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Autore: Shinji Kakaroth    05/02/2009    2 recensioni
La fic gioca ancora sul triangolo Lelou-C.C.-Karen e l'ambientazione questa volta è il periodo natalizio. Karen scopre che C.C. vive nella stanza accanto a quella di Lelouch, riuscirà il nostro eroe a eliminare i sospetti che le verranno?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kozuki Karen, Lelouch Lamperouge, Nunnaly Lamperouge, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era seduto alla sedia, sfinito.
"Ora posso togliermi questa maschera?" chiese Lelouch, un po' spazientito.
"Ceeeeeeeeerto!" rispose Milly, sogghignando sotto i baffi.
"Presidente, devo solo farti notare che il costume è troppo grande per me." iniziò a sfilarsi di dosso la barba e il cappello rosso di velluto a triangolo, con un pon pon bianco cucito alla punta "E lo sai che non amo queste pagliacciate e mettermi in mostra."
"Ma sarai un'altra persona! Come potrebbero riconoscerti con la parrucca bianca e la barba?" si avvicinò, prendendo delicatamente i pezzi del vestiario che si stava sfilando di dosso "Per la grandezza rimedieremo con delle imbottiture." continuò con la sua vena persuasiva. Indossava la divisa
"Chiederò a Rivalz di prepararsi per indossare questo costume, non c'e' verso che mi metta in ridicolo a questo modo." disse con aria scocciata, fissando la ragazza negli occhi.
"Come vuoi." fece finta d'essere rassegnata "E' un peccato davvero... a Nunnally farebbe davvero piacere."
"Non dire assurdità. I tuoi non sono argomenti abbastanza convincenti." si tolse le larghe brache tenute su da un paio di bretelle, nascoste dalla giacca rossa che s'era appena finito di sfilare.
"Come vuoi tu." disse dispiaciuta, capendo di non poter proprio fare breccia nelle difese del ragazzo questa volta.
"Ho sentito che Suzaku passerà il Natale alla base." fece lui irritato.
"Che spreco. Abbiamo organizzato una magnifica festa in queste settimane. Lui ha partecipato come tutti i membri del Consiglio Studentesco negli addobbi e nella preparazione e ordini di tutto e non potrà neppure godersi quel che ha costruito assieme a noi con tanta fatica."
"Questo perché è uno stupido." l'irritazione cresceva man mano che continuava a parlare "Non ha neppure pensato di chiedere una breve licenza per un solo giorno."
"O forse preferisce festeggiare il Natale con la gente della base piuttosto che con noi." aggiunse Milly "E' una cosa che mi rattrista un po'! Credevo avesse fatto progressi qui."

TUD

Si girarono entrambi verso la sorgente del rumore.
Una scatola vuota piena di festoni era caduta e sulla pila di scatolame c'era Arthur, con le orecchie basse. Probabilmente non voleva farsi vedere e non era riuscito nel suo intento.
"S'e' fatto tardi." disse Lelouch.
"Vai pure. Ci vediamo domattina." disse la bionda, prendendo in braccio il gattino e accarezzandolo, mentre appagato faceva le fusa, con le zampine posate elegantemente, secondo i suoi canoni, sull'avambraccio della ragazza.
Le porte automatiche s'aprirono non appena i sensori individuarono il corpo in avvicinamento.
"Buona serata, Presidente." disse Lelouch uscendo.
"Buona serata anche a te." rispose con una nota di contentezza "Ah, potresti appendere quei volantini nelle bacheche degli altri edifici scolastici? Ti ci vorrà neppure mezz'ora."
"Perché non lo fai tu?" chiese, prendendo però i fogli dalla scrivania lì accanto.
"Perché è buio e girare per i complessi mi fa un po' di soggezione."
L'atmosfera natalizia la metteva decisamente di buonumore e si notava, al contrario tutta quell'aria di festa deprimeva ancor di più il giovane principe britanno esiliato.

Uscì dalla club house diretto alle bacheche poste nei vari istituti, per appendere gli avvisi sugli orari del party che quel Presidente del Consiglio Studentesco, quella ragazza così festaiola, aveva fatto stampare con grande cura da Nina quella mattina. La festa si sarebbe tenuta proprio nella club house, come quasi tutti i grandi eventi che tenevano di frequente.
Continuò a camminare, col volto illuminato dalle piccole chiazze luminose emanate dall'alto albero di Natale piazzato al centro della piazza e ricoperto di file e file di lucine e carico di festoni e pupazzetti natalizi a forma di renna, giocattoli, angeli, stelle comete e babbi natale.
Avevano impiegato due giorni solo per riuscire ad addobbarlo come si doveva, ma adesso ne andavano più che fieri visto che lo si potevano ammirare tutti, anche fuori dall'istituto tanto era alto.
Continuò a camminare, chiudendo meglio la giacca.
Il suo respiro si condensava in piccole nuvolette di vapore, che gli accarezzavano il viso, man mano che continuava il suo percorso.
Arrivato di fronte al primo complesso notò qualcosa.
Qualcuno stava cercando di scardinare la serratura.
Si avvicinò lentamente senza farsi notare alla figura inginocchiata sulla porta.
Riuscì nel suo intento andando abbastanza avvicino da metterle una mano sulla spalla "Che stai facendo?" chiese con un tono inquisitorio.
"UHAAAAAAAAAAA!" strillò la ragazza, spaventata dall'improvvisa apparizione di qualcuno, senza che se l'aspettasse minimamente.
"Kallen?" disse stupito, osservando il volto ancora trasfigurato della ragazza.
"MA CHE TI PRENDE?" chiese con foga "Volevi farmi venire un infarto per caso?"
"Che stavi facendo?" tagliò corto.
"Ho dimenticato una cosa sotto il mio banco, alle lezioni di questa mattina." disse lievemente irritata dal dover rendere conto a Lelouch delle sue azioni "E' il mio cellulare e non posso farne davvero a meno."
"Se è così importante, dovevi evitare di dimenticartene." fece con quell'aria saccente che la ragazza tanto detestava in quel ragazzo. Nonostante fosse intelligente e avesse un bell'aspetto, Lelouch per i suoi canoni era troppo spocchioso e aveva troppa puzza sotto al naso. Sembrava il tipico figlio di Conte o Duca, che se la tira per via del suo titolo. Eppure non sapeva molto dei suoi genitori, lo stesso Lelouch non aveva mai menzionato prima in una conversazione i suoi parenti.
'Probabilmente anche lui avrà i suoi problemi con i suoi genitori.' si disse Karen tempo prima, pensando anche alla sua stessa condizione 'Proprio come me, che non amo parlare dei miei.'

"Comunque ti darò una mano, se ci tieni tanto." disse, sfilandosi dalla tasca un piccolo mazzo di chiavi con cui aprì la porta dell'istituto superiore "Vai pure in classe a riprenderti il cellulare, io devo appendere dei manifesti nelle bacheche dell'istituto." ed entrando calmo nel complesso scolastico, si diresse verso la bacheca del piano terra, accendendo una torcia.
"Scusa, ma perchè hai una torcia?" chiese, seguendo il ragazzo per il corridoio.
"Le luci sono tutte automatiche, quindi se non viene programmato sui terminali generali, non si possono accendere né per i corridoi né all'interno delle aule." rispose col suo solito tono distaccato.
"Cavoli!" esclamò la rossa "Credevo ci fossero degli interruttori." aveva un'aria afflitta.
Lelouch sbuffò una grossa nuvoletta all'ingresso della scuola, col freddo pungente che entrava grazie a un vento gelido "Vieni con me allora. Prima attacchiamo gli avvisi alle bacheche e poi andiamo in classe."
La ragazza non sapeva bene se dover essere grata per il favore che le stava facendo o seccata per il tono che stava usando, come a dire 'Non c'è niente da fare con gli incompetenti, ti darò una mano io.'
"Ok." disse soltanto.
I due camminarono alla luce della torcia nel corridoio silenzioso della scuola.
Senza fiatare, senza dire una parola.
Arrivati alla prima bacheca lasciarono appuntato il primo manifesto e si diressero verso le scale.
L'atmosfera della scuola al buio era sorprendentemente tetra e il freddo non faceva che aumentare i brividi della ragazza.
Arrivati alla bacheca del primo piano con le puntine affissero anche il secondo foglio e si diressero verso la loro classe.
"Forza, fai presto." le fece Lelouch, facendole strada, illuminando il banco della rossa.
"Eccolo! Lo sapevo che doveva essere per forza qui." lo prese e lo infilò in tasca.
"Molto bene, ora andiamo. Devo ancora andare ad affiggere questi manifesti nelle bacheche dell'istituto delle medie."
"Sei proprio diligente per certe cose." fece con un tono di encomio Karen, posandogli una mano sulla spalla.
"Se uno prende un impegno..." le disse fissandola negli occhi al buio con quel suo sguardo intenso "...deve avere il coraggio di portarlo a termine."
Forse era il buio che gli annebbiava la vista, ma per un attimo Karen ebbe la sensazione di avere dinnanzi Zero, il suo comandante e leader. L'uomo che con il suo carisma l'aveva stregata e stava portando una ventata di giustizia nel Giappone ormai corrotto e dominato da Britannia.
Durò un solo attimo quella sensazione.
"Ora sbrighiamoci ad uscire. Potrebbe cominciare a piovere da un momento all'altro." e come per risposta fuori cominciò uno scroscio di pioggia seguito dal rombo di un fulmine.
"Lo immaginavo." disse Lelouch rassegnato "Qui da qualche parte dovrebbe esserci qualche ombrello." e si mise a rovistare nel piccolo sgabbuzzino vicino all'ingresso.
"Non sarebbe di certo divertente starsene qui dentro al freddo, aspettando che spiova." la ragazza fissava l'acquazzone che stava bagnando tutto, facendo sudare persino l'albero di natale.
"Ce n'e' solo uno." fece Lelouch, mostrando un vecchio ombrello di tela nera, quasi sembrava fatto di membrana di pipistrello tanto era vecchio.
"Meglio uno che nessuno." disse la rossa, aprendolo davanti all'entrata, mentre Lelouch chiudeva la porta dell'istituto a chiave.
"Torniamo alla club house." fece Lelouch "Con questo tempo non ho proprio voglia di andare in giro per l'istituto." e si chiuse la giacca, mettendo all'interno della stessa i fogli rimasti.
"Ma io..." cercò di mettere le mani avanti.
"L'impianto di termoregolazione è sempre in funzione a quest'ora e potrai aspettare che qualcuno ti venga a prendere." poi ci pensò su "Se non sbaglio non hai una stanza nell'ala femminile, vero?"
"Infatti, perché torno sempre a casa." rispose tranquilla, pensando a quanto fosse positiva la cosa, visto che in tal modo poteva sgattaiolare nel ghetto appena veniva contattata e la sua salute cagionevole era un ottima scusa per lunghe assenze.
"Poi se vuoi ci sono tante stanze libere. Potresti pure restare a dormire, nessuno ti dirà nulla." e le mise un braccio attorno alla vita "Sei pronta?"
La ragazza venne presa un po' alla sprovvista da quell'abbraccio e non riuscì a rispondere subito.
"Allora, andiamo!" e con l'ombrello aperto nell'altra mano i due corsero nell'acquazzone verso l'entrata della club house.

"Come mai ci hai messo così tanto?" la ragazza era supina sul suo letto a leggere una rivista di manga, con le gambe che andavano su e giù ad alternanza.
"Ho avuto un po' da fare." rispose, togliendosi la giacca e strofinandosi le mani.
"Fa così freddo là fuori?" chiese disinteressata.
"Direi di sì, ma nulla di preoccupante." osservò fuori dalla finestra il buio rischiarato unicamente dall'albero che troneggiava di fronte alla struttura.
"Ho fame." disse seccata.
"Allora ordina la solita pizza." rispose Lelouch con aria altrettanto seccata.
"Il negozio è chiuso per le feste." lasciò il giornale oltre il cuscino e si mise a sedere sul letto con le gambe incrociate. Indosso aveva un pigiama bianco di pile con delle immagini tipiche natalizie come agrifogli e slitte tirate da renne e piene di regali.
"Allora vai nel frigo e vedi che c'è." accese il terminale alla sua scrivania.
"Tu non hai fame?" chiese sorridendo.
"No." ma venne contraddetto da un rumore emesso dal suo stomaco "Gh..."
"Il corpo non mente." sogghignò, portando con un gesto del polso i lunghi capelli smeraldo dietro al capo "Vedo se ci sono ancora un paio di pizze surgelate nel freezer."
Il ragazzo non disse una parola, continuò a fissare il monitor e a ideare una strategia per contrastare i rapidi movimenti del Lancelot.

Karen stava camminando nei corridoi bui della club house.
Alla fine aveva deciso di restare per la notte, visto che Ougi l'aveva contattata e non sembrava esserci alcun raduno in programma.
Pensò a Zero, a dove si trovasse e cosa stesse pensando.
Se conduceva un'esistenza normale una volta tolta la maschera e il mantello, come un uomo normale.
Se avesse moglie, figli o fratelli. Se avrebbe passato quel natale da solo, in famiglia o con l'amante.
A quel pensiero le venne in mente l'immagine di quella donna, la ragazza dal lungo crine smeraldo.
S'incontrarono nel corridoio.
Si fissarono, si squadrarono e rimasero stupite entrambe della presenza dell'altra.
"E tu che ci fai qui?" si chiesero in coro.
"Io?" risposero in coro.
"Stop!" disse C.C. stendendo il braccio verso di lei col palmo aperto "Parliamo una per volta."
"Mi va bene." disse l'altra, lievemente irritata dalla presenza di quella ragazza nell'istituto "Che ci fai qui?" le chiese senza perdere tempo.
"Sono una studentessa di questo istituto, non mi hai mai vista in giro per il campus?" fece con quella sua tipica aria da presa in giro.
"Davvero? Da non credere!" rispose la rossa, fissando il pigiama dell'altra.
"E tu? Non dovresti essere al quartier generale o a casa tua?" chiese con aria indagatrice.
"Piove troppo, quindi ho deciso di restare a dormire in una delle stanze del dormitorio della club house, tanto sono tutte libere." poi trattenne una risata "Bel pigiama."
"Grazie." rispose soltanto, entrando in bagno, seguita da Karen che trovava la presenza della ragazza estremamente sospetta.
Uscita dal bagno, si diresse ancora nel corridoio, verso la cucina, seguita da Karen con aria sospettosa.
"Sono pronte!" disse sfilando le due pizze dal micro-onde e posandole su due grossi piatti "Su, dammi una mano! Se mi dovesse cadere un piatto sarebbe uno spreco." la ragazza senza sapere il perché prese d'istinto un piatto e la seguì per il corridoio, verso la stanza di Lelouch.
"Sei tornata?" chiese il ragazzo con lo sguardo fisso sul monitor, mentre le due stavano posando i piatti sui tavoli.
"Certo e ho trovato compagnia." al sentirla Lelouch chiuse immediatamente tutte le finestre che aveva aperte e si voltò. Rimase un po' scioccato dal vedersi di fronte Karen che sembrò subire la medesima reazione.
"Sembra che oggi sia la serata delle sorprese." disse C.C. ridacchiando e prendendo un pezzo di pizza fumante, con la mozzarella fondente olive e acciughe.
"Kallen?" con quella parola quasi voleva chiederle 'che diavolo ci fai qui?' ma la ragazza non recepì il messaggio.
Lelouch pensò dieci motivi diversi per cui la rossa si trovava adesso nella sua stanza, portata da C.C., quella stupida. Ora avrebbe potuto nutrire dei sospetti sulla sua identità.
"E tu che ci fai qui?" gli chiese.
"Questa è la mia stanza." poi si rivolse verso C.C. "Conosci Claudia?" le chiese a bruciapelo, prima che avesse modo di fargli qualche domanda strana.
"Claudia?" chiese la rossa, fissando la ragazza che si stava rimpilzando di pizza.
"Claudia." ripeté lei, mentre masticava.
"E' una studentessa dell'istituto." le sorrise e prese un pezzo di pizza dal tavolo.
"Non sapevo che ti chiamassi Claudia." disse stupita, mentre C.C. assaporava la sua fetta di pizza "E che ci fa in camera tua?"
"Sono la sua fidanzata." disse C.C. a bruciapelo, mentre sotto la pizza si formava una risatina.
"Sta scherzando." disse Lelouch, cercando di non perdere il contegno "Visto che siamo pochi a vivere nella club house, spesso ci diamo una mano a vicenda. Avevo ancora delle cose da sbrigare e quindi è andata a preparare da mangiare anche per me."
"Ma in realtà sono la sua fidanzata." fece C.C., mostrando uno spiccato senso dell'umorismo.
"Piantala," disse Lelouch irritato "o getto via tutte le pizze!"
"No! Spietato! Non farlo!" stringeva in mano un pezzo di pizza con intensità.
"Vedo che siete una bella coppia." sorrise Karen "Però, sai, magari questa donna ti sta ingannando."
"Che vuoi dire?" chiese Lelouch.
"Sta sempre in giro con un altro uomo fantastico." disse la rossa, mentre C.C. le pestava il piede.
"Ehi! Non ne parlare." le fece in tono minaccioso.
"Scusa!" disse irritata l'altra d'aver preso un pestone dalla ragazza in pigiama.
"Non mi interessano i vostri pettegolezzi. Domani sarà una giornata pesante. Finito di mangiare andate nelle vostre stanze. Ho ancora parecchio da pianificare per la festa di Natale."
"Sìsìsì!" disse C.C. a presa in giro.
L'atmosfera di quella stanza ricordava un po' le stanze di Zero nel trailer, attualmente base dell'Ordine dei Cavalieri Neri. Forse era la presenza della donna?

Per quella sera accantonò l'idea e si abbandonò al sonno ristoratore.
Domani avrebbe pensato al resto.

Continua...

  
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