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Autore: Blue_Diamond9    03/09/2015    1 recensioni
Non farti ingannare dalle apparenze: il tuo sogno migliore diventerà il tuo incubo peggiore.
Genere: Angst, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Carla Radames
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Io sono il tuo creatore, Ada."
 
 
Aprì gli occhi di scatto, con il cuore in gola e la fronte sudata tempestata di goccioline che le scorrevano lungo tutto il viso.
Ogni mattina si svegliava allo stesso modo, con quell'incubo nella mente, che riviveva ogni volta come se fosse una scena di un film, terribilmente realistica e presente, con un'unica differenza: non c'era un tasto con cui riavvolgere il nastro, né un tasto per fermarlo, né un tasto per accelerarlo. Il tempo era fuori dal suo controllo.
Voci, voci le cantavano una canzoncina allegra e vivace mentre si trovava seduta attorno ad un tavolo circolare in una sala apparentemente vuota.
 
"Happy Birthday to you,
Happy Birthday to you,
Happy Birthday Ada Wong,
Happy Birthday to you."
 
La canzone a tratti le appariva disturbata, rovinata, interrotta ed era accompagnata dal ticchettio di un orologio e, allo stesso tempo, dalla melodia di un carillon.
E il suo sogno finiva così, non appena spalancava quelle palpebre alla ricerca di un rifugio sicuro, lontano dal terrore.
Non aveva mai saputo cosa volesse dire, eppure molti dettagli che le apparivano nel sogno le sembravano vagamente famigliari, quasi come se li avesse vissuti sulla propria pelle o che facessero parte del suo bagaglio di memorie che le occupava la mente, le uniche memorie che erano emerse dal suo oscuro passato.
Per tre mesi, non aveva fatto che sforzarsi di pensare, di riflettere, nella speranza che i ricordi venissero a galla da quell'abisso così profondo in cui erano affondati.
Aveva funzionato.
Pochi “frame” della sua vita erano riapparsi con stupore nella sua mente, che li aveva salvati accuratamente nel tentativo di ricostruire la sua identità. Tra tutto il caos delle sue memorie perdute, un concetto era risultato più evidente tra tutti gli altri presenti, una parola che in lei scaturiva una sorta di battaglia interna, un groviglio di sentimenti che non era in grado di controllare: amore .
Ma non era l'unica. L'uomo che dormiva a fianco a lei, il "salvatore", come l'aveva denominato, provava le stesse intense sensazioni ogni volta che posava gli occhi su di lei; aveva davanti a lui il sogno proibito della sua vita, il suo più grande desiderio, la sua più grande ossessione, e non sapeva come comportarsi, se lasciarsi andare ai suoi istinti o se mettere un freno alle sue azioni.
Al momento della rinascita di Ada, tutti gli scienziati lo avevano raccomandato più volte di lasciare i suoi spazi alla giovane donna ancora frastornata, di non peggiorare la sua situazione ancora critica ma, dentro di sé, già lui sapeva che questi paletti non sarebbero durati a lungo.
Non aveva mai avuto limiti.
Prima o poi avrebbe dovuto liberare la bestia assettata di sangue, amore, bramosia e vendetta che si celava dentro di lui.
Cercò di respirare profondamente e, ancora scossa, si sedette sul morbido letto in cui fino a pochi minuti prima stava riposando, portando le gambe verso il petto dolorante. Infilò la testa tra le ginocchia, rannicchiandosi su stessa.
Odiava quella sensazione di vuoto dentro di lei.
Ansimò e, quando fu sul punto di piangere, sentì due braccia possenti cingerle i fianchi con forza. Spaventata, si ricompose e girò la testa di scatto.
I suoi occhi videro la bestia, il leone, ma per il momento lei era ancora al sicuro. Per il momento.
-Derek...- sussurrò.
Lui la interruppe immediatamente , posandole un dito sulle sue labbra rosate e sottili.
-Il tuo compito è lasciarti osservare.- continuò passando una mano tra i suoi capelli corvini.
-Lo so.-
Riusciva a sentire il suo respiro inebriarle il collo, e la schiena appoggiata contro il suo petto muscoloso.
-Sei sempre incantevole, anche quando piangi.-
Lei non rispose. Entrambi giocavano una parte, perché la loro intera vita non era nient'altro che una recita dove i copioni erano già stati fissati dal creatore di tutto questo.
Il suo compito era di quello di sfoggiare tutta la sua bellezza e di lasciarsi osservare da lui. Si chiedeva continuamente il perché di tutto ciò, ma non c'era, non esisteva nessuna spiegazione a questo gioco perverso.
Voleva parlargli, perché sentiva che quel silenzio era come un gabbia che teneva rinchiusi i suoi pensieri a chiave. Non sopportava quel vuoto misto alla pienezza della sua mente.
-G-grazie.- balbetta lei.
-Perché vuoi interrompere il nostro gioco?-
-Perché lo ritengo opportuno.-
Il suo carattere era cambiato completamente, incrinandosi leggermente come la superficie di un vetro rotto. La vecchia lei se ne stava andando lentamente, per far posto alla sua nuova personalità, scaltra, perfida e glaciale come la risposta che gli aveva appena comunicato.
Derek era sicuro di quello che stava accadendo, e proprio per questo era soddisfatto della sua risposta, che lo faceva finalmente sorridere.
Un sorriso maligno quanto lui. La stava trasformando, poteva finalmente averla per sé, con la certezza che questa volta non l'avrebbe mai più abbandonato.
-Bene.-
-Cosa vorresti dire?-
-Che ti sei appena guadagnata una nuova parte all'interno del mio gioco.-
-Farei di tutto per te.-
Una delle molteplici risposte ricorrenti. Gliele aveva insegnate tutte lui, e gliele aveva fatte ripetere centinaia di volte, affinché le entrassero bene in testa.
"Farei di tutto per te" era una di queste.
Erano entrambi disposti a fare qualsiasi cosa per l'altro.
-Sei la mia donna, perciò devi cominciare ad uscire da questa stanza, osare e farti notare. Gli uomini potranno anche invaghirsi di te, ma non ti avranno mai per loro stessi.-
-Perché io sono solo tua.-
Le cose cominciavano ad incastrarsi, tassello per tassello, all'interno dell'enorme puzzle dei piani di Derek. La stava progettando, si stava trasformando in una perfetta Ada, la vera Ada Wong.
La prima fase era ormai terminata, quella più facile tra quelle che aveva già programmato: fare innamorare la ragazza di sé ed istruirla.
 Non ce n'era stato bisogno, Carla si era già infatuata di lui a suo tempo e i suoi sentimenti per lui non era mai cambiati, erano rimasti dentro di lei, il che era stato un grande vantaggio.
Derek la lasciò andare e la baciò, come non aveva mai fatto prima.
Quelle labbra erano state create da lui stesso per essere baciate.


Note dell'autore: Ecco il secondo capitolo della storia, breve ma intenso a mio parere. 
La storia è incentrata su tre aggettivi chiave, i titoli di ogni capitolo, che messi insieme formano un climax ascendente, che, per chi non "mastica" bene il gergo letterario (?) può essere una parola araba xD. In ogni caso vado subito a spiegare di cosa si tratta. 
Il climax è una figura retorica che prevede l'accostamento di due o più parole, aggettivi, verbi o sostantivi, al fine di produrre una scala di intensità, che può essere ascendente o discendente. Se non mi sono spiegata bene, faccio subito un'esempio : scala ascendente= fresco, freddo, glaciale.
Non l'ho mai vista usata nel modo in cui la sto usando io, ma vale la pena tentare, perché penso doni davvero un bel effetto finale.
Ogni capitolo quindi, come capite bene, andrà quindi ad intensificarsi sempre di più, anche all'interno della storia, che sta riscuotendo abbastanza successo. 
Prego inoltre le persone che visualizzano la storia di lasciare, possibilmente, una piccola recensione, anche di poche righe, positiva o negativa che sia, per aiutarmi a migliorare e a capire se queste storie sono apprezzate. 
Buona lettura a tutti e alla prossima ^^
 
 
 
 
 
   
 
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