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Autore: Aanya    03/09/2015    4 recensioni
PREMESSA: La storia è il seguito di una long già pubblicata, la quale non risulta necessaria per la comprensione della stessa in quanto successiva ai fatti di Total Drama All Stars.
Alejandro è invitato al matrimonio del cugino Juan, al quale deve fare da tesimone, e approfitta dell'occasione non solo per ritornare alla sua terra natia, ma anche per presentare Heather, con cui ormai fa coppia fissa, ai genitori. Peccato che non tutto vada liscio, soprattutto se a punzecchiare la coppia ci pensa il fratello di Alejandro, José.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather, José Burromuerto, Nuovo Personaggio | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Heather guardava fuori dal finestrino con aria stanca e seccata. Il volo l’aveva privata di ogni energia tanto che avrebbe voluto aprire la portiera e catapultarsi fuori dall’auto in corsa. Il sole brillava alto nel cielo e rendeva quella giornata di agosto insopportabilmente torrida, non per niente il climatizzatore dell’auto andava a mille. Il paesaggio urbano aveva lasciato spazio ad alcuni sprazzi di verde, ai bordi della strada. Heather si massaggiò il collo. Quasi un giorno di volo e due scali avevano già reso quel viaggio piuttosto estenuante.
-Ma ci dobbiamo proprio andare?- gli domandò lei, tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
-Certo, mi amor- rispose lui non staccando le mani dal volante.
Heather incrociò le mani al petto.
-Non vedo perché dobbiamo andare ad una stupida festa di un qualsiasi ragazzo che nemmeno conosco-
-È mio cugino, Heather-
-Beh..tanto vale-
-E si sta per sposare..- continuò lui, voltando lo sguardo verso di lei -..non mi sembra una festa qualsiasi-
L’asiatica alzò gli occhi al cielo.
-Odio i matrimoni..-
Alejandro la fissò un istante prima di riportare velocemente gli occhi sulla strada.
-Che c’è? È vero..- s’impuntò rivolta verso di lui -..donne e uomini che si giurano amore eterno quando di eterno ci sarà solo il conto da saldare per le nozze, parenti tra i piedi che s’ingozzano come maiali e che fanno buon viso a cattivo gioco, vestiti che porterai per un solo giorno nella vita e soldi buttati all’aria- terminò, con un’alzata di spalle.
-Due che si amano non dovrebbero puntare tutto sui soldi-
Heather lo fulminò con lo sguardo. Evidentemente il riferimento non era casuale.
-Due che si amano dovrebbero farlo, invece..per non trovarsi con un pugno di mosche- controbatté lei.
Alejandro rifletté per un istante sulle parole della ragazza e si affrettò a cambiare discorso.
-Comunque sia sono il suo testimone di nozze..ragion per cui non posso mancare-
-Quindi che c’entro io?- fece lei, sporgendosi verso di lui.
-Sei la mia ragazza ed è l’occasione per presentarti ai miei- Alejandro si voltò verso di lei -Mi sembra di avertelo già detto, no?-
Heather sbuffò. Il suo stato da fidanzata stava pesando più di quello che avrebbe creduto.
-Vuoi metterti bene in quella stramaledetta testa che i tuoi mi odiano?-
-Perché dici questo? Non li conosci neppure!- ribatté il latino, alzando la voce.
-Alejandro..avrai pure un quoziente intellettivo di 160 e qualcosa, ma non riesci ad afferrare il semplice concetto che dopo quello che è successo tra noi in tv i tuoi non possono che odiarmi?-
Alejandro rimase in silenzio, valutando forse che la sua ragazza aveva ragione, dopotutto lei era la causa delle sue disgrazie negli ultimi tempi e a loro aveva sempre parlato male di lei. Come si sarebbero sentiti ora che avrebbe portato la ragazza che aveva sempre odiato, presentandola come la sua fidanzata?
-Di quello che dicono i miei m’importa ben poco- accennò lui.
-E quello che dirà José?- lo stuzzicò lei.
Alejandro, al solo sentire il nome del fratello, sbarrò gli occhi.
-Che c’entra mio fratello ora?- le domandò irritato, voltandosi verso l’asiatica.
-Sembra che tutto quello che dica tu lo prenda per vero- rispose lei, alzando leggermente le spalle.
-Senti- fece rivolto verso di lei, togliendo una mano dal volante per poggiarla sulla sua coscia, sentendo lei irrigidirsi debolmente,  –Non m’importa di quello che dice o dirà la mia famiglia, le scelte sono mie e so prendermele da solo..- poi sorrise sarcastico -O vuoi dirmi che hai paura di loro?-
-Paura?- fece lei, alzando le sopracciglia –Ah..bella questa..- fece, cercando di accavallare le gambe nello spazio angusto dell’auto –Se mi fai questa domanda si vede che non mi conosci bene..mio caro Alejandro-
Il ragazzo sorrise.
-Ragion per cui non c’è motivo di non proseguire il nostro viaggio-
Heather sbuffò, poggiando la testa sulla mano, il braccio sul finestrino.
-Ricordami perché ho deciso di salire su quell’aereo?- domandò con aria di sufficienza.
-Perché ti avevo promesso una vacanza?-
Heather ridusse gli occhi a due fessure.
-Già..un viaggio in cui non mi avevi specificato la meta e tralasciato quel piccolissimo dettaglio che ci sarebbe stata la tua famiglia, anzi, mi correggo, che saremo stati dalla tua famiglia- replicò, incrociando le braccia.
-È pur sempre un viaggio, no?- rispose il ragazzo sorridendo del broncio che aveva messo su la ragazza.
L’asiatica sbuffò. Il viaggio era stato in parte finanziato dalla famiglia di Alejandro, ma una quota aveva dovuto mettercela anche lei. Allora perché aveva dovuto sprecare soldi per qualcosa che non voleva fare?
-E poi ti ho promesso quel vestito che volevi tanto…-
-Io non lo volevo così tanto- rispose, girandosi verso di lui.
-No..sei solo rimasta due ore a provartelo in camerino- controbatté in tono sarcastico –I clienti ti avevano scambiata per un manichino-
-Ti odio- tuonò lei, tornando a guardare il paesaggio fuori dal finestrino.
-Sì, lo so- fece lui ridendo.
-E questo si chiama ricatto-
-Non mi sembra di averti legata e imbavagliata per venire con me- continuò il ragazzo.
Heather rimase in silenzio. No, era stata solamente raggirata e questa volta ci era cascata con entrambe le scarpe.
-Anche se mi sarebbe piaciuto..- aggiunse il latino.
-Cosa?- gli domandò girandosi verso di lui, confusa.
-Legarti e imbavagliarti- rispose sorridendo.
-Idiota- sbuffò l’asiatica, tornando a guardare la strada davanti a lei -E poi mi spieghi perché abbiamo dovuto noleggiare questo stupido rottame?- domandò poi, riferendosi all’auto in cui stavano viaggiando. La trovava alquanto scomoda e puzzolente.
-Perché, mi amor, non avevamo i soldi per permetterci una limousine, ti pare?- fece lui, sottolineando l’ovvietà della cosa –E poi per una ventina di minuti questa basta e avanza-.
Poi si voltò verso di lei.
-Non morirai qui..te lo prometto- sentenziò ironico.
Heather incrociò le braccia.
-Se solo non mi avessi intralciato l’ultima volta..-
Alejandro si voltò di scatto verso di lei. C’era una sola volta che non facesse riferimento a quello stupido reality?
-Se io non ti avessi intralciato? E tu allora?-
L’asiatica si voltò seccata.
-Non ricominciamo Heather, non mi sembra il momento-
-Per te non è mai il momento- sentenziò lei -Io ti stavo solo chiedendo di fare una deviazione..- pronunciò con tono più basso l’asiatica. Poi si voltò di nuovo verso di lui, che stava tenendo gli occhi sulla strada.
-Potremmo far finta di esserci persi e andarci a fare un giro per i cavoli nostri…- continuò con voce sensuale.
Alejandro non rispose. Heather gli poggiò una mano sulla coscia.
-Che ne dici?- gli domandò, spostando la mano più su –Un giretto..- emise flebilmente -…noi due soltanto-.
Le ultime parole furono quasi un soffio di vento caldo al suo orecchio.
Alejandro chiuse un istante gli occhi, conscio di ciò che lei gli stava facendo. Poteva sentire la sua mano scivolare sopra la stoffa dei pantaloni e sentì un brivido percorrergli la schiena.
-No!- rispose secco lui, sebbene stesse prendendo in considerazione la proposta alettante della ragazza –Chica, con me i tuoi giochetti non attaccano..- continuò, mostrando un sorrisetto di circostanza.
Heather lo fulminò e incrociò di nuovo le braccia. Non poteva immaginare che il latino aveva dovuto contare su tutto il suo self-control per resisterle. La ragazza si protese leggermente in avanti e premette il pulsante di accensione della radio. Una leggera canzone pop che stava riscuotendo parecchio successo in quelle settimane invase l’abitacolo. Alejandro si voltò verso di lei, che aveva chiuso gli occhi e posato la testa sul poggiatesta del sedile.
-Non vorrai mica farmi ascoltare questa roba?- le domandò retorico.
La ragazza riaprì gli occhi per vedere quelli di lui protestare.
-Tu mi hai portato qui, io scelgo la musica-
Il ragazzo scosse la testa.
-Sì, ma che diavolo, qualcosa di più movimentato o prendo sonno- sbuffò.
-Non capisco perché ti lamenti così tanto-
-Ah- cominciò lui –Il bue che dà del cornuto all’asino-
Heather lo fulminò.
-Non per niente ti chiami Burromuerto..chi è l’asino qui?- ridacchiò.
Alejandro la guardò con l’espressione di chi aveva appena ascoltato una barzelletta di pessimo gusto.
-Ridi, ridi pure mia cara..- disse, riportando lo sguardo sulla strada -..voglio vedere quando sarai nella tana del leone-
Heather lo squadrò.
-Ma che stiamo giocando alla vecchia fattoria?- domandò, alzando le sopracciglia.
-Non vorrei deluderti chica, ma il leone non mi sembra proprio un animale da fattoria- le rispose sorridendo sarcastico.
Heather alzò gli occhi al cielo.
-Comunque secondo me hai un po’di paura a conoscere la mia famiglia..- continuò il ragazzo, le mani entrambe sul volante.
-Tze..figurati- rispose lei a tono, incrociando le braccia –Ho affrontato un Burromuerto, posso affrontarne decine-
-Nel qual caso pensa che io i tuoi li ho già conosciuti-
-Eh- sospirò lei –..purtroppo-
Si ricordava ancora quando aveva dovuto presentare Alejandro ai suoi. Non che lei lo avrebbe fatto di sua spontanea volontà, ovviamente, ma i suoi sapevano essere così testardi a volte che alla fine aveva dovuto arrendersi per non vederseli piombare in casa. Voleva preservare quel poco di vita che aveva lontano dai suoi.
-Tua madre è simpatica-
-Lo dici solo perché ti trova attraente e dotato- commentò acida.
-Perché? Non lo sono?-
-Evito di commentare- rispose lei scura in volto.
-Soprattutto mi è piaciuto rivivere la tua infanzia- continuò il ragazzo sorridendo, tenendo lo sguardo sulla strada.
Heather respirò a fondo. Sì. La scena in cui la madre mostra l’album fotografico al fidanzato della figlia non esisteva solo nei film. E l’aveva odiata tanto per questo.
-Mia madre..- disse Alejandro tenendo la frase in sospeso -..non è così- terminò guardando la ragazza in modo sinistro.
-Smettila cretino!- tuonò lei assestandogli un pugno sul braccio.
Voleva solo terrorizzarla era ovvio. Ma per chi l’aveva presa? Una stupida ragazzina?




Angolo autrice
Buongiorno. Sono di nuovo attiva e non so se sia un male o un bene. Avevo in mente di scrivere questa long già dopo la fine della precedente, avendo una mezza idea che mi balenava in mente su un possibile seguito. In questi giorni, non si sa per quale motivo, forse per il maggior tempo a disposizione queste settimane, ho voluto dare una concretezza a quello che la mia testa mi suggeriva.
Sì, lo so, il titolo fa molto commedia americana, ma suonava bene dopo che avevo cercato invano di trovare qualcosa di originale xD
Forse per iniziare il capitolo è un pò scarno, ma non volevo appesantire troppo. Come sempre scrivetemi gli errori commessi, di battitura o di contesto/riferimento, e provvederò a correggere.
Il riferimento al QI di Alejandro è menzionato nella serie in inglese e dovrebbe essere teoricamente di 163.
Ok, ho lanciato la mia idea..se vi incuriosisce l'incipit restate sintonizzati nel prossimo futuro.
 
¡Hasta luego!,
 
 
   
 
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