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Autore: _E r i s_    03/09/2015    4 recensioni
Premetto che non è un bel periodo per me, e ciò mi porta a scrivere cose non propriamente allegre.
Perciò, visto che l'ho scritta, tanto vale pubblicare 'sta..."cosa" (non so nemmeno se si possa definire tale) così mi libero la memoria del computer (?) e spero che non vi vengano i conati di vomito leggendola.
Dal testo:"Perchè la follia non risparmia nessuno".
Buona lettura!
ATTENZIONE:Anche se trattato in modo lieve e accennato, la storia parla di un suicidio!
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sakura Haruno
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden
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[狂 気]

[Follia]



[Fukusui bon ni kaerazu.]

Quel che è fatto è fatto.






Vacuo era lo sguardo che imperlava gli occhi smeraldini, ormai privi di qualunque emozione.
Il suo cuore era perso, perso per sempre.
Il dolore, la morsa, che, fino a poco prima, la distruggeva lentamente da dentro era scomparsa.
Ora, il suo sguardo sostava privo di sentimento sulle due figure che davanti aveva, da cui non sentiva provenire alcun respiro vitale.
Forse nel suo subconscio, pensava che il sonno li avesse accolti.
Ma non pensava che esso potesse essere il sonno eterno.
Le sue labbra sottili, screpolate e bianche, come se il sangue avesse smesso di circolare nel suo corpo-ed è così che lei si sentiva, morta-, erano schiuse ed emettevano fragili respiri che si andavano a scontrare contro le sue labbra altrettanto chiare, troppo chiare.
Nessun sospiro, nessun verso o lamento proveniva da quelle labbra, erano solamente silenziose.
E in quel momento, Ella comprese il vero signficato della vita.
Prima per lei era un mistero. Tutto girava intorno alla sua figura, come se lei fosse il centro dell'universo.
E si sbagliava, nel suo subconscio era consapevole di aver fatto male i calcoli, ma continuava a rifugiarsi fuggiasca e infantile nella favola dell'amore eterno.
Mai aveva pensato all'eventualità che fosse proprio quell'amore a portare alla pazzia, alla ditruzione, alla morte.
Perchè lei si sentiva così.
In un primo momento spaesata, confusa, spaventata e folle, dopo si sentì distruggere lentamente da dentro, e infine comprese di essere un involucro di carne vuoto.
La sua anima, il suo essere, era sparito insieme a lui, a loro.
"Te lo riporterò indietro, è una promessa."
E quelle parole, allora pronunciate ingenuamente, riecheggiavano come un eco nella sua testa.
Incredibile pernsare quanto una sola, inutile e innocua frase possa condurre alla rovina, vero, Sakura?
E ora osservavi vuota, indifferente, i due corpi, diventati anchessi involucri di pelle vuoti, di fronte a te.
E quasi involontariamete ti venne da ridere:la vita non era mai stata generosa con Te, con loro, con voi.
Allora, capisti che l'unico rifugio che ormai avevi, era solo la morte.
E sorridesti, sorridesti  follemente, speranzosa e rassicurante.
Presto li avresti potuti rivedere.
E le tenebre ti avvolsero, e le palpebre diventarono pesanti.
E mai ti saresti aspettata che la morte fosse così dolce. Dolce perchè eri consapevole che stavi per andare da loro, e stavolta stareste stati  insieme per sempre.
Ma nemmeno la morte fu generosa con voi, perchè dopo essa ci fu soltanto il vuoto.
E la consapevolezza di aver compiuto una follia inutile ti colpì tagliente, ma non ti importò.
Dopo la morte tutto scompare, tutto.
Così, sareste scomparsi anche voi, cancellati dall'universo.
E mentre agonizzante la morte ti consumò, tu sorridesti.
Perchè la  follia non risparmia nessuno.














Angolo dell'Autrice depressa:è una schifezza, lo so.
Per chi non avesse compreso, la storia è un What if?
Ovvero, Naruto e Sasuke si sono scontrati ma hanno perso entrambi la vita e Sakura impazzisce e decide di suicidarsi.
Non sono molto allegra in questo periodo, forse si è capito.
Bè, spero che almeno non vi siano venuti i conati di vomito nel leggere 'sta...cosa.
Ma credo che molto probabilmente sia così.
Alla prossima_
Naru-chan
Ps. La citazione là sopra è di qualcuno di cui non so il nome, il punto è che non c'era scritto di chi fosse e perciò...
Insomma, l'ho trovata su un sito e visto che  mi pareva adatta...
E' un detto giapponese che dice:"L'acqua rovesciata non ritornerà nel vaso":in poche parole "Quel che è fatto è fatto".

  
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