Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: ValyDeleNian    02/09/2015    1 recensioni
Elena ha 20 anni. Scappa da un grande perdita, tanta delusione e solitudine. Vuole darsi un'opportunità, provare a vivere, magari ad innamorarsi come mai è riuscita a fare. Vuole solo una vita di cui essere orgogliosa..per non crollare, per non rompersi.
Damon ha 25 anni. Famiglia agiata, equilibrata. Suo padre è uomo attivo nella politica di NYC. Damon ha una vita quasi perfetta...perchè quasi? Perchè a Damon manca l'amore, la passione...come anche ad Elena.
Potranno incontrarsi due mondi cosi distanti e diversi..potranno entrare in contatto e riuscire viversi? Damon si innamorerà?...e cosa piu importante, ad Elena basterà lui per sconfiggere i suoi mali?
AU. Tutti umani.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 15

 

 

Elena's POV

 

"Prima la bella, la prego" faccio una risata sarcastica e il dottore mi sorride.
Sono ancora in braccio a Damon e cerco di scendere, ma lui serra più forte le braccia intorno ai miei fianchi e mi è impossibile staccarmi.

"Dunque, Elena..la buona notizia è che c'è un donatore. Un donatore sano, pronto alla trasfusione e sopratutto a te compatibile"

Damon stringe la sua presa, e sento le sue labbra sui miei capelli allargarsi in un sorriso.
Anche il resto della famiglia sorride, si stringe le mani..e hanno le lacrime agli occhi.

"Ce l'hai fatta piccola" mi fa Damon

Ma io non riesco ad esserne felice. Non completamente almeno. Qualcosa non torna, lo sento nell'aria..
Uno sguardo di tensione passa tra me e il dottore.

"Ma.." dico

"Ma cosa?" mi fa Caroline "Hai sentito? Hai un donatore! E' magnifico!"

"Care.."

"Ehi.." Damon mi chiama, ed io mi volto "Che c'è? E' una notizia stupenda, Elena"

Sospiro, come se non loro non capissero. Se c'è una cosa che ho imparato in tutta questa storia è che i dettagli non vanno mai presi sotto gamba, o ignorati..o superficializzati.

"C'è anche la brutta notizia..vero dottore?"

Lui mi guarda fisso.

"Dica"

"La sua assicurazione non copre il costo dell'operazione, e la richiesta inviata qualche settimana fa non è stata accettata. Come quelle precedenti. Mi dispiace."

"Cosa?! Ma stiamo scherzando?!"

Damon si alza, ma mi tiene ancora n braccio ed io ho un capogiro

"Damon..mi metti giù? Mi gira la testa"

"Oh..si. Certo piccola. Scusa" mi poggia sul letto "Scusami tanto.."

Gli sorrido lievemente, ma lui si volta subito.

"Non possono farlo. Lei sta male, ha bisogno di questa cosa. Come possono far finta di niente?!"

"E' inaccettabile!" interviene Giuseppe "c'è in ballo la salute di una ragazza di vent'anni!"

"Già..non possono. Dobbiamo intervenire, Giuseppe" dice Elizabeth

"Esatto..parlerò con quelli dell'assicurazione e-"

"No"

Tutti si voltano verso di me, perché la mia voce ha pronunciato quella sillaba

"Come..che vuol dire no? E' un ingiustizia, Elena" dice Damon "Papà parlerà non quegli stronzi..o possiamo fare ricorso! Giusto, dottore?"

"Beh..fare ricorso è un vostro diritto, senz'altro"

"Lo faremo!" urla Damon

"No" insisto

"Elena.."

"Ho. Detto. Di. No." scandisco a denti stretti la frase, e mi costa..Dio quando mi costa, ma è la cosa giusta

"Elena, no."

Non riesce a parlare. Mi abbraccia forte, e lo lascio fare. Quella notizia improvvisa lo ha gettato nel panico, ma deve calmarsi.

"Risolviamo tutto, va bene? Non finisce qui. Sono sicuro che troveremo il modo di fare ricorso"

"Non voglio fare ricorso", dico calma.

Nel sentire quelle parole gli si ferma il cuore. Lo scosto da me, per guardarlo negli occhi

"Cosa significa che non vuoi fare ricorso?"

"Sono stanca di lottare, Damon. Se hanno respinto la richiesta una volta, perché dovrebbero cambiare idea? La nuova compagnia assicurativa non è come quella che avevo prima. Non vogliono sganciare i soldi. Che senso ha perdere mesi dietro un ricorso, per poi ricevere un altro rifiuto? Basta, sono stanca"

"Mi stai dicendo che vuoi arrenderti?"

"Non mi sto arrendendo. Sto soltanto accettando la cosa."

Si alza dal letto, così arrabbiato come se volesse prendere a cazzotti il muro

"E cos’è esattamente che staresti accettando? Il fatto di morire?" grida

Trasalisco.

"Voglio godermi il tempo che mi resta, Damon. Ne abbiamo già discusso»

Scuote la testa in preda alla rabbia.

"No. No, non lo posso accettare"

"La decisione non spetta a te"

"Pensa che io ti amo. Pensa che tutto questo è vero, quello che provo per te è vero. Pensa che devi lottare. Devi lottare per questo sentimento e per noi due. Elena, non arrenderti"

"Voler passare il resto della mia vita con te non significa arrendersi. Non m’importa niente del motivo per cui ci siamo incontrati e di cosa ci ha portati fin qui, io voglio passare ogni minuto che mi resta con te, Damon. Questo non è arrendersi. Questo è vivere"

"E invece significa arrendersi, se il risultato è che morirai! Non lo capisci, Elena, non lo vedi? Sei la mia vita, cazzo. Sono sopravvissuto alla morte di tante persone care, ma se tu te ne vai non ce la farò. La vita non continua senza di te"

Mi avvicino per baciarlo, le lacrime mi rigano il volto.
Lo guardo negli occhi.
Mi guarda negli occhi, e in fondo al cuore, sento la sua richiesta..pregandomi di restare con lui, di non lasciarlo morire.

 

 

 

Damon's POV

 

 

Non so bene per quale motivo sono sveglio, ma qualche ora prima dell’alba apro gli occhi terrorizzato. Mi guardo intorno e cerco con la mano la presenza di Elena.

La trovo che dorme sul letto d'ospedale accanto a me, che sono su una poltrona.
Sta ferma, un po’ troppo ferma. Respira piano, a fatica.

"Elena..", chiamo, scuotendola.

Lei apre gli occhi, ed è allora che entro nel panico.

"Non mi sento bene", ammette, stringendosi il petto.

"Dov’è l’ossigeno?" le domando mentre mi alzo dalla poltrona per accendere la luce.

La bombola dell’ossigeno è nell’angolo. La prendo.

"Il battito è irregolare", mi dice con la mascherina davanti alla bocca.

"Adesso chiamo il dottore", la rassicuro, pigiando il pulsante di chiamata sopra il letto

Cinque secondi dopo, sviene.

"Cazzo! Elena!" grido, e chiamo con insistenza quel dannato pulsante.

Mi calmo e la prendo tra le braccia.
Per fortuna respiro, ma troppo piano, troppo poco.

"Forza, angelo mio, stai qui con me", la prego prima di baciarle le labbra pallide.

Bisogna aspettare i medici o gli infermieri.

Qualche minuto dopo arriva un infermiera seguita dal nostro dottore.
Io sono con lei tutto il tempo. Le mettono una flebo e le prestano i primi soccorsi.
Ci accompagnano in una stanza e mi permettono di stare con lei, ma poco dopo me la portano via per una serie di analisi.

Rimaniamo tutti là seduti in silenzio, ad aspettare che ce la riportino. Le lancette dell’orologio di plastica appeso al muro scandiscono i minuti, ricordandoci dove ci troviamo e perché.

In quel momento si apre la porta e una donna ci riporta Elena, spingendola sulla barella.

"Ciao", dice lei, un po’ debole.

Quell’unica parola fu come manna dal cielo.
Era sveglia.

"Sei tornata", feci io, alzandomi subito per andare a prenderle la mano.

"Come stai?"

"Abbastanza bene. Sono stata meglio, ma sono stata anche molto peggio. Il dottore dice che potrebbe dipendere dal fatto che ho un po’ esagerato, forse troppe scale e troppo poco riposo. Comunque mi ha fatto delle analisi, giusto per stare tranquilli"

Scuoto il capo. «Mi dispiace così tanto. È colpa mia. Saremmo dovuti stare più attenti»

"Non c’è un colpevole, Damon. È così che funziono. A volte ho delle brutte giornate, e ieri è stata una di quelle. Succederà più spesso visto che…"

Strabuzzo gli occhi e alzo la testa di scatto.

Non è possibile che pensi ancora a quella cosa, non dopo ciò che le avevo detto.
La guardo, scongiurandola con gli occhi di non farlo.
Fallisco.

Esco di scatto dalla stanza in uno stato di trance. Vado ad appoggiarmi alla parete del corridoio e scivolo fino a terra.
Da là, mi metto a fissare la porta, ad aspettare, chiedendomi che cosa le stiano dicendo gli altri..la mia famiglia, e che cosa abbia deciso.

E seduto a terra in quel corridoio deserto, con la schiena premuta contro il muro, ho la sensazione che la mia vita sia finita.

Ironia della sorte.

Ma non può farlo. Vaffanculo lei e la sua voglia d’indipendenza. Ho promesso di fare di tutto perché viva, costi quel che costi.

Costi quel costi.

Esco dall'ospedale, e prendo il mio telefono. Chiamo la banca.
I miei mi aprirono un fondo fiduciario quando compii diciotto anni. Per gli studi. Per i master. Per il futuro. Per qualsiasi cosa volessi dalla vita e nella vita.
E io voglio lei. Voglio che lei viva, che sia felice, perché non riesco ad immaginare nessuno più meritevole.

Elena sarebbe vissuta. Per questo l’avevo fatto.
Peccato che io non sarei stato con lei...

 

-

 

"Non lo deve sapere", insisto con gli altri e il dottore.

Siamo nella mensa, al buio.

"Damon..sei sicuro? Puoi ripensarci. Non sei obbligato"

"Mi scusi dottore, ma lei al posto mio che farebbe? Di tutto. E io lo sto facendo. Sono soldi miei, i miei genitori ed amici mi appoggiano"

"Non ci crederà. La compagnia assicurativa non farebbe mai passare il ricorso. E lei lo sa. Altrimenti perché si sarebbe arresa?" dice Caroline

"Fateglielo credere. Non m’importa come. Mentitele, ditele che è stata una grazia del cielo, ditele che avete chiesto un favore personale, o avete fatto leva sul ruolo di papà. Non me ne frega niente. Fateglielo credere e basta"

Poso il caffè sul tavolino. Mi guardano.

"Ma perché non glielo dici e basta?" dice mia madre

"Non me lo lascerebbe mai fare. Ho visto la convinzione che aveva negli occhi ieri sera. Ormai se n’è fatta una ragione, ha accettato il suo destino. E io non posso permetterglielo."

"E se così facendo le spezzassi il cuore?"

"Ci sarete tu e Olga, papà..a raccogliere i pezzi. E se non altro sarà viva"

"Lo sai che non potremo impedirle di venirti a cercare, una volta che si sarà rimessa" fa mio padre

Scuoto il capo, con le budella che mi si contorcono.

"Non ce ne sarà bisogno. Dopo quello che farò domani, non vorrà più vedermi per il resto della sua vita."

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: ValyDeleNian