-Maledizione!- sussurrai a denti stretti.
Il sangue continuava a fuoriuscire dalla ferita, da lì a qualche minuto gli altri tre mangiamorte si sarebbero accorti che uno di loro rallentava il passo e perdeva sangue.
Per un buon pezzo di strada Draco non aveva pronunciato parola. Anche se i suoi compagni di viaggio, approfittando dello strano silenzio, l’avevano canzonato per una buona mezzora con vari coretti di “figlio di papino”, “stomaco delicato” e “ futuro amichetto di Potter”.
Il motivo di queste cantilene era semplice: aveva rifiutato i cruciare una donna. In quel momento non se l’era sentita. Non se la sentiva mai, ma in quel momento in modo particolare. Aveva lo stesso sguardo di sua madre! Quando avevano fatto irruzione nella dimora, lei si era messa in ginocchio supplicando di lasciar andare i suoi bambini. Anche di ucciderla, ma di lasciar stare i suoi bambini. Aveva lo stesso sguardo di Narcissa Lastrenge, quando, tentando di salvare lui, aveva implorato il signore oscuro.
Solo che, mentre risparmiava la donna era arrivato il marito e, nella battaglia che era seguita subito dopo, una maledizione l’aveva colpito.
Non riusciva a capire cosa fosse, era a metà tra un crociatus e un’avada kedavra.
Da quando si erano avventurati nel bosco, dopo aver ucciso l’uomo e messo sotto imperio la donna, non faceva altro che sanguinare dal petto, con un dolore che, più camminava più peggiorava.
Camminò ancora in coda al gruppo per una buona mezzora .
Ma il dolore al petto cominciava a bloccargli il respiro, dopo l’ennesima salita non ce la fece più. Crollò in ginocchio e affondò le mani nella terra umida della foresta, tentando di respirare a pieni polmoni. Sentiva il sangue colargli lungo il petto e inzuppare i vestiti, ormai umidi dal freddo e dal liquido rosso che fuoriusciva. Non c’era nessuna ferita da curare e il sangue si generava da solo sul suo corpo. Draco sapeva che era il suo, ogni goccia di sangue che gli inzuppava il petto era un dolore lancinante a tutto il resto del corpo.
-Ehi Malfoy! Forza, in piedi! Dobbiamo raggiungere Villa Malfoy prima che cali del tutto il sole!- gli gridò il rosso in testa al gruppo –Forza, tiratelo su!-. Due mangiamorte gli si avvicinarono e lo afferrarono per le braccia –Non toccatemi!- riuscì a dire, ma la voce anziché risultare minacciosa, suonò debole ed esausta. Solo uno dei due non gli diede retta e fece per tirarlo su dal petto, ma tolse immediatamente la mano avendo sentito dell’umido. Prese a fissare la mano grondante di sangue attirando l’attenzione del rosso. –Che succede?! Forza Malfoy dobbiamo proseguire!-
-Ehm Jill.., il ragazzino perde sangue..- gli spiegò quello con la mano imbrattata.
No, il rosso no, pensò Draco.
-Come sarebbe a dire?!-
-Il figlio di Lucius è ferito Jill, che ne facciamo?
 
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 Ciao a tutti, intanto grazie per aver letto il brevissimo inizio della mia fanfiction. :-)
. Mi farebbe piacere sapere (anche privatamente) se è il caso di continuare a scriverla oppure lasciar perdere. Non vi chiedo recensione, vorrei solo sapere se vi piace e se è il caso di mandarla avanti.
La storia è perlopiù una Draco/ Hermione ma si alternano momenti in cui è una Ron/Hermione.
Questo è soltanto il prologo, la storia vera e propria comincia tra 1 capitolo, vi chiedo di portare pazienza. *manine che pregano*
Un bacio a tutti <3