Lasciami marcire in questo luogo desolato che è la mia mente. Non posso urlare parole che non riusciresti a comprendere. Abbandonami, quindi, come acqua che sfugge al suo corso e si getta nel mare. Perché sei solo uno degli sfregiati massi che ostruiscono la mia via. Rotola lontano e rimbomba nei meandri della mia testa. Non permetterti di scegliere il tuo destino, ottuso e sformato luccichio che m'acceca. Nel mio cuore non c'è spazio per la tua battaglia. Trasformati come materia e risorgi a nuova vita, ma non osare abbattere le barriere del mio petto. Così fredda e lontana aspetto con viva speranza una scossa d'amore. Non sarai tu a possedere l'alito di vento che spiegherà le mie ali. Scroscia e sparisci da pupille e desideri, perchè rimembrarti non sia altro che un'azione distratta.

Benevolo sarà chi vedrà in me una porta aperta e senza entrare mi porgerà la mano.

Si vive in una condanna e se t'abbassi di uno scalino ne scorgerai la voragine. Troppo profondo il pozzo della solitudine per poterne descrivere la grandezza. In bilico, la terra che trema offusca la vista; isolano il suono le sue membra intirizzite. Profumi delle giornate d'autunno, di carta che vola e che si disperde. Sai essere letale e tagliare stagioni, emanando sempre un respiro di compassione.

Dove sono dita attese che fremono d'incontro?
Cosa cerchi ragazza nella via del pianto?
Cosa sussurri tra gemito e lamento?
Nell'amato tormento di chi bisbiglia parole.
Persa nella confusione.
Cosa cerchi ragazza?
Amore?

Angolo autrice:
Vi prego di non chiedermi che significato profondo abbiano queste parole, quale collegamento ci sia tra certe frasi apparentemente insensate. Vi chiedo solo un piccolo favore. Rileggete questo scritto. Stavolta con gli occhi del cuore.
Ognuno sia libero d'interpretare.