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Autore: Faith_03    04/09/2015    0 recensioni
Serie di mini storie inventate per dedicare ai personaggi qualcosa di nuovo e particolare
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Nuovo Personaggio, Saori Kido, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
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Ministoria: Tisifone, Morgana

Sorella Ritrovata

Tisifone quel giorno non aveva comprato i soliti gigli bianchi, che 
erano i fiori di Atena per proteggere i cavalieri nell’antichità, da mettere sulla tomba di Cassios, aveva preso delle semplici gerbere bianche e, come ogni giorno si recò nel punto dove riposava il suo ex allievo.
Lo andava a trovare ogni giorno, sia con la pioggia e sia con il vento, stava in sua compagnia per molto tempo e ogni volta che era lì si toglieva la maschera, era come se la sentisse pesante. Ricordava come se fosse ieri il momento in cui Aiolia le aveva riportato il corpo esanime di Cassios dopo che si era sacrificato per Pegasus e per lei alla quinta casa. Già odiava il cavaliere del cavallo alato per aver soffiato l’armatura a Cassios, poi le  aveva  visto  il volto quando aveva cercato di bloccarlo per ritornare in Giappone e ora anche questo…
Cassios era stato il suo unico allievo e anche se non aveva conquistato nessun’armatura, restava sempre un grande guerriero per lei, e Tisifone non gliel’aveva mai detto, si sentiva in colpa sempre e sempre di più.
Quando Tisifone ritornava a casa era peggio. Troppi ricordi in quella piccola abitazione, e anche se era cambiata comprando molte altre cose, lei la vedeva lo stesso.
La prima cosa che faceva Tisifone era accendere la segreteria telefonica, di solito nessuno la chiamava, ma quella volta c’era un messaggio per lei e Tisifone non lo vide per l’abitudine.
 
Salve, sono Tisifone - accennava sempre a un sorriso quando sentiva la sua voce robotica - In questo momento non sono in casa, lasciate un messaggio dopo il bip”
e dopo il bip partì una voce. 

 “Buon giorno signorina Tisifone”
 “Cosa ?!”
esclamò Tisifone voltandosi verso il telefono, non si era accorta del numero 1 sullo schermo del telefono, la voce era molto professionale.
 “Sono il dottor Khios, primario di medicina dell’ospedale della fondazione Thule. Vorrei che si presentasse il prima possibile nel mio studio perché le vorrei parlare di una questione importante”.
Il messaggio si concluse. 
Tisifone era senza parole, che cosa voleva questo dottore da lei ? Come aveva fatto a contattarla e chissà di cosa le voleva parlare di così importante…L’indomani si vestì molto semplicemente, come se dovesse andare ad un colloquio di lavoro, le sembrava strano lasciare il suo solito vestiario ma non poteva presentarsi in quel modo.
All’ospedale:
 “Salve, devo parlare con il dottor Khios.”
disse alla segretaria,
 
Vorrei sapere dov’è il reparto di medicina.”
 
Ok, deve andare dritto per quel corridoio fino all’ascensore e salire al quarto piano poi vada a destra.”
 
Grazie.”
ringraziò la sacerdotessa e si avviò,
Se vede un montacarichi torni indietro.”
aggiunse poi la segretaria.
Nell’ascensore Tisifone ricordò la prima volta in cui aveva cercato di uccidere Pegasus, fu proprio in quell’ospedale. Trovò subito lo studio del dottore e bussò, ma non ottenne risposta, allora decise di aspettare. Si sedette su una sedia poco lontano dallo studio e aspettò facendosi le stesse domande della sera precedente.
Non passò molto tempo che vide un medico biondo avvicinarsi proprio a lei, Tisifone si alzò in piedi.
 
La signorina Tisifone ?”
chiese il medico,
 
Sì, sono io.”
rispose lei, cortesemente,
 
Prego, mi segua nel mio studio.”
e si avviarono insieme verso lo studio.
Dentro, Tisifone si guardò intorno, le pareti erano piene di lauree incorniciate, le mensole piene di libri di medicina, premi d’oro e un modellino di un microscopio, Tisifone si sentiva come una bambina perché lei non aveva mai studiato, non aveva una laurea e nemmeno dei riconoscimenti medici.
Era solo una sacerdotessa.
Entrambi si sedettero e il medico, dai tratti androgeni, pallido, come se fosse malato, dal capello biondo chiaro e corti fino al collo e occhi color ambra iniziò a parlare,
 
Mi fa piacere che sia venuta, non intendevo spaventarla.”
 
Si figuri.”
rispose lei cercando di mostrarsi tranquilla.
 
Prima di dirle il motivo per cui l’ho chiamata le posso offrire qualcosa ? Tè, caffè,…"
 
No, niente grazie.”
Il medico continuò:
 
Lei sa che noi, oltre alle persone normali, ci occupiamo anche di voi cavalieri ?”
Tisifone annuì in silenzio.
 
La signorina Isabel mi ha detto di avvertirla in caso lei mancasse, parecchio tempo fa abbiamo salvato una ragazza giovane che era quasi morta per via di un duro combattimento.
Abbiamo fatto tutto il possibile, l’abbiamo tenuta sotto controllo giorno e notte e ora sta molto meglio, noi qui abbiamo anche una psicologa, e parla molto con lei.”
 
E perché la signorina Isabel mi doveva avvertire ?”
 
Perché durante le sedute, ha fatto varie volte il suo nome.”
Queste parole furono colpirono la sacerdotessa come un pugno nello stomaco della sacerdotessa perché rimase senza parole.
 
Ma… Ma com’è possibile ?!”
 
Non lo sappiamo neanche noi, ma presumo che lei vi conosce.”
 
Ora accetto il tè.”
rispose Tisifone dopo pochi attimi di silenzio. Dopo una lunga chiacchierata Tisifone uscì dallo suo studio e stava per uscire dall’ospedale ancora più confusa di prima.Lei non aveva nessuno e l’esperienza le diceva che poteva essere una trappola, ma quando arrivò alla porta dell’ospedale si bloccò.
Se davvero fosse stato un pericolo, perché scegliere un ospedale? Era troppo rischioso per le altre persone e per il personale che ci lavorava, e se fosse stato veramente un altro nemico per Lady Isabell lei, da sacerdotessa, doveva affrontarlo per proteggere la sua Dea.
Tornò indietro.
Per fortuna che il medico era ancora nel suo studio e la portò davanti alla stanza dove stava questa ragazza,
 
È davvero sicura ?”
chiese il dottore per sicurezza, pensava che fosse tornata indietro di nuovo. 
 
Sì, devo.”
Rispose Tisifone con voce ferma,
 
Buona fortuna.”
 
Grazie.”
sorrise lei. 
Tisifone fece un lungo respiro ed entrò nella stanza dove c’era la paziente e appena s’incrociarono gli sguardi Tisifone esclamò:
 “Morgana ?!”
 
Ciao…”
rispose lei dolcemente ma anche debolmente.
 
Eri tu che mi cercavi ?!”
Morgana fece segno di sì con la testa e la sacerdotessa dell’ofiuco si rilassò del tutto. Tisifone conosceva bene Morgana, qualche tempo fa le aveva dato il compito di eliminare Pegasus e compagni ma forse era in quel letto d’ospedale per quello e forse l’aveva chiamata per farla sentire in colpa o per avvertirla che presto si sarebbe vendicata su di lei; Tisifone pensava a molte cose tutte insieme contro di lei ma Morgana la guardava tranquilla, sembrava a suo agio con la sacerdotessa.
Tisifone iniziò a parlare:
 
Chi ti ha ridotto così ?” 
 
Colui… Che mi… Hai detto… Di uccidere…”
disse Morgana tranquilla,
 
Pegasus ?! E ti ha anche visto il volto ?”
Morgana annuì, senza abbandonare il sorriso, al contrario di Tisifone che nei suoi occhi si accesero due fiamme furenti.
 
Giuro che questa volta lo ammazzo sul serio.” 
riuscì a dire alla fine,
 
Non dire… Così… – rispose Morgana - È solo un cavaliere…”
 
Ti sei dimenticata delle regole di noi sacerdotesse Morgana? Ora ne
ha visti due di volti.”
Tisifone era molto arrabbiata, per non dire furiosa, stava venendo fuori il suo vero essere, il suo istinto da guerriera. 
 
Certo che… Le so… - rispose la paziente - E non mi… Importa… Tisifone… Ti ho… Chiamato per… Un altro… Motivo. Devo… Dirti una… Cosa… Importante…”
Tisifone la guardò negli occhi.
 
Durante le… Terapie… Ho avuto modo… Di ricordare… Molte cose… Del mio… Passato che purtroppo… Per via di… Arles… Ho dimenticato.”
  "
Arles ?”
Pensò tra sé e sé Tisifone
 
Io ero figlia di… Una famiglia normalissima… Avevo un… Fratello maggiore e… Una sorellina di pochi… Mesi. Ci volevamo… Bene fra di noi e… C’era molto amore in quella… Casa…"
 “Una sera qualcuno è… Entrato in casa nostra… Ha ucciso i miei… Genitori, mio fratello e… Ha rapito me e la… Mia sorellina… Questa persona ci ha… Portato lontano da… Dove abitavamo… Siamo cresciute insieme e ho… Cercato di fare tutto il possibile per… Lei… Ma quando ho raggiunto… L’età per l’allenamento da… Sacerdotesse. Mi hanno separato… Di nuovo da lei.”
Tisifone non perdeva una virgola del discorso dell’amica e, in cuor suo, le dispiaceva molto per quello che le era successo, lei non sapeva niente del suo passato, solo che si allenava, quello era il suo primo ricordo.
La sacerdotessa dagli occhi verdi pensava che Morgana aveva la stessa storia che ogni cavaliere e sacerdotessa aveva: una famiglia felice, una vita tranquilla che poi cambia drasticamente e all’inizio si pensa sempre ad un errore ma poi si capisce che il destino aveva voluto così.
Morgana continuò la sua storia:
 
Come ultimo compito… Prima di ricevere… L’investitura, io e i miei… Compagni: Delfino, Medusa e… Serpente di mare, dovevamo… Uccidere gli ultimi abitanti dell’isola… Dove ho combattuto contro… Pegasus.
Io mi rifiutai e questo non piacque… Al mio maestro, - gli occhi di Morgana si riempirono di lacrime – non mi ha mandato… Dal Gran Sacerdote… Ma da un cavaliere d’oro… Era Arles…”
 
E cosa ti ha fatto ?”
Tisifone si stava arrabbiando di nuovo ma questa volta la rabbia era rivolta all’ex sacerdote del tempio di Atena. 
 
Ha plagiato prima i miei compagni… Uno per uno, e poi… Me… È cambiato tutto dopo… Ho ucciso quelle persone… Conquistato l’armatura… Però sapevo quello che stavo… Facendo e mi piaceva sempre di… Più.
Piano piano mi sono… Dimentica del mio passato… Per farmi diventare più… Forte… Ho dimenticato… Di aver avuto una… Famiglia e una… Sorella…>>
Grazie a questo racconto Tisifone riuscì a capire che Arles aveva iniziato dai maestri ad imporre il suo dominio per arrivare poi al gran sacerdote e forse non era l’unico.
 
Non sei riuscita a ricordarti di tua sorella ?”
chiese Tisifone,
 
All’inizio… No, ma poi è stata lei stessa… A trovarmi, dandomi un compito che… Non sono riuscita a portare… a termine, e per cui ora… Sono qui…”
Tisifone aveva la sensazione che il tempo si fosse fermato in quell’istante e che le mancasse la terra sotto i piedi. Non poteva essere vero…
 
Inoltre, prima che… Mi mandassero in esilio… Dopo che Arles mi aveva… Plagiato, ho avuto la fortuna di… Vedere l’investitura a sacerdotessa d’Atena di… Una ragazza forte con i capelli… Del tuo stesso colore… Ed era usanza che una sacerdotessa… “Anziana” venga scelta per… Insegnare un attacco nuovo… Alla nuova, e fui scelta… Io per lei…”
Morgana parlava e piangeva e Tisifone era ferma su un pensiero, quando Morgana le aveva insegnato il suo colpo più potente, il Cobra Incantatore. Quindi…
Tisifone prese la mano di Morgana e lei la strinse delicatamente.
 
Tu… Mi stai… Dicendo che…”
Anche lei stava piangendo, Morgana fece si con la testa, era riuscita a mettersi a sedere sul letto dell’ospedale e aveva aperto le braccia verso la sacerdotessa d’Atena e Tisifone accettò l’abbraccio.
Lei era felice, di tutto si sarebbe aspettata quel giorno ma non una sorpresa del genere, aveva ritrovato una sorella che non sapeva di avere così “vicino”, che faceva il suo stesso “lavoro”, e che fu proprio lei ad insegnarle il suo colpo più potente.
Questi ritrovamenti tra fratelli e sorelle di cavalieri e sacerdotesse erano molto rari perché venivano separati a una certa età e solo in alcuni casi si riconoscevano oppure combattevano l’uno contro l’altro, ma quelli che si ritrovavano si ritenevano persone molto fortunate.
Passati alcuni minuti fu proprio Morgana a sciogliere l’abbraccio e Tisifone la guardò spaesata, grazie a quell’abbraccio lei era tranquilla come non lo era mai stata in vita sua e se fosse stato per lei sarebbe rimasta ancora attaccata a lei.
 
Lo so che è tutto… Così bello… Ma ora devi andare… Lady Isabel mi ha detto che… Crystal è sparito nelle fredde terre di… Asgard, tutti i cavalieri sono andati… A controllare ma… Mi ha confessato di aver paura… Che ci fosse un pericolo in atto… Un nemico potente…
Vai ad aiutarli, di sicuro… Ci sarà bisogno… Di te..."
La sacerdotessa non sapeva niente della di questa nuova partenza della Dea e decise di raggiungerli subito:
 
Va bene, vado ma appena finirà tutta questa faccenda, ti giuro che ricominceremo da capo.”
avvertì lei.
 “Volevo dirti… La stessa cosa…”
confessò Morgana.
Si riabbracciarono velocemente per sigillare il patto e Tisifone uscì dicorsa dalla stanza mentre Morgana ascoltava la sorella allontanarsi.
 “Buona fortuna… Sorella mia…”

   
 
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