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Autore: RosaDraco    04/09/2015    2 recensioni
Il piccolo Natsu vive nel cuore della foresta insieme al padre adottivo: Igneel un grosso drago sputafuoco. Che cosa potrebbe desiderare di più? Natsu non immagina nemmeno quali sorprese stia per riservargli quel giorno d'inizio estate ...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Grandine, Igneel, Natsu, Wendy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cala la notte

Mi sono divertita a scrivere questo capitolo perché volevo qualcosa di completamente diverso da "Benvenuti a Magnolia". Phantom Lord è l'esatto opposto di Fairy Tail fin dal primo impatto. Per Gajeel e Levy non sarà facile, nemmeno con Juvia a fargli da guida. 

Nel frattempo tenetevi pronti: con questo capitolo si conclude la storia del dragon slayer d'acciaio. Dalla prossima settimana si ritorna alla grande guerra tra le due gilde, tenetevi pronti!

 


Cala la notte

La gilda di Phantom Lord, da cui proveniva Juvia, aveva la sua sede principale nella città di Oak Town. Gajeel e Levy impiegarono un giorno intero per raggiungerla e quando arrivarono, ormai, la notte era già calata da un pezzo.

A causa dell’ora tarda e della pioggia, per strada non c’era praticamente più nessuno. Le case di pietra e la nebbia davano l’idea di essere appena arrivati in una città fantasma. Perfino le luci dei lampioni e quelle che filtravano dai vetri delle finestre, avevano qualcosa di spettrale.

Sol e Totomaru li lasciarono quasi subito, dicendo che avevano degli impegni in sospeso. Era evidente che non volevano avere niente a che fare con il piano di Juvia, né di fare rapporto sulla loro ultima missione, ma alla maga d’acqua non importava. Aveva comprato un nuovo ombrello lungo la strada e guidava i ragazzi a testa alta, vantandosi di quando la sua gilda fosse importante nella regione - Phantom Lord è senza alcun dubbio la migliore di tutta Fiore. Abbiamo sedi nelle città più importanti ed un gran numero di affiliati. Di recente qualcuno ha iniziato a paragonarci ad un’altra gilda di provincia: Fairy Tail. Ma si tratta solo di voci! È evidente che nessuno può battere Phantom Lord. Master Jose è uno dei dieci maghi più potenti del paese. È molto severo perché vuole che chi lavora con lui faccia del suo meglio, ma allo stesso tempo ha anche un gran cuore. Ha offerto a Juvia un posto dove stare quando nessun altro la voleva per colpa della sua maledizione: questa maledizione che porta la pioggia dovunque vada. Juvia è sicura che master Jose troverà anche un posto per voi! Guardate: quella è la gilda! - Ad un certo punto la maga alzò una mano per indicare all’orizzonte e Gajeel e Levy capirono subito a quale edificio si stava riferendo. La gilda di Phantom Lord incombeva su Oak Town come un enorme castello gotico, tutto fatto di pietra nera e vetrate scure. In alto, sulla torre più alta, sventolava il vessillo della gilda, sbattuto di qui e di là dal vento e dalla pioggia. Guglie arzigogolate, archi e punte decoravano ogni angolo disponibile mentre dei gargoyle, con le bocce spalancate, vomitavano giù litri e litri d’acqua. Per un attimo un lampo squarciò il cielo, illuminando meglio la sagoma del castello e Levy si strinse istintivamente al braccio di Gajeel: la gilda di Phantom Lord assomigliava proprio ad uno dei tanti castelli maledetti di cui aveva letto nei suoi libri di fiabe. Ma Juvia ignorò completamente la sua espressione, incoraggiandoli a seguirla dentro - Venite! -

Nonostante l’ora tarda, dalle vetrate e dagli infissi del grande portone di legno, filtrava ancora della luce e quando Juvia li condusse all’interno, Gajeel e Levy scoprirono subito che il salone principale di Phantom Lord era ancora pieno zeppo. Si trattava di uno spazio enorme con un soffitto altissimo e dei grandi archi di pietra a sorreggerlo. A fargli da contorno vi erano delle grosse vetrate con lo stemma della gilda impresso su di esse e un’intelaiatura di piombo per tenerle saldamente al loro posto. Dei pesanti candelabri di ferro pendevano dall’alto, sospesi con delle catene, mentre illuminavano con dei ceri magici la scena sotto di loro.

L’atmosfera aveva qualcosa di grottesco: sembrava di essere appena entrati in un covo di pirati o di banditi. In un angolo c’era una bacheca piena di fogli e un bancone logoro, dove un vecchio con un occhio solo serviva un boccale di birra dopo l’altro. Tutti i tavoli nella sala erano pieni ma quelli seduti a brindare non sembravano affatto dei maghi iscritti ad una gilda legale. C’era gente con sciabole alla cintura o con stravaganti cappelli da strega, qualcuno stringeva inquietanti bastoni fatti d’osso e qualcun altro accarezzava come se niente fosse il proprio animaletto da compagnia: un cerbero a tre teste.

- Che bello essere a casa! - Juvia richiuse il suo ombrello e lo appoggiò in un angolo, indicando ai suoi compagni dove potevano mettere i mantelli che gli aveva offerto durante il loro viaggio sotto la pioggia. Nessuno dei maghi presenti si accorse di loro, tanto erano impegnati a brindare e giocare d’azzardo, fino a che la maga d’acqua non li condusse al bancone del bar, chiedendo di poter parlare con master Jose - Juvia deve fare rapporto sull’ultima missione e vuole presentargli due nuovi amici. -

Il vecchio barista si girò, squadrando Gajeel e Levy con il suo unico occhio come se avesse voluto fargli una radiografia - Sei sicura? Uno forse lo possiamo prendere ma l’altra ... -

- Osi mettere in dubbio la decisione di uno dei tuoi superiori? - Ma bastò che Juvia alzasse un po’ la voce per convincere il vecchio a fare come gli aveva ordinato. Il barista allungò una mano, tirando un cordoncino che pendeva in un angolo e immediatamente il suono cupo di una campana riecheggiò per la sala: era il segno che qualcuno voleva parlare con il master. Fu solo allora che i presenti si zittirono, mentre tutti gli occhi si appuntavano sulle figure di Juvia e dei suoi compagni. I maghi di Phantom Lord non erano ansiosi di sentire il racconto della sua ultima missione; sembravano piuttosto uno stormo di avvoltoi, pronti a banchettare su qualunque brutta notizia.

- Juvia, mia cara! Vedo che hai già fatto ritorno! Ma dove sono Sol e Totomaru? - La campana non ebbe nemmeno il tempo di fare il suo ultimo rintocco, prima che una figura inquietante si materializzasse sulla rampa di scale che sorgeva dalla parte opposta del salone. Un uomo con dei lunghi capelli neri e le labbra sottili e scure. Indossava un mantello appariscente, un cappello da strega e alla cintura teneva saldamente infilato un lungo pugnale col manico d’oro. A giudicare dall’aura oscura e dalla confidenza che ostentava, era evidente che quello era il famoso e terrificante master di Phantom Lord: Jose. Accanto a lui, però, svettava la figura di un altro uomo ancor più spaventoso. Un colosso alto e con le spalle larghe proprio come un bodyguard. Un mago con gli occhi bendati e l’aria impassibile.

- La missione è andata alla perfezione: abbiamo eliminato la Bestia e siamo stati pagati. - Gli spiegò Juvia senza nemmeno soffermarsi sull’argomento Sol e Totomaru. - Lungo la strada abbiamo incontrato anche questi due maghi: Gajeel e Levy Redfox. Juvia ha visto personalmente le loro abilità contro un gruppo di banditi e può garantire per loro. Juvia è sicura che potrebbero essere un’ottima aggiunta alla squadra di Phantom Lord. -

- Ohoho! - Esclamò a quel punto Jose - E così volete entrare nella nostra famiglia? Come vi capisco! Tutti vogliono entrare a Phantom Lord! Ma per entrare in questa gilda bisogna prima di tutto essere degni del suo nome: che magia utilizzate? Tu per esempio! - Levy si sentì attraversare da un brivido mentre il dito del master si appuntava su di lei ma si sforzò di tenere lo stesso la schiena dritta; in fondo aveva Gajeel accanto a farle coraggio. - Utilizzo Solid Script, signore. È una mangia che ... -

- Oh! È una magia banale! - L’anticipò una ragazza seduta al tavolo più vicino, senza nemmeno farle finire di spiegare in che cosa consisteva - Un mucchio di maghi la utilizzano e ne abbiamo anche già qualcuno. -

- Sue! Sappiamo tutti cos’è Solid Script senza bisogno che ce lo spieghi di nuovo. - Jose la fece zittire con vago gesto della mano - E tu, invece? -

- Conosco la magia dei draghi d’acciaio. Sono un dragon slayer. - Gajeel non riuscì nemmeno a finire la frase prima che un coro di risatine cominciasse a rombare per la sala ...

- Magia dei draghi? Ma a chi vuoi darla a bere! -

- I draghi si sono estinti! -

- Questo ci vuole prendere per scemi! -

- Ehi! Dragon slayer d’acciaio! - Lo chiamò qualcuno dai tavoli, un uomo con la pelle scura e la testa pelata. Indossava un paio di occhiali con delle lenti viola, ma con soltanto un vetro - Fammi vedere come mangi questo Metal! Howling! - Il mago stese le mani in avanti ed un cerchio magico si materializzò immediatamente davanti a lui, sparando una mitragliata di note musicali dure come proiettili. Un suono assordante riempì la sala e i maghi sulla traiettoria dell’attacco si gettarono a terra per evitare il peggio ma Gajeel non si lasciò impressionare, inspirando profondamente. Se era un ruggito quello che voleva lo avrebbe accontentato subito - Iron Dragon’s Roar! -

Howling non aveva speranze di vincere. L’incantesimo di Gajeel lo disintegrò ancor prima che potesse sfiorarlo e si abbatté sul suo avversario con la forza di un tornado. Il mago dalla pelle scura non riuscì nemmeno a reagire e venne scagliato contro la parete opposta, insieme ad una buona porzione di tavoli, sedie e affiliati di Phantom Lord.

- Ha ... Ha disintegrato Boze con un solo attacco ... - Sussurrò qualcuno mentre l’intera sala ammutoliva, terrorizzata dalla forza del dragon slayer.

- Provate di nuovo a insultarmi! - Tuonò Gajeel - O a prendervi gioco di Levy e giuro che non ci andrò così piano come adesso! -

Questa volta Jose sorrise, come se avesse inaspettatamente scoperto una gemma tra i tanti maghi che lo circondavano. Alzò una mano per attirare l’attenzione dei suoi - Suvvia ragazzi! Smettetela di comportarvi come delle canaglie, vi ho insegnato a fare di meglio! D’ora in poi dovrete abituarvi a far posto a Gajeel e Levy nella nostra grande famiglia! Forza, salite nel mio ufficio in modo che possa darvi il marchio di Phantom Lord! Da questo istante in poi l’unica ragione della vostra esistenza sarà quella di tenere alto il nome della gilda. Ricordatevi: Phantom Lord non accetta fallimenti! -

E così quella notte Gajeel e Levy entrarono a far parte di una delle più famose e spaventose gilde dell’intera regione. Siccome non avevano un posto dove stare, Juvia gli mostrò un appartamento a pochi passi dal suo. Il costo dell’affitto era così basso che entrambi finirono per firmare il contratto senza nemmeno pensarci. Gajeel e Levy capirono soltanto dopo un po’ la ragione per cui quell’appartamento era sfitto da tanto tempo ed era stato messo sul mercato praticamente in svendita: a causa della maga di Phantom Lord l’intero quartiere era continuamente tormentato dalla pioggia. Sulle mura delle case cresceva un fitto rivestimento di muschio verde mentre, su tutti i balconi, c’erano degli ombrelloni che gli abitanti di Oak Town utilizzavano per proteggere le finestre e le proprie piante. Davanti a tutte le porte c’erano delle placche di ferro per impedire all’acqua di entrare e lungo le strade, al posto delle solite strisce pedonali, dei gradini di pietra per permettere alle persone di attraversare anche durante le piene.

Vivere accanto a Juvia significava vivere praticamente sott’acqua ma la compagnia della maga non era poi così spiacevole. Nonostante la sua strana abitudine di parlare in terza persona e quell’aria sempre così fredda, Juvia fu l’unica, in tutta la gilda di Phantom Lord, con cui i Redfox strinsero amicizia. All’inizio l’unica ragione per cui la maga d’acqua gli faceva visita era quella di tenerli sotto controllo. Si sentiva responsabile per averli portati a Oak Town e non voleva che facessero qualcosa per irritare master Jose, ma pian piano le cose cominciarono a cambiare. Levy provava una certa compassione per l’altra ragazza perseguitata dalla pioggia. Cercò di indagare, invano, sulla sua maledizione, utilizzando la vasta libreria di Phantom Lord e cominciò ad invitarla a fare shopping e a bere una tazza di te nel tempo libero. Perfino tra Gajeel e la “Donna della Pioggia” nacque una specie di amicizia. Anche se tutta la gilda era terrorizzata dai poteri di Juvia e la rispettava per via della sua posizione, Gajeel non aveva alcun timore ed i due cominciarono ad allenarsi insieme sempre più spesso.

Per i primi anni tutto filò liscio come l’olio. Gajeel e Levy sceglievano sempre le missioni più lunghe e che gli permettevano di visitare le città più incredibili di Fiore. Il dragon slayer non sopportava nessun mezzo di trasporto ma per la ragazza questo non era un problema: spostarsi a piedi, in fondo, le permetteva di stare più tempo da sola accanto al suo compagno. Ma poi le cose iniziarono a prendere una piega diversa. Più aumentavano le missioni completate con successo e la fama di Black Steel cresceva, più aumentava l’interesse che master Jose provava nei suoi riguardi. L’uomo iniziò a convocare Gajeel sempre più spesso, affidandogli missioni speciali e particolarmente pericolose in cui nemmeno Levy poteva accompagnarlo. Tutte le volte, prima di partire, il dragon slayer la rassicurava, dicendole che sarebbe tornato in fretta ma dopo ogni missione ne seguiva sempre una nuova. Alla fine arrivò un punto in cui Levy e Gajeel non riuscivano quasi più ad incontrarsi, pur abitando nella stessa casa. Il dragon slayer sapeva che la cosa faceva infuriare la ragazza ma allo stesso tempo non sapeva bene come affrontare l’argomento ...

- Hai intenzione ancora di leggere a lungo? - Gajeel si coprì la testa col cuscino, cercando di nascondersi dalla luce della lampada che proveniva dal comodino opposto, ma senza alcun successo. Il bagliore si infilava dietro la stoffa come una lama crudele e senza pietà. - Lo sai che ore sono? - Ricominciò il dragon slayer dopo qualche istante di silenzio. La sveglia dal suo lato del letto indicava chiaramente le tre di notte ma a quanto pare Levy non aveva ancora alcuna intenzione di smettere. La ragazza se ne stava seduta proprio accanto a lui, con la schiena appoggiata a una pila di cuscini, i capelli tirati indietro da una fascia ed uno spesso volume con la copertina blu.

- Mi mancano poche pagine per arrivare alla fine. -

- Quante? -

- Cento. -

Gajeel, grugnì: era evidente che la ragazza lo stava facendo apposta per provocarlo. Da quando aveva fatto ritorno quella sera, dopo l’ultima missione, Levy continuava a comportarsi nel modo più irritante possibile. Dopo esser stato via due settimane, non era di certo il tipo di accoglienza che si aspettava.

- Ho capito: sei arrabbiata. Dammi quel coso e parliamone. - Il dragon slayer allungò un braccio, cercando di afferrare il libro che Levy stava stringendo ma la ragazza lo alzò con uno scatto, continuando ostinatamente a tenerci gli occhi puntati sopra - No! -  Ma ormai Gajeel non aveva più alcuna intenzione di fermarsi. Trascinò Levy giù, bloccandola con le gambe e dopo un breve tira e molla riuscì finalmente a strapparle il libro e a tirarlo via. “Memorie di una maga” fece un lungo volo fin dall’altra parte della stanza, infilandosi come un proiettile in mezzo ai cuscini del divano.

- Non mi hai fatto nemmeno mettere il segno! -

- Chi se ne frega del segno! Puoi dirmi che accidenti ti prende Scricciolo? -  Gajeel non aveva intenzione di litigare ma pur di farsi ascoltare fu costretto a mettere ancora più pressione nella stretta e bloccare la compagna anche per i polsi. - Allora? - La ragazza alla fine smise di scalciare, ma girò comunque la testa dalla parte opposta per evitare lo sguardo di Gajeel. Anche così, con la fronte pigiata uno contro l’altra, Levy sembrava distante un milione di miglia.

- Scricciolo? - Gajeel fu costretto a chiamarla per l’ennesima volta prima di riuscire a strapparle un sussurro

- Non era questo quello che avevamo in programma. -

Il dragon slayer aggrottò un sopracciglio, senza capire a cosa si stava riferendo e Levy si morse un labbro per qualche istante, prima di ricominciare a parlare - Quando all’inizio abbiamo deciso di scappare insieme, il progetto era quello di viaggiare, di visitare il mondo insieme, non di ... finire uno separato dall’altra! Jose e quelle sue maledette missioni ... -

- Lo sai che sono lavori pericolosi, non posso ... -

- Ti stanno portando via da me! -

A quelle parole Gajeel fu costretto a mordersi la lingua. Non gli piaceva l’idea di andare in missione da solo per colpa di Jose, ma aveva continuato a farlo per tutto quel tutto quel tempo proprio per Levy: non voleva metterla in pericolo. Vederla con gli occhi lucidi non era affatto il suo obiettivo.

- Voglio lasciare Phantom Lord. - Sussurrò alla fine la ragazza - Ne ho già parlato con Juvia e anche lei è d’accordo. Visto che qui nessuno sa come liberarla dalla sua maledizione, preferisce venire via con noi. -

- Anche la Donna della Pioggia? - Per un attimo Gajeel ammutolì, senza sapere né cosa dire né cosa fare, ma poi capì che l’unica possibilità che gli rimaneva era quella di scusarsi, come quando aveva incontrato Levy per la prima volta tanti anni prima. Che altro poteva fare per farla smettere di piangere?

- Se vuoi lasciare Phantom Lord, allora sono con te. - Il dragon slayer costrinse la ragazza a girarsi di nuovo, prendendola per il mento - Non mi importa cosa pensa Jose: lui non è il mio vero master. Ho promesso che ti avrei seguita dappertutto, sei tu l’unica che mi interessa. Devi solo scegliere dove andare. -

Quando i tre fecero visita all’ufficio di Jose per annunciare la loro decisione, il master di Phantom Lord spalancò gli occhi come se lo avessero appena pugnalato alle spalle. Provò a convincerli in tutti i modi a non lasciare la gilda, ma ormai i suoi toni suadenti non potevano più far nulla. Alla fine Jose si abbandonò ad un lungo sospiro - E io che pensavo fossimo una grande famiglia! Essere tradito dai propri figli! Che cosa terribile doveva capitare proprio a me! Ma se questa è la vostra decisione, non posso farci niente ... - Anche Levy lanciò un sospiro, di sollievo, ma per essere interrotta subito dopo dalla voce del master. - Saranno tempi burrascosi per Phantom Lord senza di voi! Non vi dispiace un po’ lasciare i vostri amici in questo stato? Il minimo che potete fare è portare a termine un’ultima missione e cedere alla gilda l’intero ricavato. - A quel punto l’uomo sfilò un foglio dal cassetto della scrivania, facendolo scivolare sul mogano scuro. Sul pezzo di carta c’era impressa una cifra astronomica, un nome e la foto di una ragazza con un elegante abito rosa.

- Che cosa dobbiamo fare con questa Lucy Hertfilia? - Domandò Juvia a cui ormai non importava più niente se non di lasciarsi Oak Town alle spalle. - Sicuramente avete sentito parlare della famiglia Heartfilia. - Gli spiegò Jose - Una delle più potenti di Fiore! Hanno un impero economico e controllano gran parte delle ferrovie dello stato. Quasi un anno fa l’unica erede della famiglia è sparita nel nulla, scappando di casa senza lasciare nemmeno un messaggio. Suo padre è così preoccupato! - Il mago si prese la faccia con le mani, fingendo anche lui la stessa disperazione di un uomo che sta per perdere dei figli - Ci ha chiesto di riportarla a casa e noi realizzeremo il suo desiderio! Ha trovato un ragazzo di buona famiglia a cui darla in sposa e che si prenderà cura di lei. Non possiamo farli aspettare! Grazie ai miei appoggi, ho scoperto che Lucy Hertafilia si è unita alla gilda di Fairy Tail. Vi rendente conto? Quell’orribile mucchio di brutti ceffi! Forse l’hanno costretta! Chissà cosa le tocca subire ogni giorno! Ma voi la salverete, non è vero? Voglio che la prendiate e la portiate qui da me, costi quel che costi! - Jose sottolineò l’ultima frase picchiando un pugno sulla scrivania e Juvia annuì quasi subito: aveva fatto lavori peggiori per l’uomo e la cosa non la spaventava affatto. Gajeel scrollò le spalle: non gli sembrava una cosa particolarmente difficile ed era ben disposto a fare quell’ultima missione se ciò avrebbe significato sbarazzarsi di Phantom Lord. Levy, invece, piantò saldamente i piedi per terra - Dobbiamo rapire una ragazza? Ho capito bene? Una maga di Fairy Tail? Ma questo è illegale! Le gilde non possono farsi la guerra tra loro! -

- Guerra? - Ripeté Jose come se fosse appena cascato dalle nuvole - Fairy Tail è un’associazione così minuscola e insignificante che perfino l’idea di farci una guerra è ridicola. Sono soltanto un branco di imbecilli, sono sicuro che non si accorgeranno nemmeno che uno di loro manca all’appello! Questa è l’occasione giusta per ricordargli qual è il posto che gli spetta: l’ultimo della classifica. -

- Io non accetto. - Questa volta Levy non gli lasciò dire altro. Era certa fin dal primo momento che il master si sarebbe opposto alla loro decisione ma non pensava che sarebbe arrivato a tanto.

- E neanche voi dovreste! - Continuò ad insistere la ragazza parlando ai suoi compagni - Volete davvero rapire una ragazza per costringerla a sposare un tizio che non conosce nemmeno? Siete impazziti? Era la stessa cosa che volevano fare a me! Non abbiamo alcun obbligo di svolgere quest’ultima missione. Il regolamento del Consiglio dice che ogni mago può lasciare la propria gilda in qualsiasi momento! - E a quel punto Jose fece una faccia disgustata, come se informarsi sui propri diritti, fosse stata la cosa più terribile al mondo. - È vero che un mago può lasciare la propria gilda in qualsiasi momento. - Cominciò l’uomo, appoggiandosi coi gomiti sulla scrivania - Ma Phantom Lord ha delle sottodivisioni in tutte le città di Fiore, quindi è quasi impossibile “lasciarla”. Se proprio dovessi abbandonare la gilda, preferirei farlo in buoni termini e non ritrovarmi con un mucchio di maghi arrabbiati alle calcagna, perché vogliono indietro i loro soldi ... -

Di fronte a quello sporco ricatto Juvia fu la prima a cedere - Levy - chan, si tratta di una missione facile. Possiamo sbrigarla anche in una notte. - Conosceva bene Jose e sapeva quanto fosse pericoloso attirarsi le sue antipatie ma Levy non le diede ascolto, girandosi verso Gajeel. Si aspettava di trovare un po’ di supporto ma l’unica cosa che ottenne fu una scrollata di spalle.

- Ho detto di no e non ho alcuna intenzione di cambiare idea! - Alla fine Levy si girò con uno scatto, chiudendosi la porta dell’ufficio alle spalle con un tonfo. Era davvero furiosa. Arrabbiata con Jose per il suo trattamento e con i suoi compagni per la loro ingenuità. Davvero non riuscivano a capire in che guaio si stavano cacciando? Rendersi responsabili di un rapimento gli avrebbe messo contro un bel mucchio di nemici, forse ancora di più di quelli che poteva scatenare Phantom Lord.

Mentre camminava, tutta presa da questi pensieri, Levy non si accorse nemmeno che di colpo l’atmosfera si era fatta più fredda. Il castello di Phantom Lord era davvero imponente, così grande che per raggiungere l’uscita dall’ufficio del master occorrevano parecchi minuti. Non ci sarebbe riuscita nemmeno se si fosse messa a correre ...

Le ombre negli angoli del corridoio si allungarono improvvisamente, prendendola per una caviglia come dei disgustosi tentacoli. Levy si inchiodò sul posto, cercando di liberare il piede con la forza ma una voce la costrinse subito a fermarsi. - È inutile ragazzina! - Jose era lì, pronto a bloccarle la strada con un ghigno diabolico. Levy gridò, senza sapere che quello in realtà era solo un clone, prodotto dalla magia dell’uomo che in quel momento stava ancora parlando con Gajeel e Juvia nel suo ufficio.

- Lo sai? Mi sono proprio stancato di te! - Tuonò l’ologramma - Ti ho preso in questa gilda soltanto perché mi interessavano i poteri del tuo caro dragon slayer e non posso permetterti di portarmelo via insieme a uno degli Element Four! Ti avevo avvertita fin dall’inizio: Phantom Lord non accetta sconfitte e porta sempre a termine le sue missioni, ma tu non vuoi collaborare. Ora è giunto il momento di mostrarti cosa succede a chi disubbidisse ai miei ordini! -

Quella volta non fu come contro i banditi o contro Juvia. Gajeel non era lì per salvarla e Levy non era per niente pronta a combattere.

- Dark Pulse! - Jose mosse una mano, liberando una scarica oscura. La ragazza non fece nemmeno in tempo a schivarla e tutto divenne improvvisamente buio. In quel momento Levy non sapeva ancora che cosa le riservava il destino da lì a breve. Non sapeva che si sarebbe svegliata in una cella in compagnia di Lucy e che l’avrebbe aiutata a scappare. Non sapeva che si sarebbe alleata con Fairy Tail e che avrebbe dovuto affrontare la sua stessa gilda per riavere indietro i suoi compagni. Non immaginava di certo che Natsu, Gray ed Erza sarebbero accorsi in suo aiuto ...

  
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