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Autore: LexFF_    02/09/2015    0 recensioni
“Ci sono persone che non finiscono mai di volersi bene, semplicemente perché ciò che le lega è più forte di ciò che le divide” –Johnny Depp
Questa storia è stata scritta da due persone. Ogni riferimento a persone, fatti, azioni è frutto della nostra mente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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“She’s a monster Beautiful monster Beautiful monster But i don’t mind And i need her Said i need her Beautiful monster But i don’t mind No, i don’t mind” Beautiful Monster – Ne-Yo Katherine Jordan era appena atterrata a Seattle, la sua città. Los Angeles non le piaceva. Suo padre viveva lì e quindi lei era costretta ad andarlo a trovare. Voleva molto bene a suo padre, era molto legata a lui e quando si era separato da sua madre la sua vita era cambiata completamente. Con il passare degli anni si era abituata a non averlo sempre accanto a sé. Ormai aveva capito che allontanandosi da sua madre lui le aveva fatto solo del bene. Amanda Scott, sua madre, era fidanzata. Lui era la persona adatta a lei, ma Kat pensava che nessuno potesse sostituire suo padre. Uscita dall’aeroporto c’erano sua madre, Carl suo fratello e il compagno di sua madre ad aspettarla. Sua madre le corse incontro e l’abbracciò. -Kathy!- esclamò Amanda -Ehi, ciao mamma!- Suo fratello la salutò con un gesto del capo. I suoi capelli castani venivano scompigliati dal vento e i suoi occhi color ghiaccio molto simili a quelli di Kat, la stavano guardando. -Ehi, Zac- la ragazza salutò l’uomo alto che affiancava sua madre. I capelli ramati di Katherine erano raccolti in una treccia appoggiata sulla sua spalla. Era una ragazza abbastanza alta di carnagione chiara. Molte persone la definivano odiosa e antipatica ma non lo era. Al contrario: sapeva farsi amare ma cercava di stare alla larga da coloro che volevano averla solo per il suo aspetto fisico o la sua ricchezza. -Allora, come sta Anthony?- le chiese sua madre. Lei non rispose, stava pensando ad altro. Pensava a Josh, doveva scrivergli? Chiamarlo? O aspettare che fosse lui a cercarla? Non lo sapeva, si poneva domande a cui non poteva rispondere. Non le aveva mandato un messaggio, non l’aveva chiamata, insomma, non l’aveva cercata per tutto l’arco di tempo che aveva trascorso a Los Angeles. Era delusa. Che stesse diventando come gli altri? Eppure lei l’aveva scelto per il suo modo di pensare, non voleva, come gli altri, stare con lei solo per la sua bellezza. Le aveva dimostrato molte volte il suo amore e ormai si fidava ciecamente di lui. -Stai ascoltando?- chiese Amanda. Lei aprì leggermente la bocca come se volesse risponderle, ma suo fratello Carl la precedette. -No!- -Cosa? Oh, ehm… Si!- balbettò. -E allora…?- chiese sua madre -Allora cosa?- -Come sta tuo padre?- -Bene!- rispose sicura. In realtà non stava bene. No. Era terribilmente malato e quella era sicuramente la malattia più grave che si potesse avere. Suo padre aveva un tumore. L’avevano scoperto da poco. Katherine era una ragazza forte ma in quel momento non ci riusciva, non ne era capace, non poteva esserlo. Come poteva l’uomo più importante della sua vita star per morire senza che lei potesse fare niente? -E’ meglio che io vada a riposare, è stato un lungo viaggio.- affermò Katherine alzandosi dal tavolo in cui stavano cenando e dirigendosi verso camera sua, senza neanche sentire il saluto di sua madre. Qualche giorno dopo, Katherine, si ritrovò a guardare fuori dalla finestra. Fuori c’erano almeno una dozzina di persone. Tra di esse riconobbe la figura di sua madre. Stava chiaccherando con una donna dai lunghi capelli corvini. Pensò che, probabilmente, la casa affianco alla sua stava per essere riabitata. I vicini che avevano precedentemente vissuto in quella casa si erano trasferiti a Chicago. Scese le scale e uscì fuori per andare a vedere che cosa stesse accadendo. -Ehi Kathy, vieni qua!- la chiamò sua madre. Lei le si avvicinò. -Ciao cara!- la salutò una donna sui quarant’anni. -Salve signora!- -Puoi chiamarmi Silvia- la informò la donna dai lunghi capelli neri, che adesso si trovava davanti a lei. -Quello laggiù è mio figlio Lorenzo- Katherine guardò nel punto in cui Silvia le stava indicando. Un ragazzo dai capelli molto simili a quelli della madre, si stava incamminando verso di loro. -Mamma- il ragazzo attirò l’attenzione della madre. -Enzo!- esordì Silvia –Saluta i nuovi vicini!- Il ragazzo puntò i suoi occhi color smeraldo su Kat, poi si girò, fece un cenno a Silvia e ritornò ad aiutare suo padre, un uomo alto e muscoloso. -Perdonalo, non è un ragazzo molto socievole.- disse Silvia. -Non ti preoccupare, tutti i ragazzi sono così.- l’informò Amanda gettando un’occhiata su Kat.
   
 
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