Quando l'ha conosciuta, per un po' ha creduto fosse pazza: usciva dimenticandosi i soldi, non chiudeva la porta a chiave, si metteva nei guai con la polizia e si stupiva per la quantità di macchine nelle strade. Una volta ha addirittura provato a pescare a Central Park. Poi ha scoperto che la sua migliore amica di cui spesso parla, Naga, è in realtà un cavallo e la cosa non lo ha nemmeno stupito troppo.
Adesso, più di un anno dopo, è Mako a trovarsi molto lontano da casa e da quando ha appoggiato la valigia a terra non ha fatto altro che girare per la stanza alla ricerca, senza troppo successo, di un buon punto per la ricezione - i genitori di Korra possiedono un ranch che è grande quasi quanto tutta l'Alabama, ma apparentemente non hanno una rete wifi.
«Le prove sono state anticipate» lo avvisa la ragazza entrando nella camera in un fruscio di stoffa, ma lui è troppo preso dalla rete dati per rendersene conto, in più le dà le spalle «Mio padre mi ci porta adesso. Vuoi venire?»
«Dove stai andando c'è...» le chiede, ma voltandosi quasi si dimentica di ciò che sta dicendo «...internet?»
Korra infatti indossa un lungo abito azzurro e non se lo aspettava. Gli aveva accennato ad una parata, ma non aveva parlato di corsetti e scollature e nastri e ora non riesce a distogliere l'attenzione dalle sue spalle nude e dall'ampia porzione di petto lasciata scoperta.
«Il locale di Kya dà sulla piazza e ha il wi fi» replica divertita, prendendo in mano le gonne per muoversi meglio e rivelando un paio di vecchie converse «Allora, vieni?»
Mako annuisce senza pensarci due volte - e la promessa di un wi fi non c'entra nulla.