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Autore: Harriett_    04/09/2015    1 recensioni
«Liam è stato l'amore della mia vita. È stato per me tutto quello che potessi desiderare, tutto quello che potessi volere. È stato paziente, gentile e generoso. Mi ha rispettata, come donna, come moglie e come madre. Ma soprattutto, ricordalo bene mia cara, mi ha amata. Mi ha dato tutto se stesso, mi ha amata di giorno e di notte. Mi ha amata col passare delle stagioni e degli anni. Mi ha amata come solo un uomo innamorato sa fare. Ed è questo tipo di amore che ti auguro, mio piccolo tesoro. Ti auguro un ragazzo che ti sappia amare come Liam ha amato me. Che ti stringa tra le braccia dopo una litigata, che ti prenda in braccio per scendere le scale quando l'equilibri ti verrà meno. Che ti legga poesie, che ti scriva lettere e che ti faccia odiare la sua pessima calligrafia. Ti auguro un amore passionale, che ti renda viva, e ti renda felice. Ti auguro che tra cinquant'anni sarai tu a scrivere una lettera a tua nipote, parlando di come ti sei innamorata della persona che più ti fa dannare, ma non puoi vivere senza.
Con affetto, la tua nonna.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa one shot partecipa al contest #fuoricèilsole di Lilac J
 
That's amore.

 
Erano gli anni di James Dean,  Marilyn Monroe,
Elizabeth Taylor, Richard Burton e Audrey Hepburn.
Stava nascendo il rock’n’roll con Elvis Presley.
Grace Kelly aveva appena vinto l’oscar
come miglior attrice in La ragazza di campagna.
Era la Golden Age di Hollywood.
 
 
«Correva l’estate dell’anno 1955 quando conobbi Liam. Eravamo giovani, ingenui e con la testa tra le nuvole. C’era odore d’estate, di fine primavera. La mattina appena svegli si sentivano gli uccellini cantare, i timidi raggi del sole sul viso e profumo di speranza. Speranza che quell’estate qualcosa sarebbe cambiato.  
Per me fu amore a prima vista, ma questo ormai lo sanno anche gli uccellini.
Oh, tesoro, ero così pazza di lui!
Non so cosa mi fece innamorare di quel ragazzo di campagna, ma scattò una scintilla dentro di me, tanto potente da far bruciare le fiamme ancora oggi.»
 
 
Adelaide sentì dei ramoscelli rompersi alle sue spalle, ma non ci diede molto peso. Gran parte della sua compagnia era impegnata a prepararsi per la notte, correndo da una parte all’altra del campeggio per ogni singolo motivo.
«Hai intenzione di morire assiderata?» chiese una voce dietro di lei, per poi posare subito dopo una coperta sulle sue spalle.
«Solo se verrai costretto a venire al mio funerale» borbottò la ragazza in risposta alzando gli occhi al cielo.
Harry indurì la mascella di colpo; lui aveva provato a fare un gesto carino, almeno.
«Senti, puoi almeno non fare la stronza per due secondi?» chiese il ragazzo sedendosi accanto a lei, ma rimanendo comunque a debita distanza.
«E tu riusciresti a non interpretare la parte del ‘bello e dannato’ per due secondi?» ribatté lei distogliendo lo sguardo dall’acqua per posarlo sul suo.
In quel momento cadde il silenzio, se non per qualche schiamazzo lontano proveniente da qualche amico alla ricerca dei propri asciugamani.
«Dovremmo convivere tre giorni in tenda da soli. Dovrò temere per la mia vita e fare testamento?» domandò Harry ironico, sfoggiando le sue amate fossette. Amate anche dalle ragazze, si potrebbe aggiungere.
«Inizia a scrivere, Styles» rispose Adelaide sorridendo appena facendo ricadere nuovamente su di loro.
«E grazie, per la coperta intendo» mormorò la ragazza, sorridendo sincera verso di lui. In fondo un cuore lo aveva anche lei.
«Non ti odio così tanto da volerti morta» rispose Harry facendo spallucce per poi lasciare un’ultima occhiata alla grande distesa d’acqua e tornare sui suoi passi.
Adelaide invece, dal canto suo, si strinse leggermente nella coperta di lana per poi tornare a dedicare totale attenzione alle pagine leggermente ingiallite che teneva sulle gambe incrociate.
 
 
«Lui invece non diede a vedere la sua scintilla, era sempre stato un ragazzo così timido e riservato. Un gentiluomo, a dirla tutta.
Lo sapevi che tutte le ragazze del posto lo volevano come marito? Dovevi sentire cosa sussurravano alle sue spalle! “Oh, come sarei fortunata se chiedesse la mia mano!” “Come vorrei che parlasse con mio padre!”
Erano tutte pazze di lui. Liam, invece, preferiva aspettare. Non aveva fretta di sposarsi e mettere su famiglia, era giovane e dedito all’azienda di famiglia. Forse era proprio questo a renderlo tanto perfetto agli occhi delle ragazze: aveva la testa sulle spalle e sapeva come usarla.
Lo vidi per la prima volta mentre passeggiavo vicino al parco insieme alla mia amica Lilly. Eravamo intente a scambiarci i vari pettegolezzi del paese quando lo vidi giocare con sua sorella minore, Georgia. Lei rideva e rideva mentre lui la faceva girare in tondo, tendendola ben salda per le braccia.
Il mio sguardo su di lui si posò per pochi secondi, prima di essere richiamata dalla mia amica, e riprendere a camminare.»
 
 
 
«Tu da che parte dormi?» domandò Harry non appena la ragazza mise piede dentro la tenda.
«Sinistra, ricordami perché sono finita qui» rispose Adelaide chinandosi sulla sua borsa per ripiegare i fogli con cura dentro una busta. Harry la osservò curioso, non capendo i suoi gesti.
«Perché siamo l’unica coppia scoppiata del gruppo. Trovarti un fidanzato no, eh?» rispose lui posizionando il sacco a pelo più sulla destra, lasciandole lo spazio necessario. L’unica cosa buona che avevano fatto i loro amici era quella di aver lasciato loro la tenda più grande.
«E tu trovarti una ragazza no, eh?» borbottò lei stringendosi nella felpa. Non aveva decisamente voglia di condividere il suo spazio vitale con lui.
«Ora ti preoccupi della mia situazione sentimentale?» chiese il ragazzo ridacchiando appena, mentre si infilava sotto la montagna di coperte, sentendosi immediatamente più rilassato. Adelaide fece per aprire bocca ma non lo fece, si inumidì le labbra e si sedette sul materassino per iniziare ad intrecciarsi i suoi lunghi capelli.
«Io e te ci odiamo dal primo momento o c’è stato un episodio preciso?» domandò Harry curioso mettendosi su un fianco per osservarla meglio.
«Sinceramente non lo so» ammise lei finendo il suo lavoro per poi mettersi sotto le coperte, sentendosi subito al calduccio e al sicuro.
«Non me lo dai il bacio della buonanotte?» mormorò Harry con fare smielato mentre tendeva le labbra verso di lei.
«Sparisci, Styles.»
 
 
Adelaide venne svegliata da un rumore assordante. Anzi, tanti rumori messi insieme, con aggiunta di grida, risate e frasi sconnesse. La compagnia si era svegliata.
«Li uccidi tu per me?» borbottò Harry tirandosi le coperte fin sopra alla testa.
“Ma perché non sei con loro?” Pensò la ragazza tra sé e sé, indecisa se far finta di nulla o rimettersi a dormire.
«Solo se tu sei il primo della lista» rispose lei, mettendosi a sedere sul materassino. Odiava come non mai la vita da campeggio, ma ogni volta riuscivano sempre a trascinarla anche contro la sua volontà.
«Buongiorno anche a te mia cara» disse Harry ridendo, ma la ragazza stava già uscendo dalla tenda per incominciare la giornata.
Ancora due giorni e poi sarà tutto finito.
 
 
«Tuo nonno ci mise quasi un mese a rivolgermi la parola, sai? Per poi dirmi “Credo che questo sia tuo” porgendomi un nastro che mi era caduto, sorridermi e andarsene.
Uomini, valli a capire!
Rivivere quei momenti è ancora magico per me, sono un uragano di emozioni.»
 
 
«Perché la sera tardi vieni qui?» chiese Harry sedendosi accanto alla ragazza. Adelaide quasi non lo sentì, troppo concentrata sui suoi pensieri.
«E tu perché vieni qui?» domandò lei pochi secondi dopo, soffermandosi sul libro che il ragazzo temeva tra le mani.
«Mi piace la calma che c'è in riva al lago. In più dalle tende i ragazzi fanno la terza guerra mondiale, volevo un po' di pace. Ora è il tuo turno» rispose lui sorridendo appena, mentre faceva scorrere le lunghe dita sul vecchio libro.
«Volevo riflettere» ammise Adelaide semplicemente.
«Perché leggi sempre quei fogli?» chiese Harry, sempre più curioso, cercando di capire che cosa fossero.
 «Da dove viene questa confidenza, Styles?» domandò la ragazza inarcando un sopracciglio, facendo risaltare i suoi grandi occhi azzurri. Si soffermò ad osservare come gli occhi di lui splendessero sotto il chiaro di luna, e in quel momento, doveva ammetterlo, era incantata da Harry.
«Dal fatto che abbiamo dormito insieme, insomma, ora siamo intimi!» la buttò sul ridere, ma tutto quello che riusciva a fare era notate come lo sguardo di lei fosse sui suoi occhi. «Leggo una lettera di mia nonna, lo faccio sempre quando mi manca. La porto sempre con me» rispose Adelaide distogliendo lo sguardo, volgendosi verso il lago.
«Io leggo poesie dei poeti maledetti, era di mio padre quando aveva la mia età» disse il ragazzo rigirando il libro tra le sue mani, sentendo la rilegatura leggermente consumata sotto i polpastrelli. In quel momento entrambi sentirono qualcosa di strano dentro di loro, era come se finalmente si rendessero davvero conto che forse, in qualche modo, erano simili.
 
 
«Due settimane dopo si tenne il ballo di primavera, e finalmente Liam mi invitò a ballare. Per una volta non era timido, ma sicuro di sé. Si avvicinò a me e con un piccolo inchino e grande galanteria mi chiese l'onore di un ballo con lui.
Oh tesoro, non ti dico che farfalle avevo nello stomaco! Mi teneva la mano con gentilezza, quasi avesse paura che mi rompessi! Ballammo tutta la sera, e ridemmo e parlammo.
Oh, quanto risi quella sera!
I suoi occhi brillavano in modo diverso, e io sentivo dentro di me una sensazione nuova, mai provata. Credo di essermi innamorata di lui quella sera. Non riuscivamo a staccarci gli occhi di dosso, erano come due calamite. Più ci guardavamo più dentro di me esplodevamo scintille.
Liam è stato l'amore della mia vita. È stato per me tutto quello che potessi desiderare, tutto quello che potessi volere. È stato paziente, gentile e generoso. Mi ha rispettata, come donna, come moglie e come madre. Ma soprattutto, ricordalo bene mia cara, mi ha amata. Mi ha dato tutto se stesso, mi ha amata di giorno e di notte. Mi ha amata col passare delle stagioni e degli anni. Mi ha amata come solo un uomo innamorato sa fare. Ed è questo tipo di amore che ti auguro, mio piccolo tesoro. Ti auguro un ragazzo che ti sappia amare come Liam ha amato me. Che ti stringa tra le braccia dopo una litigata, che ti prenda in braccio per scendere le scale quando l'equilibri ti verrà meno. Che ti legga poesie, che ti scriva lettere e che ti faccia odiare la sua pessima calligrafia. Ti auguro un amore passionale, che ti renda viva, e ti renda felice. Ti auguro che tra cinquant'anni sarai tu a scrivere una lettera a tua nipote, parlando di come ti sei innamorata della persona che più ti fa dannare, ma non puoi vivere senza.
Con affetto, la tua nonna.»
 
 
Adelaide non riusciva a dormire. Si girava e rigirava nel sacco a pelo senza riuscire a trovare una posizione comoda. “Concentrati, è facile! Devi solo chiudere gli occhi e smetterla di pensare” continuava a dirsi, ma questo la teneva sempre più sveglia.
Si girò di lato, trovandosi faccia a faccia con Harry, e sorrise leggermente. Quando dormiva non sembrava per niente stronzo, o in qualche modo ‘finto’. Sembrava in pace con se stesso, rilassato e doveva ammetterlo, dannatamente bello.
«Harry?» sussurrò appena, prima che il suo cervello potesse fermare le labbra. Non sapeva neanche lei perché lo volesse svegliare, ma in quel momento non voleva rimare sola.
«Mh? Stai bene?» mormorò il ragazzo in risposta, allarmandosi all’improvviso. Si portò le mani sul viso e poi sugli occhi, cercando di svegliarsi.
«No, è che non riesco a dormire…» ammise lei sentendosi leggermente in imbarazzo. Non avrebbe mai dovuto svegliarlo, ma ormai il danno era fatto.
«Sono le tre del mattino, e tu non riesci a dormire? –domandò lui e Adelaide in risposta annuì—hai provato con le pecorelle? Io facevo così da piccolo» disse Harry mettendosi di lato per vederla meglio. La ragazza in tutta risposta gli diede una pacca sul petto facendo ridere entrambi.
«Okay, okay, me l’hai servita su un piatto d’argento!» si difese il ragazzo portandosi una mano tra i capelli per sistemarli.
«Tu non perdi mai occasione per farti odiare dalla sottoscritta» borbottò la ragazza, imbronciandosi. Col tempo stavano sempre diventando più tolleranti l’uno verso l’altra, ma a volte il riccio rendeva il tutto impossibile.
«Va bene, se la metti così, io torno a dormire» disse Harry alzando gli occhi al cielo per poi tornare a sdraiarsi di schiena e chiudere gli occhi.
«No! Dimmi qualcosa» si affrettò a dire lei, poggiando una mano sul suo petto, trovandosi quasi sopra di lui.
«Cosa dovrei dirti?» chiese lui inarcando un sopracciglio, dopo aver aperto gli occhi.
«Qualunque cosa» rispose Adelaide sorridendo appena, tenendo lo sguardo fisso sul suo.
«Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
Le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
Non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue» recitò Harry continuando a guardarla negli occhi. I capelli di lei le erano caduti sul viso, e in quel momento il ragazzo era incantato dalla sua bellezza. Era come se la guardasse per la prima volta.
«E’ di Montale, un’italiano» aggiunse poi con un filo di voce, senza smettere di guardarla negli occhi.
Adelaide era incantata. Non riusciva a muore nessun muscolo, o sbattere le ciglia o distogliere lo sguardo dal suo. Il respiro era calmo ma il suo cuore era impazzito.
Che stava succedendo?
La ragazza fece per dire qualcosa ma dalla sua bocca non uscì nessun suono, Harry l’aveva mandata in tilt. Non poteva essere lo stesso ragazzo di qualche settimana prima, non era possibile. Lui non era un tipo da poesie d’amore. Lui non era l’Harry che conosceva.
«Stai bene?» domandò lui con una dolcezza mai usata, accarezzandole delicatamente una guancia. Sapeva che Adelaide non avrebbe mai fatto la prima mossa, e sapeva anche in quel momento stava mettendo tutto in discussione.
«Tu non sei il tipo da poesie d’amore. Noi non ci sopportiamo, ricordi? Per-perché io non ti posso vedere. Ecco, io ti odio» ribatté lei mentre si metteva a sedere sul suo sacco a pelo. Cercava di convincere se stessa, di tornare a creare quel muro che li aveva tenuti separati tanto tempo.
Harry scoppiò a ridere.
«Mi odi? E perché?» chiese curioso mettendosi a sedere anche lui, prendendole le mani tra le sue. «Perché ti sei costruita un immagine di me che non esiste. O meglio, non è vera. Mi piace divertirmi con le ragazze, è vero, ma non sono mai stato uno stronzo mondiale. Mi piacciono anche le poesie d’amore. Mi piacciono le lunghe passeggiate sulla spiaggia. Mi piace guardare la luna di notte. Mi piace fissare le stelle e non pensare a nulla. Mi piace leggere ogni tipo di libro, non importa di chi sia o il genere. Sono quel tipo di ragazzo che ama sorprendere la propria fidanzata. Solo quel tipo di ragazzo che le regala il suo fiore preferito anche senza una vera ragione. Sono quel tipo di ragazzo che fa dannare, davvero tanto, ma che alla fine ne vale la pena. Sono quel tipo che non ha paura di amare, solo che ancora non avevo trovato una vera ragione per amare» continuò Harry guardandola negli occhi, capendo sempre di più che i muri che si erano creati tra loro erano crollati.
Le mani di lei lasciarono piano quelle di lui, facendo morire dentro il ragazzo.
Adelaide si morse leggermente il labbro, sentendo che ormai non aveva più niente da perdere. Era ad un bivio, doveva scegliere e lei lo aveva fatto.
«Tu sei… Dio» sussurrò prima di avvicinarsi e baciarlo di colpo, senza dargli la possibilità di capire. Le labbra di lui subito catturarono quelle di lei, mentre la stringeva a sé tenendola legata con le braccia attorno alla schiena. Adelaide, invece, portò le mani dietro il collo di lui, sentendo i ricci tra le mani.
Nessuno dei sue sapeva a cosa avrebbe portato quel bacio, ma forse era proprio questo il bello dell’amore.
 
 
 
“Su molte cose non erano d'accordo,
anzi di rado erano d'accordo su qualche cosa.
Era un litigio continuo, una sfidacontinua ogni giorno.
Ma nonostante il loro essere così diversi,
una cosa importante avevano in comune:
erano pazzi l'uno dell'altra.” 
 
-Nicholas Sparks, Le pagine della nostra vita.




 
Spazio autrice.

Non pubblico da un anno in pratica, mi sto emozionando! 
Vorrei tanto ringraziare Lil per aver creato questo contest e avermi dato una ragione di pubblicare. Ti adoro ragazza!
Sinceramente non saprei neanche cosa dire, spero solo che vi sia piaciuta la shot, anche perchè ci ho messo praticamente tutta l'estate...!
un ringraziamento va anche a chi ha usato il suo tempo per leggere queste righe, grazie per averlo fatto!

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