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Autore: Syres    02/09/2015    2 recensioni
Tony e Sara sono migliori amici ormai da molti anni. Vanno a molte feste assieme, ma questa volta sarà diverso, perchè la tragedia è sempre dietro l'angolo...
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                 WHY CAN'T YOU HEAR ME CRY?
 



" Everyone, every hope the silver lining that you've ignored. It wan't be the same anymore
Anyway, anyhow bring me back to life..."

Sara era comodamente distesa sul suo letto a leggere un libro quando il suo migliore amico Tony le inviò un messaggio:
<< Hey splendore, oggi serata in disco ti passo a prendere alle nove. Non accetto un no come risposta. >>
Come si poteva dire di no ad un amico come lui? Era l'amico che aveva sempre sognato e desiderato e che , finalmente, aveva trovato. 
Si conoscevano dalle medie e da allora non si erano mai separati, neanche ora che avevano 20 anni.
Lui aveva 22 anni, era alto un metro e ottanta, biondo, occhi azzuri, fisico muscoloso e un sorriso mozzafiato.
Amava la musica e la sua moto piu di ogni altra cosa al mondo.
Lei aveva 20 anni appena compiuti, occhi verdi, capelli lunghi e lisci di un rosso naturale, alta (o meglio bassa) un metro e sessanta. Amava leggere, i suoi amici e la sua famiglia. 
Erano le otto, quindi aveva un'ora per prepararsi prima che Tony la venisse a prendere.
Sara frugò nel suo armadio alla ricerca di un abito con cui lasciare senza parole l'amico.
Ne provò uno rosa ma era troppo corto, poi ne provò uno verde , ma per lei era semplicemente troppo pomposo.
Stava quasi per optare per pantaloncini corti scuri e canotta colorata, quando si ricordò del tubino nero nuovo che le aveva regalato la madre.
Lo indossò, le fasciava bene i fianchi atletici e il piccolo seno, era stretto quel poco che le concedeva di poter andare in moto, era scontato che venisse con quella.
Prese un sandalo nero con platò e tacco a spillo che la alzavano di ben quindici centimetri, così da farla arrivare ad una statura quasi normale.
Andò in bagno e iniziò a truccarsi. Un pò di ombretto argento con sopra una spessa riga di eyeliner nero a contornarle gli occhi, un rossetto rosso scuro, un pò di fard e quintali di mascara. Sì, il trucco era pesante, ma su di lei non sembrava per niente esagerato.
Legò i lunghi capelli in una treccia che partiva dal lato sinistro della testa arrivava dall'altra parte per poi ricadere sulla spalla destra.
Il tempo di prendere il giubbotto che Tony era già arrivato.
Salutò i suoi e uscì dicendo un veloce "ci vediamo dopo" che non si avvererà.
Tony le mise il casco e salirono in sella alla moto. Lui le prese le mani e se le mise in vita.
"Non mordo mica sai" le disse ridendo e lei gli rispose per rimando con un pugno sulla spalla.
La moto partì e nel giro di un quarto d'ora arrivarono alla discoteca.
All'ingresso non c'era molta fila, così entrarono praticamente subito.
L'aria nel locale era calda e opprimente, con le lucine colorate intermittenti che giravano. 
I due si buttarono subito in pista spensierati. Sara si divertiva un mondo a ballare e Tony a guardarla.
Molti ragazzi si avvicinarono a lei, ma in pochi furono calcolati. 
Il locale era così piccolo che ballando finivi per strusciarti su qualcuno che spesso interpretava male il messaggio.
Circa a metà serata Tony si fece coraggio e prese Sara per i fianchi e l'attirò a se riducendo a zero la distanza fra i loro corpi. Le prese il viso tra le mani e la guardò intensamente prima di baciarla, un bacio veloce, per vedere come avrebbe reagito. A Sara scintillarono gli occhi.
"Era da molto che aspettavo questo momento" disse a lui in orecchio e questa volta fu lei a baciarlo, ma non con delicatezza, ma con foga, come se fosse la sua unica fonte di vita.
Incrociarono le loro lingue in un bacio sempre più intenso.
A fine serata i due uscirono dalla discoteca nella fredda mattinata di settembre tenendosi per mano . Tony l'aiutò a mettersi il casco e le allacciò le mani intorno alla sua vita. 
Ma il viaggiò durò meno del dovuto. Un secondo prima del disastro lui riuscì a dirle "ti amo" , ma lei non lo sentì dato che era quasi addormentata sulla schiena di lui. 
In una frazione di secondo l'auto nella corsia opposta li abbagliò, lui si ritrovò con la schiena sull'asfalto lontano dall'incidente, ma lei non fu altrettanto fortunata.
Il casco si ruppe a contatto con l'auto e finì a colpire bruscamente il terreno con la testa ormai senza più protezioni; le sue gambe erano incastrate sotto la moto e sotto al suo corpo si apriva una pozza scura e densa di sangue sempre più grande.
Sara aveva appena compiuto 20 anni, quando la tragedià la colpì, lui spera ancora di poterla rivedere anche se sa che lei non saprà mai quanto lui l'ha amata.

"... And this silence, bread Into my selfless violence. what have i done to myself.
Just to kill my pride and now i am dead.
What can't you hear me cry?"

Angolo Autrice:
Salve a tutti. Spero che la mia one shot vi sia piaciuta e mi scuso per eventuali errori grammaticali e ortografici.  Mi piacerebbe sapere che ne pensate della storia :)
L'ispirazione mi è venuta ascoltando una canzone, Dead V. 
Se vi fa piacere passate a leggere anche la mia altra flashfict "Remember" mi renderebbe felice. Non mi dilungo oltre quindi alla prossima
~Syres~
 
   
 
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