due parti « Croft che stai facendo? » disse, cercando di non sorridere. Dentro di se era felice che lei stava toccando.
Il suo tocco gli ricordava quello di Ahret la Guaritrice, ma quello di Lara era meno fine e più elegante di quello dell’Africana. Andrea si avvicinò all’orecchio della madre e le sussurrò qualcosa, Sylvie rise.
« Ti sto aggiustando. Mio “marito” deve essere presentabile » disse per poi rilasciare un piccolo sorrisetto sulle labbra. Creò il nodo della cravatta e lo lasciò lungo il suo petto.
Kurtis le prese il mento, facendo il suo solito mezzo sorriso « Invece mia “moglie” è molto bella. »
Lara accettò il flirt, le sue goti non arrossirono ma il suo cuore incominciò ad esplodere nel petto.
« L’auto è qui » disse Andrea davanti alla porta. Sylvie prese Miranda per la mano, quest’ultima entrò nel ruolo della cieca.
Kurtis le porse il braccio a Lara, gli occhi di lei si illuminarono e si lasciò intrecciare il suo braccio con quello di Kurtis.
Stavolta lo ammise a se stessa;  Non posso mettere sempre l’orgoglio davanti… Sono innamorata di lui… e lo ammetto.
 
 
Il teatro Garibaldi apparve di fronte a loro appena scesero dal taxi. Andrea teneva la mano di Miranda, mentre vedevano il maestoso edificio « Qual è il piano? » domandò tutto d’un tratto la ragazzina. Lara la guardò, sorridendo « E’ molto semplice, dobbiamo aspettare che lo spettacolo finisce, poi Anya ci porterà alla Rocca di Cerere, ha detto di incontrarci nella porta delle Quinte » Andrea annuii mentre portò Miranda verso la porta d’ingresso.
Sylvie, Kurtis e Lara le seguirono « Non so perché ma ho un brutto presentimento… Non per Anya ma… sento che alla rocca qualcosa andrà storto » Kurtis fulminò alla zia con uno sguardo preoccupato « Zia… ne sei sicura? Io non penso che accadrà qualcosa… se agiamo discretamente. Miranda è esercitata nel fare il ruolo della cieca, pensi sia lei il problema » Sylvie scosse la testa fulminea, intenta ad aprire bocca per rispondere al nipote. Lara la fermò in tempo, alzando una mano per zittirla « Non c’è motivo di preoccuparsi… possiamo fidarci di Anya ».
 
Il portiere fermò ad Andrea e a Miranda, guardando male a quest’ultima « Cosa ci fa una cieca in un teatro? » Andrea si infuriò, mettendosi le mani ai fianchi « E beh? E’ pur sempre umana, anche se non può vedere può sempre ascoltare » Miranda aveva la tentazione di manipolarli la mente e spremerli il cervello fino a farli uscire il sangue dalle orecchie, si sentiva il sangue bollire nelle vene. La guardia passo una mano davanti agli occhi neri di Miranda, per vedere se batteva ciglio. « Beh.. in ogni caso mi sono sempre chiesto una cosa di voi ciechi… » Miranda rimase in silenzio, tesa per la domanda.
Kurtis si strinse i pugni, fino a fare diventare le nocche bianche come la farina.
« Come fate voi ciechi a fare l’amore? » era una domanda “banale” ma Miranda fece un mezzo sorriso alla guardia « Questa è una domanda stupida, è come chiedere ad un gatto il perché del suo miagolio. Ora ti rispondo così, fare l’amore è un atto intimo e stupendo e lo fai ad occhi chiusi e al buio, non sapendo cosa accadrà e cosa succederà in seguito durante quella intimità. Potrebbe continuare, potrebbe esserci la calma fra gli amanti e sentire il cuore dell’amante battere. Siamo tutti ciechi quando facciamo l’amore, quindi non fare domande stupide. »
Lara si stupii della prontezza di spirito di Miranda, con la coda dell’occhio guardò a Kurtis, curvando il lato destro della sua bocca. Si immaginò a fare l’amore con lui, che poteva essere passionale e dolce in qualsiasi momento, conoscendolo.
Lara non era frigida, ma gli uomini con cui è stata le davano piacere solo nel corpo, ma non nella vita sentimentale. Distolse lo sguardo subito, mentre Andrea, Sylvie e Miranda entrarono nel teatro. Kurtis e Lara li seguirono subito dopo, stupiti dalla risposta di Miranda.
 
 
Si ritrovarono ai piani alti del teatro, era piccolo e ben dettagliato. Molte persone dell’alta borghesia erano nella parte bassa del teatro, che chiacchieravano allegramente prima dell’inizio dello spettacolo. Kurtis prese la mano di Lara e la intrecciò, sentii il tessuto del guanto nella sua mano e l’avvicinò alle labbra E’ solo una copertura… solo una copertura pensò Lara, l’orgoglio aveva sempre la meglio su di lei, a quanto pare su Kurtis no.
E’ più aperto rispetto a lei, si apre più facilmente ed è più scherzoso. Lara si sentiva come un magnete assieme a lui, incantata dal suo fascino.
Sapeva che aveva una storia dura, gliela aveva raccontata la mattina prima di partire, dopo l’allenamento e durante la colazione.
La stessa cosa ha fatto lei.
Erano troppo diversi nelle loro storie e nei loro antenati, ma erano troppo simili in tutto.
Un’orda di applausi riempii il teatro, una donna su i venticinque anni era sul palco con in mano un blocchetto « Grazie mille di essere venuti qui, stasera è la prima di uno spettacolo scritto dall’attrice protagonista di questa storia. Che ora vi andrò a raccontare, facendo una premessa;
Joy è una cantastorie che abita in un villaggio del diciottesimo secolo, è una cantastorie che racconta ai bambini ciò che è giusto e insegna la libertà ed è amata anche dagli adulti. Ma non è vista di buon occhio dalle guardie quindi non si mostra mai in pubblico.
E sono lieta di presentarvi, che questo musical, con le canzoni dei Nomadi, può incominciare » Le luci si soffusero in sala « Vi presento; Joy La Cantastorie. » Gli applausi riempirono la sala e le luci si spensero, lasciando solo quelle nel palco.
Il palco rappresentava una piazza medievale ed una donna vestita di giallo, con molti gioielli nel collo e nelle braccia stava appoggiata ad un muro, aspettando che delle guardie andassero via.
Dei bambini giocavano allegri, in attesa che quella donna arrivava.
Lara si focalizzò sulla donna, era Anya.
Le guardie andarono via ed Anya, sbucò fuori «  Bambini! Venite Quii! » disse con un enorme sorriso sulle labbra.
I bambini felici andarono verso di lei girandole attorno. Dicendole in coro « Ciao Joy! » oppure « Ti voglio bene Joy! » lei rideva. Lara pensò che era una risata vera, non come quella degli attori che vedeva sempre a teatro. Era gioiosa e raggiante.
E questo le fece sorridere il cuore.
« La volete una bella storia? » domandò ad un certo punto « Siiiiiii!! » gridarono in coro i bambini, si sedettero tutti in cerchio mentre Anya si mise in ginocchio. Una melodia iniziò, stava per iniziare a cantare « Bene… Allora vi racconterò di… Utopia e di sua sorella Verità! »
Utopia aveva una sorella maggiore
che si chiamava Verità senza errore
lanciava spesso un aquilone nel vento
su cui era scritto libertà con l'accento.
 
Lara aprii la bocca dallo stupore, Anya aveva un timbro molto particolare e calzante, che dava subito all’occhio Accidenti pensò Lara all’improvviso.
Le due sorelle trascorrevano il tempo
senza fermarsi mai neppure un momento
avvinte sempre quel aquilone
senza sapere, sapere ragione.
 
Miranda notò i movimenti che Anya faceva, ballava ma era in ginocchio, mentre i bambini le giravano attorno come trottole. Non poteva fare a meno di sorridere.
Ma troppo deboli le braccia delle fate
e troppo fini quelle dita delicate
strappò la fune il forte vento quel giorno
e l’aquilone più non fece ritorno.
 
Lo spettacolo continuò, ed era molto godibile e molto divertente e ben studiato.
Si rideva nelle scene divertenti, come ad esempio il capitano Tom che, cantando, corteggiava in modo imbranato alla gitana Joy. E da stupirsi quando Joy venne arrestata per ribellione e maltrattata e stuprata dal figlio del Sindaco, che era un dittatore in quella cittadina.
Joy venne condannata a morte con impiccagione. Il popolo del paese si ribellò alla scelta e tutti in lacrime.
Joy cantava in lacrime La Libertà di Volare ed è stata bravissima a cantare con una emozione così forte.
Lara si tolse una ciocca di capelli da davanti agli occhi « Pensi che se fermeremo l’apocalisse saremo liberi? » disse ad un certo punto. Kurtis era concentrato a guardare lo spettacolo, guardò distrattamente a Lara « In che senso? » domandò. Lara deglutii, stringendosi le dita nei palmi, nervosamente «  Sai… Quando sono rimasta sepolta viva, pensavo che sarei rimasta per sempre una schiava della morte, pensavo che non avrei respirato più neanche un alito di vita. Che avrei respirato la sabbia di quella maledetta tomba… » Kurtis le prese la mano, sapeva che parlare dell’Egitto era un trauma per lei, ma aveva bisogno della terapia d’urto e parlarne senza avere un peso allo stomaco. A Lara le sembrava il momento giusto, parlarne con sottofondo una canzone forte « E’ stata la prima volta in vita mia che ho avuto paura, paura di non esplorare più niente, paura di non vedere più Winston… Ed anche i miei genitori… per quanto essi siano stati bastardi con me per la mia decisione di diventare un archeologa e non la solita aristocratica che doveva avere per forza un matrimonio combinato e un sacco di figli da educare ».
Kurtis portò la mano alla sua guancia, Lara aveva gli occhi lucidi, una lacrima scese lungo il la guancia. Era una di quelle rare volte che si mostrava vulnerabile « Non ci pensare adesso Lara, la vita ti ha dato questa possibilità e adesso c’è l’hai non buttarla al vento, non fare gli stessi errori del passato, perché potrebbe per sempre tormentarti. » disse per poi lasciare la mano di Lara. « Vieni qui » disse allungando il braccio, Lara si lasciò appoggiare al suo petto, senza esitazione.
« Il tuo passato lascialo alle spalle, il presente c’è l’hai davanti, ma il futuro te lo scrivi tu. Non lasciare che quello che è successo ti offuschi la vista » Lara sorrise fra le lacrime silenziose. Abbassò lo sguardo, ancora presa dall’orgoglio per dire quelle due parole semplici ma difficili da dire.
Kurtis la guardava, la fissava mentre le sue lacrime scendevano, deturpavano il suo bel viso ma comprendeva che in fondo in fondo
Che anche lei aveva bisogno di piangere, e forse non lo faceva da tanti anni. Voleva dirli due parole, così difficili da dire ma sembrano facili per un uomo.
Nonostante non lo dicevano, lo pensavano…
Ti Amo. Pensarono entrambi, allo stesso momento.
 
Miranda sentii le loro menti, dire assieme quelle due parole Glielo devi dire disse telepaticamente Miranda a Kurtis.
Lui le accarezzava il braccio mentre lei gli parlava nella mente Non è il momento Miri… Non sono pronto. Miranda sospirò a quelle parole, chiudendo gli occhi Sembra che i veri ciechi siete voi, siete accecati dall’orgoglio…Se continuate così vi rivelerete i vostri sentimenti in un periodo critico di questa missione. Promettimi che non lo farai, come mi hai promesso che saresti tornato da me. Kurtis ripensò alla promessa, e alle urla della madre, di quella notte. Una promessa l’ha infranta, l’altra l’ha mantenuta. Accarezzò la spalla di Lara mentre lei guardava appoggiata a lui il continuo di quello spettacolo coinvolgente Te lo prometto Miri. Miranda sorrise a quelle parole, contenta di essersi levata un peso dallo stomaco.
 
 
Il musical finì con l’esilio del vecchio sindaco e con il matrimonio fra Joy e Tom. Orde di applausi arrivarono nel palco.
Ci furono un sacco di applausi, che echeggiavano nell’aria. Soprattutto per quando venne Anya, ancora vestita nei panni matrimoniali gitani.
Lara si tolse l’umido dalle guance di fretta e furia, alzandosi quando Anya venne fuori dalle quinte. Ci furono circa venti minuti di applausi.
 
 
Erano nella parte anteriore del Teatro. Anya era appoggiata sul muro, concentrata a fumarsi una sigaretta nell’oscurità della notte.
Lara si era appena cambiata, pantaloncini mimetici ed una maglietta nera, fondine attaccate nelle apposite cosce e i capelli legati nella sua solita treccia.
Anya era vestita con un paio di jeans, una maglietta bianca ed una giubbottino nero e corto. Buttò la sigaretta non appena Lara si mostrò ai suoi occhi « Addentriamoci nelle Viscere. ».
  
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