Consiglio di ascoltarla mentre si legge.
https://youtu.be/71vm5yd1jqI
<< Sorridi.>> sussurrò l'uomo. Lo guardai con uno sguardo spento e indifferente. << Sorridi.>> disse ancora alzando la voce.
L'ho riguardai con il medesimo sguardo, al quale, si alzò, mi prese per le esili spalle e mi scosse, con gli occhi spalancati e la
voce tremante. Anche se mi aveva scossa con violenza, le sue mani ferree non mi dolevano. E la sua espressione non mi
toccava più di tanto.
Poi... come d'incanto un pianoforte mi attira come una falena con la luce.
L'uomo cade in ginocchio e io mi alzo. Esco dalla piccola casa e inizio a camminare verso un bosco. La fredda notte sembra ben
volermi con sé e la fredda brezza mi sfiora la pelle diafana.
Raggiungo una raduna e ne raggiungo il centro. Un pianoforte bianco illuminato dalla fioca luce della luna.
Con uno schiocco, cado in ginocchio a pochi passi dal pianoforte. Un ululato mi accompagna nella discesa della paura.
Eppure anche se ho paura... mi sembra che sia il mio volere stesso a volere l'attesa mia morte.
La musica del pianoforte tace e la giovane fanciulla che lo suonava si appresta a mostrasi nel delicato abito nero che, le
nasconde il capo e le scende con un soave accento di sensualità.
Mi sorride e con la mano tesa prima verso di me, poi portata al fianco e tenuta aperta per pochi attimi. Attimi in cui si
materializza una splendida falce. La lunga asta argentata decorata con delle gemme nere e l'affilata lama risplendono
grazie alla fioca e tenue luce della luna.
La guardo e mi sembra di averla già vista molte volte.
Mi guarda allegra.
<< Sei pronta, amica mia?>> mi domanda con la sua voce serafica. Cala il cappuccio e ne rimango ammaliata.
Sorrido e mi alzo. Lei ricambia e poi con un semplice gesto ferisce il mio corpo umano permettendomi la libertà.